Agrinio, Grecia: Rivendicazione di responsabilità per attacco incendiario contro veicolo dell’Ente Pubblico di Energia

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RILASCIO IMMEDIATO DELL’ANARCHICO KOSTAS SAKKAS

Ieri sera, 29 Giugno 2013, abbiamo incendiato un veicolo dell’Ente Pubblico di Energia (DEI) nel centro di Agrinio.

Forza ai nostri fratelli e sorelle in cattività
Rabbia e coscienza

Cellule Irregolari

Lisbona, Portogallo: Azione in solidarietà con l’anarchico in sciopero della fame in Grecia, Kostas Sakkas

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Giovedì, 27 Giugno 2013, durante una marcia di protesta nel centro della città di Lisbona, nel contesto dello sciopero generale lanciato dai sindacati in Portogallo, abbiamo tenuto un’intervento di solidarietà con Kostas Sakkas, prigioniero anarchico in Grecia (dal Dicembre 2010). Il compagno ha iniziato uno sciopero della fame dal 4 Giugno, chiedendo il suo immediato rilascio dalla prigione. Il 4 Giugno è stato anche il giorno in cui il periodo della sua detenzione preventiva terminava -secondo la legge greca, 30 mesi sono il tempo massimo che un prigioniero accusato in due casi possa essere detenuto in attesa di giudizio.

Durante la manifestazione, 400 manifesti anarchici sono stati incollati e centinaia di volantini sono stati gettati o attaccati sulle mura, come minimo gesto di solidarietà al nostro compagno nella sua lotta in corso per la libertà e la vita.

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I pericoli della libertà valgono molto di più di quanto la sicurezza del servilismo.

Dal Brasile alla Turchia, organizziamo l’attacco contro l’apatia.

Dal sciopero selvaggio alla disoccupazione rivoluzionaria.

Non chiediamo niente, perché quello che vogliamo è la fine di un mondo in cui non si può avere tutto.

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La solidarietà, auto-organizzazione, attacco.

Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno in Grecia.

Rabbia, pietre, barricate; per una vita senza padroni o schiavi. (A)

Salonicco: Barricate di fuoco per l’anarchico detenuto in sciopero della fame dal 4 Giugno, Kostas Sakkas

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Mercoledì pomeriggio, 26 Giugno, un gruppo di compagni si diresse alla Via Tritis Septemvriou a Salonicco, dove abbiamo posizionato dei pneumatici e bloccato il traffico in entrambi i sensi per qualche minuto. Non appena la strada barricata è stata avvolta dalle fiamme, abbiamo gettato volantini riguardanti lo sciopero della fame dell’anarchico Kostas Sakkas, e poi siamo andati via.

Abbiamo scelto di interrompere, anche per un po’, il flusso regolare della metropoli in questo modo, inviando di un segnale di solidarietà e di forza per il compagno.

Guerra con lo Stato e il capitalismo
Solidarietà con il prigioniero anarchico, Kostas Sakkas

PS. Compagno, la lotta continua…
Rimani forte.

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Parigi: Azioni solidali in ricordo di Clément

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Non un minuto di riposo in una vita di lotta

Non c’è niente di più tragico della morte di un compagno, per mano dello stato e dei suoi poliziotti o dei suoi alleati storici, gli sporchi nazisti sono altrettanto responsabili della morte di Clement. Il nemico è lo stato e il capitale in ogni sua forma di governo, come il fascismo democratico.

Ma così come il tempo del lutto, arriva la rabbia e la vendetta. Niente più magliette “Resta in pace”, giornalisti necrofili e negoziati politici e di recupero. È tempo di attaccare il mondo che produce l’immondizia fascista dei democratici e dei loro falsi nemici.

Due bancomat sono stati distrutti tra Belleville e Repubblica, un cittadino che ha cercato di fermarci ha perso un dente nel tentativo andato male, nella serata di martedi 18 Giugno.

Questo è il nostro contributo, il nostro antifascismo.

fonte

Né giustizia né pace

Una settimana dopo l’omicidio di un compagno a Parigi per mano fascista*, una settimana dopo i cosiddetti raid democratici della polizia a Barbes**… un bancomat bruciato a Montreuil, una vetrina danneggiata della sede del partito socialista a Pre St-Gervais, la sede del Left Front a Lilac
completamente riempita di scritte. Su entrambi gli spazi e sui muri vicini, si può leggere: “parassiti”, “Né 6a repubblica*** né fascismo – Rivoluzione!”
(continua…)

Né democrazia né fascismo!
Abbasso stato e capitale!

Note
*Nella serata del 6 Giugno, Clément Méric, militante sindacalista e
antifascista è stato picchiato a morte da due neonazisti a Parigi.
**Nel pomeriggio del 6 Giugno c’è stato un grande raid poliziesco a Barbes
contro clandestini.
*** Gruppo socialista in Francia che milita per una nuova repubblica

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Comunicato di Juan Aliste rispetto alla giornata in solidarietà con i detenuti di lunga condanna

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(Parole lette nella attività “Arrendersi Mai”, realizzata l’11 Giugno a sostegno dei prigionieri di lunga condanna)

La memoria è la munizione che carica l’arma della solidarietà, non siamo spettatori delle nostre vite, decidiamo su di esse. Dal carcere, la solidarietà fa rima con l’essere ribelle, non essendo questa condizione-ragione l’unica per mettere in pratica un valore intrinseco alla sfida della rivoluzione

Solidarietà fra pari davanti ad un vorace capitalismo.

Solidarietà di classe in questa guerra sociale.
Solidarietà attiva con chi lotta.

Rendere la parola non solo l’unità di lettere, ma una costante permanente che diventi pratica nella resistenza – facendo una rottura con il mediocre assistenzialismo o la rivendicazione. Un’azione propria o con altri che ci permette riconoscerci nella complicità libertaria, dove le vite fluiscono con l’intenzionalità specifica di emancipazione. Con l’idea di un mondo diverso nel quale l’ossigeno della solidarietà genera sovversione permanente.

La lotta ha un continuum storico e non è temporale, allo stesso modo la solidarietà non può essere una casualità, è l’ossigeno! Che rivitalizza la resistenza, la lotta e le nostre vite con la volontà di continuare combattendo la povertà e il capitalismo.

Un abbraccio fraterno a tuttx quellx che fanno il possibile per continuare a mantenere lo spirito rivoluzionario, a prescindere dalla sua condizione o luogo.

La memoria è la munizione che carica l’arma della solidarietà!
Solidarietà e lotta con tutti x prigionierx della guerra sociale!
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!

Juan Aliste Vega
Prigioniero sovversivo – ostaggio dello Stato Capitale Cileno
Giunio 2013 Carcere di Alta Sicurezza

Altri scritti del compagno Juan (in spagnolo): qui

Maggiori informazioni sul Caso sicurezza (in spagnolo): qui

fonte

Atene: Aggiornamento sulla situazione del prigioniero anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno

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Il 25 giugno, il Consiglio dei giudici d’appello ha respinto la mozione di Kostas Sakkas. Allo stesso tempo, che i giudici hanno ratificato la sua carcerazione preventiva prolungata per altri 6 mesi, un medico di trattamento dall’ospedale generale di Nikaia ha riferito che il scioperante della fame anarchico ha perso 10 kg di peso.

Una manifestazione per la liberazione immediata di Kostas Sakkas è stata convocata per Sabato 29 Giugno, dalle 11.30, a Piazza Monastiraki ad Atene. Il manifesto dell’assemblea di solidarietà recita: “2,5 anni imprigionato senza processo. Il compagno mette il suo corpo in prima linea per resistere al moderno totalitarismo dello Stato e del Capitale. La sua lotta è una lotta di tutto il movimento, una lotta di tutti gli oppressi”.

Madrid: Attacco esplosivo in ufficio della banca BBVA

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La mattinata del 10 Aprile, abbiamo messo un’ordigno esplosivo nella BBVA del Paseo de Húsares di Madrid. Il nostro scopo era quello di fare il più male possibile a questi templi del denaro per distruggere tutto ciò che ci allontana e ci reprime.

Il nostro odio é piú forte dal loro. Bisogna lottare per fare che il sistema del capitale cada, bisogna lottare per fare che i nostri prigionieri politici rimangano liberi e al sicuro lontani dai loro torturatori.

Bisogna passare all’azione diretta. Nemmeno un passo indietro contro lo Stato.

Gruppo Autonomo di Madrid. FAI/FRI.

Un contributo in merito alla riflessione sulla clandestinità

Ravvivando il fuoco del nostro cuore anarchico… Sulla repressione, clandestinità, solidarietà e lotta. Da un punto di vista anarchico abbiamo ritenuto di riflettere su come negli ultimi anni alcuni/e compagni/e hanno affrontato la clandestinità e come l’ignoranza e il silenzio ha reso difficile la comprensione del contesto della questione.

Ci interessa condividere alcune riflessioni, cercando di fornire una visione più globale del tema e allo stesso tempo inviare forza e ammiccare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle in fuga, come un gesto d’amore nel mezzo della guerra.

É giusto intendere che ci sono due tipi di clandestinità, una la si sceglie volontariamente e una è una scelta forzata dovuta a determinati movimenti repressivi. É anche necessario evidenziare che esiste una differenza nell’essere in clandestinità e vivere in clandestinità. Da un lato c’è il fuggire dal controllo e dai pedinamenti della polizia per poter realizzare una determinata azione, in una sorta di “sparizione momentanea” agli occhi del potere e dall’altro c’è lo stravolgimento completo di una vita in costante fuga dall’ingranaggio repressivo. Continue reading Un contributo in merito alla riflessione sulla clandestinità

Grecia: Comunicato di Nikos Romanos in merito allo sciopero della fame di Kostas Sakkas

I miei riferimenti alla decisa scelta dello sciopero della fame non vogliono necessariamente dire che io la sceglierei come mezzo. Senza dire se concordo o no con il mezzo, perché non c’è giusto o sbagliato in situazioni come queste e tutto è rimesso in discussione continuamente. Sciopero della fame- Contraddizione in una battaglia di posizione.

Lo sciopero della fame è il mezzo di lotta estremo di un rivoluzionario. Storicamente è stato usato da un ampio spettro di combattenti tenuti in ostaggio per la loro azione sovversiva principalmente contro i regimi democratici. Dagli scioperanti della O.R. RAF deceduti e le morti dei combattenti di IRA e ETA, fino a quelli risultati vittoriosi dei compagni anarchici come Christophoros Marinos e Kostas Kalaremas, i membri di Lotta Rivoluzionaria e della CCF. I punti in comune che li uniscono possono essere minimi rispetto all’esistente, ma c’è una decisione che rimane la stessa, “lotterò fino alla fine”.

Questa scelta è stata capace di creare un particolare ricatto contro lo stato. Un ricatto che potrebbe suonare come un ossimoro ma che ha ottenuto un forte potere negoziatore a causa della morte degli scioperanti. Ovviamente visto che parliamo di poteri negoziatori riconosciamo l’esistenza di equilibri all’interno della guerra rivoluzionaria che è formata da condizioni sociali, politiche ed economiche di ogni era e la polarizzazione che esiste tra gli uomini di stato e i rivoluzionari. Ciò non significa che li rispettiamo e l’obiettivo è attaccarli e distruggerli. Né comunque significa che non li localizziamo e sfruttiamo per il nostro vantaggio. Continue reading Grecia: Comunicato di Nikos Romanos in merito allo sciopero della fame di Kostas Sakkas

Regno Unito: “Frammento: Violenza” di L.

24 Giugno 2013

Questo breve testo è parte di una serie di scritti critici in divenire riguardanti l’”anarchismo civile”, come già affrontato da Venona Q. e le edizioni Dark Matter, in risposta alla dichiarazione della Federazione Anarchica UK/Libcom riguardo alla gambizzazione del CEO Roberto Adinolfi di Ansaldo Nucleare a Genova, Italia (1). Due compagni anarchici, Nicola Gai e Alfredo Cospito sono accusati dell’azione, rivendicata dalla Cellula Olga/FAI-FRI. Solidarietà agli accusati, prigionieri a Ferrara, Italia. Questo frammento è semplicemente il meandro di una serie di riflessioni, il risultato di un taccuino e un pomeriggio piovoso, piuttosto che un “manifesto” o il tipo di asciutta dichiarazione politica a cui invece è una risposta. Continue reading Regno Unito: “Frammento: Violenza” di L.

Cile: Aggiornamento sulla prima settimana di processo a Hans Niemeyer

Lunedi 17 Giugno nella sala 403 dell’edificio C del “Centro di Giustizia” è iniziato il processo al compagno Hans Niemeyer Salinas. Nell’occasione, quando il tribunale orale ha chiesto a Hans se voleva deporre, lui si è limitato a dire “non ho nulla da dire”. Dopo, è arrivato il momento delle dichiarazioni iniziali. Il pubblico ministero ha richiamato molto l’attenzione fasciandosi prima di cadere, insistendo sul fatto che si tratta di reati di terrorismo, nonostante i fallimenti passati e le modifiche alla legge che lo stesso governo ha promosso due anni e mezzo fa.

La difesa, in cambio, ha annunciato che non solo era chiaro che le collocazioni di esplosivi non sono per principio reati di terrorismo (questione chiarita in seguito agli errori fatti nella regione metropolitana: caso bombas, caso pitronello, caso Carla e Ivan), sono reati da trattare come comuni o secondo la legge sul controllo delle armi, inoltre ha detto che in questo caso le contraddizioni delle versioni poliziesche sono tali da non garantire alcuna prova valida per ritenere Hans come autore dell’attentato al BCI Macul, e ancora meno per la fabbricazione dei 3 artefatti a lui imputati (Camino Las Flores, Monumento di Jaime Guzman e Concessionaria One). Continue reading Cile: Aggiornamento sulla prima settimana di processo a Hans Niemeyer

Cile: Informazioni sul processo al compagno Hans Niemeyer

Il 17 Giugno è iniziato il processo al compagno Hans Niemeyer in base alla legge antiterrorista. Le udienze hanno luogo ogni giorno della settimana dalle ore 9 alle 14:30 nel 7° Tribunal Oral nel Penal di Santiago, dovrebbe terminare in 3-4 settimane.

Ricordiamo che Hans è accusato di fabbricazione di artefatti esplosivi collocati contro un segnale elettrico nel 2010, contro il monumento a Jaime Guzman il 13 Agosto 2011 e contro la concessionaria One il 16 Agosto 2011.

Tutti questi episodi secondo la legge sul controllo delle armi, ma in base alla legge antiterrorista i giudici lo accusano di aver collocato un artefatto esplosivo contro una filiale del BCI il 30 Novembre, data in cui venne arrestato. L’accusa chiede in totale 19 anni; 12 per il collocamento e 7 per la fabbricazione.

Come parti civili sono presenti la fondazione Jaime Guzman, la banca BCI e il Ministero degli Interni. All’inizio del processo l’accusa condotta dal procuratore Ettore Barros (lo stesso del processo a Carla e Ivan) ha sottolineato che l’uso di “bombe artigianali è un emblema del terrorismo nel mondo” aggiungendo nella requisitoria “ha proceduto a collocare, attivare e far detonare un artefatto esplosivo di tipo artigianale che aveva precedentemente fabbricato, composto da un estintore come contenitore, al cui interno c’era polvere nera, tnt e tetryl, con un sistema di innesco elettrico mediante uso di due timer meccanici e un portalampade cilindrico di plastica trasparente”.

La difesa del compagno ha negato che il gesto era terrorista, ricordando i tre casi precedenti dove i fatti trattati dall’accusa come terroristi sono poi stati considerati relativi alla legge sulle armi (caso combas, caso del compagno Luciano Pitronello e ultimamente quello di Carla e Ivan) oltre a segnalare che gran parte dei rilievi sono stati ampiamente manipolati per cercare forzatamente relazioni tra i diversi attentati.

Hans ha deciso di non parlare al processo, in seguito è iniziata la sfilata dei testimoni dell’accusa.

Secondo quanto trapelato dalla stampa, hanno deposto i membri della Polizia Investigativa (PDI) che lo hanno arrestato nei paraggi della banca. Romina Barros, sub commissaria avrebbe detto: “Fermandolo, gli ho chiesto: Che hai fatto? E lui non ha detto niente, mi ha solo guardato con aria molto minacciosa”. Il goffo copione di terrore che si cerca di costruire con tali dichiarazioni è grossolano e ridicolo. É stato riferito dalla stampa che questo processo sarà la chiava per le future indagini riguardo ad attentati esplosivi. Dai mesi precedenti al caso bombas nel 2010, il procuratore nazionale Sabas Chahuan pressato da motivi politici ha deciso di trasferire tutti i processi per esplosivi e/o simili alla Fiscalia Sur che sistematicamente ha optato per l’uso della legge antiterrorista. Secondo la stampa, andando male in questo caso i processi torneranno a tale procura. Poco tempo dopo tale pubblicazione, lo stesso procuratore Sabas Chahuan ha dovuto fare delle rassicurazioni in merito, cercando di non generare
discordie tra gli stessi procuratori: “Nulla è cambiato, tutto resterà nella Fiscalia Sur perché ha già la competenza, ha personale sufficientemente coeso e una longeva collaborazione con la polizia. Adesso, decidere se applicare o meno la legge antiterrorista, è un tema che è stato molto in vista in tutto il
Cile e ogni procura regionale lo tratta nei casi relativi. In questo caso la Fiscalia sur ne ha competenza”.

Ribadiamo l’invito ai compagni che cercassero o avessero più informazioni rispetto al processo di realizzare resoconti del processo sia per diffondere ciò che accade e comprendere i meccanismi legali/repressivi. Come già accaduto in altri processi (CCF, caso bombas, Tortuga, ecc)

Solidarietà al compagno Hans Niemeyer!

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Cile: Comunicato di Victor Montoya

Victor è prigioniero dal 9 Febbraio 2013 nel carcere di Puente Alto, accusato tramite la legge antiterrorista di attentato esplosivo contro una caserma di polizia nella città di las Vizcachas.

Il mio nome è VICTOR HUGO MONTOYA ENCINA, accusato di aver collocato un artefatto esplosivo a Reten Las Vizcachas il 9 Febbraio 2013. Dopo 4 mesi di custodia preventiva, posso affermare di essere la prova vivente di come lo stato cileno ancora una volta ha creato una nuova montatura grazie alla caccia alle streghe chiamata “legge antiterrorista”, basata sulla discriminazione e su processi farsa; stavolta sono io il bersaglio di accuse costruite con testimoni fasulli, che hanno fornito testimonianze incongruenti e con prove ridicole tipo cd con musica varia, sciarpe e materiale tratto da internet.

D’altra parte, va notato che oltre a queste tre testimonianze tra loro incongruenti, c’è un altro caposaldo fondamentale in questo processo e nel suo svolgersi discriminante, niente meno che il mio stile di vita, che cercano di sfruttare per ciò che serve loro, non essendo io per nulla una persona modello, in questo caso, il solo fatto di avere una coscienza sociale e di classe, rifiutare il consumo, l’uso e l’abuso di animali ed umani e non e una condotta decisa nel dichiararmi contrario a qualsiasi droga lecita o no, dando priorità alla mia lucidità e integrità come persona consapevole delle proprie azioni, è il presupposto e unico argomento utilizzato dalla polizia, dalla intelligence e dai giudizi per affiancarmi alla causa già conosciuta come “caso bombas”.

Dal 9 Febbraio mi trovo nel carcere di Puente Alto, qui è dove perdo il mio tempo, ho lasciato cose a metà fuori, ma la cosa peggiore è che a causa della prigionia le varie tensioni e l’esercizio improprio di potere da parte di coloro che detengono l’”ordine” e il “benessere” di noi detenuti, molti dei quali come me stanno qui ingiustamente vittime di processi “legali” e beghe burocratiche, stati depressivi e crisi di panico oltre a vari problemi di salute diventano parte della quotidianità e della “normalità” del posto.

Eppure, dopo aver visto, sentito e testimoniato quanto sopra, io resto me stesso! Il cosiddetto “terrorista”, il “pericolo per la società”, come tanti altri che sono stati e sono perseguitati solo per il loro pensare diversamente… Paghiamo il prezzo di tali accuse, le quali con il passare del tempo e del lavoro di persone ipocrite crolleranno, saranno vanificate come è già successo tante volte, nonostante le montature con buoni presupposti, pagate con le tasse dei lavoratori, gente comune, come chiunque di noi, questo mi fa pensare che domani potrebbe toccare a te essere la prossima vittima dei veri terroristi che vivono tra di noi e che ci accusano e perseguitano.

Infine, ringrazio la mia famiglia, gli amici, gli avvocati e chi non conosco ma che mi è stato vicino, tutta la scena hardcore del paese, la comunità vegan, vegetariana e straight edge del Cile e dei paesi vicini che mi appoggiano costantemente in questo processo, supportandomi e dandomi forza.

Con ciò, io e ognuno dei prigionieri politici privati della libertà dimostriamo che lo stato e le sue montature non fermeranno la verità.

Carcere di Puente Alto, 11 Giugno 2013, 123° giorno di prigionia nella Torre 4, 1° piano.

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Stato Spagnolo: Aggiornamento sui 5 compagni arrestati a Barcellona

Prigionieri sulla strada
Prigionieri sulla strada

La scorsa settimana 5 anarchici sono stati arrestati nella provincia di Barcellona e trasferiti in varie prigioni. Fino a questo punto, erano stati nella prigione di Soto del Real (Madrid) in carcerazione preprocessuale a causa del “rischio di fuga” in regime di FIES3, come stabilito dal giudice Pedraz, che ha in mano il caso.

Negli ultimi giorni, sono stati trasferiti:
Yolanda al C.P. Madrid V, Soto del Real
Silvia al C.P. Madrid VII, Estremera
Juan al C.P. Madrid II, Alcalà Meco
Jose Carlos al C.P- Madrid VI, Aranjuez
Xavis al C.P. Madrid IV, Navalcarnero.

Tutti restano in regime di FIES3.

Riguardo alle procedure giudiziarie, gli avvocati (di fiducia) hanno fatto appello contro l’ordine di custodia preprocessuale e aspettano l’esito. I colloqui con i familiari, che già sono andati nelle nuove destinazioni, hanno aiutato molto l’umore dei compagni. In più, pacchi con vestiti e effetti personali sono stati inviati, cosi come depositi settimanali per aiutarli con le spese (il carcere impone un massimo di spesa mensile di 30 euro).

Se volete e potete contribuire economicamente per supportare a coprire le spese dei compagni e delle loro famiglie (spesa interna, vestiario, soldi per andare a colloquio, ecc) potete fare un versamento al seguente conto:
2038 9252 63 3000365109 (Bankia).

Questo conto è stato aperto a tale fine, e la sua gestione è completamente affidabile (è stato aperto presso Bankia dato che ha molte filiali e non ci sono commissioni per depositi nazionali ed esteri).

Ci sono varie eventi benefit in diverse città cosi come molte azioni solidali. Inoltre, ci sarà un corteo solidale nella serata del 21 Giugno, e si richiede massima diffusione della notizia. Il nostro intento è di realizzare azioni simultanee in diverse città, in Spagna e all’estero.

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Germania: Manifesto solidale con Sonja Suder, Christian Gauger e Sybille S.

Questo è un nuovo manifesto anarchico solidale con Sonja, Christian e Sybille che è stato affisso in diversi muri di varie città tedesche. Sonja e Sybille sono prigioniere a Francoforte sul Meno e Christian è in libertà vigilata a causa dei suoi problemi di salute. La prima parte del processo continuerà dopo l’estate. Di seguito il poster e la sua traduzione. Es lebe die Anarchie!

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La solidarietà è la tenerezza della sovversione rivoluzionaria!

Mi chiedete: “Cosa dovremmo fare? Come possiamo resistere contro tutta questa eteronomia, controllo, repressione, violenza, considerata normalità? Come possiamo far fronte a tutta la burocrazia, le uniformi e le armi, le mostruosità della tecnologia, le loro leggi e la loro moralità basata sulle costrizioni, colpa e paura?” Vi rispondo: “Non conosco la soluzione, il modo giusto o la strategia perfetta e neanche penso esista. Ma so che è l’aiuto reciproco, il rispetto, l’amore e la solidarietà che renderanno ancora una volta pericolose e ribelli le nostre relazioni. So che l’unica cosa più forte della nostra urgenza di libertà è l’odio per quelli che ce la rubano! So che non c’è bisogno di alcuna giustificazione per l’insurrezione e non c’è un minuto da perdere! So che prima e adesso ci sono migliaia di motivi per rivoltarsi!

Solidarietà a Sonja e Christian accusati e detenuti per la loro posizione contro Stato e Giustizia. Accusati per la loro partecipazione alle Cellule Rivoluzionarie (RZ) e le loro battaglie negli anni ’70.

Solidarietà a Sybille, detenuta per lo stesso processo a causa del suo rifiuto di cooperare con le autorità!

Un abbraccio a tutti gli accusati e detenuti per le loro idee e lotte!

Un abbraccio a tutti quelli che non svendono o dimenticano le loro idee di una vita libera!

Per una vita libera senza autorità!

Anarchici

fonte, pdf

Cile: Parole del compagno José Miguel Sánchez Jiménez

Bahrain

Perché le nostre vite sono compromesse per cercare la libertà totale, per distruggere ogni tipo di autorità, perché odiamo l’ordine stabilito e la “pace sociale dei ricchi”, perché non riconosciamo autorità alcuna. E continueremo la guerra!

Continueremo attaccando il potere in tutte le sue forme, audaci e senza paura di ribellarci, attaccando i simboli del potere e chi lo detiene, finché ognuno/a di noi non sarà un esercito consapevole con capacità combattiva al 100% non fermeremo il nostro affanno libertario fino ad abbattere e distruggere il capitale e la sua classe privilegiata, fino a quando non ci saranno più schiavi di nessun tipo.

Siamo figli della ribellione, senza dio, legge, altari, maestri, liberi di prendere decisioni e agire e scontrarci fino alle conseguenze estreme, mettendo in gioco tutta la nostra esistenza di lotta, orgogliosi/e di non essere sottomessi e agire di conseguenza combattendo ogni forma di dominio e assoggettamento.

NON pretendiamo di migliorare il sistema ma distruggerlo, per questo lottiamo e siamo dove siamo, affrontiamo la mole fetida del potere e chi se ne nutre.

Arrivano i combattenti
Nessun passo indietro
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione
Distruggere il sistema carcerario e lo status quo.

Dal centro di sterminio Carcel Colina II Modulo 4
Josè Miguel Sanchez Jimenez
Maggio 2013

in spagnolo

Atene: Lettera di Giannis Naxakis

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Ad un mese dal mio arresto rimango ancora perso nei miei pensieri cercando di trovare momenti di calma e chiarezza, cosi ho potuto prendere la penna e buttar giù qualche parola. Il mio umore cambia alla velocità della luce, va su e giù no stop ed è difficile trovare un punto fermo da cui ripartire. Ciò che è successo a Nea Filadelfia mi fa star male, le nuove conclusioni che vengono fuori mi feriscono, la comprensione di quanto è precisamente successo mi uccide. Ci ricado quando ascolto la noia quotidiana e le discussioni infinite valutando i mesi, gli anni, le accuse e tutto ciò che è rilevante. Sappiamo molto bene perché siamo qui e il motivo non è certo per alcune comuni pratiche criminali come sappiamo che da adesso in poi il tempo non scorrerà necessariamente insieme a noi facendo il conto alla rovescia per uscire.

Quel pomeriggio di Aprile, un dannato nostro errore è stato più che sufficiente per farci rinchiudere e star qui a tormentare i nostri sogni. In un momento l’universo è stato destabilizzato, le lancette dell’orologio sono tornate indietro e il flusso è andato al contrario. Una fottuta regola cospirativa non seguita quel giorno – in una serie di altre seguite – e questo è stato più che sufficiente affinché gli scagnozzi dell’antiterrorismo ci prendessero. In – per quanto sia permesso il terno – un momento insospettabile i bastardi hanno avuto la meglio. Quattro persone, un circolo di anarchici, una cella a Koridallos. Una serie di arresti che è avvenuta negli ultimi anni davanti a noi è stata sufficiente per farci preoccupare ma non per farci capire l’accuratezza chirurgica e la disciplina dei nostri movimenti necessari nell’ambito della sicurezza.

Ciò che si richiede sicuramente in questi casi è l’assetto rigoroso dell’attacco e la sicurezza e ovviamente non sto parlando di fare sconti alla prima parte. Abbiamo visto arresti, numerose indagini arrivare alla gente dal nulla, sapevamo molto bene della sorveglianza discreta e non ma ancora il brutto momento doveva venire. Lasciate che io sia l’ultimo stronzo che finisce catturato, ne sarei felice, lo accetterei come l’onore di riuscire a scrivere l’epilogo di una storia cosi lunga. Ecco perché voi compagni fuori, mentre cospirate i vostri piani, dovete guardarvi e dire: “Faremo meglio di loro. Hanno ottenuto l’impossibile, noi oseremo l’impensabile!” E questa promessa potrebbe garantirvi il biglietto per il cielo… Continue reading Atene: Lettera di Giannis Naxakis

Bristol, Regno Unito: Cellula Solidarietà senza confini/FAI incendia 6 veicoli di UKBA e danneggia veicoli Tascor

22 Giugno 2013

Nascosto all’interno di un tranquillo parco commerciale a Portishead, poco fuori Bristol, c’è l’ufficio di UK Border Agency nel quale lavora una squadra anti immigrazione lavora con la polizia, con annessi raid nella zona di sud ovest. Nella notte tra giovedi e venerdi abbiamo appiccato incendi che hanno causato (con la morte dell’anarchico Carlo Giuliani durante gli scontri con la polizia nel G8 di 12 anni fa ancora fresca nella nostra mente) danni all’edificio e la distruzione di 6 veicoli li parcheggiati – 3 auto, 2 furgoni (conosciuti per essere usati per catturare famiglie di immigrati) ed 1 furgone grande. I mercenari dei confini del regime attirano il nostro più totale disprezzo come vale per la polizia, e ora questa propaggine armata dello stato ha capito che noi siamo vicini e non ci fermiamo.

Un paio di settimane fa, a mezzogiorno del 2 Giugno al deposito Tascor nella zona commerciale di Cribbs Causeway/Patchway, 2 minibus con i finestrini forniti di sbarre hanno subito la rottura dei parabrezza e molteplici ammaccature sulla carrozzeria. Tascor (ex Reliance Secure Task Management) lavora per la Agency Border e Border Force per “scortare” i detenuti tra le prigioni per migranti al fine di deportarli, utilizzando la violenza impunita che la loro posizione gli fornisce come durante i recenti allontanamenti forzati di Marius Betondi e Raul Ally, ed è anche il più grande fornitore privato di questo “servizio” in tutto il mondo (avendo preso l’incarico nel regno Unito dal Group 4 Security nel 2011). Inoltre hanno locali di permanenza e strutture di permanenza breve in tutto il regno unito cosi come nei confini inglesi a Calais e Coquelles, in Francia. Continue reading Bristol, Regno Unito: Cellula Solidarietà senza confini/FAI incendia 6 veicoli di UKBA e danneggia veicoli Tascor

Grecia: Rivendicazione di responsabilità per attacco esplosivo ad Argos, il 12 Giugno 2013

PROGETTO “FENICE” – ATTO SECONDO

La Federazione Anarchica Informale (FAI) – Cospirazione Internazionale per la Vendetta assume la responsabilità per la collocazione di un ordigno esplosivo e l’esplosione della macchina del noto secondino, Argyris Gelbouras, in servizio alle carceri di Nafplio. Questo attacco fa parte del “Progetto Fenice”, che abbia avuto inizio con l’esplosione della macchina della direttrice delle carceri di Koridallos dalla Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

La scelta di attaccare specificamente questa guardia umana non è stata casuale. Argyris Gelbouras (conosciuto anche con lo pseudonimo Rex) è stato a lungo un cane da guardia fedele del potere. È uno dei responsabili delle decine dei pestaggi di detenuti nelle carceri e parallelamente mantiene ottimi rapporti di amicizia con i sbirri in borghese a Nafplio. Spesso usa dei detenuti-suoi infami- per spaventare o colpire altri prigionieri che chiedono i loro “inalienabili” diritti o semplicemente non appartengono al suo circuito di influenza all’interno delle carceri. Argyris Gelbouras è uno falso guappo in uniforme. Se alcune guardie umane insisteranno ad avere comportamenti simili e sfogare i loro complessi e le loro frustrazioni sui prigionieri le visiteremo con intenzioni peggiori. Nulla rimarrà senza risposta. I nemici della libertà hanno un nome e un indirizzo…

Parallelamente con questo attacco, abbiamo voluto rompere il velo di silenzio che avvolge le torture e le condizioni di vita squallide dei prigionieri nelle carceri di Nafplio (e non solo). Le carceri di Nafplio sono una tomba di cemento dove sono stati “sepolti” circa 600 prigionieri (nello stesso momento in cui le “caratteristiche” del fabbricato sono per circa 300). Nelle celle che hanno la capacità di 2-3 persone vivono 6-7 detenuti, e la metà di loro dormono sul pavimento.

Qualche mese, il 4 Marzo 2013, un giovane prigioniero a Nafplio è stato abbandonato a morire per l’indifferenza omicida di alcuni secondini. Questo detenuto in particolare era malato di tubercolosi e si lamentava per giorni che stava male e non si sentiva bene. La risposta del reparto e del medico del carcere è stata la stessa beffarda eco di tutte le carceri della Grecia. “Prendi un Depon (paracetamol), se c’è nel reparto, e stai paziente.” Il “Depon” nelle carceri guarisce tutto… fino la tubercolosi. Continue reading Grecia: Rivendicazione di responsabilità per attacco esplosivo ad Argos, il 12 Giugno 2013

Atene: Rivendicazione di responsabilità per attacchi incendiari in solidarietà con l’anarchico scioperante della fame Kostas Sakkas

Sciopero della fame dal 4 Giugno – Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas

L’anarchico Kostas Sakkas è in sciopero della fame dal 4 Giugno 2013, chiedendo il suo immediato rilascio dalla detenzione preventiva, dal momento che egli è tenuto in custodia più di 30 mesi a causa di un giudiziario colpo di stato, mentre abbia già scontato due termini di custodia cautelare . Ci troviamo vicino al nostro compagno passando all’offensiva, come riteniamo opportuno, date le circostanze. Così, per quattro giorni, dal 15 al 18 Giugno, abbiamo incendiato i seguenti obiettivi:
– L’ufficio locale del principale partito di governo, Nuova Democrazia, a Keratsini,
– 2 ATM a Paleo Faliro,
– 1 ATM ad Ano Kypseli,
– La moto privata di uno sbirro a Zografou,
– Il veicolo privato di uno sbirro ad Ano Glyfada,
– La moto privata di uno sbirro ad Ano Petralona.

RILASCIO IMMEDIATO DELL’ANARCHICO KOSTAS SAKKAS
Tutto continua…

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Brema, Germania: Incendiato furgone della Deutsche Telekom e distrutto auto della Siemens

Nella notte dal 29 al 30 di Maggio 2013 abbiamo dato fuoco al parcheggio della Telekom che si trova sulla Mary-Somerville-Str. (Vicino all’università), per bruciare un veicolo della Telekom.

La Deutsche Telekom è solo una delle tante aziende disumane. Ha acquisito rilevanti quote dell’OTE greca già anni fa, e poi ha cacciato 2.000 persone in un tempo che la Telekom stava facendo enormi profitti. Ha anche intrapreso il ruolo di autorità di sicurezza, con diversi tentativi dell’OTE contro Indymedia Atene, fino a quando la connettività del progetto multimediale al suo server è stato spenta nel mese di Aprile 2013 nell’ambito di minacce ed estorsioni. Indymedia Atene è stata una piattaforma importante soprattutto per le rivolte sociali.

Telekom ha anche il suo posto nella cooperazione civile-militare. La società controllata al 100% di T-System svolge un ruolo chiave nella macchina militare, ed è stata responsabile per il settore della tecnologia della difesa per decenni. Inoltre, la T-System fornisce informazioni e tecniche di comunicazione per l’uso di armi, e si prende cura delle reti telefoniche della Bundeswehr (l’esercito tedesco), così come della comunicazione satellitare militare e dei cavi in ​​fibra ottica nelle navi da guerra.

Allo stesso tempo, nel distretto di Walle, un veicolo appartenente alla compagnia Siemens è stato colpito in un angolo di Brabantstr. con Osterlingerstr., ed è stato reso inutile con bombardamento di vernice.

Siemens è un altro attore nel settore degli armamenti. Ad esempio, ha fatto un contratto con la Bundeswehr e l’IBM al fine di portare in vita il Progetto Ercole. Un aspetto di questo progetto è di sostenere l’esercito tedesco con tecnologie di informazione per la sua attività in materia di amministrazione e di logistica.

Aziende come Deutsche Telekom e Siemens guadagnano profitti con la guerra, la sofferenza, l’estorsione e la soppressione. Questo non sarà accettato.

Siamo solidali con tutte le azioni contro Telekom. Salutiamo i compagni di Atene. Attaccare le corporazioni di armamento e i profittatori di guerra a Brema e ovunque!

LA GUERRA INIZIA QUI – FERMIAMOLA QUI!
gruppi autonomi

Italia: Resoconto e dichiarazioni delle revoche degli avvocati – Udienza processo No Tav, 7 giugno 2013 aula bunker carcere Le Vallette Torino

Quella di oggi è stata un’udienza diversamente interessante. Noi “imputate/i” siamo stati/e presenti in otto. Subito dopo l’appello tre di noi hanno dichiarato, ognuno con proprie parole, estraneità a ogni riconoscimento nei confronti del tribunale, del processo unita alla decisione di revocare l’avvocato nominato al momento dell’arresto. Il tribunale si è immediatamente ritirato in camera di consiglio per trovare un avvocato d’ufficio cui affidare la difesa dei tre compagne/i che avevano fatto la revoca. Il processo è ripreso circa un’ora e mezza dopo, presente l’avvocato d’ufficio. Abbiamo ripreso la parola per ribadire che ci saremmo autodifesi, che perciò non riconoscevamo nulla all’avvocato d’ufficio, il quale ha chiesto i termini per poter leggere le carte ecc.; gli sono stati concessi 10 giorni. Tuttavia, la corte, decisa a riprendere a tutti i costi l’udienza, ha dato mandato agli avvocati di fiducia revocati di “assistere” noi per il tempo dell’udienza. Gli avvocati hanno tentato di respingere l’incarico anche appellandosi alla legislazione dell’Unione Europea che prevede l’ “autodifesa”. Un pastrocchio evidente, “imbarazzo tangibile” come dichiarano gli avvocati. I pm intervengono precisando che la legge italiana non riconosce l’autodifesa, che quindi la “difesa tecnica è irrinunciabile… che la normativa europea è stata riconosciuta in Italia negli ultimi decenni, concedendo all’imputato la possibilità della ‘dichiarazione spontanea’.” La corte, riparatasi anche dietro queste argomentazioni, è così riuscita a far proseguire l’udienza.

La prossima udienza, rinviata al 21 giugno, dati i termini di 10 giorni concessi all’avvocato d’ufficio, si svolgerà nell’aula-bunker vicina al carcere.

Di seguito la dichiarazione di Mau, Marta e Juan con alcune riflessioni. Continue reading Italia: Resoconto e dichiarazioni delle revoche degli avvocati – Udienza processo No Tav, 7 giugno 2013 aula bunker carcere Le Vallette Torino

Messico: Rivendicate due azioni dal FA/FLT/FAI

Due azioni.

Attacco esplosivo contro la scienza e attacco incendiario contro la polizia… Non ci accontentiamo del sabotaggio, con la polvere o con la benzina. Che non ci si sorprendi del terrorismo contro gli scienziati, poliziotti e scagnozzi. Non idolatriamo alcuna azione armata, ma data ogni espropriazione individuale di questo nucleo di guerra, rivendichiamo l’affinità più egoista con diversi gruppi di questo territorio, che, distruggendo mezzi, paradigmi, ideologie e codici morali o di valori, conducono le proprie azioni all’estremo, al culmine…

Estremismo? Terrorismo?

Uccidere dei poliziotti…

Come la Cellula Insurrezionale Mariano Sanchez Anon, frazione della Federazione Anarchica Informale. (CI-MSA/FAI)

Uccidere alcuni scienziati…

Come le Individualidades Tendiendo a lo Salvaje (ITS)

Vediamo nella determinazione di ogni individualità che va direttamente contro l’umanità e la sua civilizzazione; La forza che fa rivivere i nostri istinti selvaggi, apprendiamo da questi clan e affiliamo le nostre idee per future azioni.

Nel frattempo, rivendichiamo la seconda carica esplosiva scoppiata nell’edificio del Consiglio Messicano di Scienza e Tecnologia lo scorso 10 giugno 2013 nella città di Toluka, Messico. Abbiamo colpito nuovamente questo organo statale che partecipa direttamente al sostentamento del tecno-sistema, scagliandoci contro il suo funzionamento vitale per il progresso antropocentrico, perché sappiamo della sua intromissione nell’estensione del territorio urbano in complicità con l’industria mineraria, che distrugge le montagna dell’Alto Lerma, perché sappiamo della sua collaborazione con gli scienziati del Centro Internazionale del Miglioramento del Mais e Grano per realizzare le sue aberrazioni nel campo
di prova di questi esperimenti, perché sappiamo della sua diretta responsabilità in ogni artificializzazione di questa (non)vita.

Attacchiamo le sue proprietà in difesa della Naturalezza Selvatica.

“Colui che cade ribellandosi contro tutti, prevale anche cadendo (…) Ma il vero sostenitore dei ribelli caduti è chi sa ribellarsi anche contro la “ribellione” degli eroi caduti”
Renzo Novatore

Rivendichiamo l’incendio (mediante dispositivo artigianale, come ci hanno raccomandato alcuni compas del Sud America) che ha colpito il motore e la cabina di una camionetta della Polizia Federale nella mattinata del 23 Maggio dello stesso anno e nella stessa città. Abbiamo deciso di attaccare questo simbolo dell’autorità, cosi come abbiamo deciso di rivendicare ciò in concomitanza con l’azione precedente per lo stesso motivo: Mauricio Morales.

Cosi come non idolatriamo azioni armate, allo stesso modo non martirizziamo o rendiamo feticcio nessuno e niente. Risulta difficile provare distacco per questo guerriero a leggere i suoi scritti e le sue
poesie… Sentire il canto di guerra dl punky mauri. Mauricio Morales non è solo un nome, come non lo è Abele Rizieri Ferrari. Ogni indomito che coraggiosamente armato di volontà e fantasia ha provocato violenti incendi è alimento necessario per sostenere il conflitto quotidiano e la ribellione permanente e iconoclasta.

Questo fuoco provocato a circa quattro anni da quando Mauri danza con la morte è solo un gesto incendiario in memoria ribelle di chi ha trasformato le proprie parole e idee in azioni.

Frazione Anticivilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra affine
alla Federazione Anarchica Informale (FA/FLT/FAI)

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Cile: Inizia il processo al compagno Hans Niemeyer

6-Santa-Inquisición

Oggi (17 Giugno) alle ore 9 è iniziato il processo al compagno Hans Niemeyer, con 40 testimoni, 34 periti, 80 prove materiali, nessuna significativa, cosi è iniziato questo spettacolo della repressione statale cilena per incolparlo.

Il servo di stato Raul Guzman accusa senza prove concrete Hans in merito a quattro esplosioni avvenute a Santiago. Speriamo che questo processo termini con il compagno di nuovo libero per le strade. Il processo durerà circa due settimane, speriamo che il compagno possa contare sull’appoggio in questi giorni dei lottatori per la libertà ed evitare ciò che accadde con Carla e Ivan, che praticamente furono dimenticati durante i giorni del processo.

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Atene: Lettera del compagno G. Sarafoudis

Forza agli anarchici catturati
Forza agli anarchici catturati

Ciò che è lampante in questa condizione storica di post-crisi è la guerra economica. Una guerra che sicuramente viene fatta dall’alto verso il basso, visto che negli ultimi decenni i “proletari” hanno sempre firmato patti di “pace sociale”, lacerando le proprie coscienze collettive e vivendo il sogno del consumismo e della prosperità costruita! Adesso, comunque, l’elite economica, in accordo con l’autorità politica e legale, mette la maschera del “diritto al lavoro” e mostra il suo vero lato terrificante “è
un privilegio essere schiavo nei moderni campi di lavoro”! Non facciamoci prendere ancora in giro, questa guerra economica possiamo e dobbiamo trasformarla in guerra sociale il cui fine non sia solo la sterile rivendicazione di “diritti salariali” ma a distruzione dell’odierno significato di lavoro cosi come di ogni struttura di autorità. In questa guerra lo stato vede il crescente scontento sociale, che cresce giorno dopo giorno, e vuole assoggettare ogni resistenza, tramite la paura, usando ogni mezzo a disposizione: la propaganda del terrore e l’insicurezza economica, forte oppressione violenta, leggi arbitrarie e modifiche costituzionali fatte senza costo politico e con chiari intenti politici.

“Nessuno può continuare a nascondersi dietro la routine della propria vita, dobbiamo abbandonare i nostri limiti e barriere, e andare all’attacco.”

La linea che separa i due campi è molto chiara. In uno abbiamo l’autorità economica, politica e legale pronta ad abbattere chiunque voglia sfidare l’assoggettamento, e nell’altro la gente che resiste, superando le paure e trasformando la vita quotidiana in azione violenta, creando fratture mirate alla distruzione di questo marcio sistema, cercando momenti di libertà assoluta, vivendo l’oggi e rischiando tutto. In questo campo ho scelto di starci anche io come parte del movimento anarchico, che indipendentemente dalle condizioni oggettive deve svegliare la coscienza collettiva, superando la paralisi al fine di usare ogni spazio e tempo con fini insurrezionali e battaglieri. I mezzi a nostra disposizione sono tanti e il nostro fine, oltre al raggiungimento dei nostri obiettivi, è la diffusione di essi. La condivisione di comunicati, gli spazi auto-organizzati e autogestiti, manifesti, azioni solidali, sabotaggi, incendi, cortei decisi e lotta armata sono le frecce per il nostro arco. Ogni azione ha la sua importanza e causa la sua frattura nella coesione sociale. Ovviamente c’è una scala di rischi che corriamo in ogni battaglia ed è una scelta personale che in qualche modo tutti devono fare.

L’unica cosa sicura è che tutti dobbiamo concretamente supportare l’ampia gamma di mezzi e diverse dialettiche nel movimento anarchico i cui interessi sono la rabbia sociale di massa e la transizione a struttura comuni di libertà individuale e collettiva.

In relazione al nostro caso (Nea Filadelfia) voglio condividere alcuni pensieri:

Riguardo alla clandestinità nella quale erano due dei miei compagni (F.H. e A.D.)

Il fine dell’autorità legale, quando emette mandati d’arresto, è principalmente isolare ogni anarchico. Come i compagni cercheranno di rompere questo regime di isolamento non dipende ovviamente solo da loro,
ma da tutti noi che dobbiamo mostrare la nostra solidarietà concreta, per restar loro vicini, come compagni e come amici!

Dopo un mese di detenzione le seguente frasi contengono una critica sul nostro arresto ma anche per tutti quelli che hanno il titolo di “infallibili”

“Un errore è stato sufficiente per far crescere i muri attorno a noi, per i giorni e le notti che diventano più brevi e cosi ci ritroviamo ostaggi… Ecco perché chi sta andando avanti dovrebbe guardare indietro ai propri errori e agli errori degli altri e usarli per fare un altro passo in avanti nel proseguimento dell’attacco quotidiano! Per chi rimane semplicemente inattivo o impegnato in chiacchiere e critiche al sicuro nei bar riguardo alle azioni e agli errori altrui, ho solo una cosa da riconoscervi – SI! VOI SIETE INFALLIBILI!-“

Concludo dicendo che noi restiamo UNITI e FORTI, pronti a combattere con qualunque mezzo avremo fino alla distruzione di ogni prigione reale e concettuale.

SOLIDARIETÀ AL COMPAGNO K.SAKKAS IN SCIOPERO DELLA FAME DAL 4/6/13

G. Sarafoudis
1° braccio della prigione di Koridallos
10/6/13

fonte, in inglese