Tag Archives: Damien Camelio

Berlino: Bruciata auto diplomatica francese

6 febbraio 2017

Armatx di un ordigno incendiario in una notte gelata giravamo per le strade di Berlino cercando un bersaglio con il quale comunicare che ci solidarizziamo con e prendiamo atto delle lotte dex nostrx compas sconosciutx contro il cesso per rifiuti nucleari CIGÉO nel bosco di Bure, della ZAD e in generale contro lo Stato francese d’emergenza. Come riteniamo anche meritanti appoggio altri interventi anarchici sul continente europeo, per esempio quelli di Lotta Rivoluzionaria in Grecia.

Perciò, la notte passata in località Schöneberg abbiamo incendiato un’auto diplomatica francese volendo con ciò salutare il prigioniero Damien Camélio e Pola Roupa e Konstantina Athanasopoulo recentemente arrestate ad Atene, per la cui libertà e contro tutti gli Stati dobbiamo lottare, e continueremo a lavorarci con diligenza.

È anche un appello per utilizzare il G20 ad Amburgo (https://www.liveleak.com/view?i=fa9_1485352794) per coordinare la nostra teoria e prassi, per arrivare ad una continua offensiva anarchica in ogni ambito ben oltre il vertice di luglio.
Il pezzo di merda francese che vuole rappresentare il proprio regime al G20 ad Amburgo vi è ovviamente malvisto nella stessa misura come tutti gli altri potenti. Ai diplomatici a Berlino consigliamo di nascondersi nelle Gated Communities.

FAI – “Nucleo Rémi Fraisse”

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Tolosa, Francia: Solidarietà in atti ed emozioni

12 febbraio 2017

La vettura di un’agenzia immobiliare e una ruspa eiffage sono bruciate nella notte fra il 10 e l’11 febbraio. Qualche accendigrill e un po’ di motivazione sono bastati.

Abbiamo preso di mira l’azienda eiffage perché costruisce prigioni, e un’agenzia immobiliare a caso, perché ci rovinano sempre la vita.

Ma altre ragioni ci hanno spint* ad agire. L’ultima lettera di Damien che abbiamo letto ci ridato un po’ di coraggio. Fa piacere sapere che gli atti di solidarietà arrivano all’interno e raggiungono il loro scopo “colorando il grigiore delle mura”.

Così come quella lettera ci mette di buonumore, altrettanto l’arresto del compagno di Montreuil mercoledì scorso ci ha fatto infuriare e ci ha dato voglia di reagire. Che l* conosciamo o meno, in Francia e ovunque, apportiamo la nostra solidarietà in atti ed emozioni quando la repressione tocca quell* con cui condividiamo la sete di libertà e la determinazione contro ogni forma di potere, e questo sia che rivendichino le loro azioni o che scelgano l’anonimato.

Agli/lle anarchic* di prassi, ovunque nel mondo, vi mandiamo un po’ di calore.

Tolosa, Francia: A morte la reinserzione. Solidarietà offensiva

12 febbraio 2017

Nella notte tra giovedì e martedì, in solidarietà ai/lle compagn* che resistono alla repressione, abbiamo bruciato un camion di JC Decaux con degli accendigrill e abbiamo attaccato la vetrina di una missione locale a martellate.

C’è di buono in questo mondo di merda che è facile giustificare la scelta dei propri obiettivi.

JC Decaux non c’è bisogno di presentarlo, ci martella ogni giorno con le sue pubblicità vomitevoli, approfitta di mano d’opera gratuita facendo svolgere lavori socialmente utili. Ci siamo incaricat* di ringraziarli per i numerosi anni al servizio della normalizzazione e della reinserzione.

Già che c’eravamo ci siam dett* che era il momento di regolare i conti con la missione locale, perché non ci ha mai proposto delle formazioni di battaglia di cuscini, di corsa sui tetti, di strategia di morra cinese e di tutte quelle piccole cose che rendono improduttive e un po’ più palpitanti le nostre vite. Invece ci propone giochi noiosi da cui usciamo sempre perdenti, formazioni accelerate per gettarci nell’arena del mondo del lavoro.

Non amiamo granché questo mondo di soldi, d’alienazione, d’immagine, di competizione, di rassegnazione e di schiavitù. Vogliamo altro, vogliamo coltivare una gioiosa impertinenza.

In questi momenti difficili abbiamo voglia di sostenerci a vicenda ed esprimere la nostra solidarietà ad altr* impertinent*.

Un pensiero a chi viene toccat* da un’ondata di repressione a Firenze e Montreuil. Vogliamo esprimere il nostro sostegno al compagno incarcerato per il caso della pattuglia di sbirri bruciata. Pensiamo anche a Kara Wild, detenuta da mesi per la stessa ragione. E a tutt* quell* di cui non conosciamo la storia.

A Damien il cui atteggiamento di fronte alla giustizia ci dà coraggio.

A Gabriel Pombo Da Silva ed Elisa Di Bernardo che hanno recentemente subito una perquisizione a casa loro e le cui rivolte non hanno mai potuto essere soffocate dal sistema carcerale.

E a tutt* quell* che non pagano le multe a JC Decaux.

Et a JC stesso, morto da poco, riposa in pace, tranquillo, ci prendiamo cura dei tuoi interessi!

Berlino: Fuoco all’ufficio per l’ordine di Steglitz

25 dicembre 2016

Il 25 dicembre abbiamo acceso un fuoco sotto il container dell’ufficio per l’ordine a Berlino Steglitz. Causa lavori edili sul terreno dell’amministrazione, gli sbirri ausiliari sono per ora sistemati nei container per uffici. Quest’azione fu ispirata da un attacco sul container degli sbirri ad Amburgo Rissen.
Che il nuovo clown sul seggio del senatore degli interni, al contrario del suo predecessore che faceva pubblicare ogni lineetta di gesso, ordina di tacere questo attacco non ci ci dispiace affatto. Che il monopolio dell’informazione così applicato contro di noi può avere degli effetti sui discorsi nella scena della resistenza radicale sembra piuttosto dubbio visto il basso livello teorico anarchico nell’area linguistica tedesca.

Tuttavia vogliamo pronunciarci sui nostri motivi per questo attacco.
Gli “spazi fuorilegge” desiderati da alcunx per Friedrichshain devono o corrispondere a un vero bisogno di perlomeno una parte dex abitanti, oppure a una perdita perlomeno iniziale di potere degli organi di Stato. Ambedue le cose sono, per ora e a Berlino, lungi dall’essere. Ovvio che ci sono dei quartieri dove la gioia silente quando gli sbirri subiscono degli attacchi è più grande di altrove. Ma la partecipazione a tali attacchi non è abbastanza forte. Questa lacuna fu provocata da un annoso auto-isolamento e perseguimento incoerente d’obiettivi e di un nuovo adagiarsi nella società. Ma è da presumere che il fattore principale sia il vuoto di contenuti che come un tappeto di alghe nel mare ora va a fondo e poi sale in superficie.

Nel contempo lx radicali di sinistra oppure i gruppi antifa non sono più dispostx alla creazione militante di punti centrali. Né si ripuliscono i quartieri radicalmente dai nazi né si costruiscono delle strutture clandestine con i mezzi per la propaganda e la pratica utili alle persone che ne hanno bisogno. Ecco perché ci sembra adeguato attaccare il nemico dove è debole. Mentre i gorilla girano nella città sbavando per l’ordine, terrorizzando i gruppi emarginati e chiedendo dei soldi per ogni gomma da masticare gettata sul marciapiede, noi li abbiamo visitati.

A Steglitz gran parte della gente non avrà nessun problema con l’ufficio per l’ordine, ma anche qui esistono “gruppi e ambienti difficili” ai quali il nostro piccolo fuoco strapperà perlomeno un debole sorriso. E se così non fosse abbiamo fatto un dono alla vostra festa dell’ipocrisia.
La nostra agitazione non è orientata su di una focalizzazione ai punti localmente importanti e nemmeno alle situazioni attuali, ma ai nostri obiettivi politici. L’ordine che viene mantenuto è presente ovunque e porta ubbidienza e schiavitù alle persone, perciò è anzitutto l’ordine sociale a contrariarci.

Con quest’attacco appoggiamo gli obiettivi formulati in alcuni scritti di una campagna contro il G20 di Amburgo, campagna che non vuole rimanere passeggera ma fornire un’eruzione diffusa e durevole alla rabbia contro l’ordine costituito, che vada oltre le tematiche e le frontiere particolari.
Ma per un aumento dell’attività di sabotaggio è anzitutto necessario l’allargamento dello scontro aperto sulle strade contro le forze del regime. Sulla strada per Amburgo nel mese di luglio ci vogliono più scontri di quanto ce ne sono ora.

Ecco perché i nostri saluti speciali vanno anche ax prigionierx degli scontri dell’anno passato, a Thunfisch nella galera di Lichtenberg e a Damien nella galera di Fleury-Mérogis.

Gruppi autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Tolosa, Francia: Incendio a Toulouse métropole

Nella notte tra il 21 e il 22 gennaio 2017, 4 veicoli di Toulouse métropole sono andati in fumo.
Dopo esserci discretamente introdott* nel parcheggio aziendale, abbiamo dato fuoco alle vetture che erano parcheggiate.

Un piccolo contributo alla critica della metropoli, e a come ci rovina la vita.

Solidarietà con Damien, incarcerato a Fleury.

Di nuovo al gabbio… Lettera di Damien dalla prigione di Fleury-Mérogis

Vi scrivo da Fleury dove sono incarcerato in detenzione preventiva. I capi di imputazione come al solito sono noiosi e privi di qualsiasi fantasia, preferisco che i compagni e le compagne abbiano una visione giusta e realistica dei fatti che mi sono contestati, propongo quindi la (ri)lettura di un resoconto di quella bella notte di una primavera di rivolta scritta dai e dalle amanti del disordine [in francese]: “Resoconto del 14 aprile: a contenere troppo la rabbia questa finisce per esplodere come si deve.”

Non ho alcuna intenzione di lamentarmi, non vi racconterò nei dettagli il mio arresto, identico a tutti quelli che hanno luogo qui come altrove in tutto il mondo.
Mi sembra tuttavia necessario esprimermi su alcuni punti precisi.

Al momento della perquisizione gli sbirri hanno trovato del materiale di propaganda anarchica, nella fattispecie giornali, opuscoli, manifesti, volantini e qualche testo in corso di traduzione. Ho rifiutato di firmare i fogli della perquisizione così come quello della mia detenzione preventiva.
Una volta trasferito a Parigi al commissariato del 19esimo  arrondissement il mio avvocato non era raggiungibile.
Ho rifiutato di essere rappresentato da un altro avvocato e quindi sono stato interrogato senza la presenza di avvocato. Ho fatto questa scelta perché la mia dichiarazione alla sbirraglia si riduce a una sola riga: “Non sono né innocente né colpevole. Sono anarchico. Non ho nient’altro da aggiungere”.

A causa della mia mancata dichiarazione non posso sapere, attualmente, cosa ci sia nel mio dossier di istruzione.
I tirapiedi del potere mi hanno solo notificato che hanno 8 prelievi di DNA che corrispondono al mio profilo genetico e so, per averlo visto, che il dossier d’istruzione è un mattone di 6 o 7 cm di spessore.

Aspetto che il mio avvocato possa avervi accesso e che venga a farmi visita per aver maggiori informazioni. A prescindere da ciò che avverrà ho già espresso il desiderio che l’insieme della procedura e delle mie dichiarazioni siano messe a disposizione dei compagni e delle compagne affinché le usino nella maniera che sembra loro migliore. Senza copyright, senza proprietà, senza censura dell’ufficio politico di qualsiasi partito, fosse esso anche solo immaginario.

Dopo una notte trascorsa nelle celle del deposito del tribunale di Parigi –sorta di mastio medievale nel quale gli sbirri appagano le loro sadiche passioni – sono arrivato alla sbarra del tribunale per un processo per direttissima. Non essendo il mio avvocato presente ho chiesto che mi venisse assegnato un avvocato d’ufficio per ottenere il rinvio dell’udienza.
La procuratrice, come fa abitualmente, si è messa strillare tutta una sequela di stupidaggini, gesticolando in tono sicuro. Affermando per esempio che l’attestazione di domicilio fatta da un compagno presente in sala era inaccettabile a causa di un errore grammaticale… Continuando poi, sempre molto sicura di se stessa, dicendo che certo, tutte le opinioni sono rispettabili, persino quelle anarchiche, ma non servono a scusare i fatti che mi sono imputati.
Bisogna ammettere che i clown in toga nera, se non decidessero della vita degli uni e degli altri, ci farebbero assai divertire!
Ma finché i tribunali non saranno distrutti e i magistrati rinviati al posto che spetta loro: il circo, non possiamo certo permettere loro di dire tutte le idiozie che gli passano per la testa.
A prescindere dalle asserzioni strampalate della signora procuratrice della repubblica, l’anarchia non è un opinione, l’anarchia è un insieme di idee coerenti ad un insieme di pratiche.

Visto che i fatti in questione si sono svolti nel corso di un movimento sociale che non è stato tale, ci tengo a precisare che rifiuto la solidarietà umanitaria dei sindacati o di una qualsiasi struttura pacificatrice o cittadinista, che giocano un ruolo di cinghia di trasmissione del potere.
Il mio solo desiderio è la complicità degli individui ribelli che cospirano nell’ombra, ai ferri corti con l’esistente e con il potere.

Grazie alla compagna presente al momento del mio arresto per la dignità dimostrata di fronte ai soldatini dell’ordine e grazie all’insieme di tutti i compagni e le compagne per aver prontamente reagito. Il vostro sostegno al tribunale mi ha scaldato il cuore e dato molta forza.
Non vi preoccupate troppo per me. La prigione è un universo di cui conosco perfettamente i codici per averci trascorso molti anni e non ho dubbi sul fatto che incontrerò, tra gli indesiderabili di cui faccio parte, qualche complicità ricca di prospettive.

Perché la rassegnazione non sarà mai un’opzione, perché  in ogni atto di rivolta individuale risiede tutta la violenza dei rapporti sociali, perché ci restano ancora molte storie da scrivere attraverso il tempo e lo spazio attraverso il grigiore delle città, fuori come dentro…

…la lotta continua.

14 dicembre 2016

Damien Camélio
n° d’écrou 432888
MAH de Fleury-Mérogis (Bâtiment D5)
7, avenue des Peupliers
91705 – Sainte-Génevieve-des-Bois
Stato francese, Mondo

Francia: Condannato a 2 anni il compagno anarchico Damien Camelio, per gli attacchi del GADI

Il compagno Damien Camelio è stato condannato a 2 anni di carcere per tre attacchi incendiari a Tarbes e Pau, in Francia, rivendicati dal GADI (Gruppo di Azione Diretta Internazionale).

Per scrivere al compagno:

Maison d’Arrêt de PAU
Damien CAMELIO – Ecrou 25622
14 Bis Rue VIARD
BP 1616, 64 037 PAU CEDEX, Francia

(Ricordate che la posta viene letta.)

Fonte: Antifascisti Anarchici Autonomi