[Germania] Mobilitazione internazionale per Sonja Suder

Athen-Exarchia-September-2012Due anni in prigione, due anni di troppo!

14 Settembre 2013 – Mobilitiamoci ovunque per protestare contro la legittimazione della tortura nel processo a Sonja Suder e per la sua liberazione.

Il 14 Settembre 2011, Sonja ed il suo amico Christian sono stati estradati dalla Francia e consegnati agli sbirri tedeschi, per poi essere incarcerati. Christian è stato liberato ma SOnja resta ancora dentro. Hanno lasciato la Germania nel 1978 quando, dopo una dura repressione contro i movimenti rivoluzionari, ogni persona coinvolta nelle proteste radicali doveva temere di essere il bersaglio della vendetta di stato.

Per due anni, Sonja è rimasta in custodia nella prigione di alta sicurezza di Francoforte-Preungesheim; per un anno è stata sotto processo in base a due testimonianze: una di un pentito e l’altra fornita sotto tortura nel 1978 da un uomo sospettato di far parte delle Cellule Rivoluzionarie (RZ). Se il pentito (infame) Hans-Joachim Klein ha testimoniato senza vergogna nel tribunale di Francoforte dando l’ennesima versione piena di contraddizioni (che comunque il giudice crede di accettare), Hermann F., al contrario, ha sempre contestato il contenuto della sua testimonianza: ciò che ha detto fu solo il risultato di quattro mesi di torture al di fuori di ogni procedura legale.

Dopo un gravissimo incidente venne interrogato poco dopo l’amputazione delle gambe e l’essere rimasto totalmente cieco. Dolore, trauma, droghe, isolamento, confusione, disorientamento lo hanno costretto a riempire 1300 pagine di dichiarazioni forzate. Detenuto illegalmente in una stazione di polizia senza contattare un avvocato, senza aiuto, poi cieco e gravemente invalido, ciò che ha subito può essere definito solo tortura.

Il 13 Agosto 2013, il tribunale di Francoforte ha iniziato la lettura di queste testimonianze date da Hermann nel 1978. La lettura continuerà nelle prossime udienze. L’ottantenne Sonja, dopo più di 35 anni dai fatti che le vengono contestati, potrebbe essere condannata in base a delle dichiarazioni il cui uso significa legittimare legalmente la tortura poliziesca.

Sonja è stata accusata dalla polizia e dalla giustizia tedesca fin dalla fine degli anni 70. Sospettata di aver fatto parte delle Cellule Rivoluzionarie, il suo processo riguarda tre attacchi che hanno causato solo limitati danni materiali nel 1977 e 1978: Contro M.A.N. che contribuiva all’armamento atomico per il Sud Africa (durante l’apartheid), contro KSB che costruiva impianti per le centrali nucleari; contro il castello Heidelberg per protestare contro la gentrificazione; è inoltre sospettata di aver preso parte all’organizzazione logistica dell’attacco al OPEC a Vienna nel 1975.

Oggi, tenendola sotto processo e prigioniera, la minaccia di farla morire in carcere, lo stato federale non mira solo a Sonja. Lo stato vuole vendicarsi di una storia rivoluzionaria e far capire alla gente che non si protesta impunemente.

La condanna di Sonja sarà la condanna alla ribellione: rifiutandosi di collaborare e parlare lei continua ad accusare lo stato e il suo carnevale giuridico. La prigionia di Sonja sarà uno spauracchio usato per spaventare tutti quelli che lottano oggi. Non è una donna ottantenne il bersaglio della vendetta, lo sono tutti quelli che, come lei, non vogliono sottomettersi.

Sonja deve tornare libera!
Per una mobilitazione internazionale il 14 Settembre 2013!

francese, inglese, tedesco, spagnolo

Ioannina, Grecia: L’occupazione Antiviosi è stata sfrattata

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Ancora un altro spazio anti-autoritario è stato sigillato dallo Stato greco.

Giovedì, 29 Agosto, alle 07:00, pesanti forze di polizia e ufficiali dei vigili del fuoco hanno sfrattato l’occupazione Antiviosi nella città di Ioannina, in presenza di un pubblico ministero. Non c’era nessuno all’interno della casa occupata. I poliziotti, però, sono stati affrontati da quasi 60 solidali per strada; non sono stati segnalati arresti.

Questo pomeriggio, alle 19:00, un raduno si terrà davanti alla ex edificio della Prefettura di Ioannina. Dettagli sullo sfratto saranno rilasciati in seguito.

Forza ai compagni dell’occupazione Antiviosi!

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Regno Unito: Azioni dirette a Bristol e Portishead

3 1 227 agosto 2013: Rivendicazione di responsabilità per grave incendio in edificio che conteneva armi da fuoco, ed attaccata una machina della vigilanza privata:

Il poligono d’addestramento della polizia (in costruzione) a Black Rock Quarry, Portishead, situato sotto le stazioni regionali della polizia di Avon e Somerset è stato nostro obiettivo nella notte del 26 Agosto, cosi abbiamo deciso di lasciarlo in fiamme. La struttura dovrebbe servire alla polizia nel Sud Ovest.

Dopo essere entrati nel cantiere, abbiamo usato un accelerante per bruciare i principali cavi elettrici in cinque punti nella struttura, e dato alle fiamme quadri elettrici e cavi. Più di dodici ore dopo il fuoco era ancora attivo. Ci ha fatto sorridere capire quanto è stato facile entrare nel loro club di armi e lasciare un vaffanculo proprio nel cuore della bestia, con una curiosa volpe come unica testimone.

Nella stessa notte altri di noi hanno attaccato due veicoli vicino St George, Bristol con sverniciatore e tagliando le gomme – uno appartenente a G4S e uno a Amey. Nel Regno Unito e nel mondo G4S fornisce servizi di sicurezza e di detenzione e trae profitto da molti aspetti della società galera. Amey, insieme a GEO, trasporta i prigionieri in Inghilterra e Galles e costruisce tribunali a Bristol e nel Nord Somerset.

Nella città intorno a noi la stretta aumenta; c’è una generale atmosfera di paura crescente e impotenza; c’è sempre più sorveglianza, guardie con manette appaiono sempre di più. Le tensioni nel mondo covano mentre la gente perde fiducia nel sistema. Come risposta a tale insicurezza lo stato sta militarizzando la sua polizia con armi da fuoco, droni e armi “non letali” che regolarmente uccidono. Allo stesso tempo sviluppa il preventivo “poliziotto soft” tramite gli agenti a supporto della comunità, figure di collegamento e altro, che sono sempre più adatte alla facciata democratica. Inoltre esso è aiutato da gente di sinistra come John Drury di Aufheben tramite i suoi contributi sul controllo delle masse, problema che terrorizza le classi dominanti. Lo stato britannico è leader nel mondo nelle tecniche di contro-insurrezione. La sua esperienza è il risultato di generazioni di colonialismo brutale, come in India, Kenya e fino ad oggi in Irlanda.

Due anni dopo i più grandi disordini nel Regno Unito pensiamo si sia aperta su grande scale una grande porta per il rifiuto radicale e combattivo della nostra esistenza quotidiana. Per chi di noi sta nelle strade è stata una boccata di aria fresca nelle segrete, un ricordare che il controllo non è totale. Anche quando l’apatia e l’isolamento sembrano vincere noi continuiamo i nostri attacchi. La polizia e l’industria della sicurezza si specializzano nel farci sentire impotenti nelle nostre vite, e rendono questi attacchi un mondo per abbattere queste sensazioni.

Questo è anche il nostro modo di segnare che da due anni Badger l’anarchico di Bristol si sottrae alla cattura in seguito agli scontri.
Resta libero, continua a lottare!

A riguardo, la notte della nostra azione è coincisa con l’annuncio dell’inizio dell’abbattimento pianificato dei tassi selvaggi nel sud ovest dell’Inghilterra. Cercando di facilitare l’abbattimento e fermare la resistenza, la polizia ha salvato gli interessi dell’industria agraria e dei proprietari terrieri. Speriamo che questo gesto sia uno dei tanti contro questo massacro. Perché lo stato e le forze di sicurezza sono parte integrante di questo mondo di sfruttamento e autorità.

I nostri migliori saluti all’anarchico greco Kostas Sakkas che si sta riprendendo dopo un vittorioso sciopero della fame per la liberazione dopo
30 mesi di custodia cautelare.

La lotta continuerà finché non saremo tutti liberi e selvaggi.

Cellula delle volpi arrabbiate in collaborazione con ACAB

Indonesia: ICR-FAI-IRF rivendica incendio di un’accademia di polizia

burnBreve Messaggio ai nemici (PROGETTO “FENICE” – ATTO QUINTO)

Non parleremo di “ingiuste persecuzioni”, o del “clima di terrore contro quelli che lottano”, né del “nuovo totalitarismo” e cose cosi. Questo perché sappiamo che nulla di tutto ciò è nuovo. Questi sono semplici istantanee della antica guerra tra due mondi incompatibili: da un lato c’è il disgustoso mondo dell’Autorità, della massa assoggettata e della cloaca sociale e dall’altro, gli anarchici insorti, i combattenti insubordinati del Negativo, quelli che non si inchinano davanti a nessuno.
Non parleremo nemmeno degli altri. Quelli che in questi giorni si sentono segretamente contenti e sollevati. Adesso non è né il tempo né il luogo per farlo. Dovrebbero comunque sapere che, comunque, arriverà il momento di parlare di queste cose.
Libertà per i lupi del nord

Quando diciamo che “nulla è finito”, non sono solo parole. Le nostre minacce diventano azione, volta per volta, ogni secondo in cui possiamo. E ogni volta porteremo le nostre azioni più vicino alla vostra faccia.

Direttamente davanti alle vostre pistole, uniformi e prigioni – gli strumenti repressivi che sono spesso usati per sequestrare i nostri compagni rivoluzionari. Non vi lasceremo mai dormire tranquilli perché la nostra guerra non è ancora finita.

Con questo comunicato rivendichiamo l’attacco incendiario contro l’accademia di polizia in Sudirman St, Balikpapan, il 24 Agosto 2013.

Abbiamo collocato un dispositivo incendiario con timor davanti a questa accademia e lasciato che il fuoco facesse il resto. Abbiamo scelto questo obiettivo dopo aver saputo che i porci greci hanno invaso lo squat Nadir e sequestrato due compagni a causa di vari attacchi di diverse cellule FAI/FRI. La nostra azione è una diretta vendetta contro questi maiali ovunque, non solo in Grecia.

Salutiamo col fuoco i nostri due fratelli accusati di far parte del nostro internazionale progetto di vendetta : Fenice.

Non abbiamo altro da dirvi, perché lasceremo parlare il fuoco. E per ogni passo oltre che invade la nostra libertà, vi colpiremo ancora più forte di prima.

Questa azione è anche un saluto ai nostri compagni: la cellula dei prigionieri membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, i nostri cari Alfredo Cospito e Nicola Gai, Hans Niemeyer, Juan, Marcelo e Freddy, ai 4 di Kozani, e ai prigionieri di guerra in Italia (operazioni Ardire, Shadow, Thor ecc) e in Cile. Perché ogni compagno è nei nostri cuori neri.

Cospirazione Internazionale per la Vendetta / FAI-FRI
Cellula Libertà per Mandylas e Tsavdaridis

Per ulteriori informazioni, questa volta, la polizia non può dire che questo incendio è stato causato da un guasto elettrico, giacché non c’era l’elettricità in quel momento nel palazzo. Sono state completamente consumate dal fuoco sette aule.

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Repressione 15O: Lettera di Francesco dai domiciliari

129275799-786385_0x410 (1)Ciao a tutti,

Sono Francesco mi trovo agli arresti domiciliari da ormai 9 mesi per i fatti accaduti a Roma il 15 ottobre 2011, durante le più o meno lunghe giornate trascorse tra le mura di casa ho potuto fare molti ragionamenti sulla repressione e comprendere maggiormente quanto sia importante la solidarietà e  quanto basti poco per attuarla.

Anche solo due righe su un foglietto da parte di un amico o di uno sconosciuto o un saluto dal vicolo sotto casa riempiono il cuore e danno la forza di andare avanti e resistere, per questo voglio ringraziare tutti coloro che  mi sono stati e sono vicini senza i quali non so davvero come avrei potuto fare.

Sono già parecchie le condanne inflitte per quella giornata e a settembre ripartirà il processo, derivante dal terzo filone d’indagini, nel quale con altre 17 persone siamo imputati con l’accusa di devastazione e saccheggio per tutti,  resistenza e tentato omicidio per alcuni.

Con pene che vanno dagli 8 ai 15 anni di reclusione, lo stato vuol renderci dei veri e propri spaventa passeri, degli esempi di cosa succede a chi osa alzare la testa e ribellarsi in questo sistema marcio e infame. Così  succede anche in Val Susa con perquisizioni, fogli di via e arresti mirati a  valligiani e  compagni più presenti e attivi, operazioni che tendono  a smorzare la forza d’animo di un movimento popolare che vive da più di vent’anni.

Ebbene io non voglio essere uno spaventa passeri per nessuno, anzi…convinto del fatto che la miglior difesa sia l’attacco e che bisogna rispondere colpo su colpo alla repressione la giusta reazione  è continuare a lottare con più determinazione e rabbia ad ogni arresto, e pensare ai prigionieri come compagni da liberare e non come esempi di quello che può succedere lottando…essere consapevoli dei rischi vuol dire accettarli,con timore magari, ma non averne paura!

Questa mia situazione attuale di detenzione la vivo come una fase, un periodo di rafforzamento interiore contro il sistema  a cui mi oppongo cercando di continuare a combattere come posso, non sono certo il rimorso o il pentimento  che mi pervadono, anzi la rabbia e la determinazione a continuare a lottare.

Un pensiero particolare va al mio amico e compagno Albe anche lui costretto agli arresti domiciliari per essersi opposto alla devastazione, al saccheggio e alla militarizzazione della Val Susa, speriamo di rivederci presto tra i vicoli e i sentieri!!

tutta la mia solidarietà va ai prigionieri nelle case, nelle carceri e nei cie, ai detenuti in lotta, e a chi continua a ribellarsi nelle strade, valli e città…
non c’è miglior solidarietà dell’azione diretta.

Ogni giorno 15 ottobre.
Fra

Uruguay: comunicato di alcuni anarchici

stonethrowingLo Stato-Capitale va avanti con tutto il suo apparato tecnologico poliziale sempre più veloce per controllare/monitorare/legiferano/commerciare/oltraggiare ad ogni abitante della Terra e a questa stessa.
Tuttavia, i suoi miserabili valori di concorrenza e resignazione non sono stati inclusi per tutta la popolazione.

Ancora esistono codici in alcuni quartieri dove non c’è spazio per quelli strisciano né polizie, ancora è praticata la solidarietà, ancora esiste la lotta digna e sincera di coloro che non commerciano con i carnefici, eppure ci sono vicini che si organizzano orizzontalmente in assemblee per provare, per esempio, fermare i progetti che causano danni irreversibili al luogo in cui viviamo.

Circa gli eventi del 14/8.

Come ogni anno, la FEUU (gremio più che ufficiale) e altre associazioni studentesche chiamarono alla classica mobilitazione dove, in accordo alla loro mentalità di poliziale in modo che tutto succedese in perfetto e tranquillo ordine,  contando con le bande e altri informatori pronti a reprimere qualsiasi espressione diversa, anche una semplice canzone … non tutti si sono rasegnati a unirsi all’inerte corteo degli studenti. Decine di persone hanno deciso di uscire dal cerchio e di attaccare alcuni simboli con cui lo Stato-Capitale ci violenta quotidianamente e sistematicamente.

Contro la repressione, solidarietà e azione Continue reading Uruguay: comunicato di alcuni anarchici

Santiago, Cile: Fine dello sciopero della fame del compagno Hans Niemeyer

foto_2-2COMUNICATO N ° 2: FINE SCIOPERO DELLA FAME

Alle menti coscienti, all’ambiente solidale, ai famigliari e agli amici.

Attraverso queste lettere, comunico la mia decisione di porre fine allo sciopero della fame liquido che ho mantenuto per 13 giorni, dal 12 agosto, dimagrendo di circa 7 chili di peso.

La ragione principale è stata le ragioni mediche legate a problemi di fegato che ho cominciato a presentare gli ultimi tre giorni dello sciopero. All’interno del protocollo della Gendarmeria per i prigionieri in sciopero della fame, mi sono state prese campioni d’urina e del sangue, presentando questi ultimi problemi con il metabolismo della bilirubina, ciò che ha causato un quadro di itterizia e potenzialmente avrebbe potuto causare danni irreparabili, così che Venerdì scorso ho dovuto essere trasferito all’ospedale della prigione, dentro l’ex carcere. A questo si aggiungono alcuni problemi renali e dolori all’ora di urinare, tutto in un contesto di molta debilità gli ultimi 2 giorni che incluso comprendeva un svenimento in cella, dopo il prelievo di sangue.

Tutto questo lo racconto non per victimizarmi, ma per spiegare che il mio obiettivo era la denuncia pubblica e non finire gravemente malato. Fuori c’è una famiglia e un piccolo cucciolo che mi aspetta.

La situazione di salute, il mio apprezzamento e quello del mio ambiente di sostegno, che era stato raggiunti i livelli considerati accettabili di diffusione dei tre punti delle mie richieste, mi hanno fatto mettere fine, alle 17 ore del Venerdì 23 Agosto, allo sciopero della fame liquido, essendo stato immediatamente trasferito al terzo piano del Modulo H-Nord Del Carcere di Alta sicurezza (CAS). Continue reading Santiago, Cile: Fine dello sciopero della fame del compagno Hans Niemeyer

Jakarta, Indonesia: ELF rivendica incendio di un Istituto d’Arte

dancingLa civilizzazione non è stabilita da se stessa ma dalla gente che la supportano. Gente che si indirizza verso uno dei poli della civilizzazione. Gli umani sono gli unici che hanno dato vita alla civilizzazione. Ciò vuol dire anche che nessuno è innocente o non colpevole in questa vita odierna. Tutti giocano la loro parte nel supportare la sostenibilità della civilizzazione. Dunque, ogni parte del lavoro, dei valori, della proprietà, delle azioni e chiunque gode dei benefici della civilizzazione è un nemico per noi.

Come può essere?

Gli umani sono i creatori della cosiddetta Cultura. La cultura è lo specchio diretto della civilizzazione. La cultura è uno dei lavaggi del cervello usati per fiaccare i desideri selvaggi. La cultura non è solo un insieme di valori ma uno strumento di repressione ed egemonia. E due delle forme delle cultura sono la scuola e le arti.

Ecco perché abbiamo dato fuoco all’Istituto d’Arte di Jakarta sito a Cikini, il 20 Agosto. Abbiamo portato il nostro odio nel cuore del ritrovo degli artisti che sono solo marionette della civilizzazione. Abbiamo collocato un dispositivo incendiario al terzo piano nel pomeriggio.
Abbiamo fatto la nostra azione direttamente in faccia ad un gruppo di artisti che si definisce “avanguardia” e che si sente rivoluzionario.
Abbiamo lasciato che il fuoco ridesse della loro passività che non è altro che una condotta che permette alla civilizzazione di andare avanti.

L’istituto d’arte di Jakarta per molto tempo si è riempito di illusioni.
Questo posto ha educato individui che giocano un ruolo principale nel creare “controcultura” che non è che un’altra cultura, piuttosto che scoprire l’attacco all’intera cultura: la Civilizzazione. Sfornano canzoni, quadri, edifici, poesie, e varie forme d’arte per aiutare la civilizzazione ad affondare gli artigli del dominio.

Il nostro rimorso è solo per il fuoco che non è riuscito a bruciare tutto l’edificio a causa di un altro supporto alla civilizzazione: i pompieri, arrivati in meno di un’ora per spegnere il fuoco. Ma non è la fine o la nostra ultima azione. Vi colpiremo ancora.

ELF – Frazione Indonesiana

PS. Mandiamo i nostri saluti alla FAI / Amici della Terra in Argentina che hanno bruciato centinaia di auto e ai compagni del ELF-Russia. E anche a tutti i prigionieri rivoluzionari nel mondo.

Cile: Castigo e spostamento del compagno Hans Niemeyer per lo sciopero della fame

a1Il 22 agosto, si confermava una informazione che si è prestato ad una confusione in  funzione di alcuni comunicati che sono circolati. Il compagno Hans Niemeyer è in sciopero della fame dal 12 Ago 2013 cercando di denunciare: 1) La valutazione da parte del giudice della testimonianza di una polizia-testimone che non aveva precedentemente dichiarato 2) l’essere condannato due volte per lo stesso reato 3) la campagna mediatica di infamie e bugie da parte del giornale El Mercurio.

Da quando ha cominciato lo sciopero e informato al tribunale e all’amministrazione carceraria, Hans è stato punito ed è stato trasferito dal modulo H-Nord dal carcere di alta sicurezza ad una cella di punizione nella sezione di massima sicurezza.

Per l’amministrazione carceraria questo tipo di mobilitazione è considerata un “reato grave” nel regime interno per cui lo sanzionano immediatamente con l’isolamento, come è già succeso con compagnx in precedenza, che decidono di iniziare questo tipo di lotta ( compagnx del caso bombe, compagnx del caso sicurezza) in questo complesso carcerario. Questo castigo è in aggiunta al divieto di ricevere visite per 20 giorni imposto dopo aver trovato un coltello nella cella dove si trovava nel c.a.s.

Oggi, il compagno Hans partner è in una cella singola di castigo individuale, sotto le condizioni di isolamento totale proprie di detta sezione di massima sicurezza: 22 ore di reclusione, due ore di cortile. sommate alle restrizioni imposte nella cella di punizione nel primo piano-sotterraneo del carcere (niente TV, niente radio). I controlli medici per monitorare lo sciopero sono quotidiani.

Sostegno e solidarietà con la mobilitazione portate avanti dal compagno Hans!
per la liberazione dei/le compagnx presx in ostaggio!

Città del Messico: Arresto di compagni nel raduno di solidarietà a Hans Niemeyer

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Ieri, 20 Agosto, c’è stato un presidio solidale con il nostro compagno Hans Niemeyer presso l’ambasciata cilena. Dopo la protesta, mentre i compagni andavano via, sono stati seguiti e arrestati dalla polizia;
Jaime Alberto Aguilar Marroquin (membro della croce nera anarchica DF), Guarneros Tonatiuh Garcia, Jair Juarez Victorino e Mario Alberto Lopez Gutierrez.

I nostri compagni sono stati condotti dal pubblico ministero, accusati
di: vilipendio dell’autorità e danni a proprietà privata. Per quanto ne sappiamo il Comune, guidato da Miguel Angel Mancera, ha invitato il procuratore generale a farli rimanere in arresto.

Questo è un chiaro esempio della politica di persecuzione e assillo contro il movimento anarchico condotta dal governatore di Città del Messico Marcelo Ebrard, e continuata ora da Mancera. Consideriamo il comune e il potere giuridico come gli unici responsabili di questa repressione.

Oggi, 21 Agosto, dopo quasi 24 ore di detenzione, sono stati rilasciati dietro cauzione i compagni arrestati presso l’ambasciata cilena a Città del Messico. Per quanto si sa, i compas hanno presidiato il ministero pubblico per manifestare ed esigere la liberazione dei detenuti. Restando presenti tutta la notte per monitorare la situazione.

Nella mattinata, il procuratore ha annunciato la cifra delle cauzioni, le quali sono state prontamente coperte grazie al supporto economico di vari collettivi e individualità.

I compagni stanno bene. Seguirà un processo con le accuse di danneggiamento e oltraggio all’autorità, delitti considerati non gravi..

Continueremo a dare informazioni sul caso.

Libertà per tutt*!
Abbasso le mura delle prigioni!
Croce Nera Anarchica Messico

Angol, Cile: Chiesti 31 anni di condanna per il comunero mapuche Daniel Melinao

La procura ha chiesto 31 anni + 301 giorni di prigione per il comunero mapuche Daniel Melinao, accusato di essere coautore dell’omicidio dell’agente del GOPE Hugo Albornoz durante un’incursione nella comunità Wente Winkul Mapu del 2 Aprile 2012. L’accusa include anche i reati di tentato omicidio e lesioni ad altri due sbirri che accompagnavano Albornoz. L’accusa presenterà 38 testimoni e 46 periti, oltre a prove documentali e materiali. Ricordiamo che in questo processo gli investigatori indicano il comunero Eric Montoya –attualmente in clandestinità– come autore dell’omicidio.

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Mosca: ELF rivendica incendio di un escavatore

Circa due settimane fa abbiamo bruciato un escavatore dove gli operai stanno distruggendo il parco Izmailovo.

Il veicolo era parcheggiato dal lato dell’autostrada, dove stanno costruendo nuove corsie. Ci sono voluti 3-4 minuti. Ci siamo avvicinati. Abbiamo piazzato gli stracci, senza fretta (abbiamo colpito gli angoli tra la cabina, il motore e il braccio idraulico). Poi la benzina e l’incendio. Velocemente siamo andati dall’altro lato della strada, preso le bottiglie di birra dalla borsa per poi andare verso la vicina stazione della metro. Dopo 10 minuti abbiamo visto un mezzo dei pompieri (rumoroso e lampeggiante) che andava verso il luogo dell’azione (saranno arrivati in tempo per vedere il fumo).

Parole di incoraggiamento per i nostri fratelli ucraini che per ignoti motivi hanno sospeso le attività. Vogliamo anche comunicare la nostra rabbia per la condanna a Igor “Squash” Kharchenko.* Non ci sono dubbi, lo vendicheremo.

ELF, Mosca

* antifascista di Mosca condannato dopo un processo controverso con delle prove a favore della sua innocenza

Cile: Lettera di Marcelo Villarroel

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“E le frontiere esistono solo per chi le rispetta…”

Tramite questa lettera voglio salutare con tutto l’affetto ribelle di un prigioniero che si rifiuta di vivere secondo le regole del gran dio capitale, rinchiuso nel carcere capitalista dello stato cileno a causa di vari sotterfugi della legalità borghese che mi tiene adesso come ostaggio della democrazia, del suo stato e del suo dominio. Ad oggi, dopo 3 anni ed 8 mesi dalla nostra espulsione dall’Argentina, la nostra situazione giuridica continua ad essere in un limbo giustificato solo dalla ragion di stato, per la vendetta statale che giustifica qualsiasi azione o movimento del potere atto a mantenere la pace sociale…

La nostra custodia preventiva si è trasformata nella più lunga custodia nella storia della nuova riforma processuale cilena. 45 mesi per Freddy e anche per me. 37 mesi per Juan. Tempo durante il quale non siamo andati a processo ma abbiamo incontrato una infinità di irregolarità fatte dalle “teste rotte” capaci di tutto pur di farci restare dietro le sbarre. Anche se l’aspetto giuridico è la scusa formale con la quale lo stato perpetra la sua vendetta, il fatto di fondo è la repressione permanente per chi si ribella contro tutto l’esistente e non ha mai rinnegato un’alternativa di vita anticapitalista. È l’eterna battaglia per la liberazione totale che si scontra con gli sgherri dei carnefici sempre pronti ad arrestarci. In questa battaglia diventiamo tutti e tutte fratelli e sorelle da diversi territori ma con una stessa strada. Per questo è vitale preservare e rafforzare la nostra memoria di resistenza offensiva senza scordare nessun/a compagno/a e fratello e sorella in prigione…in Messico, Bolivia, Grecia, Indonesia, Italia, Cile ci sono ribelli sociali che fomentano, lottano, insistono e non dormono confortati dal benessere. L’idea e l’azione offensiva cresce e la rivolta continua ad essere contagiosa, e con essa anche la necessaria lotta anticarceraria come sfida per la trasformazione radicale di tutto ciò che ci opprime. Per questo è continuo l’invito a non cessare l’attività anche più semplice nel quotidiano fino a quelle più complesse tra chi lotta fuori dalle mura della prigione. Anche se passassero mille anni, in questo cammino di emancipazione non tornerei indietro… la nostra libertà non ha prezzo, i nostri cuori e le nostre coscienze nemmeno, per esse andiamo a prenderci tutto…

Un abbraccio rivoluzionario libertario!

Finché c’è miseria ci sarà ribellione!

Marcelo Villarroel Sepúlveda
Prigioniero libertario
Carcere di Alta Sicurezza, Santiago/Cile

Sabato 10 Agosto 2013

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Paesi Bassi: Imprenditori di campi di detenzione attaccati a Rotterdam

Il 10 Agosto sotto la copertura delle tenebre abbiamo mirato i costrutori contraenti Van Omme & De Groot per il loro coinvolgimento nella costruzione del centro di detenzione di Rotterdam. Lo slogan “Fannculo alla Deportazione!” è stato spruzzato sulle persiane delle finestre e bombe di vernice piene di generose quantità di vernice brillante sono state gettate rovinando l’elegante porta di legno degli arroganti progettisti dell’incarcerazione.

Questa azione è stata un’azione autonoma presa da noi separatamente dal No Borders Camp previsto durante la stessa settimana. È una cosa gridare “nessun confine, nessuna nazione, fermiamo la deportazione”, ma un’altra l’atto efficace di attaccare fisicamente coloro che fanno un tale inferno per l’esistenza degli immigrati. Siamo anche consapevoli del fatto che la nostra azione da sola non metterà fine ai profittatori della detenzione/espulsione, ma si tratta di una rappresaglia per coloro che sono coinvolti in tali luoghi tortuosi e che pensano di poter operare impunemente.

La nostra azione è in solidarietà con tutti coloro che abitano nei centri di detenzione nella fortezza Europa, sia essa Rotterdam, Calais, Regno Unito, Italia o Grecia. Non sarete mai dimenticati. Per coloro che fanno tali luoghi di violenza possibili, non sarete dimenticati lo stesso, conosciamo voi e quello che fate.

GEEN MENS IS ILLEGAAL (NESSUN UMANO È ILLEGALE)

Distruttori di Frontiere

Cile: Azione di vendetta per la morte di Rodrigo Melinao Weichafe

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Comunicato:

Il giorno Venerdì, 9 Agosto, circa venti individui affetti per l’omicidio del peñi Rodrigo Melinao per mano di qualche fascista (chiamato paco o colono usurpatore), abbiamo deciso, circa alle 19:00, di interrompere per circa 30 minuti la routine idiota sulla strada del Campus Juan Gómez Millas, dell’Università di Cile, e il libero flusso di auto e autobus che trasportavano gli schiavi per tornare alle loro case, dopo una settimana di sfruttamento, nel punto di intersezione della strada Grecia con quella di Ignacio Carrera Pinto.

Essendo la maggior parte di noi winkas agli occhi dei Mapuche, ci siamo armati con un sacco di bottiglie molotov, che non si fecero aspettare per bruciare un bus dei poliziotti che si trovava nella Av. Grecia sperando che i cuori ribelli e solidali uscissero a manifestarsi come lo richiede la morte di un Weichafe, cioè, violentemente, giacché come anticapitalisti che siamo siamo solidali con la lotta dei popoli indigeni, tra cui i Mapuche.

Poi venne un Guanaco (auto che butta i gas) che ha ricevuto un sacco di bombe per diversi minuti, illuminando la serata con tutta la rabbia che gli abbiamo scaricato. Quando abbiamo finito il materiale per l’attacco ci siamo ritirati tra le ombre, culminando l’azione senza nessùn feriti o arrestato.

Per moltiplicare l’attacco al Capitale in ogni modo possibile! Detenuti sociali, anarchici e Mapuche in strada!

Rodrigo Melinao presente!

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Atene: Resoconto delle ultime udienze del 3° processo alla CCF

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Udienza 58

Questa udienza è stata interrotta di nuovo a causa dello sciopero della fame di uno dei compagni accusati che non fa parte della CCF.

Udienza 59

L’udienza è iniziata con delle tensioni. La corte spesso segna le udienze nei giorni in cui i compagni della CCF hanno le ore di colloquio in carcere. Quindi l’udienza inizia con ritardo, dato che i membri della CCF hanno chiarito che non faranno a mano delle ore di colloquio per andare in aula. Per vendetta, i giudici hanno convocato l’ispettore del carcere, al fine di fare fretta ai compagni per essere “in tempo” in aula. Appena l’hanno saputo i compagni, hanno inveito contro i giudici sottolineando che “il ricatto non passerà”, sbraitando contro il presidente della corte. I giudici hanno fatto marcia indietro sulla questione dei colloqui e l’udienza è stata nuovamente rinviata.

Udienza 60

Udienza rinviata a causa dello sciopero della fame.

Udienza 61

Il processo è continuato dopo la decisione della corte d’appello di rilasciare il compagno accusato in sciopero della fame. L’accusa in una delle dichiarazioni ha fatto riferimento al contenuto politico dei
comunicati della CCF riguardo all’invio dei pacchi bomba contro le ambasciate. Dato che c’è una confusione riguardo alla separazione tra responsabilità politica e penale, un compagno della CCF è subito intervenuto, dichiarando che i compagni della CCF supportano ogni parola e azione della Cospirazione, senza distinzioni tra politico e penale.

Udienza 62

Il processo è continuato con l’antiterrorismo che costantemente produce nuova documentazione per gli attacchi della Cospirazione avvenuti tre anni fa.

Udienza 63

In questa udienza si sono presentati gli impiegati della compagnia di consegne come testimoni dell’accusa. Nello specifico una è quello che aprì il pacco (a causa della curiosità poliziesca degli impiegati), è apparsa molto stressata (la compagnia di consegne per la quale lavora è stata attaccata con un ordigno dalla FAI qualche mese fa, come vendetta per la collaborazione). Ha testimoniato di essere stata spinta dai poliziotti dato che non ricordava molte cose e che i poliziotti l’hanno aiutata nella testimonianza scrivendone direttamente loro stessi delle parti.

Udienza 64

Nessuno dei testimoni dell’accusa convocati si è presentato. La corte ha annunciato nuove date, la presidente ha detto di avere già i biglietti per le vacanze, pertanto che c’era bisogno di una pausa di 3 settimane. A questo punto, due compagni della CCF sono intervenuti e tra le urla dirette ai giudici, hanno fatto presente i trasferimenti punitivi a loro carico con la scusa dell’interruzione del processo, il che consiste con la loro separazione in varie prigioni della Grecia.

Udienza 65

Due testimoni dell’accusa si sono presentati, dei quali uno ha testimoniato, mentre l’altro testimonierà in futuro. Il testimone ha riferito della sparatoria tra un membro della CCF e i poliziotti. Ha detto
che i proiettili volavano e quando lei è arrivata ha visto due poliziotti a terra feriti e il compagno che si teneva la gamba ferita. Secondo quanto ha detto, ciò che le ha fatto impressione fu la calma e la serietà del compagno che non parlava o urlava in confronto ai due poliziotti che, come lei ha detto, “piagnucolavano”. La descrizione dei fatti ha fatto ridere i compagni della CCF e imbarazzare i poliziotti.

Udienza 66

Questa udienza è stata breve dato che il testimone era il corriere che consegnò il pacco bomba all’ambasciata bulgara. Non ha detto altro e l’udienza prossima è stata fissata al 27 Agosto.

fonte

Santiago, Cile: Hans Niemeyer inizia lo sciopero della fame

DICHIARAZIONE DELL’INIZIO DELLO SCIOPERO DELLA FAME

“Come una conseguenza del mantenimento dell’ordine interno si rende necessario emettere precetti per garantire il completo e perfetto esercizio di libertà individuali e di tutti i diritti che specialmente garantisce la Costituzione; giacchè senza l’esercizio di questi diritti, l’ordine diventerebbe tirannia e dispotismo”
(Messaggio del codice penale cileno, 29 Ottobre 1873)

“Dite quello che volete, la cosa fondamentale è mantenere e preservare il buon ordine dello Stato”
(Napoleone, Commentari su Il Principe, di Machiavelli)

Venerdì 12 Luglio di quest’anno, il settimo tribunale orale penale di Santiago ha emesso una condanna contro di me per un attentato esplosivo avvenuto nel Novembre del 2011 a 5 anni e 300 giorni di prigionia effettiva, senza diritto ai benefici per la violazione della legge di controllo di armi ed esplosivi e il delitto di danni.

Questa condanna ha suscitato la gioia e gli applausi dalla destra, il governo e il duopolio della stampa, dove anche il giornale El Mercurio si è permesso di dare un giro di chiave in più nel suo sibilino e velenoso stile, mentendo spudoratamente in un articolo della giornalista Leslie Ayala e in un successivo editoriale segnalando che il mio DNA era presente in altri 3 attentati esplosivi per i quali sono stato processato ed assolto. Il Ministro dell’Interno Andrés Chadwick, un fascista di Chacarillas, ha descritto la sentenza come esemplare e ha applaudito furiosamente. Queste reazioni solo mostrano una confluenza delle diverse fazioni del potere nella strategia contro quelli che loro denominano come il nuovo nemico interno, fazioni come UDI, il Ministero dell’Interno, il Dipartimento di Giustizia e la grande stampa, ognuna compiendo la sua missione.

Può essere ignorato il fatto della vendetta da parte dello stato per essere stato quasi cinque mesi latitante, dal 7 Dicembre 2012 fino al 26 Aprile 2013, esercitando il mio diritto alla rivolta e ad evitare il processo sospeso nella Corte Costituzionale che pretendeva di confermare la custodia preventiva, ciò costituiva una situazione arbitraria e illegale che la maggior parte della stampa ignorò. Continue reading Santiago, Cile: Hans Niemeyer inizia lo sciopero della fame

Berlino: Manifestazione in solidarietà con i compagni perquisiti dalla polizia il 14 Agosto

Secondo i primi aggiornamenti, ci sono stati grandi irruzioni della polizia in otto progetti di case, tra cui il Rigaer 94, così come in appartamenti a Berlino questa mattina (14/8). I poliziotti sono presumibilmente alla ricerca di persone responsabili di attacchi contro diversi centri di lavoro (“uffici sociali”) e un recente attacco con molotov contro la polizia che effettuava un raid per droga. Ulteriori notizie appena disponibili.

Di seguito un invito per una manifestazione spontanea:

Questa mattina, 14 Agosto 2013, i poliziotti hanno fatto irruzione a diversi appartamenti nei quartieri di Mitte, Kreuzberg e Neukölln, a Berlino.

In Friedrichshain la polizia ha schierato un centinaio dei suoi mercenari insieme con le truppe speciali della task force per invadere il progetto della casa Rigaer Strasse 94 (il cui edificio era stato preso d’assalto frontale da poliziotti in precedenza, il 2 Agosto).

Il pretesto per queste incursioni sono state azioni contro diversi rami della JobCenter che hanno avuto luogo a Berlino il 2 Maggio, oltre che un atto di solidarietà con il popolo in rivolta in Turchia, dopo lo sgombero di Gezi Park ad Istanbul.

Nel frattempo, ciascuno è invitato a radunarsi oggi, 14/8, alle ore 20.00 per una manifestazione non autorizzata in Spreewaldplatz a Kreuzberg.

La nostra passione per la libertà è più forte di qualsiasi autorità!

Quello che segue è un comunicato di Rigaer 94, una delle case perquisite:

Oggi, poco dopo le 06:00, diverse unità di polizia (13 unità di poliziotti antisommossa, unità tecniche, LKA e l’unità di forze speciali) hanno preso d’assalto la nostra casa ed hanno effettuato una incursione, seguendo due mandati di perquisizione. I poliziotti utilizzato una smerigliatrice angolare per abbattere le porte, tutte le stanze della casa sono state invase e tutti gli occupanti sono stati detenuti per 6 ore.

Sorprendentemente, questa volta si sono trattenuti dal saccheggiare completamente la casa. Una stanza è stata perquisita in relazione ad un’azione di solidarietà con le rivolte in Turchia (un’accusa di tentato omicidio) ed un’altra stanza è stata perquisita in relazione agli attacchi contro lo sfruttamento, la schiavitù salariale e la mania per il lavoro (un’accusa per incendio doloso di un centro di lavoro).

Uno degli imputati è stato costretto a dare il suo DNA. I poliziotti sono stati lì ad annusare in giro un sacco, per conto proprio, ma anche mettendo al lavoro i cani addestrati a fiutare esplosivi e materiali infiammabili. Inoltre, hanno occupato il nostro tetto con un elicottero e con unità di forze speciali (SEK).

Allo stesso tempo, del raid contro la nostra casa, stavano attaccando e perquisendo altri progetti, comunità di vita, e degli appartamenti di compagni. Intorno alle 12:30 i poliziotti sono scomparsi dalla nostra casa di nuovo, ma non prima di riparare le nostre porte con una quantità incredibile di sforzo (e non nel più intelligente o efficiente di modi). Prima di lasciare la nostra casa hanno preso un mucchio di vecchi rifiuti dal nostro attico con l’x-box della casa (il quale chiediamo indietro) – forse stavano cercando di impedirci, durante innumerevoli notti, di distruggere la città con il Grand Theft Auto.

Scherzi a parte, siamo davvero incazzati, vi odiamo, e nessuno di voi è benvenuto! Vediamo questo non come un attacco solo ai nostri progetti, e non dovuto esclusivamente al nostro rifiuto a tutto questo marcio sistema di merda, ma anche come un attacco a tutta la vita autonoma, autogestita e collettiva che è l’antitesi dell’alienazione e dell’isolamento del capitalismo.

Alle 20:00 ci sarà una manifestazione spontanea da Spreewaldplatz tramite X-berg.

Questa manifestazione non sarà legalizzata!
Ci saremo il 14/08/2014 – Vi ricorderete! A.C.A.B!

in inglese

Santiago, Cile: Riapre la biblioteca Sacco e Vanzetti

Con la ferma determinazione delle nostre azioni
Con le convinzioni intatte

Tre anni fa, il potere colpì col suo braccio legale alcuni/e compagni/e antiautoritari/e, cercando di dare una lezione repressiva ad un vasto contesto anarchico. Questa crociata denominata “Operazione Salamandra” si è tramutata nel mediatico caso bombas, finalizzato a identificare e arrestare gli autori di attacchi esplosivi contro il potere.

Il 14 Agosto 2010 vengono perquisite diverse case e centri sociali occupati. Vengono arrestate 14 persone con un imponente dispiego di polizia ad uso soprattutto della stampa. I coltelli erano affilati e risplendevano davanti alle telecamere. Gli/le arrestati/e furono presentati/e come responsabili specifici degli attacchi esplosivi e presentati/e come membri di un’associazione illecita terrorista, con ruoli e compiti precisi.

La polizia, con l’aiuto della stampa, si impegnò negli anni a segnalare le occupazioni come punto di ritrovo di sconosciuti/e autori/trici degli attacchi esplosivi. La tesi dell’accusa dall’inizio ha considerato le occupazioni responsabili degli attacchi esplosivi, sostenendo che “la biblioteca fosse un’attività di facciata” nell’intento di smantellare le attività di alcuni spazi occupati.

Quel giorno alcuni/e di noi vennero presi/e, altri/e subirono la repressione e ci fu anche chi affrontò la clandestinità. Il nostro collettivo e i nostri progetti di diffusione di idee/pratiche antiautoritari vennero attaccati. Il nostro spazio, il Centro Sociale Occupato e Biblioteca Sacco e Vanzetti venne chiuso e parte della nostra biblioteca confiscata dalla polizia. Dopo 9 mesi di prigionia tutti/e vennero liberati/e e dopo 6 di processo si arrivò all’assoluzione completa.

In Agosto 2010 i potenti risero e l’eco delle loro risa cerco di imporsi. Quell’agosto fu il culmine di una grande campagna mediatica-poliziesca che ha cercato il nostro isolamento, arresto, ma soprattutto il nostro sviluppo, mirato a propagare un sentimento di disordine e insubordinazione verso il potere.

Ma noi non rimpiangiamo cosa avremmo potuto fare, non siamo il lascito nostalgico di un tempo che è stato migliore, siamo la forza viva contro ogni forma di dominazione. Siamo parte di una lotta storica contro il potere e continuiamo decisi/e affinché la nostra storia venga scritta dai nostri gesti di lotta e non dalle vicende repressive che provano a rivolgerci. La nostra vita si definisce per le nostre convinzioni e scelte, non per i colpi che possiamo ricevere.

Questo 14 di Agosto, scriviamo un nuovo paragrafo nel libro della nostra scelta di lotta, il nostro colore continua ad essere nero e tiene il morale alto, perché mai ha negato le sue idee, le sue relazioni e le sue scelte. In questo agosto riapriamo le parte di un nuovo spazio, stavolta in un posto affittato, impegnandoci affinché la forza resti nei progetti e non nelle strutture che li ospitano. Cosi diamo vita alle nostre idee con lo stesso animo di sempre, generare lo scambio e la diffusione di libri, esperienze e idee antiautoritarie.

La Biblioteca Antiautoritaria Sacco e Vanzetti torna a funzionare e richiede solo il supporto solidale e l’interesse dei/lle compagni/e, credendo che i libri non sono feticci e che il loro apporto radicale nutre la prospettiva di lotta di ogni compagno/a. Invitiamo chi appoggia le iniziative antiautoritarie, chi solidarizza con biblioteche affini e invitiamo a donare materiale scritto o qualsiasi materiale che sviluppi le idee che negano con la pratica qualsiasi autorità.

Per i/le nostri/e caduti/e, i/le nostri/e guerrieri/e e accusati/e, la nostra lotta va avanti anche per voi.

Continuiamo con il pugno in alto

Biblioteca Antiautoritaria Sacco e Vanzetti

Agosto 2013

Temuco, Cile: Inizia il processo contro 12 comuneros mapuche

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Il 28 Luglio 2009 ci sono stati diversi cortei a Temuco, con barricate incendiarie e sassaiole che hanno bloccato le strade in solidarietà allo sciopero della fame dei comuneros mapuche. Negli scontri presero fuoco 3 camion e un bus della compagnia Turbus.

Il 1° Agosto è iniziato il processo secondo la legge antiterrorista contro 12 comuneros mapuche, con 214 testimoni portati dall’accusa.

Va ricordato che la procura ha “riconvertito” il miserabile Raul Castro Antipan, che dopo aver presumibilmente preso parte agli scontri e in seguito arrestato, ha deciso di collaborare con il potere e usufruire del beneficio della “delazione ricompensata” accettando un processo abbreviato secondo la legge antiterrorista nel Settembre 2012 e condannato ad una pena per “attentato contro un veicolo di trasporto pubblico in servizio” e “minaccia terrorista” contro i conducenti.

Con orgoglio la procura ha detto che Raul ha “collaborato attivamente alle indagini”, già con una sentenza in base alla legge antiterrorista l’accusa parte avvantaggiata per processare a imprigionare i 12 comuneros mapuche che degnamente hanno rifiutato di collaborare.

Si crede che il processo durerà circa 2 mesi e mezzo e che presenzierà – come testimone – il miserabile.

Le udienze hanno luogo al 4° piano del tribunale di Temuco. Diversi familiari, comuneros mapuche e solidali hanno presenziato alla prima udienza e fatto e un corteo fuori dal tribunale per appoggiare gli
accusati.

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Cile: La corte d’appello conferma la sentenza per Ivan e Carla

Il 7 Agosto 2013 la corte d’appello si è espressa sul ricorso di nullità fatto dall’accusa. Ricordiamo che i compagni Carla Verdugo e Ivan Silva sono stati condannati a 6 anni di libertà vigilata in base alla legge sul controllo delle armi, la procura si era appellata per chiedere un nuovo processo dove applicare la legge antiterrorista.

La corte d’appello ha respinto il ricorso dell’accusa, confermando la sentenza emessa secondo la legge sul controllo delle armi. Il compagno Ivan ha 6 anni di libertà vigilata, mentre si attende nei prossimi mesi l’esito di un altro ricorso della procura affinché non venga riconosciuto il “beneficio della libertà vigilata” a Carla.

Salutiamo la decisa attitudine di tutti/e e due che adesso sono liberi.

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Ravenna, Italia: Operazione Thor, chiuse le indagini

Oggi, 14 Agosto 2013, è stata notificata la chiusura delle indagini preliminari in riferimento all’Operazione Thor portata avanti della Procura di Bologna dai pm Antonio Guastapane e Antonella Scandellari. Sei in tutto i/le compagni/e indagati/e, con l’aggiunta dei compagni Stefano Fosco (attualmente prigioniero nel carcere di Ferrara per l’operazione “Ardire”) e Giuseppe Lo Turco (i quali, ad Agosto 2012, non risultavano indagati per questi fatti). Forse cosi si potrebbe spiegare la “visita informale” ricevuta nel carcere di Ferrare dai due compagni a metà Aprile 2013, proprio da personale della ps di Ravenna. Visita finita chiaramente con un buco nell’acqua da parte degli sbirri.

Il reato contestato a tutti gli indagati è il sempre presente 270bis, in merito alla costituzione di un presunto gruppo aderente alla FAI/FRI. Poi ad alcuni vengono contestati episodi specifici, tra cui:

– La distruzione di un bancomat Unicredit a Ravenna (21 Settembre 2011): rivendicazione

– Il danneggiamento di una decina di veicoli (di ENI, CMC, suv di lusso ecc) a Ravenna (19-20 Novembre 2011): rivendicazione

– L’incendio dell’ingresso di una filiale Unicredit (3-4 Dicembre 2011) a Ravenna: rivendicazione

Solidarietà ai/alle compagni/e indagati/e!

Concepcion, Cile: Assolto il compagno Pablo Toledo

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Il 31 Luglio è iniziato il processo al compagno Pablo Amador Toledo Sepulveda (21 anni) accusato di aver attaccato con un artefatto incendiario una camionetta lanciagas della polizia il 18 Ottobre 2013 fuori dall’Università di Concepcion.

Alla fine è stato assolto in formula piena:

Attentato contro la sicurezza: Assolto
Porto di artefatto incendiario: Assolto

Pablo ha testimoniato in aula riconoscendo la propria partecipazione travisata nella protesta ma negando il lancio della molotov e le due presunte molotov trovate nel suo zaino.

Il 12 Agosto alle ore 13 si leggerà la sentenza assolutoria per Pablo.

Salutiamo Pablo, che ha affrontato questo processo che rischiava di farlo andare in carcere, annullarlo politicamente per dare un segnale di castigo a chi continua la lotta di strada.

Ci rallegra profondamente saperlo di prima fonte, pur senza conoscerci, e le brevi parole che ha inviato Pablo per commentare la sua assoluzione sono piene di energia e gioia alla faccia delle aspettative deluse della procura.

Rafforzare le reti di solidarietà!

Appoggiare, seguire e solidarizzare con i/le accusati/e della lotta di strada!

fonte