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Trieste: Arrestato anarchico di Udine. Presidio di solidarietà e indirizzo del compagno

Un compagno anarchico udinese da 8 mesi ai domiciliari a Trieste con le accuse di oltraggio e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, il 3 febbraio 2017, circa due settimane prima della sua liberazione, viene prelevato dalle carogne in divisa nella sua abitazione e portato nel carcere di Trieste, le motivazioni sono l’accusa di rapina e violazione del foglio di via da Udine. Per queste accuse viene condannato a un anno e nove mesi, ma per decidere con che modalità deve scontare la pena bisogna aspettare che una commissione si riunisca e prenda la sua decisione, nell’attesa che trovino il tempo di riunirsi, vale a dire tra uno, due, tre, quattro o chissà quanti mesi, nel frattempo il magistrato prende la decisione di detenere il compagno in carcere.

Alla luce di tutto ciò, sabato 11 febbraio 2017, saremo sotto il carcere di Trieste (via Coroneo) per portare la nostra solidarietà al compagno costretto agli arresti.

Per scrivergli:
Via Coroneo 26, Trieste
Casonato Alberto.

Seguiranno aggiornamenti.

Iruña, Euskal Herria: Presidio solidale con i/le 3 compagn* arrestat* perché difendevano la foresta di Hambach

Solidarietà con i/le compagn* detenut* nella foresta di Hambach

Giovedì 15 dicembre si è svolto a Iruña un presidio solidale con i/le 3 compagn* arrestat* perché difendevano la foresta di Hambach.

Siao, Hodei e Maya liber*!

Guerra a chi distrugge la terra!

in spagnolo e basco

[Stato spagnolo] L* vogliamo liber*! Solidarietà con le vittime della repressione dell’Operazione Ice!

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Presidio : 4 novembre 19h – piazza Tirso de Molina, Madrid. // L* vogliamo liber* // Solidarietà con chi è stato perseguit* nell’Operazione Ice // Nahuel libero

Il 4 novembre di quest’anno sarà passato un anno dall’arresto di 6 dei/lle nostr* compagn* del collettivo Straight Edge Madrid nel contesto dell’Operazione Ice, con un* di loro nel carcere di Aranjuez (Madrid) e tutt* gli/le altr* in attesa di giudizio. Un giudizio senza alcuna legittimità ai nostri occhi, non crediamo né alle vostre leggi né nelle vostre strutture di potere e oppressione.

Crediamo nei/lle nostr* compagn*. Al di là del binomio innocente/colpevole, l* vogliamo liber*.

Facciamo un appello alla solidarietà con i/le nostr* compagn* per tutto il mese di novembre. Un mese di lotta e azione, non ci fermeranno, la lotta continua.

Compagn* nelle mani dello Stato ma mai nell’oblio!

Se ci reprimono per le nostre lotte, risponderemo lottando.
Viva l’anarchia!

in spagnolo

Milano: Presidio 27 maggio in solidarietà a Francesco, Lucio e Graziano

Mercoledì 27 maggio 2015 verrà emessa la sentenza per Francesco, Lucio e Graziano, accusati di “danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra”.

Quale che sia il verdetto della corte abbiamo deciso di tornare nel quartiere Prealpi Mercoledì alle 19, dove due di loro vivono, per ribadire ancora una volta che la loro repressione non ci fermerà.

Irunea, Spagna : Presidio anarchico davanti al governo civile contro la repressione

16.01.15

Circa 60 compagn* ci siamo trovat* davanti al governo civile (rappresentante del governo centrale nella provincia) in solidarietà con i/le 7 anarchici/che detenut* a Barna nella chiamata operazione Pandora; per Alfon (recentemente condannato per il porto di un ordigno durante il passato sciopero generale a Madrid ) e per i/le avvocat*  dei detenuti politici baschi recentemente incarcerat*.

Il presidio era indetto dai vari collettivi anarchici della città.

Non stiamo tutt* ! mancano i/le detenut* !
Libertà per i/le 7 compagn* anarchici/che incarcerat*
Morte allo stato e viva l’anarchia
(A)

Atene : Lo scioperante della fame Nikos Romanos trasferito all’ospedale

Striscione sulla scuola Politecnica di Exarchia : Solidarietà con l’anarchico Nikos Romanos, in sciopero della fame dal 10/11

Il 24 novembre del 2014, il prigioniero anarchico Nikos Romanos, in sciopero della fame dal 10 novembre, è stato trasferito dalle prigioni di Koridallos verso l’ospedale Gennimatas, sul corso Mesogeion, 154. E’ stato chiamato un presidio solidale per il giorno di oggi, 25 novembre, alle 17.00 di fronte all’ospedale.

Atene: Presidio solidale con il prigioniero anarchico Nikos Maziotis

Lo Stato e il capitale sono gli unici terroristi

Subito dopo la sparatoria del 16 luglio a Monastiraki, che si è conclusa con Nikos Maziotis, combattente anarchico e membro di Lotta Rivoluzionaria, ferito e catturato, l’apparato di propaganda del regime di Stato in emergenza permanente ha scatenato una vera e propria guerra mediatica.

La lunga storia del compagno, le posizioni e il percorso di organizzazione di Lotta Rivoluzionaria sono la testimonianza dei suoi valori e degli obiettivi nella sua lotta contro il capitale e lo Stato, per la rivoluzione sociale.

Solidarietà con i guerriglieri urbani
Nikos Maziotis e Pola Roupa

Abbasso gli infiltrati, avanti compagni!

Concentrazione
Sabato, 19 luglio, alle ore 12:00, nel parco Evangelismos (vicino all’ospedale dove il compagno è stato internato)

anarchici/e

Navarra: Cronaca del presidio del 6 luglio nella macrocarcere di Iruñea

Come da qualche anno, circa 20 compagni e compagne ci siamo trovati alle ore 11 di oggi, 6 luglio, sul lato sinistro della macrocarcere di Iruñea/Pamplona. Dopo circa un’ora di slogan gridati, qualche parola con il microfono e musica, sono arrivati 3 furgoni della polizia e una macchina degli sbirri del reparto (dis)informazioni, per 20 minuti hanno controllato e perquisito a tuttx i/le presenti nel presidio e infine mandato via con le minacce come è il loro solito.

I razzi per celebrare il txupinazo (razzi che aprono le feste della città) sono stati lanciati tanto al cielo come al indirizzo del carcere.

Questa nuova bara dei vivi chiamata carcere non è ancora piena e i/le pochi/e detenutx che ci hanno visto e sentito hanno gridato insieme ai manifestanti quello che non ci scanseremmo di ripetere: espetxeak apurtu = distruggere le carceri.

Savona: Presidio Anticarcerario, Sabato 15 Febbraio 2014

15 FEBBRAIO

Sabato 15 Febbraio dalle ore 13.30 PRESIDIO ANTI-CARCERARIO sotto il carcere SANT’AGOSTINO di SAVONA.

Di seguito il manifesto dell’iniziativa!

“La legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla”* B.
Brecht

Il 28 settembre 2013 Francesco, accusato della partecipazione alla rivolta del 15 ottobre 2011 a Roma, viene tradotto dagli arresti domiciliari al carcere Sant’Agostino di Savona con un infame stratagemma dei Carabinieri di Varazze e del giudice romano Zaira Secchi, rivelatosi illegittimo di fronte ai loro stessi Codici.

In quei giorni un pugno di compagni/e, amici e solidali si recarono più volte fuori dalle mura di quella prigione per portare la propria solidarietà e vicinanza a Francesco e un caloroso saluto a tutti i detenuti.

Dopo 3 mesi di carcerazione (con il trasferimento prima a San Remo e poi a Rebibbia) la vendetta dei servi dello Stato verso chi, come lui, si rifiuta di abbassare la testa, ha una parziale attenuazione e Francesco torna ai domiciliari tra i suoi affetti ed amici.

Ma migliaia di individui continuano ad essere rinchiusi ed isolati nelle patrie galere. La situazione dei penitenziari italiani è oggi, più che mai, sulla bocca di tutti.

La miseria sociale e la povertà economica dilagano e di conseguenza le maglie della repressione diventano sempre più strette. Sempre più persone possono molto facilmente finire in galera da un momento all’altro. Le condizioni delle carceri sono ai limiti dell’indigenza e della tortura, omicidi/suicidi e condotte autolesionistiche non si contano più ogni giorno che passa.

Ci parlano dell’ennesima “emergenza” tanto per giustificare lo stato di eccezione permanente in cui il Potere è licenziato a prendere qualsiasi provvedimento ritenga opportuno per rafforzare la sua autorità; ci parlano di soluzioni per affrontare il sovraffollamento e magicamente dopo 5 anni dall’applicazione del reato di clandestinità ci si accorge delle disumane condizioni in cui gli immigrati vengono rinchiusi nei C.I.E.

Indulto, indultino, svuota-carceri, amnistia, depenalizzazione del reato di immigrazione, legalizzazione della marijuana.

Tutti argomenti con i quali, di fronte all’innegabile e alle rivolte (molti C.I.E. sono stati distrutti o parzialmente distrutti da rivolte interne), vorrebbero servire contentini per placare animi focosi e coscienze turbolente.

Ciò che non ci raccontano è che da sempre il carcere serve a controllare la società, al fine di conservare il loro potere e privilegio, al fine di lasciare padroni e governanti commettere indisturbati i propri crimini.

Chi è inutile, chi non serve più a produrre merce o capitale, o peggio ancora chi non si rassegna a questa vita indegna, va emarginato, talvolta eliminato.

Per tutti questi motivi e mille altri, per un’incontrollabile passione per la libertà, abbiamo deciso di tornare al carcere di Sant’Agostino per portare un nostro saluto a chi vi è rinchiuso e rompere l’isolamento a cui ci vorrebbero costringere, dentro e fuori da quelle mura.

SOLIDARIETÀ A CHI RESISTE ALL’INFAME REGIME PENITENZIARIO!

CONTRO IL CARCERE E LA SOCIETÀ CHE LO NECESSITA!

Barcellona: Presidio in solidarietà con i/le prigionierx anarchici/che

Il Venerdì 22 Novembre 2013, alle 08:30, siamo andati a mettere manifesti e distribuire volantini alla sede del giornale borghese El País, nella via Casp di Barcellona, per segnalare a questo mezzo come uno dei responsabili  della creazione della allarma sociale che ha contribuito a imprigionare ai/le nostrx compagnx anarchici/che. Si è realizzato anche una manifestazione spontanea intorno a piazza Urquinaona.

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Agli avvoltoi che si nutrono di toglierci dei nostri sogni e la nostra libertà, tutto il nostro odio!
Jorge A. Rodriguez Arroyo. Capo della Sezione Politica/Spagna di El País. Specializzato in terrorismo di Stato. Responsabile della diffamazione di tuttx quellx che decidono di resistere all’oppressione e all’autorità.

Il governo fa la segnalazione, ” El País” punta e la polizia arresta

Siamo venuti  alla sede del “El País” per denunciare lo schifoso ruolo che questo mezzo d’informazione ha giocato nella recente detenzione di cinque compagnx anarchici/che e la successiva detenzione di due di loro. Tuttx sono rimasti con carichi associati al terrorismo ei due incarcelatx si trovano in isolamento in regime FIES II, in attesa di processo. Che la giustizia li consideri colpevoli o innocenti, non ci importa, sappiamo già da che parte sono loro e da che parte siamo noi. Ai/le compagnx va tutto il nostro sostegno, forza e solidarietà incondizionata !

Sapiamo già quale sia il ruolo dei media in questa società, per molto progressisti che si dipingono come “El País”… tanto quelli considerati di sinistra come di destra, nel fondo difendono ferocemente l’ordine su cui si siede la società capitalista. Così, mediante la creazione dell’opinione pubblica e la diffusione dei valori e delle idee della classe dominante, cercano di estendere nella popolazione la sottomissione che cercano di estendere la presentazione e l’accettazione della vita che ci viene imposta dall’alto. Ovviamente, i democratici complici dello stato come “El País” sono nemici dichiarati di tuttx quellx che si oppongono al sistema e le sue istituzioni, soprattutto se inoltre passa dalle parole ai fatti.

Anche se non ci sorprende la forma di procedere da questx mercenarx della penna, si vogliamo segnalare ed evidenziare estxs se focalizziamo l’attenzione e evindenciar alcune cose: Fin dal primo momento, “El País” ha funzionato come cinghia di trasmissione del Ministero degli Interni e si è fatto il portavoce più diretto della Polizia Nazionale, riproducendo e ripetendo informazioni distorte e false per creare deliberatamente il clima giusto per incarcerare. D’altro canto, hanno aumentati il già generalizzato linciaggio mediatico diffondendo i nomi e le fotografie degli/le arrestatx, cosa considerata illegale ( pur essendo così democratici, si saltano le loro leggi). E in nessun momento, hanno lasciato di intossicare costantemente con il legame tra anarchismo e terrore, tra l’anarchismo e la violenza, arrivando ad affermare che il movimento anarchico coppia di Al Qaeda la sua forma organizzativa, cosa ridicola e assurda per chiunque conosca minimamente il funzionamento senza gerarchie e in rete che sostiene l’ideale anarchico da oltre più di un secolo.

La creazione del nemico interno( gli anarchici, in questo caso) è stata una strategia storica del potere politico per criminalizzare e reprimere il dissenso e garantire una governance sociale. In questo clima sociale e politico sempre più teso per la mal chiamata crisi, è chiaro che temono che le pratiche e le idee anarchiche si estendano sempre di più tra le persone e settori, come del resto è già in corso da un po’.

Che gli sbirri del Potere e complici della repressione, come “El País” sappiano che noi anche abbiamo i mezzi e le capacità per puntargli e che non perderemo nessuna occasione per farlo. Che non venga dimenticato!

Contro tutte le autorità !
La repressione non ci fermerà!
Solidarietà e forza per gli/le anarchici/che detenutx!

fonte

Svizzera: Visita sotto il carcere per Marco Camenisch

90606Da Svizzera Indymedia. Traduzione di Marco Camenisch, CH, ottobre 2013

20/09/2013: visita sotto il carcere per Marco Camenisch

Il 20 settembre un gruppo si avviava verso la galera di Lenzburg. Si riuniva davanti all’ala est, dove è carcerato Marco Camenisch. Furono appesi due striscioni al recinto del carcere: “piuttosto stanchi di TV che radioattivi? Marco Libero” e “Un altro mondo è necessario – stiamo con Marco”. Con i petardi ed un megafono, chi sostiene Marco tentava di raggiungere lui e gli altri prigionieri. Questo innescava un intervento della polizia.

La lotta di Marco Camenisch contro l’industria dell’atomo iniziò alla fine degli anni 1970. Già allora era parte di una resistenza militante. Nel 1981 fu condannato a 10 anni di prigione, tra l’altro per aver fatto saltare il traliccio di una centrale nucleare. Poco dopo riusciva ad evadere dalla prigione e visse dieci anni in clandestinità. In questo periodo a colpi d’arma da fuoco fu ucciso un poliziotto di frontiera, più tardi Marco fu per questo condannato. Nel 1991 fu catturato dopo un conflitto a fuoco con i carabinieri. Da allora Marco si trova in prigione, prima in Italia, e dal 2002 in Svizzera. Quest’anno Marco ha espiato 2/3 della sua condanna. La sua istanza di liberazione condizionale fu rifiutata perché non si distanzia dal suo modo di vedere politico e continua ad impegnarsi per un altro mondo.

Marco libero
tuttx liberx

AttualizzazioneE’ stata rigettata in seconda istanza d’appello la richiesta da parte del compagno Marco Camenisch di essere trasferito in un altro carcere più “aperto”. Presto dovrebbe arrivare il rigetto dell’appello al T.A.R. contro la negazione della condizionale. Seguiranno aggiornamenti direttamente da parte del compagno appena gli sarà confermata la conferma dello stesso T.A.R.

Santiago, Cile: Fine dello sciopero della fame del compagno Hans Niemeyer

foto_2-2COMUNICATO N ° 2: FINE SCIOPERO DELLA FAME

Alle menti coscienti, all’ambiente solidale, ai famigliari e agli amici.

Attraverso queste lettere, comunico la mia decisione di porre fine allo sciopero della fame liquido che ho mantenuto per 13 giorni, dal 12 agosto, dimagrendo di circa 7 chili di peso.

La ragione principale è stata le ragioni mediche legate a problemi di fegato che ho cominciato a presentare gli ultimi tre giorni dello sciopero. All’interno del protocollo della Gendarmeria per i prigionieri in sciopero della fame, mi sono state prese campioni d’urina e del sangue, presentando questi ultimi problemi con il metabolismo della bilirubina, ciò che ha causato un quadro di itterizia e potenzialmente avrebbe potuto causare danni irreparabili, così che Venerdì scorso ho dovuto essere trasferito all’ospedale della prigione, dentro l’ex carcere. A questo si aggiungono alcuni problemi renali e dolori all’ora di urinare, tutto in un contesto di molta debilità gli ultimi 2 giorni che incluso comprendeva un svenimento in cella, dopo il prelievo di sangue.

Tutto questo lo racconto non per victimizarmi, ma per spiegare che il mio obiettivo era la denuncia pubblica e non finire gravemente malato. Fuori c’è una famiglia e un piccolo cucciolo che mi aspetta.

La situazione di salute, il mio apprezzamento e quello del mio ambiente di sostegno, che era stato raggiunti i livelli considerati accettabili di diffusione dei tre punti delle mie richieste, mi hanno fatto mettere fine, alle 17 ore del Venerdì 23 Agosto, allo sciopero della fame liquido, essendo stato immediatamente trasferito al terzo piano del Modulo H-Nord Del Carcere di Alta sicurezza (CAS). Continue reading Santiago, Cile: Fine dello sciopero della fame del compagno Hans Niemeyer

Siviglia, Stato spagnolo: Presidio solidale con i/le cinque detenuti/e di Barcellona

I compagni del CSOA Sin Nombre convocano per il prossimo Lunedì, 27 maggio in Plaza Nueva alle 20:00 un presidio di solidarietà con i/le 5 compagni/e di Barcellona detenuti/e e falsamente accusati di integrare una organizzazione terroristica tra le altre accuse che nascono dalla manipolazione informativa dei media e dalle bugie intenzionali e ripetute della polizia.

I/le compagni/e sono di certo, incarcerati/e in prigione cautelare a Soto del Real (Madrid), dove si trovano ad affrontare né più né meno che ad un regime FIES di terzo grado. Tutto per aver espresso le loro opinioni in un social network e nelle strade, e per mobilitarsi contro un sistema che ruba la vita e la sostituisce per macchine e merci.

Cartel Concentración en Sevillanel manifiesto:

PRESIDIO SOLIDALE

Yolanda, Juan,Silvia, Xabier, José, 5 anarchici/che detenutx a Barna

Lunedì, 27 maggio, Piazza Nueva, ore 20.00

Libertà per i/le cinque di Barcelona

Cinque anarchici di Barna in prigione cautelare per difendere la sua ideologia nelle reti sociali e nella strada.

CSOA Sin Nombre

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