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Amburgo: Saccheggiato supermercato bio

Amburgo, 30 aprile 2016

Il Denn’s Markt ad Altona fu saccheggiato e alleggerito di alcune borse piene d’alimenti. Siamo contro un mondo nel quale le persone sono suddivise in vincenti e perdenti. Nel quale alcune sono molto ricche mentre altre non possono permettersi neanche abbastanza da mangiare.

Troppe cose nella nostra vita dipendono dalla questione se abbiamo abbastanza soldi e se funzioniamo per altrx oppure no. Questo ha portato alcunx individux a non stare più al gioco e prendersi semplicemente senza chiedere – o addirittura pagare  quello che altrimenti è riservato ax vincenti della società. L’esproprio –  saccheggiare e rubare  la merce e i soldi che in questo ordine sociale sono la cosa più sacra – è un modo per attaccare esattamente queste condizioni. Non si tratta di arricchimento o di un sistema più giusto. Si tratta di rivoluzione sociale.

Caga sulla città dei ricchi.
Prenditi quel che vuoi e riprenditi la vita!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez

Grecia, Salonicco: espropriazione in un supermercato

thessalonikiVinciamo la paura. Prendiamo le redini delle nostre vite.

Da anni ormai sperimentiamo un quotidiano dominato sempre di più dalla miseria e l’estremo sfruttamento. A causa della nostra impotenza a sovvenire alle nostre necessità, una conclusione intemporale diventa evidente: la nostra vita non è determinata da noi stess*, ma dalle regole del mercato e della produzione di profitto dei padroni greci e stranieri. Da anni vediamo come il sistema ha sferrato un attacco frontale per proteggere i propri interessi. La polizia si è trasformata in esercito di occupazione delle città, mentre la paura e il terrore si sono trasformati nella propaganda principale dei mezzi di comunicazione di massa. Sotto un regime di minaccia permanente, i padroni invitano alla tregua e alla passività, che sia per mezzo di decisioni prestabilite, o con metodi più sporchi che ci offrono l’illusione di poter scegliere, come per esempio col referendum.

Vinciamo l’inerzia e la paura, al di là dei dilemmi del Potere.

Non deleghiamo la soluzione dei nostri problemi a chi li crea.

Noi oppress* dobbiamo prendere in mano le redini delle nostre vite.

Davanti al dilemma del memorandum dei creditori o quello di SYRIZA, rispondiamo con l’auto-organizzazione e la rottura, sia con i patroni stranieri, sia con i padroni greci e i suoi eserciti.

Davanti alla legalità degli sfruttatori che ci mantengono schiav*, rispondiamo con l’AZIONE DIRETTA degli/lle oppress* e l’auto-organizzazione delle vite e della lotta.

Rifiuto di obbedire agli ordini dei padroni.

Rifiuto di pagare (biglietti, fatture, debiti alle banche, tasse).

Creazione di strutture per soddisfare collettivamente le nostre necessità (occupazioni, cucine collettive).

Solidarietà tra gli/le oppress* e creazione di comunità.

Recuperiamo ai padroni tutto quello che abbiamo prodotto con sudore e sangue.

Espropriazione della ricchezza accumulata.

Armare le nostre comunità per organizzare l’autodifesa e l’attacco contro i nostri oppressori.

Sabato 11 luglio un gruppo di compagn* ha espropriato un negozio della catena di supermercati Afroditi nella circoscrizione di Martiou, nella parte est di Salonicco. I prodotti di prima necessità (olio, pasta, verdura) espropriati sono stati in seguito distribuiti nel mercato popolare vicino. La gente ha reagito positivamente, prendendo i prodotti e applaudendo l’azione.

in spagnolo

Atene: Espropriato supermercato nel distretto di Vyronas come un minimo atto di resistenza

1970s

Tutto è rubato; tutto ci appartiene!

Prendiamo indietro alcune delle cose che abbiamo prodotto con duro lavoro e i nostri padroni hanno rubato da noi…

La creazione di uno stato di emergenza, in concomitanza con le incursioni predatorie dei padroni sul lavoro e sulla nostra vita, impone la paura della repressione e della miseria sulla società. Le disparità nella vita quotidiana assumono una dimensione tragica, quando le mani si protendono per mendicare o per rovesciare i bidoni della spazzatura nella speranza di trovare cibo. La disoccupazione e i costanti aumenti dei prezzi dei prodotti sugli scaffali dei supermercati ci fanno dubitare sulla possibilità di soddisfare i nostri bisogni basilari.

Non possiamo tollerarlo; resisteremo.

Oggi (11 Aprile 2014), abbiamo coperto i nostri volti ed abbiamo espropriato uno di questi grandi supermercati. Il nostro volto è la nostra azione, e perché disturba soprattutto la loro quiete e di seguito la loro redditività, cercheranno di rintracciarci. Non li regaliamo nulla, sfidiamo il loro terrorismo, organizziamo i nostri metodi, e rispondiamo collettivamente per strada. Collettivizziamo le nostre resistenze e ci ribelliamo contro i nostri oppressori.

Oggi, abbiamo fatto anche una sosta presso l’organizzazione del lavoro di manodopera (OAED).

Abbiamo lasciato alcuni dei prodotti che abbiamo preso dal supermercato presso l’ ufficio locale per la disoccupazione come un gesto di solidarietà di classe nei confronti degli altri lavoratori e disoccupati; un atto giusto che noi, quelli dal basso, facciamo per noi stessi, ridistribuendo la torta. In questo moderno sistema di schiavitù, in questa galera contemporanea, i lavoratori nei progetti di pubblica utilità che promuove l’organizzazione del lavoro per la manodopera greca, sono costretti a vivere come schiavi per cinque mesi. Non hanno diritto a ferie o giorni di malattia; ottenendo delle briciole come stipendio, e di fronte alla minaccia della rimozione dal registro dei disoccupati nel caso in cui rifiutano la posizione a loro assegnata. Ognuno di noi deve sapere che siamo di più, e se vogliamo organizzarci, possiamo rovesciare gli sfruttatori della nostra vita.

“Poveri ma disonesti”

in inglese

Atene: Continuano gli espropri dei supermercati

Altri due espropri di supermercati sono stati realizzati in due diversi quartieri di Atene. Intorno alle ore 18 un gruppo di persone ha espropriato beni di prima necessità da un supermercato in via Soultani, nel quartiere di Exarchia. Un altro gruppo di compagni ha espropriato stamattina un supermercato nel quartiere di Galatsi. I beni espropriati sono stati distribuiti tra le persone che stavano al mercato popolare all’aperto, vicino al supermercato. Come viene detto nel comunicato che è stato distribuito durante quest’azione diretta a Galatsi:

“La bancarotta non è un’immagine alla televisione.
Le coscienze nascono attraverso gli attacchi ai padroni
Espropriazione ora!”

trad. Cenere