Tag Archives: scontri

[Atene] 1° novembre: Presidio mattutino in difesa del Quartiere Occupato Prosfygika

31oct2016-544x365Lunedì 31 ottobre 2016, anche un gruppo di compagn* dello squat Themistokleous 58 era presente al Quartiere Occupato Prosfygika per aiutare il quartiere a difendersi contro gli attacchi coordinati di polizia e nazisti. Nell’attuale guerra sociale prendiamo posizione con pietre e scontri corpo a corpo e le nostre convinzioni antipatriotiche risuonano durante gli scontri con gli sbirri.

Solidarietà concreta con il Quartiere Occupato Prosfygika.

Forza a chiunque affronti la feccia in uniforme della democrazia greca.

Rilascio immediato di tutt* i/le prigionier*.

E il 1° novembre saremo preparat* per ogni evenienza.

Squat Themistokleous 58

*
Nota del Traduttore: il Quartiere Occupato Prosfygika si trova in viale Alexandras, nelle vicinanze della centrale di polizia di Atene e del tribunale in via Degleri, dove si sta svolgendo il mega-processo contro Alba Dorada. Il 31 ottobre, al mattino presto, la brigata antisommossa ha preso d’assalto Prosfygika con un numeroso gruppo di nazisti. Più tardi, dei/lle compagn* sono riusciti a respingere gli sbirri (in uniforme e in civile), e sono seguiti degli scontri. Diverse persone sono state fermate e trattenute per tutto il giorno (almeno due degli arrestati, che rischiano delle denunce, sono stati picchiati). Diversi collettivi e individualità solidali con Prosfygika chiamano a un presidio mattutino il 1° novembre in difesa del quartiere.

in inglese

Atene: Rivendicazione della partecipazione agli scontri in strada del 19 ottobre

fragmentNella notte di mercoledì 19 ottobre abbiamo partecipato, con diversi altri gruppi e individualità, agli scontri nelle vie attorno al Politecnico a Exarchia, durati parecchie ore, con continui attacchi di molotov, pietre e fuochi d’artificio contro le squadre antisommossa.

Gli scontri di strada, qualunque sia la loro forma (lasciare i locali dell’università grazie a ordigni incendiari, sommosse durante le manifestazioni etc), fanno parte dell’attacco anarchico multiforme contro il Potere e la normalità imposta. A causa delle loro caratteristiche, è uno dei metodi più efficaci di illustrare il conflitto tra anarchia e il mondo del Potere. Ecco perché sosteniamo la diffusione di questa e di altre forme di lotta che mirano a destabilizzare e diffondere il caos fino al collasso dell’esistente.

Ma non vogliamo limitarci a una routine di odio anti-polizia; oltre all’attacco contro gli sbirri promuoviamo la pratica dell’attacco contro le strutture e i simboli della dominazione, dai più ovvi come banche e ministeri, agli elementi urbani che servono alla funzione normale della metropoli: segnali stradali, semafori, telecamere, fermate dell’autobus… come anche le rappresentazioni, i simboli e gli idoli del Potere sotto forma di icône monumenti, statue…

Allo stesso tempo, le barricate e gli attacchi ai trasporti pubblici (bus, filobus, metrò… senza passeggeri all’interno) sono forme di interruzione del normale flusso di persone e merci, e di  sabotaggio contro lo stato e le compagnie private che gestiscono il flusso.

Tutti questi simboli e strutture rappresentano o servono una funzione della civilizzazione autoritaria che vogliamo distruggere, quindi per noi saranno sempre un bersaglio.
Non vediamo la violenza anarchica come un sacrificio o un obbligo rivoluzionario; al contrario, la  demistifichiamo, la rendiamo banale, la utilizziamo in maniera ludica, rendendola alla portata di tutt*, senza professionalismi o restrizioni.

Nessun atto di rivolta è inutile!
Disordini ovunque!
Forza a chi è prigionier* e perseguitat*!

– Alcun* giovan* incappucciat*

in inglese, greco, portoghese, spagnolo, tedesco

Nantes: Resoconto sulla manifestazione del 31 marzo

nantes1-544x408

Ricevuto il 31 marzo:

Oggi 31 marzo si è svolta una nuova giornata di mobilitazione contro la riforma del lavoro. Ovunque in Francia dei licei sono stati bloccati, delle università hanno scioperato e si sono svolte diverse manifestazioni che sono terminate con degli scontri con la polizia, come a Tolosa, Marsiglia, Rennes, Nantes e Parigi.

A Nantes, la manifestazione ha riunito più di 30 000 persone e per tutto il corteo delle banche sono state attaccate a colpi di martello e di estintore, il comune è stato distrutto, un’agenzia di Vinci (il costruttore dell’aeroporto sulla ZAD di Notre Dame des Landes) è stata ridipinta così come il locale del Partito Socialista. L’albergo di lusso Le Radisson, situato tra le mura dell’ex tribunale penale, è uno dei simboli della gentrificazione di Nantes: l’istituto di pena che si trovava giusto dietro è stato interamente trasferito per lasciare via libera ai ricchi. Per l’occasione è stato riverniciato a colpi di estintore, un occhiolino a Georges Courtois, che nel 1985 aveva preso in ostaggio il tribunale durante il suo processo, con Abdelkarim Khalki e Patrick Thiolet.

Barricate sono state costruite in diversi luoghi, delle strade disselciate e le granate lacrimogene sono piovute per tutta la giornata. Sono stati segnalati diversi tiri di LBD 40 (flashball)…

Disoccupazione, Cash e Sommossa!
ACAB!

in inglese, tedesco

nantes4-544x408 nantes2-544x408 nantes3-544x725

Grecia / Cipro: Manifestazione e scontri del 6 dicembre

heraklion-creteIl 6 dicembre si sono svolte delle manifestazioni per il settimo anniversario dell’uccisione di Alexandros Grigoropoulos in diverse città greche, come Salonicco, Komotini, Ioannina, Karditsa, Lamia, Volos, Larissa, Trikala, Agrinio, Patras, Kalamata, Heraklion & Rethymno (isola di Creta), Mytilini (isola di Lesbos), e Atene centro, ma anche a Limassol, Cipro.

Lo striscione principale a Trikala diceva: “Avanti per un Dicembre Nero senza fine – Perché nessun Dicembre finirà mai (A)CAB”.

trikalaUno degli slogan cantati a Mytilini: “Koumis, Kanellopoulou, Michalis Kaltezas, Alexis Grigoropoulos, questa è la Grecia,” in riferimento ai giovani che hanno perso la vita per mano della polizia greca (lo studente universitario Iakovos Koumis e il lavoratore Stamatina Kanellopoulou sono stati uccisi dai poliziotti nel novembre 1980; i loro crani sono stati sfondati da feroci percosse).

A tarda sera ci sono stati degli incidenti in città come Komotini, Agrinio, Volos, Kalamata e Heraklion, mentre la terza notte di scontri a Exarchia è durata diverse ore.

Filmati da Athens / Exarchia:

https://www.youtube.com/watch?v=Di7D44kn2EY

Filmato da Komotini, Grecia del nord:

in inglese

Santiago, Cile: Barricate fuori dal Liceo Darío Salas

16 25

Lunedì 25 maggio, verso le 10 del mattino, delle barricate sono state alzate e ci sono stati scontri tra giovani e i bastardi della polizia fuori dal Liceo Darío Salas, dove era stato spiegato uno striscione in memoria del compagno anarchico Mauricio Morales, caduto in azione il 22 maggio 2009 mentre cercava di attaccare la scuola di polizia.

Punky Mauri, l’offensiva non ti dimentica!

in inglese

Besançon, Francia: Tafferugli e solidarietà

besanconsolidarite
Contro l’occupazione poliziesca solidarietà con i rivoltosi di Planoise e dei “408” All Cops Are Bastards

Nel maggio 2015, tafferugli sono scoppiati nelle vie di Besançon. Le fiamme hanno illuminato le notti di diversi quartieri, preso di mira e distrutto vetture aziendali, scuole, diverse istituzioni dello Stato «sociale»…
L’occupazione poliziesca dei quartieri dura da diversi mesi, con tutto ciò che ne consegue, e suscita una resistenza determinata. Lanci di cocktail molotov sono atterrati – purtroppo a lato – sulle pattuglie delle CRS a Planoise e nel quartiere dei «408», il lancio di pietre sulla polizia e le telecamere di sorveglianza messe fuori uso sono ordinaria amministrazione.
E negli ultimi mesi degli attacchi minori sono stati condotti in solidarietà con questi atti di rivolta urbana nelle zone franche di questa città-prigione.

Una lista dei veicoli che si sono ritrovati con le gomme bucate:
una vettura a noleggio della ‘Hertz’
un veicolo aziendale dell’agenzia immobiliare ‘Foncia’
una vettura della società APRR, che appartiene al gruppo EIFFAGE
una trentina di biciclette della J-C Decaux (oltre al fatto di contribuire in gran parte all’imborghesimento dei quartieri in cui installa i suoi parcheggi per biciclette, il suo ruolo di sfruttatore di prigionieri di cui l’azienda si vanta pubblicamente è ormai risaputo)
il parco macchine del Consiglio del Dipartimento del Doubs (più di una decina di vetture in totale: automobili e furgoncini).
Una scavatrice del cantiere di EIFFAGE (costruttore di prigioni) che costruisce un gigantesco complesso di appartamenti di lusso e un centro commerciale in pieno centro città si è ritrovata col serbatoio distrutto.

Sostegno ai rivoltosi dei quartieri bisontini che sono nelle mani del nemico!
Forza e solidarietà ai/lle compagn* anarchic* sequestrati durante l’operazione Piñata, come anche a  Monica e Francisco ! Solidarietà con i/le prigionier* della guerra sociale in tutto il mondo!
Abbasso la gentrificazione!
Distruggiamo tutto quello che ci addomestica e ci distrugge!

in inglese

Bergamo: Comunicato in solidarietà agli sgomberi

Chi governa legittima il proprio potere attraverso strumenti da lui inventati per irreggimentare e uniformare. Chi governa vuole che ogni persona si rivolga a lui per essere felice perchè ha bisogno che ogni azione, sia essa sociale o individuale, si caratterizzi come “un utile” per lo Stato. Chi governa ha chiamato l’imposizione di tale ingiustizia “legalità”, “maggioranza”, “bene comune”, “sicurezza”. Non a caso, in molti territori, per le istituzioni, autogestione ed autodeterminazione sono diventate sinonimo di “associazione a delinquere”. Questo perchè autogestione e autodeterminazione espropriano ai criteri di sottomissione e alle logiche di sopraffazione le necessità, i bisogni e i desideri degli individui.

In questi ultimi mesi, però, un po’ dovunque, l’occupazione di stabili sfitti e la conseguente affermazione di pratiche solidali all’interno dei quartieri popolari sta minando alla base quella gerarchia sociale che, fino ad ora, ha garantito potere ad istituzioni locali e nazionali.

In molte città, l’ ennesimo teorema questurino, architettato ad arte da media e politicanti in cerca di consenso, ha trovato sulla propria strada lotte condivise e determinate che hanno parzialmente distrutto un’impalcatura propagandistica, nata nelle stanze del Partito Democratico e allargate a tutto l’apparato politico istituzionale. A Milano, infatti, i quartieri Corvetto, Giambellino, San Siro non si sono piegati né davanti alla violenza delle forze dell’ordine e né davanti alle campagne mediatiche. Nelle scorse settimane, infatti, il quartiere Corvetto ha subito l’ennesimo attacco poliziesco che ha portato allo sgombero di alcune abitazioni e di due spazi occupati: “Il Corvaccio” e “Il Rosa Nera”, entrambi in prima linea nella lotta per l’occupazione delle case nel quartiere. A seguito di tali azioni poliziesche, pilotate da alcune sedi di partito, si è anche verificato l’arresto di cinque compagni rilasciati il giorno dopo. Il quartiere, tuttavia, non si è fatto intimorire e  si è stretto attorno agli arrestati in modo solidale e compatto non cadendo nella solita trappola poliziesca che è solita dividere chi scende in piazza tra “buoni” e “cattivi”. Dopo una mattinata di scontri e barricate, in serata infatti si è risposto con una passeggiata nel salotto buono della città; passeggiata che avrebbe voluto portare un saluto ai cinque compagni rinchiusi a San Vittore, ma che è stata dispersa da una caccia all’uomo condotta a suon di cariche e lacrimogeni.

Il Piano Casa, insomma, sta mostrando il suo vero volto: propaganda politica da un lato, repressione dall’altra; un modo per  mettere a tacere  tutte quelle realtà che attraverso l’autogestione e l’autodeterminazione stanno cercando di evitare una “normalizzazione” sempre più repressiva che sta assumendo ovunque i caratteri di un aut-aut: o ti assoggetti, o vieni manganellato e denunciato.

Il Piano Casa è, dunque, l’ennesimo contenitore propagandistico di un nuovo modello autoritario da somministrare a gocce e, se non direttamente attaccato e sabotato, esso sarà parte  di ciò che sancirà il definitivo passaggio da un sommario e verticistico principio di libertà calato dall’alto, all’ instaurazione di un preventivo piano di sicurezza sociale.
 
Ci dichiariamo quindi complici e solidali con tutti gli occupanti “abusivi”e con tutti i compagni che stanno subendo sulla propria pelle azioni repressive.

AD OGNI SGOMBERO UNA BARRICATA!

AUTOGESTIONE DIFFUSA OVUNQUE!

Anarchici e Anarchiche di via bonomelli (BG)

Savona: Volantino di solidarietà con Francesco

scritte anarchiche

SEMPRE AL FIANCO DI CHI LOTTA

Da quasi un anno Francesco si trovava sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo che lo vede imputato per aver partecipato alla rivolta del 15 Ottobre 2011 di Roma. In quei giorni si lottava contro i governi e le loro politiche che hanno portato il Paese intero ad una disastrosa crisi. Una crisi che non abbiamo creato noi, ma di cui sentiamo gli effetti quotidianamente, che ci costringe a vivere condizioni sempre più difficili con l’acqua alla gola, venendo sempre più sfruttati, sempre più alienati, animati da sogni finti e bisogni indotti, sempre più divisi in una guerra fra poveri.

Ieri pomeriggio mentre Francesco si trovava in compagnia di qualche amico nella casa dove era costretto a scontare la detenzione si è visto fiondare in casa i carabinieri, che per incompetenza o peggio, per una premeditata infame e subdola vendetta sbirresca, lo hanno trasferito in carcere con un provvedimento cautelare che prevede un inasprimento della misura con l’accusa di non aver rispettato degli obblighi e delle restrizioni che in realtà nemmeno aveva.

Di barzellette sui carabinieri ne conosciamo tante, ma ci fa proprio strano che il comandante dei carabinieri di Varazze sia talmente stupido da non saper leggere due semplici provvedimenti, tanto da arrivare a chiedere la carcerazione per una persona che non aveva limiti di frequentazione nella misura cautelare, in quanto gli erano stati tolti già da febbraio.

Senza dubbio si tratta di una vendetta da parte dei carabinieri,che “semper fidelis” difendono le istituzioni e lo Stato, colpendo chi si dimostra ostile a questo ordine sociale imposto.

È un chiaro atto intimidatorio teso a colpire il coraggio di chi ha portato avanti con dignità la propria situazione anche nelle difficoltà, rivendicando in ogni momento le proprie idee e le proprie scelte. Inutile dire che non sarà certo una carcerazione a scoraggiare Francesco e il desiderio di libertà che ci anima e ci spinge ogni giorno a metterci in gioco e batterci.

SOLIDARIETÀ A FRANCESCO

In questi giorni i detenuti di molte carceri italiane sono in lotta contro le condizioni di detenzione, anche a loro va la nostra solidarietà.

PER UN MONDO SENZA GALERE LIBERI TUTTI

Solidali15ottobregenova@gmail.com

Regno Unito: Azioni dirette a Bristol e Portishead

3 1 227 agosto 2013: Rivendicazione di responsabilità per grave incendio in edificio che conteneva armi da fuoco, ed attaccata una machina della vigilanza privata:

Il poligono d’addestramento della polizia (in costruzione) a Black Rock Quarry, Portishead, situato sotto le stazioni regionali della polizia di Avon e Somerset è stato nostro obiettivo nella notte del 26 Agosto, cosi abbiamo deciso di lasciarlo in fiamme. La struttura dovrebbe servire alla polizia nel Sud Ovest.

Dopo essere entrati nel cantiere, abbiamo usato un accelerante per bruciare i principali cavi elettrici in cinque punti nella struttura, e dato alle fiamme quadri elettrici e cavi. Più di dodici ore dopo il fuoco era ancora attivo. Ci ha fatto sorridere capire quanto è stato facile entrare nel loro club di armi e lasciare un vaffanculo proprio nel cuore della bestia, con una curiosa volpe come unica testimone.

Nella stessa notte altri di noi hanno attaccato due veicoli vicino St George, Bristol con sverniciatore e tagliando le gomme – uno appartenente a G4S e uno a Amey. Nel Regno Unito e nel mondo G4S fornisce servizi di sicurezza e di detenzione e trae profitto da molti aspetti della società galera. Amey, insieme a GEO, trasporta i prigionieri in Inghilterra e Galles e costruisce tribunali a Bristol e nel Nord Somerset.

Nella città intorno a noi la stretta aumenta; c’è una generale atmosfera di paura crescente e impotenza; c’è sempre più sorveglianza, guardie con manette appaiono sempre di più. Le tensioni nel mondo covano mentre la gente perde fiducia nel sistema. Come risposta a tale insicurezza lo stato sta militarizzando la sua polizia con armi da fuoco, droni e armi “non letali” che regolarmente uccidono. Allo stesso tempo sviluppa il preventivo “poliziotto soft” tramite gli agenti a supporto della comunità, figure di collegamento e altro, che sono sempre più adatte alla facciata democratica. Inoltre esso è aiutato da gente di sinistra come John Drury di Aufheben tramite i suoi contributi sul controllo delle masse, problema che terrorizza le classi dominanti. Lo stato britannico è leader nel mondo nelle tecniche di contro-insurrezione. La sua esperienza è il risultato di generazioni di colonialismo brutale, come in India, Kenya e fino ad oggi in Irlanda.

Due anni dopo i più grandi disordini nel Regno Unito pensiamo si sia aperta su grande scale una grande porta per il rifiuto radicale e combattivo della nostra esistenza quotidiana. Per chi di noi sta nelle strade è stata una boccata di aria fresca nelle segrete, un ricordare che il controllo non è totale. Anche quando l’apatia e l’isolamento sembrano vincere noi continuiamo i nostri attacchi. La polizia e l’industria della sicurezza si specializzano nel farci sentire impotenti nelle nostre vite, e rendono questi attacchi un mondo per abbattere queste sensazioni.

Questo è anche il nostro modo di segnare che da due anni Badger l’anarchico di Bristol si sottrae alla cattura in seguito agli scontri.
Resta libero, continua a lottare!

A riguardo, la notte della nostra azione è coincisa con l’annuncio dell’inizio dell’abbattimento pianificato dei tassi selvaggi nel sud ovest dell’Inghilterra. Cercando di facilitare l’abbattimento e fermare la resistenza, la polizia ha salvato gli interessi dell’industria agraria e dei proprietari terrieri. Speriamo che questo gesto sia uno dei tanti contro questo massacro. Perché lo stato e le forze di sicurezza sono parte integrante di questo mondo di sfruttamento e autorità.

I nostri migliori saluti all’anarchico greco Kostas Sakkas che si sta riprendendo dopo un vittorioso sciopero della fame per la liberazione dopo
30 mesi di custodia cautelare.

La lotta continuerà finché non saremo tutti liberi e selvaggi.

Cellula delle volpi arrabbiate in collaborazione con ACAB

Cile: Azione di vendetta per la morte di Rodrigo Melinao Weichafe

panfleto1

Comunicato:

Il giorno Venerdì, 9 Agosto, circa venti individui affetti per l’omicidio del peñi Rodrigo Melinao per mano di qualche fascista (chiamato paco o colono usurpatore), abbiamo deciso, circa alle 19:00, di interrompere per circa 30 minuti la routine idiota sulla strada del Campus Juan Gómez Millas, dell’Università di Cile, e il libero flusso di auto e autobus che trasportavano gli schiavi per tornare alle loro case, dopo una settimana di sfruttamento, nel punto di intersezione della strada Grecia con quella di Ignacio Carrera Pinto.

Essendo la maggior parte di noi winkas agli occhi dei Mapuche, ci siamo armati con un sacco di bottiglie molotov, che non si fecero aspettare per bruciare un bus dei poliziotti che si trovava nella Av. Grecia sperando che i cuori ribelli e solidali uscissero a manifestarsi come lo richiede la morte di un Weichafe, cioè, violentemente, giacché come anticapitalisti che siamo siamo solidali con la lotta dei popoli indigeni, tra cui i Mapuche.

Poi venne un Guanaco (auto che butta i gas) che ha ricevuto un sacco di bombe per diversi minuti, illuminando la serata con tutta la rabbia che gli abbiamo scaricato. Quando abbiamo finito il materiale per l’attacco ci siamo ritirati tra le ombre, culminando l’azione senza nessùn feriti o arrestato.

Per moltiplicare l’attacco al Capitale in ogni modo possibile! Detenuti sociali, anarchici e Mapuche in strada!

Rodrigo Melinao presente!

panfleto2

fonte

Concepcion, Cile: Assolto il compagno Pablo Toledo

9149080590_cf035f753e_z

Il 31 Luglio è iniziato il processo al compagno Pablo Amador Toledo Sepulveda (21 anni) accusato di aver attaccato con un artefatto incendiario una camionetta lanciagas della polizia il 18 Ottobre 2013 fuori dall’Università di Concepcion.

Alla fine è stato assolto in formula piena:

Attentato contro la sicurezza: Assolto
Porto di artefatto incendiario: Assolto

Pablo ha testimoniato in aula riconoscendo la propria partecipazione travisata nella protesta ma negando il lancio della molotov e le due presunte molotov trovate nel suo zaino.

Il 12 Agosto alle ore 13 si leggerà la sentenza assolutoria per Pablo.

Salutiamo Pablo, che ha affrontato questo processo che rischiava di farlo andare in carcere, annullarlo politicamente per dare un segnale di castigo a chi continua la lotta di strada.

Ci rallegra profondamente saperlo di prima fonte, pur senza conoscerci, e le brevi parole che ha inviato Pablo per commentare la sua assoluzione sono piene di energia e gioia alla faccia delle aspettative deluse della procura.

Rafforzare le reti di solidarietà!

Appoggiare, seguire e solidarizzare con i/le accusati/e della lotta di strada!

fonte

Cile: Per Niko e tutti i nostri fratelli e sorelle

946844_161326400721199_514206542_n

Da circa un mese, el Niko è sequestrato dallo stato cileno a causa della costante criminalizzazione verso chi lotta nelle strade e si ribella. Il nostro compagno e fratello di lotta è da un mese in custodia preventiva con l’accusa di porto di artefatto incendiario e attentato contro gli sbirri. Il costante affanno dello stato per criminalizzare le lotte sociali di strada è ciò che oggi tiene nelle bastarde carceri Niko come anche molti/e altri/e compagni/e di lotta; e senza elencare tutte le azioni dei nostri fratelli e sorelle in prigione, le loro azioni nell’insieme hanno scosso i/le borghesi e ciò è inaccettabile per chi ci molesta ogni giorno, permettendo l’esistenza di un sistema che ha sempre dato benefici alla classe “potente”. Per questo oggi è urgente riprendere la solidarietà attiva, l’essere presenti per i nostri compagni e le nostre compagne di lotta, per dar loro appoggio e sostegno a chi è nostro affine; e anche verso chi ci opprime e reprime per dimostrare che nessuno/a è solo/a.

Inoltre vogliamo precisare il nostro odio profondo verso chi si è riempito la bocca di critiche distruttive verso nostro fratello Niko, intendiamo l’essere umano come un errore nella sua essenza, senza dubbio crediamo di non essere nessuno per fare critiche costruttive verso chi sta nella nostra stessa trincea, considerando questo atto come una mancanza di vicinanza e una totale attitudine bastarda davanti ad una situazione critica come questa; sono i/le nostri/e nemici/che che dobbiamo distruggere e non i nostri fratelli e le nostre sorelle.

Se dovessimo dichiararci colpevoli di qualcosa sarebbe il voler distruggere le ingiustizie fatte dallo stato bastardo e dai suoi sistemi nefasti, insieme al voler contrastare gli sbirri che puniscono ogni giorno chi attiva, non siamo d’accordo con la realtà afflitta dalle evidenti disuguaglianze che a loro volta sono più violente di noi.

Libertà senza condizioni per tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle sequestrati/e dallo stato e distruzione di ogni tipo di carcere. Basta criminalizzazione della lotta sociale di piazza, fine delle accuse nei confronti di coloro che si mobilitano contro le disuguaglianze odierne.

Compagni/e, tutti nelle strade! Compagno Niko speriamo in un tuo pronto ritorno con il desiderio più vivo!

fonte

Cile: Rilasciato Sebastian Saldana

8578162923_849f32f5cc

Il compagno antiautoritario Sebastian Saldana Zapata è stato prigioniero con l’accusa di aver tenuto e lanciato una molotov il 29 Marzo di quest’anno.

Il 1° Agosto 2013 Sebastian è stato rilasciato. A quanto abbiamo saputo avrà un processo con rito abbreviato.

Saluti compagno!

Difendiamo e appoggiamo i prigionieri e gli accusati per gli scontri di piazza!

fonte

Cile: Scontri di piazza durante proteste studentesche, due arresti

Il 13 Giugno 2013 durante un corteo studentesco una giovane incappucciata ha attaccato una squadra antisommossa con una molotov.

Le immagini sono state filmate da un edificio a cura della polizia segreta del DIPOLCAR, le riprese hanno seguito l’incappucciata fino a quando si è cambiata i vestiti sotto alcuni alberi lontani dagli scontri.

Ore dopo la giovane è stata arrestata in seguito all’irruzione della polizia all’interno della sede centrale dell’università del cile occupata, accusandola solamente per i disordini essendo in una università occupata. Giorni dopo, e dopo le critiche per la violenta irruzione poliziesca nell’università, la polizia ha “declassificato” queste immagini per giustificare i pestaggi.

La stampa ha mostrato in continuazione le immagini, il riconoscimento della compagna, sovraesponendole alla massa, nominandola “l’incappucciata bionda” e raccontandone la vita.

Il 7 Luglio 2013 il comune di Santiago ha spinto per accusare la compagna di trasporto di dispositivo incendiario e pubblici disordini presso la settima corte.

Solidarietà alla compagna Giuria Muñoz!

Basta campagne mediatiche contro i/le compagni/e che partecipano agli scontri in strada!

* * *
Durante la protesta studentesca del 26 Giugno, agenti della polizia politica del DIPOLCAR si sono infiltrati nel corteo e negli scontri, alla ricerca di un giovane incappucciato con una molotov in mano.

Il giovane prende la molotov in una barricata e la getta contro la polizia. Dopo essere stato pedinato durante gli scontri, si cambia i vestiti all’interno della USACH e indossa dei pattini che sono stati rubati durante gli scontri nel centro di Santiago.

La repressione ha colpito Nicolas Sandoval Toro (19 anni) e suo fratello di 17. Sono stati arrestati e accusati di porto illegale di artefatto incendiario, attentato all’autorità e ricettazione. Vengono dati 120 giorni per le indagini alla procura, rilasciando il compagno con obbligo di firmo.

A seguito della copertura mediatica del suo caso, la “diffusione” delle immagini nei notiziari in prima serata, la corte d’appello ha deciso di arrestare Nicolas Toro il 4 Luglio.

Non sappiamo dove è stato portato Nicolas, ma crediamo sia a Santiago 1. Chiediamo ai suoi compagni e amici di inviare notizie a publicacionrefractario@gmail.com per aggiornare sulla sua situazione e creare solidarietà.

A difesa dei compagni accusati di scontri di piazza!

fonti: i, ii

Melbourne, Australia: Scontri a un party anarchico di solidarietà

Nella sera di venerdì 26 aprile, gli sbirri hanno fatto irruzione in una festa di solidarietà per i prigionieri anarchici in un magazzino occupato a Clifton Hill. Al loro ingresso gli sbirri sono stati immediatamente colpiti con bottiglie e forzati a retrocedere. Tuttavia sono stati chiamati i rinforzi, e poco dopo il magazzino è stato circondato da squadre di antisommossa, poliziotti normali e cani. Gli occupanti sono stati forzati ad uscire dall’edificio e in strada, dove i poliziotti sono stati attaccati una seconda volta con bottiglie, pietre e altri proiettili, mentre i manifestanti intonavano “A.C.A.B.!”.

E’ stata rubata una radio della polizia, che è stata utilizzata per schernire e insultare i bastardi. I poliziotti hanno risposto con cariche, manganellate, spray al peperoncino e facendo aggredire le persone dai loro cani. A questo punto i festaioli sono scomparsi nella notte per fare festa da qualche altra parte. Molti sono stati sentiti commentare “il miglior party di sempre!”.

Come risposta a questo attacco della polizia, e come atto di solidarietà con questa piccola reazione e tentativo di allargare i suoi orizzonti, siamo andati a Fitzroy North e abbiamo distrutto un’agenzia immobiliare.

Esprimiamo anche la nostra solidarietà e caldi saluti all’anarchica Felicity Ryder che è ancora latitante, e a Jock Palfreeman, prigioniero antifascista in Bulgaria.

ACAB

Brigata Corey Delaney

Buenos Aires, Argentina: Un compagno colpito da arma da fuoco resistendo allo sgombero di Sala Alberdi

Nel corso degli scontri avvenuti all’alba di mercoledì 13 marzo, durante la resistenza allo sgombero della Sala Alberdi, un compagno della Biblioteca Los Libros de la Esquina è stato ferito alla gamba con un’arma da fuoco. La palla di piombo di 9mm è entrata e uscita dalla sua gamba sinistra (vicino all’inguine), lasciando una scheggia all’interno che è stata poi rimossa una volta entrato in ospedale. Non abbiamo il minimo dubbio che siano stati poliziotti della Metropolitana (in uniforme o meno) che hanno sparato sui/le compagnx che resistevano, lasciando tre feriti da palle di piombo, più di trenta da pallottole di gomma, oltre ai/le feriti per colpa dei gas e delle botte, e vari/e detenutx.

Vogliamo comunicare ai/le compagnx che dalla Biblioteca abbiamo deciso di non accompagnare il processo legale di denuncia che aprirebbe un’investigazione sui fatti avvenuti la notte del 12 e l’alba del 13 marzo. Abbiamo deciso questo da una posizione collettiva, per decisione stessa del compagno ferito che ritiene che, se anche è toccato a lui, poteva capitare a chiunque si trovasse lì in quel momento di risultare ferito/a o morto/a.

Siamo arrivatx a questa decisione perchè riteniamo che è diverso accusare e difendersi da un’accusa, caso in cui sono loro che ci pongono nella situazione di difenderci per mezzo dei loro strumenti legali (benchè esista sempre la possibilità di non riconoscere loro alcuna autorità di decidere per noi, ed evidenziare che lo fanno solo attraverso la forza e la violenza delle loro istituzioni).

Dalla nostra visione della lotta, se ci obbligano a entrare nei tribunali scegliamo che sia come accusatx, come imputati, come nemicx; non come denunciantx, come esseri indifesi di fronte alla loro presunta onnipotenza. Non ci siederemo nelle stesse aule in cui si condannano (alla tortura della reclusione e la morte nell’oblio dietro le mura) i/le poveri/e, i/le lottatori/trici, i/le ribelli e i/le sfruttati/e, né reclameremo che il sistema giudiziale risolva le loro contraddizioni. Preferiamo renderle visibili attraverso la propaganda, l’agitazione e la lotta in accordo con le nostre possibilità senza situarci all’interno della loro legalità. Non vogliamo né rispettiamo diritti o leggi al di sopra di noi. Scommettiamo sulle nostre forze e quelle dei/le nostri/e compagnx, e quelle di tutti/e coloro che riconosciamo parte della nostra stessa lotta.

Vogliamo eliminare dalla nostra mente e dalla nostra pratica la nozione di castigo, e scorgere una giustizia che non ha nulla a che vedere con leggi, poliziotti, giudici, procuratori o carceri, e la mentalità e le relazioni che questi generano.

In nessun modo sminuiamo né disprezziamo la lotta che portano avanti i/le compagni/e che appoggiano e solidarizzano nel terreno legale con le persone e compagnx repressx, torturatx, assassinatx, incarceratx o perseguitx dallo Stato e dalle sue istituzioni. La loro costanza e fermezza contro la repressione inerente a qualunque Stato e Governo sono un esempio di lotta, semplicemente, scegliamo di affrontare questa situazione a partire dalle nostre possibilità e in coerenza con la nostra visione e i nostri valori, comprendendo ciò che questo significa.

Non vogliamo che alcun poliziotto o responsabile politico finisca dietro le sbarre.
Vogliamo che le carceri, la polizia, i tribunali e i giudici; lo Stato, il Capitale e tutti quelli che servono al loro dominio, smettano di esistere; per questo scommettiamo sull’autonomia, affermando la libertà, negando l’autorità.

Biblioteca Los Libros de la Esquina

fonte