Tag Archives: Juan Antonio Sorroche Fernandez

Bologna: Presidio solidale per i fatti di Piazza Verdi del 2007

Gli/le indomabili hanno sempre combattuto la normalizzazione.

La normalizzazione ha molti aspetti, alcuni impliciti- come la televisione, gli spot pubblicitari, i ‘mi piace’, i modelli culturali- ed altri espliciti, taluni addirittura estremamente fisici: il carcere, gli ospedali psichiatrici, i riformatori… In queste strutture i ‘deviati’ vengono rinchiusi e nascosti all’occhio perbenista, imbottiti di psicofarmaci per essere riportati alla normalità.

I manicomi non esistono più, ma essi sopravvivono in strutture gemelle: gli ospedali psichiatrici. E hanno dispositivi loro diretta diramazione: i TSO.

I TSO (Trattamenti Sanitari Obbligatori) sono programmi di sanità mentale atti a far rimanere il manicomio nelle nostre vite. Loro obiettivo è normalizzare i pazzi, i deviati, i non allineati, le ribelli, le indomabili. Attraverso le pillole della felicità, normalizzare significa creare zombi, burattini, marionette e soldati. Nonchè creare profitto dalla vendita dei medicinali e dal mantenimento delle strutture sanitarie.

La normalizzazione, quindi, genera controllo e denaro. E’ figlia del capitalismo e della forma più completa e sottile del controllo sociale, quella che divide in sani e in malati, da curare e normalizzare. Ecco perchè gli/le indomabili la hanno sempre combattuta.

Nel 2007 a Bologna alcuni/e indomabili si sono opposti/e alla normalizzazione cercando di impedire un TSO. In seguito sono stat* arrestat* e incarcerat*.

Oggi, 7 anni dopo, stanno ancora fronteggiando il processo che non ha raggiunto nemmeno il primo grado di giudizio.

Le richieste di condanna del pm, emesse nel luglio scorso, sono altissime: vanno dai sei anni e mezzo ai sette anni e mezzo di reclusione.

Non ci stupiamo che il potere cerchi sempre di reprimere gli animi dei/lle ribelli e in questo caso, infatti, alle normali accuse di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale è stata aggiunta una tipica montatura di stato: i/le compagn* sono stati/e accusat* di rapina di un paio di manette.

Quello che inizialmente sembrava un mero desiderio di vendetta contro i/le compagn*, ora ha assunto le fattezze di quello che potrebbe diventare un precedente atto a legittimare una repressione assurda e gravosa contro coloro che non vogliono normalizzarsi.

Alla loro normalità preferiamo la follia!

Ecco perchè venerdì 17 ottobre, a Bologna al Piazzale Maggiore alle 16.00, saremo in piazza, a fianco dei/lle nostr* compagn* colpit* dalla repressione di stato.

Madda, Sirio, Juan, Fede, Fako liber*!

VENERDI’ 17 OTTOBRE 014
Presidio Solidale – ore 16.00 Piazza Maggiore, Bologna

Il 17 Ottobre si terrà l’ennesima udienza, che potrebbe essere quella definitiva, per quanto riguarda il primo grado di giudizio, sui fatti di Piazza Verdi 2007.

Questo processo vede coinvolti/e quattro compagni e una compagna. Il pm Simone Purgato ha chiesto per i 5, che all’epoca erano stat* arrestat* per aver ostacolato un T.S.O., pene elevate che vanno dai 6 anni e mezzo ai 7 anni e mezzo di reclusione.

Anarchiche e Anarchici.

ALLA LORO NORMALITA’ PREFERIAMO LA FOLLIA.
I VERI PAZZI STANNO FUORI!

Massima solidarietà e complicità
con Sirio, Madda, Fede, Juan e Fako!

Nessuna condanna
Nessuna sentenza
Nessun tribunale
NO T.S.O.

[Bologna] Manifesto sul processo per i fatti di Piazza Verdi del 2007

Alla loro normalità preferisco la follia

Il 15 luglio scorso si è conclusa l’istruttoria del processo per i fatti di Piazza Verdi a Bologna del 2007, processo di cui non si è ancora arrivati nemmeno al Primo Grado di giudizio e che vede coinvolti quattro compagni e una compagna.

In questa occasione il pm Simone Purgato ha chiesto per i cinque, che all’epoca erano stati arrestati e incarcerati per aver ostacolato un TSO, pene elevate, dai 6 anni e mezzo ai 7 e mezzo di reclusione.

Queste richieste di condanna sono evidentemente un tentativo di creare un precedente e di intimorire i compagni. Allo stesso modo, per fermare e reprimere i cinque, sono state inventate delle accuse nei loro confronti in una tipica montatura di stato.

Il 17 ottobre prossimo, alle 10.00, si terrà un’altra udienza, in cui potrebbe venire emessa la sentenza.

Consapevoli che i veri pazzi stanno fuori, non facciamo un passo indietro.

Massima solidarietà e complicità con Madda, Sirio, Fede, Juan, Fako!

Anarchici e Anarchiche

Italia: Comunicato di Juan, arrestato per gli scontri NO TAV

Hola! Sono Juan Sorroche Fernandez, scrivo questo comunicato per mettere in chiaro la mia posizione.

La TAV in Val Susa è uno dei tanti progetti che lo Stato e la società mettono  in cantiere, come anche gli inceneritori, l’emergenza rifiuti a Napoli, la Gronda a Genova (progetto di potenziamento del nodo autostradale), le nuove carceri, la militarizzazione dei siti dove dovranno sorgere le Grandi Opere e la militarizzazione delle strade nelle città. Solo la distruzione della terra e l’inquinamento prodotto sarebbero  già abbastanza per opporsi a tali progetti, ma oltre alla devastazione dell’ambiente la piovra del capitale e del dominio stritola gli individui in un sistema sempre più controllato, mercificato e meccanizzato. L’attuazione di questi progetti, oltre alla loro nocività mortale tanto fisica quanto mentale, mira ad abituare gli individui a subire, ad accettare qualunque cosa rinunciando alla propria capacità critica e di azione.

Chi li propone mette in piedi enormi campagne di mistificazione nelle quali la (anche) nostra realtà,  il nostro presente e futuro,  ci vengono riproposti in una versione completamente sfalsata in modo che ci sembri sempre più naturale rinunciare alla libertà e alla possibilità di autodeterminarci.

Lo sfruttamento, la distruzione e la morte sono punti fermi, costruiti col sangue e la sofferenza, con i quali  la società  si auto alimenta. Questi sono i pilastri sui quali essa si regge ed è necessario combatterli. Lottare contro questi tentacoli è per me lottare contro la società che li crea.

Come ribelle individualista non parlo a nome di nessun  movimento ma solo di me stesso. Io mi sento parte della lotta e di tutti quelli che la fanno propria sinceramente.

Per questo,  a testa alta, mi rivendico l’aver partecipato alla lotta contro il TAV e la società in modo auto organizzato,  al di fuori delle logiche dello Stato, di qualsiasi gerarchia e con metodi che ho ritenuto opportuni.

Essere “colpevoli o innocenti”, “buoni o cattivi”, “violenti o non violenti”, sono definizioni  morali che non mi appartengono, sono concetti del dominio e “delle relazioni sociali che li rendono accettabili come simbolo del potere . Perché trovo che l’autorità non fa solo affidamento sulla forza e sui messaggi dettati dall’ordinamento statale ma anche sul compromesso e l’accettazione” di tali relazioni.

La mia violenza è una goccia in mezzo al mare in confronto a quella che lo Stato utilizza e monopolizza contro la Val Susa, nelle guerre di “pace”, nei CIE e nelle carceri, causando milioni di morti.  Ma non tutto dura, a volte le cose si ribaltano.

Non sono uno specialista della violenza.  Credo la si possa utilizzare come mezzo o metodo ma non è l’unico, ce ne sono molti altri e tutti validi: il volantino, l’azione diretta, le pubblicazioni, l’esproprio, il concerto… questo individualmente come collettivamente, decide ognuno  come,  perché e quando miscelarli.

A quelli che hanno solidarizzato sempre senza distinzioni fra “buoni e cattivi”… un affettuoso abbraccio, ci si vede nelle infinite strade della lotta.

A quelli che questa pratica, questo modo di relazione non lo fanno proprio, va tutto il mio disprezzo ed il mio odio! Perché “la strada della libertà e la dignità è sempre individuale e non si associa agli stereotipi e alle etichette”.

A testa alta!
Per la ribellione permanente!

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Via Beccaria 134
Loc. Spini d Gardolo
38014 Gardolo (Trento)
Italia

in inglese: 325