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Heraklion, Creta: Solidarietà incendiaria con gli squat

burnurlocalchurchNelle prime ore del 1° agosto 2016 abbiamo piazzato un ordigno incendiario davanti alla chiesa di Aghios Dimitrios nella città di Heraklion, Creta. Abbiamo effettuato quest’azione come risposta alle recenti operazioni della Chiesa spa, in cooperazione con le forze di polizia e del pubblico ministero, nella città di Salonicco, in cui degli squat sono stati sgomberati e uno di questi demolito. Considerate questo gesto come un contributo all’appello per un Luglio Nero da parte dei/lle compagn* del Rigaer94 in Germania.

“Il 22 maggio 2009, Mauricio Morales è stato ucciso mentre trasportava una bomba destinata alla scuola di Gendarmeria del Cile [NdT: Si tratta di una scuola per secondini]. Mauricio partecipava alla biblioteca-squat Sacco e Vanzetti, mettendo in pratica l’incontro fra azione pubblica e illegale. Squatter e attentatore, non faceva discriminazione fra le strategie di azione e non cadde nella trappola delle isole di pseudo-libertà. (Cospirazione delle Cellule di Fuoco/FAI-IRF, Cellula Guerriglia Urbana)

Solidarietà con gli squat
Solidarietà con i/le compagn* incarcerat* in tutta la Terra

Contro chiunque ferisca la libertà
Questo mondo non sarà rovesciato ma distrutto

PS. Giovedì 4 agosto la Biblioteca Kaos a Porto Alegre, Brasile, è minacciata di sgombero. I/Le compagn* non lasceranno lo squat e lo difenderanno. Auguriamo loro di tutto cuore forza e mandiamo un abbraccio amichevole e complice.

in inglese, portoghese

Creta: iniziativa per Dicembre Nero dei/lle compagn* di Rethymno

creta

Un’iniziativa dei/lle compagn* di Rethymno, sull’isola di Creta, ha risposto alla proposta di un Dicembre Nero da parte del prigioniero anarchico Nikos Romanos e di Panagiotis Argirou, prigioniero anarchico della CCF. In più, volendo ravvivare il ricordo e le pratiche del Dicembre ’08, hanno invitato individualità e collettivi dell’isola a comunicare fra loro e coordinare le loro azioni in tutta Creta.

I compagni, fra le altre cose, dichiarano:

“(…) L’appello alla creazione di una ‘piattaforma di coordinazione informale’, che possa superare i preconcetti teorici all’interno dell’anarchia insurrezionale, propone qualcosa di nuovo in confronto alle recenti proposte. La base informale può essere terreno fertile perché ogni compagn* o collettivo che scelga di rispondere all’appello possa esprimersi e agire liberamente. (…)
Come individualità abbiamo notato che ultimamente la tendenza anarchica è quella di unire le forze in occasione di ‘eventi significativi’ e, sfortunatamente, si ritrova soltanto a tenerne traccia. Il risultato concreto è che ci troviamo impreparati, e le nostre azioni non ottengono i risultati sperati.

Cerchiamo di diventare, tutti noi, il detonatore di eventi, di creare le condizioni propizie, e invece di posizionarci sulla difensiva contro l’establishment creato dallo Stato e il Capitale, scegliamo di andare all’offensiva.
A Rethymno, l’interruzione della regularità sociale è un episodio raro. Attraverso le nostre azioni, cerchiamo di disturbare la legge divina della normalità retimniana.

Il primo tentativo di coordinazione e azione viene attuato nel contesto del ‘Dicembre Nero’. L’eredità del Dicembre 2008 è importante per l’anarchia. Centinaia di squat e occupazioni, gruppi di azione diretta, attacchi spontanei e organizzati, diffusione diretta del discorso anarchico, attraverso interventi nei mass media dell’addomesticazione, è tutto quello che rievochiamo e desideriamo reintegrare nelle pratiche quotidiane dell’anarchia. (…)

Per tutte le ragioni, obiettivi, azioni e aspirazioni sopra citate, scegliamo di essere al fianco di tutt* i/le compagn*, dentro e fuori le mura, che agiranno nel quadro del ‘Dicembre Nero’.
I fuochi di Dicembre ’08 possono essersi affievoliti, ma bruciano ancora dentro di  noi.”

in inglese, greco

Heraklion, Creta: Testo del collettivo Sine Dominis

Sui striscioni si legge: “Né alle sostanze chimiche delle loro guerre, né ai petroli della loro pace” (Heraklion, 22/5/2014)

Né alle sostanze chimiche delle loro guerre, né ai petroli della loro “pace”.

Nei giochi geostrategici brutali di dominio e di potere messi in esecuzione dalle superpotenze mondiali, a volte con il pugno militare e, talvolta, attraverso il potere economico, le uniche vittime e permanenti sono le società e l’ambiente del pianeta che ci ospita.

Dalla metà di Febbraio con pioniere il governo degli Stati Uniti e col pieno consenso e l’assistenza del governo Russo, è stata lanciata con la massima riservatezza un’operazione di trasporto e di distruzione dell’arsenale chimico della Siria nella zona marittima tra la Creta, Malta e la Sicilia. L’intero progetto è stato orchestrato ed è supervisionato dalla NATO, mentre l’UE (e ovviamente anche la Grecia in bancarotta) contribuisce nel finanziamento dell’operazione, un fatto che non è stato reso noto ampiamente, dal momento che è stata resa pubblica la distruzione delle sudette sostanze chimiche.

Lo stato greco come un’altra macchina imperialista partecipa alla banda della NATO, compie esercitazioni congiunte con altri Stati terroristi, invade, oppure fornisce il suo territorio attraverso la basi della NATO, nei paesi africani e altrove (Iraq, Afghanistan, Libia, Kosovo, ecc) e tutto cio’ per gli interessi dei potenti stati imperialisti e dell’impero globale del denaro. La posizione geopolitica della Grecia porta il paese alla ribalta degli sviluppi geostrategici ed ogni governo greco di turno non perde l’occasione per sfruttarla (espansione economica nei Balcani, contrabbando di carburante, aziende di costruzioni nei paesi saccheggiati). Il loro alibi, per legittimarsi agli occhi della gente, è la retorica nazionalista permanente per i nemici esterni della nazione, che “sono in guardia” e “i obblighi del paese verso i suoi alleati.” In questo modo, anche in un momento di crisi del sistema capitalista vediamo il bilancio dello stato per gli armamenti di espandersi in modo inversamente analogo col tentativo di saccheggio dei salari, delle pensioni, e delle strutture pubbliche (sanità, istruzione, ecc.)

Tonnellate di armi chimiche stanno già facendo il giro del Mediterraneo (un mare con piccolo tasso di rinnovamento delle acque) con una nave marcia (di 36 anni, senza cassoni di fondazione, monoscafo) effettuando un metodo di distruzione che non è mai stato testato in mare e su larga scala. I dominanti ci dicono che il metodo sperimentale della idrolisi dei gas chimici nervini è completamente sicuro, senza pero’ portare alcuna prova per questo, mentre non è un caso che paesi come Francia, Germania, Norvegia, Belgio e Albania, i quali possiedono impianti per la gestione di tali rifiuti pericolosi, hanno già rifiutato di distruggere le armi chimiche all’interno dei loro confini, citando “la mancanza di infrastrutture”. Per quanto riguarda i mercanti di morte, le superpotenze che producono e vendono nei paesi-canaglia le armi chimiche, nemmeno una parola per prenderle e distruggerle nelle strutture in cui sono state prodotte.

Le convenzioni internazionali vengono annulate dai stessi governi, che ipocritamente firmano il divieto di produzione di armi chimiche, mentre allo stesso tempo gli forniscono nelle “zone di guerra”. Al di là dei giochi geopolitici del massacro umano nella Siria (per il quale esiste l’indifferenza completa) e il rifiuto di asilo ai rifugiati, le armi chimiche anche quando vengono distrutte, rappresentano una minaccia a causa dell’incoscienza dei funzionari militari e civili in carica. Il processo di distruzione delle sostanze chimiche nel cuore del Mediterraneo rappresenta un grave rischio di rilascio di tonnellate di rifiuti tossici, costituendo una grave minaccia per l’ambiente e la salute pubblica.

Il metodo e le attrezzature che sarà utilizzato è la Field Deployable Hydrolysis System, che è stata sviluppata solo nell’ultimo anno, e utilizza una varietà di sostanze chimiche per neutralizzare le armi. Produce grandi quantità di rifiuti liquidi tossici, noti come uscite. Il metodo e le apparecchiature installate nella nave da guerra americana, MV Cape Ray, sono state testate solo una volta in mare, e per neutralizzare una piccola quantità di armi chimiche. Questo supera di gran lunga la dimensione dell’arsenale siriano da distruggere, che è più di 700 tonnellate di armi. Poi, la MV Cape Ray è stata originariamente progettata per il trasporto di cibo e di attrezzature, 36 anni fa, senza cassoni di fondazione, ed è costruita come monoscafo, che la rende inadatta per una tale operazione di alto rischio a causa della grande probabilità di un incidente. Le conseguenze di un’eventuale perdita (accidentale o intenzionale) di rifiuti solidi o liquidi generata durante il processo è imprevedibile, soprattutto in considerazione del rischio di dispersione nel bacino del Mediterraneo, attraverso le sue potenti correnti marine.

La scelta del sito non è stata casuale. Il fatto che molti paesi del Mediterraneo stanno affrontando attualmente una grave crisi economica e di instabilità politica, piega la reazione della società e la loro capacità di intervento. L’OPCW, organizzazione responsabile del processo, sfrutta queste condizioni e pone il rischio di trasformare il Mediterraneo in un’area di smaltimento dei rifiuti pericolosi.

Le questioni che sorgono sono dunque molto serie: Nessuno conosce (compreso l’esercito americano) se le sostanze chimiche contengono degli aggiuntivi, e quindi non possano essere idrolizzate. Non conosciamo se il processo di idrolisi è funzionale in mare con le macchine che si muovano in un’altro livello di altezza e quindi di pressione dalle sostanze chimiche. Anche se il lavoro di idrolisi in mare funzionerà, non vi è alcun studio sull’impatto ambientale in caso di un incidente (che impatto avrà un incidente). È interessante che la rivista (conservatrice) americana, American Thinker, chiede in un articolo al governo degli Stati Uniti perché si impegna a fare qualcosa nel Mediterraneo che nel suo paese sarebbe illegale, e arriva fino a chiedersi se questi rifiuti tossici saranno affidati a qualche azienda “sporca” che li farà sparire senza troppe domande.

Tutto questo a livello internazionale. A livello locale siamo spettatori di un recital di ipocrisia da parte dei potenti (sindaci, prefetti), dei partiti e degli uomini d’affari i quali (per coincidenza poco prima dell’inizio della stagione turistica e in vista delle elezioni) si sono “sensibilizzati” per l’ambiente. Tutti questi anni pero’ mostrano la loro indifferenza di fronte alla devastazione causata nell’isola dall’industria del turismo, dagli impianti industriali di energia alternativa e non solo. Mentre è stato recentemente annunciato che questa estate saranno lanciati i concorsi per le ricerche di petrolio nel Mar Ionio e nella zona di mare a sud di Creta, e se i risultati saranno promettenti e redditizi per le aziende multinazionali che gli gestiranno, saranno costruiti impianti petroliferi con la conseguente minaccia per tutta l’area marittima e non solo da un grande ed estremamente difficile da invertire inquinamento, sia da un possibile incidente, come ad esempio quello nel Golfo del Messico, e generalmente dalle navi che trasporteranno il petrolio greggio.

Oltretutto, caratteristica dell’ipocrisia dei governanti locali è che nessuno di loro non parli mai della base militare della NATO a Souda, dove si attraccano navi da guerra e sottomarini a propulsione nucleare, ma anche fregate con armi chimiche. Tutti questi piccoli potenti locali che ora presumibilmente si preoccupano per le armi chimiche non menzionano mai la morte che disperdono le navi e gli aerei della Nato che operano da Souda. Non parlano nemmeno per le esercitazioni della NATO nel Mediterraneo che distruggendo le specie di vita sottomarine e fanno uscire sulle coste delle specie marine morti (come recentemente sulla costa di Ierapetra, dove delle balene da becco d’oca –Ziphius cavirostris– sono uscite a terra morte per la ragione che sono state “impazzite” dai sonar delle navi da guerra) e rifiuti tossici. Per non parlare delle centinaia di migliaia di persone costrette a diventare profughi a causa delle guerre predatorie dei dominanti. Molti di loro, dopo essere stati salvati (temporaneamente) dalle bombe e dai proiettili di guerra, vengono uccisi dalle onde del Mar Egeo all’interno delle navi marce degli mercanti di uomini moderni. E per quale motivo interessarsi? Dal momento che i boss locali a Creta trattano i rifugiati come manodopera a basso costo e nello stesso tempo si arricchiscono dalle uscite dei soldati, ma anche dalle attività commerciali della base militare. Sono così le stesse persone che da un lato versano lacrime di coccodrillo per l’arsenale chimico della Siria e dall’altro lato si grattano le mani come i pezzenti del mercato nero per l’eminente estrazione di petrolio e di gas naturale, immaginando se stessi come qualcosa tra i sceicchi del Golfo Persico e i boss del petrolio del Texas.

La guerra è la macchina del capitalismo e della sovranità degli stati. Intorno ad essa si raccolgono e si smistano i più grossi appalti, si generano enormi profitti e “respira” il capitalismo e lo sfruttamento. I governi, come personale civile dei guerrafondai, alimentano l’industria bellica a causa degli enormi profitti, ma soprattutto perché i costi (sociali, ambientali) non li pagano quelli che raccolgono i profitti ma i popoli del mondo. I principali reati ambientali mostrano il futuro di un mondo pieno di “zone grigie”. Zone in cui sarà impossibile l’esistenza della vita. È nostro dovere di fermare la macchina capitalista di distruzione e di sostenere la popolazione dei rifugiati richiedenti asilo, di rispondere a livello della nostra classe, in modo combattente ed umano contro la guerra dei padroni.

La lotta contro la loro guerra, non può che essere solo contro il dominio globale dei pochi che la provoca.

Nessuna guerra tra le “nazioni” – nessuna pace tra le classi!
Per un mondo senza eserciti, stati e confini.

Sine Dominis, collettivo anarchico dall’Occupazione Evangelismos
sinedominis@espiv.net

Il testo è stato distribuito alla città di Heraklion il 22 maggio durante il raduno per la giornata nazionale di azione contro la distruzione di sostanze chimiche nella zona del mare.

fonte : candia alternativa

Creta: Video da Candia::Alternativa in solidarietà con le occupazioni e gli combattenti

Forse si avvicina il tempo
in cui sventoleranno bandiere al ritmo del vento
quando il vento fischierà al ritmo della libertà.

Forse si avvicina il tempo
in cui annuseremo l’odore delle ceneri di tutte le prigioni dei popoli.

E non appena il tempo arriverà al zero, sarà il momento dei deliranti
di loro che si sono mossi contro la logica, quella che gli assassini sorridenti hanno nominato morale.

E verrano i morti (quelli che non sono mai andati via)
per mostrarci la via, per gridarci
coloro che sono stati umAni, con una A maiuscola cerchiata…

poesia dalla collezione “Antinous – Mi hai sussurrato rivolta,
e ho sentito libertà” (Marzo 2012)

Solidarietà con le occupazioni, stekia (spazi aperti),
spazi auto-organizzati/auto-gestiti e coloro che lottano…

(((●))) Candia :: Alternativa
Spazio Indipendente alternativo di contro-informazione a Creta, Grecia
Febbraio 2013

tradotto da contra info nel contesto della campagna per un Febbraio Nero

Creta: Video per le occupazioni

Le occupazioni sono la nostra casa
e per noi i nostri compagni sono casa
la nostra casa è la solidarietà
la strada è la nostra casa
la nostra casa è il fuoco che brucia dentro di noi
e nessuno ci può sfrattare da questa casa
e per quante più mura potete prendere
ci troverete di fronte a voi
nella nostra lotta per l’auto-organizzazione, l’autonomia, l’uguaglianza, l’anti-autoritarismo

Solidarietà con tutti coloro che lottano
Anarchici/anti-autoritari di Heraklion, Creta (Gennaio 2013)

Heraklion, Grecia: Pesanti scontri tra i neo-nazisti e compagni

http://www.youtube.com/watch?v=n2NRCwvi2W0

Segue un comunicato di compagni che si sono scontrati con un gruppo di nazisti dell’Alba Dorata nel pomeriggio del Martedì 15 Gennaio nella città di Heraklion dell’isola di Creta.

“Scontro con fascisti a Heraklion nel pomeriggio di 15/01. I fascisti, 20-30 persone, che stavano facendo (la seconda) distribuzione di materiale nazista in una grande strada della città hanno ricevuto un’attacco da circa 50-60 antifascisti/e e dopo cinque minuti di rissa sono fuggiti. Due squadroni della polizia in tenuta antisommossa sono intervenuti, di corsa, giusto nel momento che i nazisti hanno cominciato a correre (mostrando in questo modo la loro previa coordinazione con i sbirri). Dopo l’intervento della polizia con lacrimogeni e granate stordenti i neonazisti gli hanno esortato di cacciarci. Più di cinque fascisti sono finiti in ospedale con punti, rotture, contusioni ecc. e tre compagni con punti dai lanci di pietre.

All’ospedale siamo saliti sia loro che noi insieme con due squadre della polizia antisommossa (!) per proteggerli. Durante l’attesa dei nostri compagni fuori dall’ospedale sono state sgonfiate le gomme di 4 macchine dei fasci.

Da ora in poi ogni distribuzione di materiale dei fascisti sarà accompagnato da poliziotti, ambulanze, punti e teste rotte.

In generale un’intervento piuttosto buono e seguiranno altri migliori.

Un saluto agli compagni antifascisti di Agrinio, Patrasso, Volos e dell’intero pianeta.

VIVA L’ANTIFASCISMO COMBATTENTE

aygoula

Chania, Creta: Preparativi verso una manifestazione di solidarietà con le occupazioni

"SOLIDARIETÀ CON L'OCCUPAZIONE DI VILLA AMALIAS VILLA "(striscione appeso all'occupazione di Rosa Nera nel mese di Dicembre 2012)
“SOLIDARIETÀ CON L’OCCUPAZIONE DI VILLA AMALIAS VILLA “(striscione appeso all’occupazione di Rosa Nera nel mese di Dicembre 2012)

Il 12 gennaio, dopo il raduno di una contro-informazione microfonica, che si è tenuta nella città di Chania in solidarietà con le occupazioni e gli spazi auto-organizzati in tutta la Grecia, i compagni hanno trovato il tempo per discutere ed hanno deciso di organizzare una manifestazione di solidarietà per Martedì, 22 Gennaio.

La prossima assemblea per un’ulteriore organizzazione si terrà il 15 Gennaio dalle 19.00 nell’occupazione Rosa Nera (sulla collina di Kasteli al porto vecchio).

fonte

Heraklion, Creta : Azione antifascista contro i neonazi

“Venite coi coltelli, venite con le lame; fascisti, vi romperemo le braccia e le gambe”

Venerdi, 2 Marzo, intorno alle ore 15, un gruppo di compagni ha attaccato i membri dell’Alba Dorata nella zona industriale di Heraklion, dopo aver ricevuto notizie che i bastardi si erano riuniti li. Sapevamo già della loro presenza in città dall’inizio della settimana. I fascisti erano a “Kriti TV” per via del discorso pubblico di uno dei capi della sezione di Creta del partito neonazista. Dopo una piccola rissa, i nazi sono fuggiti in un ristorante, adiacente alla stazione tv, dal quale le merde ci hanno guardato distruggere l’ingresso del posto nel tentativo di devastare l’edificio, e distruggere una delle loro auto. La reazione degli hitleriani si è limitata a minacce da una distanza di sicurezza, mentre hanno messo degli oggetti dietro la porta e chiamato i poliziotti per telefono.

La tentata presenza dei membri dell’Alba Dorata a “Kriti TV” segue la loro provocatoria presenza nel villaggio di Viannos, circa due settimane fa, dove membri di questo legale – come dicono loro – partito hanno attaccato un migrante e minacciato con la pistola.

Dopo questo incidente, dobbiamo rendere chiaro che

ai fascisti:
Come avete capito a Giugno, la vostra presenza pubblica o no a Heraklion non sarà tollerata, né ora, né mai. Riceverete una appropriata risposta ad ognuno dei vostri tentativi di mettere piede in città.

Ai mass media in generale e a “Kriti TV” in particolare:
dando voce agli eredi di Hitler – e riconoscendoli come un altro concetto politico, seppur estremo, moralmente legittimato – avete automaticamente supportato il fascismo. Da ora in poi, ognuno si assuma le responsabilità per le proprie azioni.

Alla comunità di Heraklion:
Visto che viviamo nel tempo dove tutti i tipi di fiori sbocciano e visto che alcuni di loro nascondono spine velenoso, anche l’espulsione di individui fascisti dalle scuole, dai cortili e dai quartieri è un compito di chiunque non condivide le visioni di Hitler.

I responsabili primari del fatto che la guerra contro il fascismo sia cosi a lungo termine, sono quelli che occasionalmente hanno offerto la pace al fascismo.

Antifascisti di Heraklion

trad. ParoleArmate

Grecia, Creta: Primo manifesto dell’assemblea pancretese degli Anarchici/Antiautoritari

L’assemblea pancretese delle collettività anarchiche/antiautoritarie dell’isola e’ iniziata nell’autunno 2011 e ha come obiettivo il coordinamento e l’organizzazione del movimento anarchico/antiautoritario cretese. Le collettività attive dell’isola appoggiano quest’assemblea mirando ad una migliore coordinazione e ad un processo di elaborazione politica ed ideologica tra le diverse correnti anarchiche/antiautoritarie e per fare in modo che le nostre azioni e mobilitazioni siano piu eficaci, diffuse sul territorio e meglio mirate. Contemporaneamente vogliamo arrivare ad un discorso comune costruito e modificato nel tempo tramite procedure orizzontali.

L’assemblea pancretese non ha un carattere occasionale ma si basa su degli incontri regolari e su questioni e problematiche ben precise.

Per maggiori informazioni e contatti ci si puo rivolgere alle collettività isolane.

Segue il testo del primo manifesto dell’assemblea pancretese.

DEMOLIRE IL VECCHIO MONDO

Le promesse del potere per il benessere sociale sono finite.
Stiamo vivendo in un regime di emergenza e le promesse sono sostituite dallo sfruttamento intenso del lavoro, dal controllo feroce su tutti i livelli della vita sociale, dal rafforzamento della repressione e dalla demolizione di tutte le conquiste sociali ad ogni livello (lavoro,assistenza sanitaria, pensioni, educazione, sanità, ecc…)
I padroni ordinano il consenso nazionale cioè la pace tra sfruttati e sfruttatori e il nostro consenso pieno al saccheggio totale delle nostre vite.
I sindacati, controllati dai partiti politici tramite i sindacalisti collusi con il potere, hanno da sempre funzionato e funzionano tutt’ora come valvola di sfogo delle lotte sociali e, nello stesso tempo, cercano di proteggere il sistema dalla rabbia popolare.

ORGANIZZARE LA RESISTENZA, I NOSTRI DESIDERI E I NOSTRI BISOGNI

Organizziamo collettivamente delle lotte sociali senza intermediazioni nelle assemblee popolari dei quartieri, nei sindacati di base auto organizzati, in strutture autonome nelle scuole e nelle facoltà.
Affiniamo le lotte con dei cortei selvaggi e scioperi, occupazioni, sabotaggi della produzione e dei servizi, scambio di prodotti e servizi, mense collettive, rifiuto di massa dei pagamenti dell’elettricità-acqua-tasse e dazi-debiti-trasporti.
La lotta contro l’intensificazione dello sfruttamento e della repressione deve essere sociale, di classe, antiautoritaria e anticapitalista.
Per il contrattacco sociale e di classe.
Per la riorganizzazione della vita sociale dal basso.

Assemblea pancretese degli Anarchici/Antiautoritari.

fonte

Grecia: Saluti da Creta occupata

Questo è l’ottavo giorno d’occupazione del palazzo dell’amministrazione della Prefettura di Chania, Creta. Abbiamo appena tradotto il nostro principale comunicato in Inglese e ve lo mandiamo, per informarvi e condividere il messaggio delle occupazioni in tutto il mondo. C’è anche una traduzione in francese disponibile qui. Abbiamo pure un blog e una radio in internet, in diretta dall’occupazione. Oggi alle 18.00 abbiamo organizzato una marcia per le strade nei principali quartieri di Chania. A Creta ci sono edifici occupati anche a Rethimno e Lasithi. Inoltre, gli studenti giorno dopo giorno stanno occupando le scuole. Ci sono almeno 11 scuole occupate a Chania a tutt’oggi.

Il 15 Febbraio, dopo una decisione unanime, l’assemblea pubblica aperta dell’amministrazione della prefettura occupata di Chania , ha occupato il canale TV pubblico “Nea Tileorasi Kritis” (NEA TV). Ecco il relativo video:

Comunicato dell’amministrazione della Prefettura occupata di Chania

Facciamo parte anche noi delle persone che lottano, che si sono precipitate in strada per le dimostrazioni dello sciopero di 48 ore e nelle massicce proteste di Domenica, 12 Febbraio, contro la svalutazione del nostro lavoro e la depauperazione della nostra vita. Venerdi, 10 Febbraio, dopo il corteo per le vie della città, abbiamo occupato l’edificio della Prefettura di Creta a Chania. L’occupazione serve come centro di incontro e coordinamento di uno sforzo collettivo per organizzare la lotta per una vita che sia caratterizzata dalla solidarietà, dalla resistenza e per la dignità. Bloccando l’ordinaria funzione del palazzo centrale dell’amministrazione, poniamo una pressione politica contro l’attuazione delle recenti decisioni degli sfruttatori stranieri e locali. Ci riferiamo al voto fatto da parte del parlamento Greco del secondo Memorandum e alle nuove misure d’austerità basate richieste della Troika (UE/FMI/BCE) e del capitalismo mondiale.

Salutiamo le centinaia di migliaia di manifestanti che nei giorni scorsi, e specialmente Domenica, 12 Febbraio, hanno lottato contro la barbarie e il saccheggio dei beni sociali di base quali la sanità, l’istruzione, l’elettricità e l’acqua.

Siamo una parte delle dozzine di occupazioni di palazzi delle amministrazioni statali, delle strutture scolastiche e delle fabbriche, che si sono diffuse in tutto il paese nei giorni scorsi. Contro uno spirito di lotta in declino e in disfatta, dopo la votazione del parlamento delle nuove leggi, continuiamo a combattere contro i falsi dilemmi che essi ci impongono, come quello del “default o consenso”. Chiediamiamo ai sindacati di base dei lavoratori di Chania di prendere decisioni per uno sciopero generale a lungo termine. Invitiamo i cittadini di Chania e della campagna, gli studenti, i lavoratori e i disoccupati, gli immigrati e i residenti, ad unire le nostre idee, agonie e creatività.

Per difendere la dignità del nostro lavoro e delle nostra vita
No alla persecuzione verso gli arrestati nelle manifestazioni dello sciopero

Solidarietà – Vittoria al lungo sciopero delle “Acciaierie Greche” e a tutte le lotte dei lavoratori

Tutti avanti per uno sciopero selvaggio permanente

Invitiamo tutte le persone a partecipare all’assemble pubblica aperta tutti i giorni alle ore 20.00 nella Prefettura occupata di Chania e nelle azioni che vengono decise. Negli ultimi giorni centinaia di persone hanno partecipato alle decisioni prese in queste assemblee.

Heraklion, Creta: Occupazione di “TV Creta“ e “Kriti TV” durante il telegiornale principale della sera

Martedì, 4 Ottobre (un giorno prima dello sciopero generale precedente), l’iniziativa degli studenti della scuola secondaria/università-lavoratori-disoccupati di Heraklion sull’isola di Creta,hanno occupato gli studi di due canali televisivi locali e sono intervenuti durante il telegiornale principale della sera, in vista delle mobilitazioni per lo sciopero nazionale. Il primo video contiene i sottotitoli in inglese (assicurarsi di attivare il pulsante cc).

fonte

Da Creta a Kavala, azioni dirette diffondono la lotta dei lavoratori

ALZATEVI: Il messaggio della collettività di “Democrazia Diretta Ovunque” di Kavala per tutta la società per il 15 Ottobre, giornata di mobilitazione globale dei cittadini

Isola di Creta: L’assemblea generale dei lavoratori, presso l’Unità periferica di Rethymnon, ha deciso di occupare l’edificio della regione (ex Prefettura) il 18 ottobre, per coordinare le loro azioni con i dipendenti delle regioni di tutto il paese.

Vyronas, Atene: La mattina di Giovedi 18 ottobre le filiali di Eurobank, Agrotiki Bank, Proton Bank, Hellenic Postbank e di Millennium Bank che si trovano in Kolokotroni Street, sono state “rifatte” da un gruppo di anarchici che hanno gettato della vernice colorata sulle facciate, insegne e bancomat. Nella loro rivendicazione di responsabilità, uno dei messaggi che il gruppo anarchico ha rilasciato è: “… alla vigilia di uno sciopero generale di 48 ore abbiamo scelto di attaccare le filiali degli strozzini locali, dando così una risposta semplice e comprensibile agli oppressori della nostra vita”.

Kavala, nel nord della Grecia: I locali della Camera del Lavoro sono sotto occupazione dal pomeriggio del 18 ottobre. Gli occupanti hanno pubblicato un annuncio in cui chiedono le dimissioni immediate della leadership dei due sindacati generali GSSE e ADEDY, e fà un’invito aperto a tutti i lavoratori e disoccupati di organizzare assemblee generali “dal basso”. Un’assemblea generale dei lavoratori si terrà Mercoledì dopo la fine della dimostrazione, mentre la costruzione del Centro di lavoro servirà come un contro-centro informazioni in cui anche proiezioni e cucine collettive si terranno durante i due giorni dello sciopero generale.

Occupazioni della sede della prefettura in Chania (Creta) e del municipio di Serres (nord della Grecia)

Aggiornamento, 17 giugno: Entrambe le occupazioni sono finiti dopo le decisioni di assemblee. Una demo in solidarietà con i manifestanti arrestati del 15 giugno e contro la violenza di Stato è stato chiamato per il 17 giugno, alle ore 20.00 in piazza Eleftherias, a Serres.

Occupazioni e solidarietá con gli arresti degli ultimi giorni

Ieri, 15 giugno, l’assemblea popolare di piazza Agora in Chania ha deciso di continuare l’occupazione dela sede della prefettura. Nel loro comunicato la persone chiedono l’immediato rilascio di tutti gli arrestati nella manifestazione di ieri in Atene e dei manifestanti arrestati e imprigionati dopo lo sciopero generale dell’11 maggio. Hanno anche chiamato uno sciopero per il 16 giungo, alle ore 10:00 in piazza Agora.

Allo stesso modo, l’assemblea popolare di piazza Eleftherias in Serres ha cediso di continuare l’occupazione del Municipio, denunciando le politiche governative e la repressione della polizia e dimostrando solidarietá con tutti coloro che hanno deciso di scendere nelle strade. Una nuova assemblea popolare si terrá oggi alle 20:00 nel Municipio occupato.

IMC Napoli