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[Politecnico di Atene, 10 dicembre]: Discussione con dei/lle compagn* di Berlino

plakat10-12-544x769Dalla lotta in Rigaer Strasse (Berlino) alla mobilitazione contro il G20 (Amburgo)

Quest’estate Berlino è stato al centro di una resa di conti tra la polizia e ciò che resta di quello che un tempo è stato il movimento degli occupanti. La ragione era il tentato sgombero delle parti occupate del progetto abitativo Rigaer94. Rigaer94 nella parte nord di Friedrichshain, che ha una lunga tradizione di lotta contro l’influenza dello stato. Le tre settimane di assedio del 94 sono diventate immediatamente il punto di cristallizzazione di un contrattacco congiunto degli/lle anarchic*, culminato nell’appello per un Luglio Nero, che esprimeva l’idea di una lotta anarchica multiforme.

Rafforzata dalla battaglia che ha condotto a una piccola vittoria grazie alla difesa riuscita di Rigaer94 contro l’espulsione, l’offensiva continua verso l’imminente mobilitazione contro il G20 di Amburgo nel luglio 2017. Ci sono già degli appelli internazionali a delle azioni decentralizzate per creare una dinamica che inviti tutt* i/le combattent* ribelli che possano e vogliano attaccare Amburgo.

Dei/lle compagn* di Berlino parleranno della lotta contro la gentrificazione a Berlino e il ruolo di Rigaer94, oltre dei progetti in corso degli/lle anarchic*.

Sabato 10 dicembre alle 19:00, edificio Gini
Politecnico di Atene (entrata da via Stournari), Exarchia

Compagn* dello Spazio di Azione Anarchica Multiforme Zaimi 11
Squat Themistokleous 58
& rete di traduzioni di contro-informazione Contra Info

[Prigioni statunitensi] Sean Swain: La Grecia e la dignità della rivolta

Qui di seguito una dichiarazione inviata dal prigioniero anarchico di lunga durata Sean Swain in occasione della presentazione dei/lle compagn* della Croce Nera Anarchica di Bloomington  nell’edificio Gini del Politecnico a Exarchia, Atene, il 23 novembre 2016. Le parole del compagno sono state lette in inglese e greco e il testo stampato distribuito nel corso della discussione contro la società carcerale organizzata dallo squat Themistokleous 58 e da Contra Info.
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Complicità con i/le detenut* ribelli negli Stati Uniti e nel mondo (A) (Striscione esposto nella sala dove si è tenuta la discussione)

La Grecia e la dignità della rivolta

Prima di dare l’impressione sbagliata di incolparvi in maniera immeritata, penso che dovrei cominciare rivelando di essere un grande fan degli/lle anarchic* grec*. È come se ogni singola immagine fotografica che vedo di ribelli coi volti coperti dal bandana o con maschere da sci nere, ogni istantanea di pattuglie della polizia ribaltate e bruciate venissero dalla Grecia. Sono un tale fan che considero che l’aver scritto una dichiarazione di sostegno al Dicembre Nero l’8 dicembre dell’anno scorso e che cinque giorni dopo i/le ribelli grec* abbiano dato fuoco a un edificio militare citandomi sia il più grande risultato della mia vita. È la pietra miliare della mia esistenza. Non faccio che vantarmene. Sono insopportabile. Dico a chiunque mi ascolti che ho scritto una dichiarazione e che gli/le anarchic* grec* mi hanno citato dopo aver incendiato un edificio militare.

Mi fa venire voglia di scrivere migliaia di altre dichiarazioni nella speranza che diate fuoco a migliaia di altri edifici.

Tutto ciò per darvi il contesto, perché quello che dirò non ferisca i vostri sentimenti…

La Grecia ha dato origina alla swivilizzazione. Tutto è partito dalla Grecia. Voi grec* avete perfezionato il programma gerarchico, sviluppato la democrazia come la sua forma più affascinante, creato capolavori artistici per decorarla — rappresentando perlopiù persone nude, che attiravano l’attenzione del resto del mondo — e avete esportato quel programma su grandi flotte navali.

Un salto in avanti, e ci ritroviamo con un sistema globale di schiavitù in cui tutt* trasciniamo pietre per la piramide di qualche ricc* stronz* e la grande maggioranza di noi non riesce a immaginare che ci possa essere qualcosa di meglio della democrazia. Viviamo in un mondo dominato da bankster (NdT: banchieri + gangster) e industriali sociopatici impegnati nella distruzione di massa di ogni essere vivente, noi inclus*.
Siamo fottuti.

Quindi mi sembra più che appropriato che nel luogo di nascita della swivilizzazione assistiamo ora al suo assassinio. In Grecia, di tutti gli spazi geografici del mondo, troviamo la più determinata, la più energica, la più radicale resistenza alla swivilizzazione, a questo programma che ci stravolge e ci assassina a rate.
Tutto è nato in Grecia. Tutto finisce in Grecia.

Non pensate che dica questo per lusingarvi. Le lusinghe non sono il mio forte. Sono più bravo a mettermi nei guai con le parole. Per cui non si tratta di adulazione ma, penso, di un’osservazione abbastanza oggettiva: gli esperimenti di resistenza che avete portato avanti, le strategie e le tattiche, le teorie che avete esplorato, tutto questo è diventato proprietà comune del resto del mondo. Anche ora che cominciamo a trovare la nostra via, inciampando, noi anarchic* degli Stati Uniti e degli altri paesi del mondo, diviso com’è in nazioni-stato artificiali, guardiamo voi. Vediamo quello che avete fatto.

Non per trovarci delle scuse, qui negli Stati Uniti, ma parte della nostra inazione, credo, è una conseguenza del vedere quello che avete compiuto, quanto siete andati lontano, e crediamo, a torto o ragione, che qui una simile resistenza non sia possibile. Siamo paralizzati, credo, dalla sensazione che non possiamo fare quello che avete fatto, che in qualche modo la situazione o le “condizioni” negli Stati Uniti siano diverse, che la sorveglianza è troppo diffusa, le possibili sanzioni troppo enormi, il clima sociale troppo tranquillo. E così restiamo seduti davanti al nostro computer e ci connettiamo per vedere i filmati dei/lle grec* allucinati e urlanti, che danno la caccia ai porci sbigottiti che cercano di mettersi in salvo, l’ordine gerarchico ha le gambe che gli tremano, e noi sogniamo.

Vi starete chiedendo, dove sono gli statunitensi?
Arriviamo. Sono sicuro che stiamo arrivando.

Proprio questo mese, milioni di statunitensi hanno votato contro l’ordine costituito che li ha traditi per tutta la loro vita. A milioni hanno verosimilmente votato per il candidato che “cambierà” tutto, che “darà una scossa,” perché quel candidato sembrava dare loro voce, esprimere la loro frustrazione.

Pur concedendo loro il beneficio del dubbio e pensando che la maggior parte siano stupidi piuttosto che malvagi, hanno inconsapevolmente votato per il fascista sociopatico più aggressivo dai tempi di Hitler e Mussolini, un fascista del peggior genere, la cui adesione di facciata alla maggioranza dimenticata cederà alle politiche guerrafondaie, ai regali per le multinazionali e l’“austerità” per il popolo. Quest* votanti soffriranno presto di “rimorso del cliente,” quando il fascista in cui riponevano le loro speranze li tradirà totalmente.

E verso chi si rivolgeranno gli statunitensi? Torneranno ai partiti tradizionali che in decine di milioni hanno rifiutato, gli stessi partiti con le stesse idee fallimentari? Troveranno un nuovo eroe che prometterà loro gloria e grandezza, parlando esattamente come l’eroe che l* ha pugnalat* alle spalle?
No. Si rivolgeranno verso l’esempio dato altrove, l’esempio del rifiuto dell’ordine imposto, le immagini e le idee esportate non dalle flotte di navi, ma trasmesse elettronicamente via satellite, mostrando la vera dignità della rivolta.

Gli statunitensi stanno arrivando.
Nel giro di pochi mesi, questo popolo docile e pacifico sarà trasformato dalla rabbia e la furia, e troverà la propria voce nel sangue e nelle fiamme. Vi seguiranno nella battaglia contro il nemico comune, andranno dove molti di voi sono già andati, e vedrete volti coperti da bandana, nascosti dalle maschere da sci, e vedrete le pattuglie della polizia ribaltate e in fiamme, forse vedrete persino le colonne di fumo salire al cielo quando guarderete a ovest l’orizzonte.

Gli statunitensi stanno arrivando. E quando lo faremo, seguiremo i passi dei/lle ribelli grec* che ci hanno preceduto.

Quel giorno, il giorno della vittoria sul nostro nemico comune, saremo tutt* grec*.
E saremo tutt* liber*.

Qui il prigioniero anarchico Sean Swain dal centro correzionale di Lebanon, Ohio, negli Stati fascisti d’America. Se siete in ascolto, voi SIETE la resistenza.

Lisbona, Portogallo: Partecipazione di Contra Info alla Fiera del libro anarchico 2016

contra-info-feira-livro-anarquista-2016-1-544x362contra-info-4-feira-livro-anarquista-2016-e1475938614798contra-info-3-feira-livro-anarquista-2016-e1475938692338Dal 23 al 25 settembre a Lisbona si è tenuta una fiera del libro anarchico in cui grande importanza è stata data alle pubblicazioni anarchiche di ogni tipo, dalle fanzine ai giornali, dai libri alle riviste di tutto il mondo.

Compagn* sono arrivati dalla Spagna, la Francia e il Belgio, presentazioni di libri, saggi e storie tra il sovversivo e i ricordi di prigione, ma l’azione diretta non poteva mancare e quindi sullo stand di Contra Info erano presenti una serie di traduzioni prese dai blog in diverse lingue, con particolare attenzione allo spagnolo e al portoghese, ma anche in inglese, italiano e francese.

C’erano anche delle schede informative sulle modalità di pubblicazione e collaborazione con Contra Info, e altre sulla recente operazione Scripta Manent condotta in Italia, con gli indirizzi dei/lle compagn* incarcerat*, per poter scrivere loro. Erano a disposizione per la consultazione o la distribuzione negli altri stand e per tutt* i/le visitator* in generale.
Avevamo preziose pubblicazioni provenenti dal Cile, delle Ediciones La Idea, il bollettino «Lotta Rivoluzionaria» (1 e 2) e il bollettino «La Bomba» di Santiago, e anche il libro “Entrenamiento físico en condiciones de aislamiento” [Allenamento fisico in condizione di isolamento] dalla Bolivia. In portoghese, «Erva Rebelde No.0» e il “Progetto insurrezionale” di Alfredo M. Bonanno. E la lettera scritta recentemente in Grecia da alcun* prigionier* membri della CCF, contributo personale e storico in relazione al caso di Nicola Sacco e Bartholemeo Vanzetti (tradotto in portoghese da Contra Info), è stata ampiamente distribuita.

Ricordiamo che un evento inizialmente proposto da Contra Info – riguardo la repressione dei/lle compagn* in Grecia, Spagna, Cile e Italia  – perché fosse presentato alla Fiera anarchica – sarà presto programmato, comunicheremo a breve la data e il luogo in cui avrà luogo.

Il giardino pubblico dove si trovavano gli espositori e le presentazioni / discussioni, la piazza anarchica Dis Gracia, dove abbiamo presentato diversi film e una mostra / discussione, le belle giornate di sole e le notti ancora calde in cui non sono mancate i tanghi anarchici e gli abbracci di amic* vecch* e nuov* – hanno arricchito l’ambiente di fratellanza, la condivisione della diversità di pensiero e pratiche anarchiche.

Alla prossima, compagn*!

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in portoghese, spagnolo, tedesco

Atene: Solidarietà con lo squat C.O.S.A in Portogallo, minacciato di espulsione

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Lo squat C.O.S.A, nella città di Setúbal, che questo mese ha compiuto 15 anni, ha ricevuto una minaccia di espulsione. (Vedi l’annuncio di Alcune voci ribelli in portoghese, greco, italiano e spagnolo.)

Nella notte del 20 ottobre 2015, e come prima risposta a questa pessima notizia, abbiamo appeso al Politecnico di Atene, in via Patission, in pieno centro, uno striscione di solidarietà che dice:

Solidarietà con lo squat C.O.S.A a Setúbal, Portogallo, minacciato di espulsione – Coraggio, compagni (A)

Non dimentichiamo che i/le compagn* del C.O.S.A ci hanno sostenuto nel nostro sforzo di far conoscere i casi dei/lle prigionier* anarchic* in Grecia, e non dimentichiamo che uno degli obiettivi comuni che condividiamo nelle nostre lotte senza confini è l’abolizione di quella cosa ridicola chiamata proprietà.

Tutto il nostro affetto ai fratelli e le sorelle che continuano a resistere a Setúbal. Giù le mani dalle strutture anarchiche in Portogallo e ogni altro luogo del mondo!

FUOCO ALLE FRONTIERE
MORTE AL POTERE

Iniziativa della rete di contro-informazione e traduzione Contra Info

in greco, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco

Azioni internazionali coordinate in solidarietà con Evi Statiri

Dal 12 al 17 settembre 2015, alcun* participant* alla rete di Contra Info hanno effettuato una serie di azioni in solidarietà con Evi Statiri, prigioniera in lotta in Grecia, che il 14 settembre ha cominciato uno sciopero della fame esigendo la sospensione della misura di custodia cautelare impostale 6 mesi fa.

Evi Statiri si trova in galera a causa della mania vendicativa scatenata dagli apparati repressivi della democrazia greca dopo il fallito piano di evasione dei/lle compagn* prigionier* della Cospirazione delle Cellule del Fuoco all’inizio del 2015, che ha messo nel mirino i/le familiar* e amic* dei membri dell’organizzazione. Quando il Potere non riesce a piegare i/le prigionier* sovversiv*, mette le mani su amic* e parenti, cercando di seminare il panico e punire quello che non rientra nelle grosse bibbie della legislatura, quello che supera i muri del carcere, quello che è più lontano dalla dicotomia innocenza-colpevolezza: la solidarietà.

Dopo la decisione di Evi Statiri di scegliere come strumento di lotta lo sciopero della fame, facciamo appello ai/lle compagn* di tutto il mondo per rinforzare questo grido di libertà attraverso l’azione anarchica multiforme. Che nelle strade risuoni: EVI STATIRI LIBERA!

Qui sotto vi proponiamo alcune delle foto delle azioni realizzate nei territori controllati dagli Stati di Bolivia, Francia, Grecia, Portogallo, Cile, Spagna… e aspettiamo i vostri contributi a: contrainfo(chiocciola)espiv.net

Uno striscione è stato esposto a La Paz (Bolivia): “Compagna Evi Statiri, sequestrata dallo Stato greco, ti salutiamo dalla Bolivia”; sono anche stati distribuiti dei volantini: “Dalla Bolivia alla Grecia, libertà per Evi Statiri – La tua lotta dall’interno della prigione è un segno d’indomabile ferocia di fronte al Potere e la repressione”.

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Volantini a Tolosa, Francia: “Solidarietà con Evi Statiri, prigioniera politica in Grecia. Evi Statiri si trova in custodia cautelare nella prigione di Koridallos, in Grecia, dal 2 marzo 2015, arrestata perché compagna di Gerasimos Tsakalos, membro incarcerato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (organizzazione anarchica rivoluzionaria internazionale). Dopo essersi vista rifiutare ancora una volta la scarcerazione, il 14 settembre comincia uno sciopero della fame. Fuoco alle frontiere. Fuoco alle prigioni”

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toulouse3-768x1024Due striscioni sulla cancellata del Politecnico, a Exarchia, Atene: “Né innocenti, né colpevoli – Solidarietà con Evi Statiri” // “Evi Statiri tieni duro // Siamo tutti parenti delle Cellule del Fuoco // Morte ai giudici!”

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Uno striscione è stato esposto in una delle località più centrali e turistiche di Lisbona, Portogallo: “Libertà per Evi Statiri”; sono anche stati distribuiti dei volantini firmati da alcun* anarchic* con un aggiornamento sulla situazione di Evi: “Solidarietà internazionalista e anarchica con Evi Statiri – Dopo 6 mesi di custodia cautelare, un atto arbitrario di pura vendetta del Potere, Evi Statiri ha cominciato uno sciopero della fame il 14 settembre 2015, nelle prigioni della democrazia greca, fino al suo rilascio incondizionato. (…) Libertà per chi si trova nelle celle della prigione – Rilascio immediato per Evi Statiri – Revoca delle misure restrittive contro Athena Tsakalou!”

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Striscione a Santiago, Cile: “La paura può governare, ma non regnerà nei cuori e le menti degli esseri umani liberi” – Evi Statiri libera!”

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Degli slogan sono stati scritti nelle vie di  Iruña/Pamplona, Navarra (Spagna) — Evi askatu! (“Liberate Evi!” in Basco) e altri…

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Fino alla distruzione totale di tutte le prigioni. Evi libera
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Libertà per Evi Statiri
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Libertà per Evi Statiri, compagna greca

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Carceri spagnoli: Piccola intervista di Contra Info all’anarchico incarcerato Claudio Lavazza

(Intervista di Contra Info al compagno Claudio Lavazza che si trova dal 1996 rinchiuso nelle celle della democrazia spagnola. L’intervista è stata presentata durante l’incontro in solidarietà con i detenuti anarchici condannati a lunghe pene detentive, tenutosi l’11 gennaio 2014 nel CSO la Gatonera a Madrid.)

Nella ricerca della piena libertà, hai scelto di attaccare il mondo del potere con tutti i mezzi possibili. Quali furono i motivi principali che ti hanno spinto a intraprendere questo sentiero di ribellione armata?

I motivi furono un insieme di circostanze che vanno dal tentativo di colpo di stato in Italia, utilizzando la strategia della tensione (attacchi terroristici con esplosivi in luoghi pubblici) attuata da parte dei gruppi dell’estrema destra e dei servizi segreti, agli attacchi dei partiti politici dell’arco costituzionale con la Democrazia Cristiana particolarmente attiva nel segnalare come responsabili dei gravi attentati la sinistra rivoluzionaria e agli anarchici, fino all’ingiustizia e alla repressione nei confronti della classe operaia portata avanti dall’autorità, la stessa che applaudì il governo fascista di Benito Mussolini e l’entrata nella seconda guerra mondiale dell’Italia a fianco dei nazisti tedeschi.

Nel tuo libro “Autobiografia di un irriducibile” (“Pestifera la mia vita” nella trad. it.), racconti come nel 1981, partecipasti all’assalto del carcere di Frosinone (Lazio, Italia), con l’obiettivo di liberare un compagno. Oggi più di 30 anni dopo sono poche le occasioni in cui la solidarietà di fatto con i prigionieri della guerra sociale arriva fino a questo punto. Come si può riproporre di nuovo la prospettiva della liberazione immediata dei nostri fratelli?

La liberazione immediata è un obiettivo fondamentale in questa guerra sociale… però mentre il sistema è progredito in infrastrutture e mezzi di repressione, noi siamo rimasti alla preistoria, senza avanzare in preparazione militare e tecnologica per far fronte ai super-carceri. Queste costruzioni isolate sono quasi impossibili d’attaccare come è stato fatto nel 1981 in italia, liberando due prigionieri. Certo i tempi sono cambiati, quando si parla di attacco al sistema, anche se non possono piacere termini come preparazione militare, è evidente che si parla di guerra e di scontro e per ottenere dei successi è necessario essere all’altezza dei tempi che lo sviluppo tecnologico impone. Non dico che sia impossibile attaccare strutture come i super-carceri, però per come siamo messi adesso è un sogno irrealizzabile, quello di liberare i prigionieri lì rinchiusi.

Nella tua lunga traiettoria di lotta polimorfa, supponiamo che hai partecipato a varie organizzazioni di controattacco allo stato delle cose. Quali sono le esperienze avute, circa il tema della vera autorganizzazione combattente, senza dirigenti nè diretti?

Le mie esperienze al riguardo sono maturate poco a poco, in 16 anni di clandestinità. Nessuno fa il maestro e tutti dobbiamo imparare da tutti, da chi ha più esperienza e preparazione; tra anarchici abbiamo dei principi anche semplici, che ci permettono di avanzare rapidamente nell’autorganizzazione combattente: Una volta formato un gruppo ci sono compiti che ognuno deve rispettare… per esempio, se io sono un esperto in tattiche di attacchi, gli altri dovranno ascoltarmi, senza che mi vedano come un dirigente, nè loro sentirsi diretti. Tutti avranno qualcosa da dire, però se queste parole sono frutto dell’incapacità e della mancanza d’esperienza, dovranno ascoltare me, per il buon esito dell’operazione. Ugualmente dovrò anch’io ascoltare quello più esperto, se dimostra più capacità di me. Ovvero sono maestro secondo le circostanze in un dato momento, sarò alunno quando qualcuno più preparato di me prende la responsabilità del gruppo. Così, secondo la mia esperienza si crea l’autorganizzazione.

È l’anarchia una via illegalista di per sè? E se è così come possono le individualità in rivolta confluire in fiumi che anneghino le leggi e le norme che ci legano nella miseria?

L’anarchia è illegalista per natura, perchè cerca di esistere al margine della legalità imposta dal sistema. Noi anarchici abbiamo nostre leggi e modi di essere, che vengono sempre condannate dalle leggi e dagli organi degli Stati. il fatto di non accettare le regole imposte del lavoro salariato, rubare ai ricchi è considerato illegale dal sistema, per noi è giusto e obbligatorio, e pertanto legale dal nostro punto di vista. Inoltre qualsiasi atto che non appoggia il mantenimento del potere capitalista, si può considerare come parte di questo fiume di ribellione che annegherà le leggi e le norme.

Se la rivoluzione è un atto quotidiano, sorge la necessità dell’azione diretta tanto per la distruzione di tutto quello che ci opprime, come per la creazione di un nuovo mondo. Come sposare queste due necessità senza cadere nella militanza sterile e alienante o, nel riformismo disfattista?

La creazione di un nuovo mondo e la necessità del lavoro rivoluzionario quotidiano non può cadere nella militarizzazione alienante o nel riformismo disfattista. Bisogna stare attenti su questo aspetto, per evitare di cadere nella stanchezza e che questo provochi l’abbandono dei compagni. È qui dove si manifesta la nostra creatività, con l’apporto di nuove idee e stimoli, la rivoluzione ed il cammino verso la rivoluzione non possono cadere nell’alienazione… bisogna darsi un respiro ogni tanto, per non cadere nella routine. I tempi delle nostre azioni ci appartengono, nè il potere, nè la tristezza sociale stanno aldisopra della nostra necessità di vivere come persone libere.

Nel 1996 sei stato arrestato a Siete Puertas, dopo l’esproprio alla banca Santander di Cordoba. Quali furono le reazioni dei circoli anarchici (con o senza virgolette) a quel tempo, tanto nello stato spagnolo quanto al di fuori di esso?

Sono stato catturato a Bujalance; Sietepuertas è il nome della caffetteria dove mi ha preso la Guardia Civil, la caffetteria non esiste più, al suo posto c’è una banca. Le reazioni dei circoli anarchici dello stato spagnolo furono di dura critica per alcuni, e altri a favore dell’esproprio della banca Santander di Cordoba (una delle più ricche della città). Da fuori abbiamo ricevuto un appoggio solidale commovente dall’Italia. Ricordo quand’ero in isolamento nel carcere di Cordoba, ferito e pestato, mi arrivò un telegramma dall’Italia che mi ha fatto piangere per il calore e la solidarietà che sprigionava. Poi sono arrivate altre lettere e cartoline dalla Spagna e da altri paesi, con la stessa intensità e affetto.

Tu hai portato l’offensiva oltre le frontiere degli stati, burlandoti per molti anni dell’autorità dei vari paesi. Come vedi la lotta antipatriottica ed internazionalista degli anarchici?

Le lotte antipatriottiche ed internazionaliste degli anarchici nel mondo le vedo presenti e costanti, ricevendo in cambio durissime reazioni poliziesche e dei tribunali, segno della loro paura. Voi da fuori avete più dati che certificano l’intensità di queste lotte. Quello che mi piacerebbe vedere, prima di scomparire, è qualche trionfo. Questo sarebbe per me e per voi, un bellissimo regalo… Speriamo che arrivi presto.

Trovandoti rinchiuso nelle segrete della democrazia spagnola hai portato avanti dure lotte per rompere l’isolamento e per l’abolizione del regime speciale FIES. Come valuti questi momenti oggi?

Si, ho portato avanti dure lotte per l’abolizione del FIES e dell’isolamento, l’abolizione delle lunghe pene detentive e del cosiddetto ergastolo nascosto. Ora sono in lotta per l’abolizione delle torture e dei maltrattamenti in carcere, iniziata nell’ottobre 2011, con azioni comuni come lo sciopero della fame simbolico ogni primo del mese e con una rete d’appoggio di avvocati solidali per assistere giuridicamente i compagni in lotta, contro le rappresaglie del sistema penitenziario. Non valuto quei momenti come qualcosa di passato… ma al presente, con meno intensità, forse, e di partecipazione rispetto ad un tempo. Essere prigioniero vuol dire essere in lotta permanente, il carcere non è un luogo dove ci si può rilassare e dimenticare la realtà circostante.

Il tuo è un caso di lunga pena detentiva, come di altri anarchici nel mondo. Dopo tutti questi anni hai notato cambiamenti nell’ambito della società carceraria e della sua popolazione?

Si ci sono stati molti cambiamenti da quando sono entrato la prima volta in carcere nel 1980. La sua popolazione è cambiata con l’entrata delle droghe legali come il metadone e gli psicofarmaci, somministrate quotidianamente dall’amministrazione carceraria. Sono riusciti a isolare la buona parte dei reclusi, trasformandoli in degli individualisti. Non esiste più quella solidarietà combattiva, dove quando toccavano uno, toccavano tutti. Non è più così da molti anni ormai. Il controllo sui detenuti non è solo fisico, ma anche mentale, e impedisce al recluso di seguire la propria personalità. Le droghe, assunte tutti i giorni, tolgono il meglio di sè stessi, lasciando solo la preoccupazione di continuare a prenderle, il resto è secondario e di minore importanza… questa è la sua miserabile lotta e cercare di convincerli del contrario è una perdita di energia e di tempo. Chi si droga è schiavo del sistema due volte, uno per essere prigioniero, l’altro per essere dipendente. Per fortuna esiste una parte…piccola… di popolazione reclusa che non entra in questo insieme, e con questa parte si può lottare insieme per arrivare a dei cambiamenti qui dentro.

Sempre sul tema della lunghezza della pena: Come ha influenzato la tua lunga permanenza in carcere la solidarietà nei tuoi confronti, ma anche le tue amicizie e relazioni?

La solidarietà nei miei confronti mi riempe di orgoglio, soprattutto adesso che è uscita la mia autobiografia.

Qual’è lo stato dei procedimenti giudiziari nei tuoi confronti e quali sono le prospettive per il futuro?

Attualmente, dopo 17 anni in carcere, la mia condanna in Spagna è di 25 anni. Una volta finita mi aspetta una condanna in Italia di 27 anni e sei mesi, un altra condanna in Francia di 30 anni (ed un altro procedimento, che con un pò di fortuna, dovrebbe concludersi con altri 15 anni di galera). Il mio obiettivo è di ottenere un riconteggio della pena in un totale di 30 anni. Non esiste nella legislazione attuale un solo articolo che dica che posso riottenere la libertà dopo 30 anni di carcere. Dovrò lottare per arrivare al tribunale europeo dei diritti umani affincè riconoscano un limite alla pena, sennò il mio è un ergastolo.

Quale messaggio ti piacerebbe trasmettere a chi lotta giorno e notte, dentro e fuori le mura?

A chi lotta, mantenetevi forti e liberi perchè la maniera migliore di lottare contro il sistema e le carceri è di non entrarci mai.

Un forte abbraccio a tutti.
Claudio

Per scrivergli:
Claudio Lavazza
C.P. Teixeiro (módulo 11)
Carretera Paradela s/n
15310 Teixeiro-Curtis (A Coruña)
España/Spagna

Madrid, Stato spagnolo: Evento solidale con anarchici/che di lunghe condanne

Sabato, 11 Gennaio 2014, il centro sociale occupato “La Gatonera“, situato sulla via Amistad 9, nel quartiere di Carabanchel in Madrid, ospita un evento di informazione in solidarietà con i prigionieri anarchici che affrontano delle lunghe condanne in tutto il mondo.

Ci incontreremo alle 18:30 e cominceremo una conversazione di contro-informazione, con l’obiettivo di diffondere alcuni dei casi di fratelli e sorelle che sono incarcerati nelle galere dei diversi Stati democratici da molti anni ormai. Dopo una presentazione dei casi di Claudio Lavazza e Gabriel Pombo Da Silva (detenuti nello Stato spagnolo), Marco Camenisch (imprigionato in Svizzera), Thomas Meyer-Falk (prigioniero in Germania), Marie Mason ed Eric McDavid (imprigionatx negli Stati Uniti) e José Miguel Sánchez Jiménez (prigioniero in Cile), discuteremo liberamente i modi per rafforzare ed estendere i legami di solidarietà, anche attraverso le strutture di contro-informazione e di sostegno concreto, con i prigionieri della guerra sociale.

Nella serata si include anche una cena solidale con panini vegani per uccidere la fame.

Abbiamo l’intenzione di fare di questo incontro un’ opportunità per rompere il silenzio in cui si cerca di seppellire i prigionieri anarchici, per diffondere le loro parole e per propagare la lotta con tutti i mezzi possibili contro la società carceraria e coloro che la sostengono.

Tra l’altro, questo è un evento auto-organizzato e per questo speriamo di poter contare sul vostro sostegno, sia in termini di presenza fisica e di partecipazione attiva, così come su donazioni libere per i compagni incarcerati.

I prigionieri sulle strade! Strade per l’insurrezione!

Contra Info

Da Santiago ad Atene – “Oltre le frontiere” trasmissione radiofonica

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Lunedì, 17 Giugno dalle 18:00 (17:00 ore italiana) su Radiofragmata

Una conversazione libera con i nostri compagni dal Cile e Brasile su vari diversi argomenti di interesse per gli anarchici, riguardo la situazione in America Latina, Grecia, ecc. La registrazione è stata fatta da Contra Info il 13 Maggio 2013 e l’elaborazione audio è stata completata grazie alla radio internet di Atene, Radiofragmata.

La discussione originale è principalmente in spagnolo, ma la trasmissione inizia con traduzione greca. La registrazione sarà presto disponibile nell’archivio di Radiofragmata.

Germania: Due eventi di solidarietà ed informazione con Contra Info a Berlino

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Mercoledì 8 Maggio, alle ore 19:00 a New Yorck 59 im Bethanien

Sabato 11 Maggio, alle ore 20:00 in K19 Café
La serata si concluderà con una sessione open mic
(DIY jamming e canto) ed una cucina di solidarietà

In Grecia più di venti anarchici sono attualmente rinchiusi nelle carceri, e ancora molti compagni sono indagati o accusati di reati penali, affrontando la persecuzione dello Stato nella loro vita quotidiana. Nel contesto del tour Europeo di Contra Info, vogliamo darvi una panoramica in inglese sui vari casi degli anarchici incarcerati nelle prigioni greche e discutere insieme i modi per estendere e rafforzare la solidarietà concreta con i prigionieri in lotta. Traduzione in tedesco sarà inoltre disponibile su richiesta. Tutti i fondi raccolti andranno ai prigionieri anarchici in Grecia.

Ingresso gratuito – Donazioni benvenute

Madrid: Serata di Contra Info al CSO La Gatonera

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Lunedì, 22 Aprile, dalle ore 19.00 presso La Gatonera

Evento in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia
con la partecipazione di compagni da contrainfo.espiv.net
e l’intervento in diretta di compagni imprigionati
della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

compresi caffè e tapas bar-donazioni libere

All’interno del nostro tour di informazioni di solidarietà ci siamo incontrati presso lo spazio anarchico Magdalena il Venerdì 19! Ci vediamo al centro sociale occupato La Gatonera il Lunedì il 22 Aprile…

La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni

Portogallo: Due eventi con Contra Info in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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Nel contesto della diffusione della solidarietà di fatto con i prigionieri anarchici nelle segrete greche, il Sabato 27 Aprile, 2013, ci incontriamo presso il Centro de Cultura Libertária, uno spazio anarchico in Cacilhas, Almada, dalle 16:00, dove ci sarà una discussione ed una cucina vegana di beneficenza.

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Lunedì, 29 Aprile, dalle 9 di sera, ci riuniamo presso l’occupazione COSA nella città di Setúbal, dove si terrà un altro evento di beneficenza.

Per la distruzione di tutte le carceri
e del sistema che le mantiene!

Madrid: Incontro e discussione di Contra Info in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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Prossima tappa del Tour Europeo di Contra Info è la città di Madrid, nel territorio controllato dallo Stato Spagnolo.

Venerdì, 19 Aprile 2013, dalle ore 19.00, lo spazio anarchico Magdalena ospita una serata di sostegno ai nostri compagni imprigionati in Grecia.

Unisciti all’evento e porta a nuove idee per azioni di solidarietà con tutti gli anarchici imprigionati o in fuga in tutto il mondo.

ulteriori informazioni: local anarquista magdalena

Losanna: Eventi di Contra Info in solidarietà con gli anarchici imprigionati e le occupazioni sotto attacco in tutta la Grecia

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Nel contesto del tour di informazione di solidarietà di Contra Info in Europa, membri della rete svolgeranno attività in due centri sociali di Losanna, in Svizzera.

Il 5 Aprile 2013 si riunisce presso l’occupazione Loc(a)motive, al fine di realizzare un laboratorio d’arte con spazzatura per i bambini e per tutte le età (15,00-17,00), di avere una cucina collettiva vegana (19.00) e condividere la contro-informazione sui colpi repressivi contro il movimento delle occupazioni in Grecia (21.00).

Il 6 Aprile 2013 si riunisce presso l’occupazione PornoDiesel, alle ore 18.00, con l’obiettivo di presentare vari casi di combattenti anarchici nelle carceri greche e parlare sulla necessità di estendere le iniziative di contro-informazione al di là e contro tutti i confini. Seguirà una cucina collettiva vegana con donazione libera.

Restate sintonizzati per i prossimi eventi in altre città europee…

Amsterdam: Evento di Contra Info in solidarietà con i compagni anarchici nelle prigioni greche, a Joe’s Garage

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Nel contesto della lotta quotidiana contro l’esistente, e finalizzando alla diffusione della solidarietà di fatto con i prigionieri anarchici nelle carceri greche, i membri della rete di traduzione e contro-informazione “Contra Info” effettueranno una serie di eventi in diverse città europee, per diffondere informazioni sui casi dei compagni imprigionati.

Vogliamo rendere queste riunioni come un’opportunità per rafforzare l’infrastruttura antagonista della contro-informazione, di estendere e moltiplicare i gesti di solidarietà con i nostri fratelli e sorelle dietro le sbarre, e di promuovere l’azione diretta e la prassi sovversiva.

Venerdì, 12 Aprile 2013, ci incontriamo al Joe’s Garage ad Amsterdam. Ci sarà una cucina vegan collettiva alle 7 e verso le 20:00 inizieremo a discutere. Saremo lieti della vostra presenza e vi invitano a condividere le vostre idee in modo da trovare un punto di vista comune verso la distruzione di tutte le carceri e del sistema che le mantiene.

Seguiranno aggiornamenti per i prossimi eventi in altre città europee.

SOLIDARIETÀ CON I PRIGIONIERI ANARCHICI IN TUTTO IL MONDO!

Per maggiori informazioni: i, ii

Città del Messico: La solidarietà non conosce confini

Sullo striscione si legge: "Dal Messico alla Grecia: Skaramaga, Villa Amalias e ogni altra occupazione non siano sole! La solidarietà è una delle nostre armi. Non ci aspettate…siamo il vostro incubo peggiore, in carne e ossa, e siamo già qui!"
Sullo striscione si legge: “Dal Messico alla Grecia: Skaramaga, Villa Amalias e ogni altra occupazione non siano sole! La solidarietà è una delle nostre armi. Non ci aspettate…siamo il vostro incubo peggiore, in carne e ossa, e siamo già qui!”

Nel pomeriggio del 10 Gennaio, compagni da Contra Info hanno messo un striscione sulla ringhiera nel perimetro dell’ambasciata greca in Messico, come un piccolo gesto di solidarietà con i nostri compagni sequestrati nelle evacuazioni di Villa Amalias e l’occupazione di Skaramaga durante la mattina/pomeriggio del 9 Gennaio ad Atene (Grecia).

“Compagno, compagna! È il momento di rompere questo ciclo che blocca le nostre menti e strappare la benda che acceca la ragione, e sputare parole con punta di fuoco, un fuoco che devasta questo sistema corrotto che ci incatena agli artigli del Capitale. E sulle sue ceneri costruiremo questo nuovo mondo di uomini e donne liberi” (dalla canzone “per un mondo nuovo / Por Un Mundo Nuevo” di Los Muertos de Cristo)

Parole di Contro-informazione sputate dal fuocco. Né questo progetto, né la solidarietà in se conosce confini; tanto meno la libertà.

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Giù le mani dai centri sociali, una volta per sempre!

Rilascio immediato di quelli rapiti
dai cani dello Stato/Capitale!

Azione di Solidarieta per l’ occupazione Skaramaga

Ieri, 2 Agosto, membri di Contra Info hanno appeso uno striscione in Inglese in solidarietà con l’occupazione Skaramaga sul cancello del Politecnico di Atene (Polytechnio) sulla via Patission. Inoltre, il successivo messaggio di contro-informazione, riguardante l’azione della polizia nell’occupazione Skaramaga,in inglese e francese è stato distribuito durante l’azione di solidarietà avvenuta in piazza Monastiraki:

STATO E PADRONI ASCOLTATE BENE QUESTO
GIU’ LE MANI DALLO SQUAT SKARAMAGA

Venerdi mattino, 29 Luglio 2011, nel centro di Atene le forze di repressione e persecuzione dello stato greco hanno attuato ancora una volta un’operazione di stampo militare.

Gli assassini in divisa, vedi polizia greca, hanno fatto irruzione in un’ occupazione anarchica alla congiunzione tra Patission 61 e via Skaramaga, bloccando lo spazio per almeno 5 ore e chiamando un rappresentante del ” leggitimo” proprietario, Fondazione marinai in pensione ( NAT ). Hanno confiscato tutti i computers e il server internet del laboratorio informatico. Anche un’occupante, entrato per essere presente al momento dei controlli, è stato arrestato e condotto nel commissariato di Omonia. E’ stato accusato di tre reati minori ed è stato rilasciato Sabato mentre l’udienza è stata fissata per il 10 Agosto.

L’ operazione di polizia non esce dal nulla. In questa particolare area del centro,le occupazioni anarchiche di Villa Amalias e Skaramaga sono state  sotto attacco da parte della polizia e dai fascisti nel mese di Maggio nel pieno delle persecuzioni fasciste contro gli immigrati nel centro di Atene con i devoti del fascismo che hanno preso come pretesto il brutale assassinio di Kantaris Manolis, mentre i gruppi neonazisti hanno lanciato le persecuzioni ferendo  centinaia di immigrati, e fatalmente hanno pugnalato a morte il bengalese Alim Abdul Manan.

L’occupazione Skaramaga è uno dei progetti sociali aperti emersi giusto dopo la rivolta del Dicembre 2008 e figura da allora come punto d’incontro di movimenti sociali radicali e campo d’azione per individualità, gruppi e colletivi che combattono per la liberazione sociale.

Questo attacco è avvenuto proprio poche ore prima dello sgombero dell’accampamento di piazza Syntagma all’alba di Sabato. Lo sgombero di piazza Syntagma è stato condotto da Eleni Raikou,lo stesso procuratore generale che ha ordinato l’immediato sgombero della Facolta’ di Legge di Atene  dove 300 lavoratori immigrati erano in sciopero della fame nel Gennaio 2011.

Le azioni repressive delle ultime settimane della Giunta democratica hanno luogo un mese dopo il crimine di stato commesso contro migliaia di dimostranti durante lo siopero generale di 48 ore del 28/29 Giugno. Almeno 500 persone erano state denunciate e 23 arrestate per aver lottato contro il memorandum di medio termine e il deterioramento delle loro vite.

Ci opponiamo contro paura, oppressione e genocidio sociale promossi dallo Stato e dai padroni con solidarietà, resistenza, auto-organizzazione e un’ incondizionata battaglia sociale.

Gli occupanti e i compagni in solidarietà’ hanno rioccupato lo stabile dell’ occupazione Skaramaga e  benvenute sono le azioni di solidarietà’ dal mondo. Ogni attacco da parte dello Stato o delle bande di neo-nazi contro l’occupazione Skaramaga è un’attacco contro il movimento anarchico internazionale e non sara’ tollerato. Ci metteremo sulla loro strada e li respingeremo.

STOP ALLE PERSECUZIONI CONTRO GLI SQUATTERS

In solidarieta
Contra Info, rete di traduzione di contro-informazione
contrainfo.espiv.net