Tag Archives: Argentina

Atene: Striscione in memoria di Santiago Maldonado allo squat Themistokleous 58

Santiago Maldonado vive nella rivolt(A)

Quattro mesi dopo la sparizione del compagno anarchico Santiago Maldonado, e il suo assassinio per mano dello stato argentino, mandiamo un saluto ai/lle compagn* in America del Sud e lanciamo un appello a mantenere accesa la fiamma della rivolta in questo Dicembre Nero.

Da Exarchia all’America del Sud, la solidarietà anarchica è più forte di qualsiasi confine.

in inglese, spagnolo, portoghese

Buenos Aires: bruciato un SUV appartenente alla Presidenza della nazione argentina

In risposta alla repressione subita dai/lle compagn* anarchic* che vivono nella regione dominata dallo Stato italiano da parte della DIGOS (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali) nel quadro dell’operazione “Scripta Manent”, il 25 settembre, all’una del mattino, abbiamo bruciato un SUV che apparteneva alla Presidenza della nazione argentina, all’incrocio fra la via Marcos Paz e via Pedro Lozano, nel quartiere di Villa Devoto a Buenos Aires.

Anna, Marco, Sandrone, Daniele, Danilo e Valentina: sappiate che non siete sol* e che chi è da questa parte delle mura della prigione continuerà ad attaccare l’autorità e a dar fuoco alle città in tutto il mondo.

Libertà o morte (Federazione Anarchica Informale)

in inglese, greco, spagnolo

[America Latina] Giornata internazionale di lotta per la chiusura di tutti gli zoo

La necessità di intensificare le lotte per chiudere definitivamente gli zoo del mondo intero ci porta a fare questa chiamata: una giornata internazionale di lotta nella quale ogni collettivo/gruppo/coordinamento/individui portino avanti una mobilitazione in base alle proprie possibilità e alla necessità di ogni regione.

Allo stesso tempo, consideriamo estremamente necessario stringere i legami tra le lotte a livello internazionale per rinforzare l’appoggio e la solidarietà.

Da ogni regione ci focalizziamo sull’obiettivo specifico dello zoo della rispettiva zona mediante le azioni che formano parte delle lotte che portiamo avanti costantemente, se fosse per un solo giorno non avrebbe senso. Scegliamo il 24, il 25 e il 26 luglio per collegare le lotte che da ogni luogo cercano di porre fine a questi monumenti al dominio e la mercificazione della vita.

Se nella tua regione si porta avanti una lotta per frenare la reclusione in alcuni zoo e volete partecipare a questa giornata internazionale, non aspettare a scriverci: jornada_internacional@mail.com

Collettivo Animalista “Alza Tu Voz” (Santiago, regione cilena).

Coordinamento per la Liberazione Animale (San José, regione costaricana).

Autoconvocatx per la chiusura dello Zoo (Buenos Aires, regione argentina).

Coordinamento per la chiusura definitiva dello zoo “Villa Dolores” (Montevideo, regione uruguayana).

espagnol // greco

Buenos Aires : Striscione di solidarietà con Tamara Sol Farías Vergara

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La nostra bellezza sta nella vendetta. Sol Vergara libera!

Oggi (2 febbraio), nelle prime ore del mattino, uno striscione è stato appeso sul ponte pedonale  in Avenida Figueroa Alcorta, a pochi metri dall’ambasciata cilena in solidarietà con la compagna Sol Vergara in attesa di giudizio in una prigione di questa regione.  Un piccolo gesto che cerca di promuovere la solidarietà  e trasmettere forza a Sole e ai suoi compagni.
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Nota di Contra Info : La compagna è stata condannata a 7 anni e 61 giorni di carcere.

Argentina: Allarme bomba per il volo 4648 della compagna LAN diretto a Santiago

Nel contesto delle giornate di agitazione e solidarietà con i compagni Marcelo Villarroel, Freddy Fuentevilla e Juan Aliste Vega, prigionieri in Cile dopo essere stati espulsi dal governo argentino, accusati di una rapina finita con la morte di un poliziotto, mercoledi 19 abbiamo diffuso un allarme bomba per il volo 4648 della compagna LAN diretto a Santiago (Cile).

Costringendo con questo gesto a paralizzare gli aeroporti di Ezeiza e Mendoza (con corrispettivo danno economico) e obbligando l’aereo ad un atterraggio d’emergenza.

In solidarietà anche con Carlos Quiduleo, Hans Niemeyer, Sol Vergara, Hermes González, Alfonso Alvial, e tutti i compagni sequestrati nelle carceri dall’altro lato della cordigliera. Le pressioni psicologiche contro il nemico sono un’arma storica dei rivoluzionari e noi non ci priviamo di usarla. Non ci sono scuse per non attivarsi e solidarizzare, con ogni mezzo.

Con il vivo ricordo del compagno Sebastián Oversluij.

Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!
La sovversione potrà anche interrompersi, ma nulla finisce!


fonte : contrainformate

Buenos Aires: Amici/che della Terra-FAI rivendica incendio di auto

Siamo consapevoli della realtà che stiamo vivendo; la morte accelerata e la miseria della vita moderna ci affliggono anche come individui che respirano l’aria schifosa di questa città. Rispetto alle migliaia di cortei che avvengono in questa regione, cerchiamo sempre di differenziarci ed essere diretti con le nostre azioni.

Come anarchici, facciamo ciò che facciamo perché crediamo che questo sia cio che possiamo fare meglio in questi momenti che stiamo vivendo qui.

Nelle prima mattinata di domenica 16 Marzo 2014 abbiamo incendiato una volante della polizia federale argentina nel quartiere Recoleta di Buenos Aires.

E nella prima mattinata di domenica 9 Marzo abbiamo incendiato un auto mercedes-benz nel quartiere Palermo di Buenos Aires.

Abbiamo dato fuoco anche a numerose auto a Belgrano, Nuñez, Villa Urquiza e Villa Devoto tra Febbraio e Marzo 2014.

Per la distruzione della società galera e di tutte le vestigia di autorità!

Amici/che della Terra – Federazione Anarchica Informale

Buenos Aires: Rivendicato incendio di concessionaria Fiat

Halloween Party

Quando ci pronunciamo lo facciamo perché sentiamo il bisogno di comunicare ciò che pensiamo. Teoria sono tutte le idee che abbiamo dentro la testa, pratica è tutto ciò che viene dal nostro corpo incluse le parole.

Mentre facciamo una facciamo anche l’altra, non possiamo separarle, ci sono momenti in cui una supera l’altra, ma non si separano, sono la nostra forza, la nostra progettualità.

Siamo consapevoli delle diverse realtà che esistono nel mondo, ma anche degli stessi desideri di essere ogni giorno più liberi che hanno i/le compagni/e anarchici/che.

Mentre alcuni/e sono prigionieri/e, altri/e sono morti/e, noi continuiamo a lottare nelle strade contro lo Stato/Capitale e per l’Anarchia.

Rivendichiamo l’incendio della concessionaria Fiat in Alvarez Thomas 2670 (Villa Urquiza) il 9 Gennaio 2014 alle ore 1, dove sono andate in fiamme una decina di auto nuove siccome varie altre macchine durante i giorni di festa a Buenos Aires..

Ricordiamo come esempio di lotta il compagno Sebastián Oversluij.

Solidarizziamo con le cause dei/lle compagni/e anarchici/che in tutto il mondo.

Libertà per Monica e Francisco.

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal

Buenos Aires: Rivendicato incendio di due auto della polizia

quemalosLavoratori armati, pronti ad uccidere, guardiani della legge e dell’ordine, servi del potere, assassini prezzolati. Si tratta della polizia federale argentina. Una guerra psicologica che fa parte della guerra sociale che combattiamo contro ogni forma di autorità, ma non è l’unica che scegliamo di propagare, visto che la nostra guerra è fisica: ovvero il nostro attacco diretto contro gli oppressori e i loro beni. Per noi non è abbastanza sapere che il nemico è conscio di poter essere attaccato; ci sentiamo completi sapendo che esso viene davvero attaccato. Anche se il nostro interesse è psicologico, crediamo che esso venga nutrito direttamente da una realtà fisica che si concretizza nell’attacco, come abbiamo già detto in precedenza.

Domenica 24 Novembre 2013, tra l’1.30 e le 2 di notte, abbiamo attaccato con dispositivi incendiari due pattuglie della polizia federale argentina: una del 41° distretto e l’altra del 27°.

Forza al compagno Ilya Romanov, imprigionato in Russia dopo essere rimasto ferito a causa del dispositivo esplosivo che stava preparando per attaccare la polizia.

Solidarietà ai compagni Francisco Solar e Monica Caballero, in custodia cautelare in Spagna, accusati dell’azione esplosiva alla basilica del Pilar a Saragozza.

Saluti e complicità, pieni d’amore e anarchia, ai compagni Alfredo Cospito e Nicola Gai, prigionieri in Italia e fieri membri della cellula Olga FAI/FRI

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

Stato Spagnolo: Aggiornamento sui compagni arrestati il 13 novembre 2013

In 17 Novembre, a seguito della decisione dell’Udienza Nazionale a Madrid, è stata disposta la custodia cautelare (molto probabilmente FIES) per Mónica Caballero e Francisco Solar. Mentre i compagni Gerardo Formoso, X.X e Rocío Yune sono stati scarcerati dopo 5 giorni di detenzione in isolamento, il passaporto gli è stato ritirato e rimangono con l’obbligo di firma periodica nei tribunali.

I reati per i quali sono stati accusati sono :
– appartenenza ad un’organizzazione terroristica,
– attentati terroristi (collocazione dell’artefatto a Saragozza),
– cospirazione per la commissione di attentati terroristi (presunti progetti per un attentato al monastero di Montserrat a Barcellona).

Ricordiamo che la compagna Mónica è vegana (rimanendo tale anche durante la sua carcerazione in Cile nel 2010) ed è un punto da tenere presente nella sua quotidianità, dovunque si trovi.

Compagn* non dimenticate e non lasciamoli soli!
Libertà per Monica e Francisco!

Aspettiamo maggiori informazioni.

Argentina: Cellula FAI rivendica allarme bomba all’ambasciata greca

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La nostra rivolta è già cominciata ed è chiaro che necessita di tutto, ma sappiamo distinguere tra diari, libri, riflessioni e blasfemie; e poi veleni, armi, esplosivi, pugnali e incendi. L’unica questione interessante non è come mescolarli se non sappiamo differenziarli.

Con questo comunicato, la sezione Occasionalmente Spettacolare del Nucleo di Artigiani/e Fuochi e Affini-FAI, rivendica l’allarme bomba all’ambasciata greca in argentina, lo scorso 1 Ottobre.

Distinguiamo in base ai nostri criteri cosa sono azioni e cosa atti. Azioni sono state l’attacco incendiario alla concessionaria FIAT o l’artefatto esplosivo davanti casa di un poliziotto. L’allarme bomba all’ambasciata greca è stato solo un atto, come può esserlo delle vernice o uno striscione. Un atto, senza dubbio, che porta la stessa convinzione di sempre. Lo abbiamo già detto nel nostro primo comunicato “sappiamo che la nostra guerra non si basa solo sui risultati ma sulla convinzione con la quale si fanno le cose”.

Non ci inganniamo e non pensiamo di fare una lode all’allarme bomba. Non stiamo a dire il denaro usato dal potere per mobilitare gli artificieri. Vogliamo farla finita con termini rivoluzionari che non significano nulla. Non abbiamo fatto ciò perché non abbiamo gli strumenti, il coraggio o le conoscenze. Queste le abbiamo dimostrate in altre occasioni. Abbiamo semplicemente fatto ciò che ci andava.

Chiarito questo, dedichiamo l’atto al compagno Andreas Tsavdaridis: fratello, per ora questo, domani bruceremo di nuovo, con più intensità.

Salutiamo le cellule e le individualità della Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale, soprattutto la Cospirazione delle Cellule di Fuoco / FAI-FRI in Grecia; la Cospirazione Internazionale per la Vendetta / FAI-FRI in Indonesia e gli Amici/che della Terra / FAI in Argentina.

Forza al guerriero anarchico Andreas Tsavdaridis!
Viva la FAI-FRI!

Cooperativa Nucleo di Artigiani/e Fuoco e Affini (Occasionalmente Spettacolare)
Federazione Anarchica Informale

in spagnolo

Buenos Aires: Amici della Terra/FAI rivendica esplosione in una Gendarmeria

Cercando di essere all’altezza della situazione e continuare a mantenere la dignità che meritano le vite umane che si ribellano all’autorità, la quale è causa di ogni oppressione sulla faccia della terra che abitiamo, siamo di nuovo passati all’attacco nella guerra dichiarata dagli/lle amanti della libertà ai/lle suoi/e nemici/che.

Ricordiamo che nelle carceri del territorio dominato dallo stato argentino i/le detenuti/e continuano ad essere uccisi/e e torturati/e.

E nelle strade aumenta la miseria, l’alienazione del lavoro e il consumo oscura le coscienze della gente, che ogni giorno subisce le contraddizioni di un sistema che si proclama consolidato da un governo che specula grazie alle scienze economiche, cercando di nascondere a tutti i costi l’aspetto tirannico.

Ci sentiamo colpiti, visto che nulla finora è paragonabile all’umiliazione che sentiamo tutti/e quelli/e che sono minacciati/e dalla morte e la chiusura radicale che nutrono la teoria di chi detiene il potere e la volontà di avvantaggiarsi con metodi e pratiche autoritarie della società civilizzata.

La nostra proposta è un attacco diretto contro i/le responsabili della miseria di questa realtà, adesso la gendarmeria è un obiettivo di tutti/e i/le compagni/e insorti/e o bisogna ancora dire quali sono i nostri punti in comune? Le azioni dicono molto più delle parole, ma a volte è necessario dire ciò che i media cercano di nascondere continuamente.

Le auto che abbiamo bruciato in strada Amenabar 3000 erano proprio davanti ad una delle proprietà di Sergio Berni (segretario del ministero della sicurezza) sorvegliata 24/24h dalla polizia federale.

Il piccolo ordigno esploso nella mutua della gendarmeria (Edificio Fronteras Argentinas) situato in strada Bartolome Mitre 2264, giorno 19 Settembre 2013 alle 1:40, ha causato purtroppo solo danni materiali, ci sarebbe piaciuto che un servo della legge fosse rimasto almeno ferito.

Salutiamo i/le nostri/e compagni/e della Cospirazione per al Vendetta e tutti/e quelli/e che senza troppe domande vanno all’attacco contro l’autorità in ogni parte del mondo.

Viva l’Anarchia!

Amici della Terra/Federazione Anarchica Informale

Buenos Aires: Rivendicato attacco contro Accademia Giudiziaria

LA CONVINZIONE È NOSTRA!

L’ambiente che ci circonda è soffocante, e chi ha il sangue dignitoso nelle vene al posto dell’acqua torbida non può affermare il contrario.

La democrazia gestita dall’infame Cristina Kirchner, travestita da progressista e paladina dei diritti umani, comincia a mostrare l’altra faccia della stessa moneta.

Così, la nomina del nuovo ministro della sicurezza, Alejandro Granados, sostenuto dal narcotrafficante Daniel Scioli, ha reso solo più evidente ciò che molti/e sanno già, la democrazia arresta, tortura, accusa e uccide, e in questo non ha nulla da invidiare a nessun altro regime politico.

Condivdiamo le parole di Granado, riguardo al fatto che siamo in guerra e si tratta di loro o noi… non ci allarmiamo per queste dichiarazioni, ma aumentiamo la lotta che conduciamo contro ogni tipo di oppressione a danno dell’individuo o delle comunità libere.

I milioni investiti in tema di sicurezza tramite il Sistema di Identificazione Biometrica, o come le migliaia di telecamere di sorveglianza, o i/le gendarmi che controllano e attaccano i quartieri periferici, non ci fermano e non ci distraggono.

Dentro la rete complessa che forma il nemico che affrontiamo, consideriamo la giustizia un pilastro fondamentale, sostenitore irrinunciabile della gestione della miseria. Continue reading Buenos Aires: Rivendicato attacco contro Accademia Giudiziaria

Argentina: Assolti 4 compas arrestati 3 anni fa durante iniziativa solidale per G. Dimitrakis

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Oggi, 30 Luglio 2013, nel tribunale “Comodoro Py” sono stati “assolti” 4 compagni/e arrestati fuori dall’ambasciata greca di Buenos Aires 3 anni fa. In quella occasione l’infame giudice Bonadio li aveva accusati di “prepotenza ideologica”.

Nel 2010 la solidarietà espressa dai/lle compagni/e nell’ambasciata greca era per il compagno Giannis Dimitrakis. Per motivi sfavorevoli in quell’occasione i 4 erano stati arrestati e tenuti dieci giorni nel carcere di Ezeiza, con un processo durato fino ad oggi.

Con la volontà di essere più accorti e attenti, e che l’azione solidale continui. Costruendo complicità che ci affratella nella rivolta.

Andiamo avanti e con allegria salutiamo i/le compagni/e “assolti/e”, raddoppiando le forze e continuando insieme in questo cammino di libetà.

Con grande vicinanza continuiamo la lotta dei nostri fratelli greci.

SOLIDARIETÀ E AZIONE DIRETTA!

fonte

Buenos Aires: Amici della Terra/FAI rivendica incendio di una volante

In questo mondo marcio ci sono molti difensori della legge e dell’ordine, e anche quelli con valori autoritari che ci ricordano la polizia che controlla le strade in cui giriamo. Continuando sul cammino insurrezionale accompagnati dagli/lle anarchici/che di prassi dell’Internazionale Nera, diamo un nuovo colpo alle forze di sicurezza che vegliano per mantenere la pace in questa società ipocrita che risponde allo stato argentino.

Nuovamente abbiamo attaccato a chi ci controlla giorno per giorno, ci arresta e uccide, come lo abbiamo fatto il 30 Dicembre quando abbiamo fatto detonare una bomba nella direzione generale del servizio penitenziario federale argentino, e tutte le volte che abbiamo distrutto i veicoli utilizzati della polizia, incendiando stavolta una volante della polizia federale argentina del commissariato 21 di Palermo, Buenos Aires, sabato 29 Giugno 2013 alle 4.

Ai/lle prigionieri/e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Un saluto a Panagiotis Argirou e forza a Gerasimos Tsakalos.

Ai/lle prigionieri/e delle operazioni repressive statali contro gli anarchici in Italia.
A Nicola Gai e Alfredo Cospito.

Solidarietà con l’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame dal 4 Giugno.

Un saluto complice alla Frazione Anticivilizzatrice del Fronte di Liberazione della Terra affine alla Federazione Anarchica Informale.

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

Da Santiago ad Atene – “Oltre le frontiere” trasmissione radiofonica

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Lunedì, 17 Giugno dalle 18:00 (17:00 ore italiana) su Radiofragmata

Una conversazione libera con i nostri compagni dal Cile e Brasile su vari diversi argomenti di interesse per gli anarchici, riguardo la situazione in America Latina, Grecia, ecc. La registrazione è stata fatta da Contra Info il 13 Maggio 2013 e l’elaborazione audio è stata completata grazie alla radio internet di Atene, Radiofragmata.

La discussione originale è principalmente in spagnolo, ma la trasmissione inizia con traduzione greca. La registrazione sarà presto disponibile nell’archivio di Radiofragmata.

Buenos Aires, Argentina: Solidarietà con Henry e Krudo

nuevos-llllll-396Il 29 maggio, diversi individui ci siamo concentrati davanti al consolato della Bolivia nella città di Buenos Aires, per esprimere la nostra solidarietà con Henry e Krudo.

Nel corso della mattinata, alcune persone sono entrate nel recinto e hanno lasciato centinaia di volantini presso gli uffici del consolato e per la tarde si hanno fatto delle scritte sui muri con slogan anarchici ed anticarcelari, mentre altri  volantini sono stati distribuiti e sono state appesi striscioni e bandiere nella finestra dell’ambasciata.

Detenutx  alla strada e le strade per lottare!

fonte

Buenos Aires, Argentina: Un compagno colpito da arma da fuoco resistendo allo sgombero di Sala Alberdi

Nel corso degli scontri avvenuti all’alba di mercoledì 13 marzo, durante la resistenza allo sgombero della Sala Alberdi, un compagno della Biblioteca Los Libros de la Esquina è stato ferito alla gamba con un’arma da fuoco. La palla di piombo di 9mm è entrata e uscita dalla sua gamba sinistra (vicino all’inguine), lasciando una scheggia all’interno che è stata poi rimossa una volta entrato in ospedale. Non abbiamo il minimo dubbio che siano stati poliziotti della Metropolitana (in uniforme o meno) che hanno sparato sui/le compagnx che resistevano, lasciando tre feriti da palle di piombo, più di trenta da pallottole di gomma, oltre ai/le feriti per colpa dei gas e delle botte, e vari/e detenutx.

Vogliamo comunicare ai/le compagnx che dalla Biblioteca abbiamo deciso di non accompagnare il processo legale di denuncia che aprirebbe un’investigazione sui fatti avvenuti la notte del 12 e l’alba del 13 marzo. Abbiamo deciso questo da una posizione collettiva, per decisione stessa del compagno ferito che ritiene che, se anche è toccato a lui, poteva capitare a chiunque si trovasse lì in quel momento di risultare ferito/a o morto/a.

Siamo arrivatx a questa decisione perchè riteniamo che è diverso accusare e difendersi da un’accusa, caso in cui sono loro che ci pongono nella situazione di difenderci per mezzo dei loro strumenti legali (benchè esista sempre la possibilità di non riconoscere loro alcuna autorità di decidere per noi, ed evidenziare che lo fanno solo attraverso la forza e la violenza delle loro istituzioni).

Dalla nostra visione della lotta, se ci obbligano a entrare nei tribunali scegliamo che sia come accusatx, come imputati, come nemicx; non come denunciantx, come esseri indifesi di fronte alla loro presunta onnipotenza. Non ci siederemo nelle stesse aule in cui si condannano (alla tortura della reclusione e la morte nell’oblio dietro le mura) i/le poveri/e, i/le lottatori/trici, i/le ribelli e i/le sfruttati/e, né reclameremo che il sistema giudiziale risolva le loro contraddizioni. Preferiamo renderle visibili attraverso la propaganda, l’agitazione e la lotta in accordo con le nostre possibilità senza situarci all’interno della loro legalità. Non vogliamo né rispettiamo diritti o leggi al di sopra di noi. Scommettiamo sulle nostre forze e quelle dei/le nostri/e compagnx, e quelle di tutti/e coloro che riconosciamo parte della nostra stessa lotta.

Vogliamo eliminare dalla nostra mente e dalla nostra pratica la nozione di castigo, e scorgere una giustizia che non ha nulla a che vedere con leggi, poliziotti, giudici, procuratori o carceri, e la mentalità e le relazioni che questi generano.

In nessun modo sminuiamo né disprezziamo la lotta che portano avanti i/le compagni/e che appoggiano e solidarizzano nel terreno legale con le persone e compagnx repressx, torturatx, assassinatx, incarceratx o perseguitx dallo Stato e dalle sue istituzioni. La loro costanza e fermezza contro la repressione inerente a qualunque Stato e Governo sono un esempio di lotta, semplicemente, scegliamo di affrontare questa situazione a partire dalle nostre possibilità e in coerenza con la nostra visione e i nostri valori, comprendendo ciò che questo significa.

Non vogliamo che alcun poliziotto o responsabile politico finisca dietro le sbarre.
Vogliamo che le carceri, la polizia, i tribunali e i giudici; lo Stato, il Capitale e tutti quelli che servono al loro dominio, smettano di esistere; per questo scommettiamo sull’autonomia, affermando la libertà, negando l’autorità.

Biblioteca Los Libros de la Esquina

fonte

Santiago, Cile: Azione incendiaria contro i carcerieri

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I giorni passano e passano in questa calorosa estate e la maggioranza delle persone si trovano assorte a pensare al luogo in cui andranno in vacanza. Nel mentre, il potere e l’autorità non riposano, incarcerando peñis y weichafes nel sud del Cile, perfezionando leggi repressive e riunendosi in vertici ostentati politico-impresari come la CELAC-2013. E noi? Noi usciamo per strada per dar vita all’insurrezione, mettendo in tensione le nostre vite, coscienti del fatto che esistono e sono sempre esistite individualità che non si adattano a questa società malata e fatto di ogni secondo delle loro vite un atto di attacco contro gli oppressori.

E questa è la sfida: dare vita e continuità all’offensiva insurrezionale antiautoritaria, consolidare e potenziare le complicità, riattivare gli attacchi, accendere con il nostro apporto il falò dell’azione insurrezionale e liberatrice attraverso la violenza rivoluzionaria!!!

Coscienti del fatto che la discussione e il dialogo tra affini debba partire dall’azione, nella settimana che è terminata dal 28 gennaio al 3 febbraio abbiamo attaccato una proprietà della Gendarmeria del Cile situata in strada San Francisco prima di arrivare a Avenida Matta, a un fianco di una carcere per minori (SENAME) e a pochi isolati dal luogo dove morì in combattimento il compagno anarchico Mauricio Morales nell’anno 2009. Abbiamo attaccato con un congegno incendiario che ha lasciato alcuni danni alla porta di questo luogo di torturatori (poiché non è uscita sulla stampa inviamo delle foto). Questa proprietà della Gendarmeria è legata alla presunta azione sociale dei carcerieri e dei loro collaboratori, promossa attraverso istituzioni come la Chiesa Evangelica della Gendarmeria del Cile e la Confraternita Carceraria del Cile, istituzione che in internet si definisce come creatrice di progetti di carcerazione “in cui vivono gli interni, senza scioperi della fame, senza rivolte né tentativi di fuga, ma vivendo la loro carcerazione in pace e armonia mentre pagano il danno sociale con l’assistenza spirituale”.

Abbiamo scelto questo obiettivo particolarmente mossi dall’ira e la sete di vendetta per i colpi inflitti dai carcerieri contro il compagno Alberto Olivares (membro del collettivo 22 Gennaio) qualche settimana fa, che tra le percosse è stato trasferito ad un carcere di Concepción lontano dai suoi cari e poi riportato a la Ex Penitenciaria di Santiago, tutto questo come punizione per la sua attitudine ribelle, con l’invenzione che il compagno avrebbe partecipato a una rissa terminata con un prigioniero morto… La vendetta a volte tarda, ma la facciamo e la faremo arrivare e sappiamo che non c’è bisogno di scuse di questo tipo per attaccare chi rinchiude le porte delle celle dei nostri compagni, e chi sostiene e trae profitto dalla prigione e dalla società carceraria.

Questa azione è anche un avvertimento ai carcerieri, portando il respiro liberatore dell’insurrezione fino all’angolo in cui cercano di calmare di fronte a un dio le loro coscienze indegne per le torture che quotidianamente infliggono ai prigionieri!!! Non vogliamo che si sentano sicuri nei loro rifugi. Neanche quando ascoltano le loro orazioni vogliamo vederli tranquilli!!!

Schifosi carcerieri, inviamo anche a voi questo comunicato per avvertirvi che avrete delle conseguenze se vi azzardate ad aggredire i seguenti prigionieri che sono nostri compagni e non sono soli:

Marcelo Villarroel (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Freddy Fuentevilla (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Juan Aliste (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Alberto Olivares (prigioniero nella Ex Penitenciaria)
– José Sánchez (prigioniero nel carcere di alta sicurezza)

Per informarvi: nel decennio dei ’70 in Italia, gruppi armati autonomi sparavano alle gambe dei carcerieri che trattavano male i compagni rivoluzionari prigionieri, o semplicemente li assassinavano. Qualche giorno fa, un secondino italiano ha ricevuto nelle mani un pacco-bomba. In Argentina, da un bel po’ di tempo i compagni del gruppo “Amigxs de la Tierra” incendiano centinaia di automobili come forma di lotta contro la civilizzazione e il suo dominio. E qui in Cile, non sono pochi gli agenti del potere che sono stati sequestrati e giustiziati da rivoluzionari in dittatura e in democrazia. Se loro hanno potuto e possono farlo, anche noi possiamo se potenziamo e consolidiamo i nostri mezzi e capacità. Di volontà ne abbiamo che ci avanza. Che non accada che per aver aggredito qualche compagno rivoluzionario prigioniero, qualcuno di loro non finisca sotto terra, o si veda volar via le mani, o si svegli con la propria automobile in fiamme.

Salutiamo tutti i compagni e le compagne rinchiusi nelle carceri, profughi o con arresti domiciliari nel mondo. In particolar modo salutiamo Ivan Silva e Carla Verdugo, rallegrandoci della loro uscita dal carcere per passare agli arresti domiciliari, non smetteremo di lottare per la loro totale scarcerazione. Salutiamo anche Freddy, Juan e Marcelo, Josè Sanchez e Alberto Olivares. Non dimentichiamo i degni prigionieri mapuche e le comunità in conflitto con lo Stato e il Capitale, anche se non condividiamo la richiesta di una nazione mapuche e non riconosciamo “autorità” per quanto ancestrali possano essere, solidarizziamo nella pratica con la lotta per l’autonomia delle comunità e di noi stessi, e il recupero delle loro terre ancestrali attraverso l’azione diretta. Non dimentichiamo nemmeno gli 81 prigionieri morti bruciati nel carcere di San Miguel.

Un abbraccio rivoluzionario ai clandestini Diego Rios, Hans Niemeyer e Felicity Ryder.

Forza a Henry in Bolivia, e Braulio in Messico, degni prigionieri nella lotta antiautoritaria.

Forza ai compagni incarcerati in tutto il mondo, in particolar modo ai compagni italiani Alfredo Cospito e Sergio Stefani che con uno sciopero della fame si oppongono al divieto dei carcerieri di fargli vedere le loro compagne anch’esse incarcerate*

Forza a Panagiotis Argyrou, compagno prigioniero dell’organizzazione anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia, con il nostro fuoco inviamo forza per il suo recupero dopo l’incidente che ha avuto in prigione e che lo ha lasciato in stato di coma.

Forza ai compagni Yannis Michailidis, Dimitris Politis, Dimitris-Andreas Bourzoukos e Nikos Romanos, arrestati dalla polizia greca il 1 febbraio dopo l’assalto a una banca e torturati dalle unità antiterroriste. Le loro parole all’arrivo in tribunale dopo le torture segnano il sentire della nostra azione: Viva l’anarchia! Poliziotti, giudici, politici, non avete ragioni per dormire tranquilli. Perchè la guerra sociale non la arresterete né con attacchi repressivi né con governi di sinistra, centro o destra.

Bachelet: stiamo aspettando il tuo ritorno per seminare fuoco al tuo governo e sbattere in faccia ai cittadini la miseria della socialdemocrazia.

Rafforzare e potenziare l’offensiva insurrezionale antiautoritaria, moltiplicare gli attacchi!!!!!!
Per la liberazione totale, Guerra sociale.

Cellula antiautoritaria insurrezionale Panagiotis Argyrou,
affine alla FAI/FRI, Cile
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*Le loro compagne non si trovano in carcere in questo momento, ma si trovano indagate per gli stessi casi.

in spagnolo

Argentina: Rivendicazione degli attacchi incendiari contro le auto a Buenos Aires

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Con orgoglio partecipiamo alla guerra sociale presente nel territorio dominato dallo stato argentino, sabotando gli strumenti più preziosi per gli esseri civilizzati, le auto.

Amici della Terra ha realizzato gli attacchi incendiari contro le automobili di lusso nei quartieri più capitalisti della capitale federale, anche se la polizia federale argentina della stazione 45 dice di aver arrestato un “brucia-auto”, 12 ore dopo un auto di lusso stava bruciando proprio dietro alla stazione della polizia e alla caserma dei pompieri.

Le auto che non sono di lusso e che sono stati colpiti dal nostro fuoco, hanno avuto la stessa sorte delle altre, perché così stanno le cose, la sicurezza privata della Villa Devoto e della Villa Urquiza lo sanno già molto bene, perché di certo non hanno contato sulle Alfa Romeo nuove che si sono bruciate a Devoto, se delle Chevrolet Corsa in Recoleta mentre prendevano la Citroën C4 che stava dietro e prendeva fuoco una camionetta Eco sport a 5 isolati di distanza.

Non fu solo la BMW che si vide in TV, quella che bruciò a Villa Urquiza, né soltanto la concessionaria di auto al 6700 di Av. San Martìn fu la sola che subito un attacco incendiario, ma anche quella situata al 7000 di Av. San Martìn.

La nostra forza e determinazione sono determinate da ciascuno dei compagni che hanno preso coscienza del fatto che non si deve più aspettare a che le condizioni siano mature per attaccare. Perché le condizioni sono date nel momento in cui passiamo all’offensiva. Se ci fermiamo ad aspettare, accadrà solo il contrario di ciò che pensiamo sia il meglio che possa accadere.

Il controllo sociale esercitato dal potere dell’autorità mira a terrorizzare con giudizi e punizioni, cercando di fare di ogni cittadino un potenziale poliziotto. Non possiamo permettere che ciò continui così. La disobbedienza è un buon esercizio per raggiungere la libertà e capire un po ‘di più la realtà che viviamo e che si basa sulla morte e la miseria di essere schiavi di un modo di pensare e di fare le cose, a cui la società è già stata addomesticata per considerarla libera.

Come gli amanti della libertà che siamo, ricordiamo anche molti nostri compagni d’azione si trovano in prigione.

Saluti e Viva l’Anarchia.

Amici della Terra/ Federazione Anarchica Informale

in spagnolo

Buenos Aires, Argentina: Murales di solidarietà per un Febbraio Nero

Spazi liberati nella guerra contro il Potere! Germiniamo la vita in mezzo alla vostra morte grigia!
Spazi liberati nella guerra contro il Potere! Germiniamo la vita in mezzo alla vostra morte grigia!

Nelle strade di Buenos Aires, abbiamo dipinto un murales in solidarietà con le occupazioni in Grecia e nel mondo, nel contesto del richiamo per un Febbraio Nero.

Questa azione è simbolica, noi non crediamo che dipingendo una parete abbiamo messo il governo greco in scacco matto al suo attacco contro gli spazi occupati che sfidano il Potere. Tuttavia, vediamo in essa il potenziale di ciò che potrebbe significare – cioè, di non rimanere sordi al grido di una solidarietà internazionale.

Certo, uno squat di per sé non costituisce una minaccia al potere e la sua etica. Ciò si riflette dalle migliaia dei squat che vengono utilizzati come “centri di partito” – veri squat-discoteche. Il pericolo è rappresentato dall’approccio e le pratiche di coloro che danno vita ad ogni spazio, da coloro che lo mantengono e resistono giorno per giorno senza paura davanti a un’eminente assalto della polizia. Vari esempi vengono in mente quando ricordiamo sfratti nel contesto specifico di raid della polizia: L’occupazione Sacco y Vanzetti in Cile, l’occupazione Flor do Asfalto in Brasile, o il caso dello spazio occupato Nadir a Salonicco-Grecia.

Accogliamo con piacere la buona notizia riguardo Gabriel Pombo Da Silva (trasferito in un carcere di Madrid) e Mario López (rilasciato dalla prigione sotto cauzione). Forza, compagni!

Azione diretta per Freddy, Marcelo e Juan (in preparazione per il processo, “caso sicurezza“, che riprende ora) e per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco e il prigioniero Theofilos Mavropoulos.

Anche se la stampa tace, le mura urlano.
Solidarietà con gli spazi occupati e i prigionieri di guerra.

Nemmeno un millimetro indietro di fronte a degli sfratti;
9 millimetri nelle teste di poliziotti.

in spagnolo

Buenos Aires, Argentina : Fuoco alle auto della borghesia! Rivendicazione dell’incendio di una ventina di auto di lusso

Oggi come ieri e in tutta la storia, il fascismo e le molte ideologie politiche come il peronismo non si impongono nella società come settori opposti che lottano per diversi interessi della stessa patria, ma emergono dalla necessità stessa della popolazione civile di trovare una soluzione all’insicurezza di non avere tutto sotto controllo. E la sinistra è senza vergogna, non le sono rimaste parole rivoluzionarie che non siano state assorbite dal sistema di dominio, la sua posizione parlamentaria la rende ugualmente odiosa che tutti i potenti, complici, avallatori e conformisti come anche lo sono i consumatori della vita moderna e tecnologica del mondo di oggi che sperimenta l’artificializzazione quotidiana di ognuna delle nostre azioni.

Attraverso questo comunicato rivendichiamo la responsabilità degli attacchi incendiari contro auto di alta gamma e di lusso nella città di Buenos Aires nei quartieri di Recoleto, Palermo, Villa Urquiza, Caballito e Villa Devoto nel mese di Gennaio 2013. Circa 25 auto bruciate.

NON RISPONDIAMO A NIENTE E A NESSUNO!

LA GUERRA SOCIALE È IN MOTO
E NOI SIAMO GLI/LE AMANTI DELLA LIBERTÀ!

Libertà a tuttx i/le prigionierx del mondo, libertà per tuttx.

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal.

Buenos Aires: Rivendicazione di un attacco incendiario ad un furgone della Fiat

Odiamo la società. Decisamente la odiamo. Non ci sentiamo parte di essa. Se ci vedono per la strada possiamo essere, ai loro occhi e alle loro menti limitate, dei/le buonx cittadinx. Ma non fraintendano. Noi viviamo al margine dei loro valori e delle loro pratiche che comprano gustosamente. Perchè non ci sono catene ai loro colli, non ci sono fruste sul loro posto di lavoro, non hanno una pistola puntata alla testa. Hanno scelto. Potevano dire NO ma hanno preferito il SI’. Hanno preferito la comodità di pagare a rate la vita. La felicità dell’auto, della casa, della famiglia. E chi no? Non li incolpiamo. Non siamo qua per dire cosa va bene e cosa va male perchè siamo al di là del bene e del male. Più in là della morale. Ma noi preferiamo la dignità. Preferiamo non accomodarci. Preferiamo vivere. E la nostra vita si basa sulla disobbedienza. E a loro dà fastidio la nostra ribellione perchè le loro vite miserabili si basano sulla comodità. Comodità data dalla legge e dall’ordine. Ma noi non abbiamo leggi e siamo il caos. È per questo che dichiariamo a loro guerra. Siamo in guerra!

All’alba di Martedì 15/01 abbiamo attaccato, con un congegno incendiario, un furgone Fiat in vendita. Dobbiamo riconoscere di non aver causato gravi danni ma sappiamo che la nostra guerra non si basa unicamente sui risultati ma piuttosto nella convinzione con cui si fanno le cose.

E lo abbiamo fatto in solidarietà con i/le nostrx compagnx repressx in Italia e nel mondo.
Pensando ai/le nostrx affini di azione che si mantengono fermx nelle loro idee anche dietro le mura o scappando dalle grinfie dello Stato nel bellissimo volo della clandestinità insurrezionale.

Saluti ed eterna complicità con i/le nostri/e fratelli/sorelle della Federazione Anarchica Informale nella regione argentina.

Guerra allo Stato e ai suoi difensori!

Nucleo di Artigianx del Fuoco e Affini
Federazione Anarchica Informale

Buenos Aires, Argentina: Attacco bomba contro la Direzione Nazionale del Servizio Penitenziario Federale

maria-laura-y-cecilia_presente

Nel momento in cui attacchiamo la polizia, questa stessa sta portando avanti i suoi compiti abituali, molestando e umiliando la gente della strada che non ha un tetto sotto cui dormire o picchiando un/a prigioniero/a che si rifiuta di continuare ad obbedire agli ordini dei carcerieri. In Argentina, sappiamo molto bene che si tortura, che la polizia tortura in tutti i carceri che ha a sua disposizione. E come è abitudine poliziesca, se la prendono sempre con i/le più deboli, i/le più indifesi/e.

María Laura Acosta e Cecilia Hidalgo rimangono nella nostra memoria come un nuovo omicidio da parte del regime penitenziario federale, così come anche tutti/e quelli/e che sono stati/e assassinati/e dalla polizia e dai carcerieri dentro e fuori dalle carceri.

Domenica 30/12/2012 alle 3:50 abbiamo fatto detonare una bomba alla porta principale della Direzione Nazionale del Servizio Penitenziario Federale Argentino, in Lavalle 2705, angolo Avenida Pueyrredon. L’esplosione ha causato danni sulla facciata dell’edificio ma purtroppo non è risultato alcun ferito tra i carcerieri. La stampa riferisce che il congegno è stato detonato dalla polizia dopo l’avvertimento della guardia del Servizio Penitenziario Federale (SPF) della presenza di un pacchetto sospetto, e che lo stesso era stato lanciato da un’auto in movimento: tutte bugie.

Sul posto non c’era nessuno che faceva da guardia, per questo l’esplosione ha sorpreso tutti i boia che si trovavano sul posto.

Ora sono avvisati del fatto che la loro esistenza sarà combattuta dagli/le amanti della libertà, perchè li andremo a cercare fino alla porta di casa loro e se possiamo entraremo anche, perchè il nostro fuoco li bruci totalmente, vedremo se sono così coraggiosi come lo sono con i/le prigionieri/e disarmati/e.

Questo attacco lo dedichiamo a tutti/e i/le prigionieri/e anarchici/e nel mondo e salutiamo in maniera complice tutti/e quelli/e che lottano dentro e fuori dai muri delle prigioni.

Rivendichiamo la responsabilità degli attacchi incendiari alla pattuglia della Polizia Federale Argentina (PFA) de la cria 27, all’automobile della cria 51, alle Mercedes Benz del quartiere di Belgrano, e alla pattuglia della Polizia Metropolitana nel quartiere di Saavedra.

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal

in spagnolo