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Lille, Francia: I distributori di cinque banche e una mazza – 18 e 19 giugno 2018

Dopo il commissariato di Vauban, piazza Philippe-de-Girard, ridipinto il 13 giugno (con un tag «Avete le mani sporche di sangue»), altri tag sono spuntati il 18 giugno a Lille sull’edificio di Scienze politiche e la Porte de Roubaix, per Selom e Matisse, due giovani morti il 15 dicembre scorso a Lille dopo una collisione con un treno regionale…

Ma si noti anche che il 19 giugno, e non c’è necessariamente un legame, i bancomat di cinque banche sono stati spaccati in via du Faubourg-de-Roubaix, accanto c’erano delle A cerchiate, e un tag che diceva «Né Dio né padrone né banchiere».

Lille, Francia: Il commissariato di quartiere ha preso colore!

All Colors Are Beautiful
Azione locale per un disordine globale

Lille, il 13 giugno 2018

La mattina del 13 giugno 2018, gli/le abitanti del quartiere Vauban hanno trovato la facciata dell’edificio dei/lle loro guardian* della pace ridipinta di diversi colori, e la scritta «le vostre mani sono sporche di sangue»; «secondo avvertimento».

Queste persone potrebbero chiedersi, legittimamente: Perché il commissariato di rue Lavoisier è stato ridipinto?

Ma la vera domanda che questo gesto vuole porre è piuttosto: perché ci sono persone che muoiono sotto i colpi della polizia? Perché Sélom, perché Matisse a Fives nel dicembre 2017? Perché Maxime, studente di Lille mutilato alla ZAD di Notre-Dame-des-Landes nel maggio 2018 ? Perché tutt* gli/le altri*, perché questo numero incalcolabile di vittime della polizia?

Sembra trattarsi di una problematica di territorio e di Stato di diritto. Il concetto di Stato è una visione del mondo, un modo di fare. L’unico strumento per farci mandar giù questa definizione è la repressione. Ed è uno strumento che suona falso: si tratta di violenza pure e semplice, simbolica e fisica.

Perché la violenza è generalizzata, sistemica (cioè inclusa e accettata nel sistema neo-liberale che ci circonda) e a volte, a seconda del contesto, sistematica.

→ Il contesto che ha messo fine ai giorni di due giovani abitanti di un quartiere popolare super-controllato.
→ Il contesto che ha mutilato uno studente che difendeva un luogo di sperimentazione collettiva, incarnato nella ZAD.
→ Il contesto che impedisce agli/lle esiliat*, i/le migranti e i/le sans papiers, a Calais, di vivere come preferiscono perché la loro situazione viene giudicata irregolare.

Questa violenza, sempre legittima, a sentire Gérard Collomb, può toccare chiunque, in qualsiasi momento. Ma l’accento viene messo anche sui e sulle emarginat*. Chi è già Al margine (En Marge) e fa fatica a integrarsi a un sistema che li opprime quotidianamente. Chi rifiuta di mettersi In Marcia (NdT : En Marche è il partito politico del presidente della repubblica Macron) e si oppongono al sistema col loro stile di vita e/o con le loro azioni politiche. Gli uomini che occupano luoghi, squat, università; le donne che occupano le strade, i quartieri e le città; uomini e donne che non manifestano passivamente, che si manifestano qui e là, che sognano lanciando un grido troppo spesso soffocato da una repressione sistematizzata.

Prendere di mira un commissariato è prendere di mira non soltanto l’istituzione che ci attacca in maniera diretta, ma è anche colpire una concezione dell’organizzazione della società di cui la polizia è il braccio destro irrinunciabile. Il contesto economico e politico attuale non è che la conseguenza di un concatenamento storico e di decisioni politiche che abbiamo legittimamente il diritto di rimettere in questione. Le nozioni di giustizia (il culto della legge), di democrazia (l’ordine sociale), di ciò che è istituito (la politica), di popolo (i/le citttadin*) devono essere ridefinite con le nostre parole (piuttosto che con quelle del governo). Subiamo ogni giorno gli effetti di uno Stato detto di diritto. Il loro diritto, la loro giustizia, la loro democrazia, le loro istituzioni… per quale popolo? Noi siamo piuttosto per lo stato di non-diritto.

Qualcuno dirà che questa azione è violenta. Ma perché restare passiv* di fronte ai loro gesti e le loro idee imposte a colpi di manganello? Ci rifiutiamo di banalizzare il monopolio della violenza detenuto dal governo, e il suo utilizzo per risolvere i conflitti sociali ed eliminare ogni tentativo discorde. Rifiutiamo di accettare la sistematizzazione del posto di lavoro per aggirare ogni mobilitazione e reprimere chi è in difficoltà.

Con la nostra azione affermiamo che non vogliamo aspettare una rivoluzione generalizzata. Preferiamo delle oasi di azioni indipendenti contro un nemico comune, piuttosto che sperare ciecamente in un’insurrezione globale. Non c’è discrepanza tra il fondo delle nostre idee e la forma dei nostri gesti. Il «vandalismo» è una risposta proporzionale all’assurdità del mondo impostoci dai governanti.
Quindi la domanda è: chi è più violento, la macchina poliziesca o delle parole e dei colori su un commissariato?

In ogni caso, ACAB, All Colors Are Beautiful.

Il commissariato di rue Lavoisier era già stato ridipinto una prima volta due settimane fa. Malgrado quel primo avviso, hanno continuato a fare gli sbirri. Il secondo avvertimento non era un lusso, era una necessità.

Sostegno ai/lle mutilat*
Né oblio, né perdono per gli/le assassinat*
La polizia ha le mani sporche di sangue

Questo è il secondo avvertimento

Lille, Francia: Azione di sostegno al blocco della tangenziale di Nantes

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Contron l’Ayrault-port* de Notre-Dame-Des-Landes. Vinci, fuori dalle nostre vite
*Jean-Marc Ayrault è l’ex sindaco di Nantes e successivamente è stato Primo Ministro

Sabato 9 gennaio:

In questo momento a Lille si tiene una giornata/serata di sostegno alla ZAD di Notre Dame des Landes e gli abitanti che affrontano un processo mercoledì 13 gennaio. Più di 100 persone riunite in Assemblea Generale hanno deciso di mostrare il loro sostegno ai dimostranti che stanno bloccando il ponte Cheviré in questo momento.
Siamo quindi partiti in corteo fino all’autostrada dove abbiamo srotolato uno striscione.

Quest’azione simbolica e spontanea prova anche la nostra determinazione all’autorganizzazione, per evitare lo sgombero della ZAD con ogni mezzo.

Vinci smamma, resistenza e sabotaggio!

Nota di Contra Info: 400 trattori, 1,000 ciclisti e 20,000 manifestanti sono arrivati sulla tangenziale di Nantes per protestare contro il progetto di aeroporto di Notre-Dame-Des-Landes (NDDL), e per sostenere l’occupazione in corso sulla ZAD.

lillezadsoli2lillezadsoli3in inglese

Lille, Francia: EDF & BNP attaccate il 16 dicembre

abstentionNella notte del 16 dicembre 2015, abbiamo allegramente ridipinto i locali EDF di Lille. Vi abbiamo apposto il seguente messaggio: “né nucleare, né CO2 !”. Abbiamo attaccato anche i locali della BNP alla Madeleine. Le vetrine sono state spaccate e il seguente messaggio taggato: “collaborazionista del disastro ecologico”.

EDF per la gestione e l’esportazione delle centrali nucleari, come anche per la sua 2a posizione in quanto a emissioni di CO2 in Francia.
BNP per il suo sostegno finanziario all’industria del carbone.
Entrambe per la loro operazione di greening tramite la sponsorizzazione della COP-21.

Questa COP-21 non è che il prolungamento delle venti precedenti: l’aumento del 60%  delle emissioni di CO2 di questi ultimi vent’anni non sono il risultato di mancanza di volontà o di cattiva gestione ma il ritmo necessario di un sistema basato sul profitto.

In questa fine disastrosa di COP-21, e di elezioni regionali, ci esprimiamo artisticamente per mettere in luce i giochini politici che si tramano a porte chiuse. E la loro propaganda che è soltanto un ossimoro.

Come la metà degli elettori ci siamo astenuti. Ci asteniamo perché prendiamo la politica sul serio. Che non ci chiedano di votare per salvare la repubblica, quando la loro polizia asfissia, picchia, acceca, mutila o uccide un manifestante come sulla diga di Sivens; quando dei lavoratori di Air France, pur avendo accettato tutte le riduzioni di stipendio, vengono criminalizzati dall’insieme della classe politica per una camicia strappata. Alla fin fine, stato d’emergenza o no, lo scopo è sempre quello di ridurre al silenzio chi si preoccupa per la propria sopravvivenza.

Libertà pubbliche, giustizia sociale, ambiente, non sono che parole vuote nella bocca dei politici; ai partiti di governo come anche al Front national non gliene frega niente.

Malgrado le loro promesse di “cambiamento”, si schierano e si schiereranno sempre a fianco degli interessi della distruzione capitalista del territorio, dei lavoratori, e della notra salute.

Che non si stupiscano più della nostra astensione, perché noi non ci stupiamo più dei loro imbrogli.

Comitato Jackson Pollock

in inglese

Lille: Vernice contro la gentrificazione

Vernice contro il comune, la gendarmeria, la “casa dell’hip-hop” e l’istituto Pasteur.

Nella notte tra il 23 e il 24 marzo le facciate del comune, della gendarmeria, della Mangusta (un tempo casa occupata) e della “casa dell’hip-hop” sono state attaccate a colpi di vernice. Abbiamo scelto questi bersagli perché ci opponiamo alla riabilitazione dei quartieri popolari e alla politica municipale di espulsione dei poveri per rendere i quartieri più appetibili agli occhi dei promotori immobiliari.

Lo Chti d’Arras, storico luogo di attività e di vita occupato illegalemente da diversi anni (e dove si tenevano concerti e altri eventi hip-hop) è stato espulso e sostituito dalla “casa dell’hip-hop” o “Centro Europeo di Cultura Urbana”. Un buon metodo per il comune di recuperare quello che già esisteva senza il suo aiuto, svuotarlo di tutto quello che aveva di sovversivo, e trasformarlo in un prodotto cultural-commerciale.

Numerose pratiche contrastano di fatto questa logica. Che si tratti di occupare terreni, immobili o case vuote, o attraverso lo sciopero degli affitti, alloggiare o sperimentare nuovi rapporti sociali, ci si ritrova rapidamente di fronte alla repressione. Lo dimostra la recente espulsione della Mangusta (edificio vuoto da diversi anni e di proprietà dell’istituto Pasteur), squat che si trovava in pieno centro di Lille, molto visibile, aperto a tutto il quartiere e quindi fastidioso per il comune. I mezzi dispiegati in questa occasione (presenza importante delle forze di polizia, quartiere bloccato per tutta la mattina) mostrano in effetti la volontà di stroncare alla radice ogni iniziativa di organizzazione che non sia loro subordinata. Esistono ancora diversi luoghi occupati, in particolare l’Insoumise (libreria d’occasione che propone numerose discussioni, proiezioni etc), che sono anch’essi espulsabili.

Non abbiamo intenzione di lasciarli fare, e non aspettiamo né il loro permesso né il diritto di farlo. Non otterremo che quello che sapremo prenderci. Facciamo appello alla solidarietà di tutti/e coloro che lottano e subiscono la politica economica e sociale dello stato e dei suoi sbirri.

Guerra a questo vecchio mondo. ACAB.

fonte: indymedia lille (via attaque)