Italia – Operazione Ardire: La procura di Milano chiede ulteriore proroga delle misure cautelari

La procura di Milano ha chiesto la proroga di ulteriori sei mesi di carcerazione preventiva per Alessandro, Stefano, Sergio, Elisa e Peppe. Nella richiesta la procura specifica che, nonostante la detenzione, i compagni continuano a comunicare con appartenenti della medesima area all’esterno del carcere e promuovono “campagne di solidarietà” contro la “repressione” dai toni certamente allarmanti per l’esaltazione di atti improntati a violenza, non solo verbale. Poi spiega meglio questi concetti citando diversi comunicati tratti da RadioAzione, Contra Info, e Informa-Azione.

Cita anche il comunicato di Stefano contro le carogne pseudo-nichiliste e tra le altra cose si dice: “La lettera di S. Fosco dall’AS di Ferrara è stata integralmente pubblicata dal sito RadioAzione che dopo la chiusura di Culmine ne ha di fatto sostituito il ruolo con l’intento di svolgere la medesima funzione di ‘cassa di risonanza’ nell’aria anarchica nazionale”.

Finchè avrà vita questo blog la solidarietà e la complicità verso i compagni detenuti non verrà mai a mancare, come non verranno mai a mancare le azioni dirette che vengono fatte in solidarietà con gli stessi compagni detenuti o contro l’esistente in generale. Se a qualcuno i “toni” non piacciono… beh cazzi loro! Infine RadioAzione non ha preso l’eredità di Culmine, ma ha sempre voluto lanciare un messaggio chiaro ai persecutori: La Controinformazione e la solidarietà non hanno sbarre che le possono imprigionare… potete imprigionarci nel corpo ma mai nelle idee!

Morte allo Stato e ai suoi servi
Per l’azione diretta

Solidarietà e complicità con i compagni detenuti in tutto il mondo!

RadioAzione


Elisa Di Bernardo
C.C. Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92, IT-00156 Roma

Sergio Maria Stefani, Giuseppe Lo Turco,
Alessandro Settepani, Stefano Gabriele Fosco

C.C. Via Arginone 327, IT-44122 Ferrara

İstanbul, Turchia: Occupato il Parco Taksim Gezi

È il terzo giorno di occupazione del Parco Taksim Gezi di Istanbul. La protesta è iniziata quando dei veicoli di costruzione sono entrati nel parco ed hanno cercato di tirare fuori gli alberi.

Il governo vuole costruire un centro commerciale alla posizione del parco. Così, molte persone si sono accampate a Taksim Gezi Park per difendere gli alberi.

http://www.youtube.com/watch?v=4wmoMwv-AwA

La mattina presto del 30 Maggio 2013, intorno alle 05:00, la polizia ha attaccato gli occupanti con gas lacrimogeni ed ha messo fuoco ad alcune delle tende. I poliziotti non hanno lasciato le persone di avvicinarsi al sito per alcune ore, mentre tre veicoli di costruzione stavano lavorando. Hanno tirato fuori gli alberi che sono stati piantati dai manifestanti e li hanno gettati in un camion della spazzatura.

Tuttavia, i manifestanti hanno occupato di nuovo il parco, e l’occupazione continua.

altre foto

Komotini, Grecia Settentrionale: Attacco incendiario contro un edificio governativo

greece

Nelle prime ore della Domenica, 26 Maggio, gli uffici amministrativi delle regioni della Macedonia Orientale e della Tracia, nella città di Komotini, sono stati attaccati con bottiglie molotov.

Questa è stata una visualizzazione minima della rabbia contro lo Stato, i suoi servi, ed ogni struttura autoritaria che, ogni giorno, ci porta più vicino al totalitarismo e alla schiavitù.

L’attacco era una risposta al sistema politico marcio che ci sta terrorizzando su base giornaliera. Ci terrorizza col carcere per coloro che resistono, con le tasse, con salari e pensioni che si può a malapena da vivere, con la violenta repressione degli scioperi e delle dimostrazioni, con le bande fasciste-parastatali che agiscono indisturbate, che coprono i loro volti reali con maschere democratiche in modo da garantire la continuazione del dominio e dello sfruttamento quando il Potere e i poliziotti non possono finire il lavoro.

Non pretendiamo migliori condizioni di schiavitù; invece lottiamo per la completa distruzione del Potere.

Noi proclamiamo noi stessi negatori di questa società e della vita miserabile che ci viene offerta, e così passiamo all’offensiva.

Inviamo anche un messaggio ai magistrati e allo Stato: i nostri compagni, che passano le giornate e le notti nelle gabbie della democrazia e del Capitale che voi chiamate “istituti di penitenza”, non sono soli.

Solidarietà con l’O.R. anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco, e tutti i combattenti imprigionati! Libertà per tutti nelle celle delle prigioni!

“Coscienze Distruttive”

Cile: Manifiesto in solidarietà con i/le compagni/e colpiti/e per la repressione in Temuco

aficeNuova campagna di terrore a Temuco

Nell’anticamera repressiva del giorno del giovane combattente, il 28 marzo sono state perquisite case private e arrestatx 12 compagnx, con il pretesto di violazione della legge di controllo degli armamenti e esplosivi. La polizia punta le loro azioni contro conosciutx anarchici/che della regione, colpevoli secondo loro della sistemazione di ordigni esplosivi all’inizio di quest’anno. La stampa, fedele alleata e portavoce degli interessi dei potenti, genera una tormenta di immagini con gli arresti, cercando di dare forza e credibilità allo spettacolo repressivo, senza rinunciare a dettagli sensazionali. Dopo aver passato a controllo di detenzione, 7 compagnx sono Liberatx, 2 sono accusati di violazione delle leggi sulla droga (usciendo su cauzione) e 3 compagne sono accusate di possesso di materiali per la fabbricazione di esplosivi.

Ariadna, Yaritza e Rozana (con 5 mesi di gravidanza) rimangono in custodia presso il carcere femminile a Temuco per i cinque mesi che dura l’inchiesta. Una settimana prima delle perquise, le compagne avevano pubblicato uno scritto dove facevano pubbliche le molestie della polizia che ricevevano, sapevano perfettamente che erano vigilate e che sarebbero andati tra di loro. E ‘chiaro che più che un ” successo investigativo”, esiste un atto di vendetta politico / poliziale sulla base di bugie per ottenere il loro arresto e intimidire l’intorno. In una grezza replica del chiamato Caso Bombas lo stato cerca attraverso le perquisizioni, arresti e molestie, fermare la diffusione dell’espressioni anarchiche. Ogni nuovo arresto, cerca di imporre lezioni di silenzio e sottomissione, sta in noi mantenerci irriducibili davati al potere.

Ariadna, Yaritza e Roxana alla strada / Solidarietà parole e azione
Lo Stato colpisce ancora. Che la solidarietà non si facia attendere
Libertà immediata ai/le compagnx in ostaggio dallo Stato

fuente

Siviglia, Stato spagnolo: Presidio solidale con i/le cinque detenuti/e di Barcellona

I compagni del CSOA Sin Nombre convocano per il prossimo Lunedì, 27 maggio in Plaza Nueva alle 20:00 un presidio di solidarietà con i/le 5 compagni/e di Barcellona detenuti/e e falsamente accusati di integrare una organizzazione terroristica tra le altre accuse che nascono dalla manipolazione informativa dei media e dalle bugie intenzionali e ripetute della polizia.

I/le compagni/e sono di certo, incarcerati/e in prigione cautelare a Soto del Real (Madrid), dove si trovano ad affrontare né più né meno che ad un regime FIES di terzo grado. Tutto per aver espresso le loro opinioni in un social network e nelle strade, e per mobilitarsi contro un sistema che ruba la vita e la sostituisce per macchine e merci.

Cartel Concentración en Sevillanel manifiesto:

PRESIDIO SOLIDALE

Yolanda, Juan,Silvia, Xabier, José, 5 anarchici/che detenutx a Barna

Lunedì, 27 maggio, Piazza Nueva, ore 20.00

Libertà per i/le cinque di Barcelona

Cinque anarchici di Barna in prigione cautelare per difendere la sua ideologia nelle reti sociali e nella strada.

CSOA Sin Nombre

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Cile: Propaganda per le strade di Santiago per le prigioniere di Temuco

29 marzoGuardate lo poco che siamo e invece diventano singhiozzi i suoi insulti contro di noi, le loro argomentazioni diventano piccole, avendo tutto il potere nelle loro mani, hanno paura anche del solo e ultimo dei nostri gesti solari, guardate lo poco che siamo e vedrai che da un giono all’altro saranno milioni uguali a noi….Avranno ragione allora per averci temuto così tanto… (Domingo Murua)

Prigionierx del 28-M, solidarietà

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Tlalnelpantla, Messico: Attività in memoria del Punky Mauri

mauri copyRICORDANDO LA TUA MEMORIA A 4 ANNI DALLA TUA PARTENZA

Domenica 26 maggio, inizio alle 5 pm.

Presentazione documentale: Mauri l’offensiva non ti dimentica
Espressioni artistiche
Cibo vegano
Rap anarchico: voci clandestine; Tleyotl; Irracionalmente logiko; Agorafobia; Cronopio.

Nel CSO Casa Naranja, Av. Tlalnepantla, 154. Col Olivo, 2.

in spagnolo

Uruguay, comunicato della solidaria: continua la repressione della polizia

zozo1Nella mattinata di venerdì 10 maggio diversi agenti di polizia, venuti in quattro macchine pattuglia, hanno cercato di aprire la porta della solidaria, con calci, insulti e minacce. Diversi compagni e vicini di casa stavano avvicinando il luogo, situato in Fernandez Crespo e Cerro Largo fino a quando le forze repressive dello Stato hanno dovuto ritirarsi.

Come era previsto, sono tornati, questa volta il Lunedì 13 maggio, anche la mattina, chiedendo -senza l’avviso di garanzia- che qualcunx dello spazio si presentasse alla stazione di polizia corrispondente per testimoniare circa la concentrazione fino alla chiesa della congregazione evangelica tedesca tenutasi il Giovedi, 2 maggio.

Giovedì, 16 maggio circa le nove della notte, quattro poliziotti picchiano alla porta chiamando ad un compagno -questa volta con l’avviso di garanzia- per andare a testimoniare.

Il Sabato, 18 maggio al mattino il compagno ha stato circa tre ore ricevendo domande non solo sulla concentrazione, ma anche su questioni legate ai gruppi che si incontrano nello spazio. Anche domande su le loro idee, per esempio, le hanno chiesto se lui è un anarchico, lasciando chiaro la natura dell’interrogatorio. Non solo domande, ma anche minacce di ogni tipo, tra cui un raid preceduto da una falsa accusazione creata da loro stessi basata nella bocca di pasta base nella casa.

La natura illegale del tentato sgombero e le chiamate a testimoniare, senza gli avvisi non ci sorprendono né è il punto a dove sono dirette le nostre proteste. L’azione illegale della polizia, la corruzione e l’arroganza sono parte dello stesso stile di vita che gli sfruttatori, i potenti ed i loro difensori portano avanti. Le forze repressive dello Stato non compiono altra funzione che quella di umiliare, picchiare, minacciare, rinchiudere e generare paura a tutti quelli che non gli servono nel loro mondo.

Noi non ci sintiamo vittime di niente, siamo orgogliosi di difendere uno spazio che abbiamo creato come strumento per promuovere un mondo in cui i rapporti non sono regolamentati dal potere e denaro.

Sappiamo bene che questo non solo significa un tentativo di sgombero da parte della Congregazione della Chiesa evangelica tedesca in complicità con le forze repressive dello Stato. Sappiamo che significa più che altro un tentativo di instillare la paura nelle menti di tutti coloro che non rimaniamo fermi o in silenzio. Sappiamo che significa un attacco ai gruppi, collettivi e individui che siamo attivi lottando questo stile di vita basato sullo sfruttamento. Sappiamo bene che si tratta di un attacco alla lotta contro megaminera Aratirí e contro tutti i progetti sociali autonomi. Sappiamo più che bene e non esitamo a dire che il tentativo di dare una lezione a tutti coloro che non accettiamo le condizioni di vita imposte per i potenti e sfruttatori e stiamo cercando di creare un altro mondo basato sulla solidarietà, il sostegno reciproco, l’auto-gestione e l’azione diretta.

No allo sgombero della solidaria!
Giù le vostre mani dei nostri centri sociali.

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Cile: Manifiesto in solidarietà con Carla, Ivan e Hans

libertadcarlaivanhans“E ‘una codardia suprema ripudiare l’atto di ribellione per il quale noi abbiamo dato il primo seme”. Luigi Galleani, anarchico d’azione.

Libertà Carla Verdugo, Ivan Silva, Hans Niemeyer

“Non è così difficile organizzarsi e fare le cose. L’invito è quello di non rimanere in una solidarietà di carta, in una solidarietà di opuscoli. Sappiamo dove sono i detenuti dobbiamo andare per loro. Dobbiamo passare all’offensiva basta di essere alla difensiva ” Punky Mauri, anarchico d’azione.

Afforontiamo la violenza del potere senza molte sottigliezze, con tutte le nostre forze, con sempre più e più ribellione!

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Barcellona: Sui 5 detenuti a Sabadell

5 compas anarchici sono stati detenuti per la fascista Audiencia Nacionale accusati/e di appartenenza a banda criminale e altre accuse senza senso. Il suo delito? Organizzarsi e lottare. Vi tireremo fuori. – Libertà anarchici detenuti/e.

Da ieri mattina presto (15 maggio 2013) alcunx anarchici/che siamo attenti a capire chi siano i/le detenuti/e  giacche non conosciamo chi sono né di cosa sono accusati esattamente. Secondo la stampa sono “membri” del gruppo anarchico Bandiera Nera, del quale né anche abbiamo conoscenza della sua esistenza e di cui solo abbiamo trovato una pagina di Facebook.

Lo certo è che gli arresti non fanno altro che materializzare una situazione che già alcune di noi vedevamo arrivare. Nelle ultime settimane sono apparsi sporadicamente in articoli di stampa virtuali (Cadena Ser, Europa Press, etc.) sugli anarchici, facendo un’insalata su questioni che non riguardano una relazione reale, ma servono a creare una situazione favorevole a un colpo come questo. E non sono pochi i/le compagni/e che hanno parlato attraverso articoli su di esso in blogs, pagine e pubblicazioni. Continue reading Barcellona: Sui 5 detenuti a Sabadell

Madrid: Cronaca della concentrazione anti-carceraria in memoria di Xosé Tarrío

xose tarrio
Nella tua memoria, Xosé Tarrío, perché la dignità non conosce muri.
Prigioneri alla strada

Xosé Tarrío era una delle tante persone che, nascendo in una famiglia povera e umile di un quartiere di La Coruña, è stato vittima della esclusione di classe di una società ipocrita che costruisce la sua moralità sulla base della disuguaglianza e l’ingiustizia, la violenza e la miseria che derivano dall’arricchimento di coloro che legiferano ogni aspetto della vita sociale reprimendo qualsiasi differenza o dissenso e riempiendosi poi la bocca parlando di democrazia, libertà e rispetto.

Spinto alla delinquenza, passa più volte tanto per centri minorili come per le prigioni, dove insieme al suo rifiuto della figura autoritaria sviluppa, nel corso del tempo, una coscienza anarchica. Queste posizioni, insieme ad un senso di dignità di fronte agli abuso e maltrattamento dei carcerieri, istituzioni etc. le fanno stare sotto il punto di mira dei potenti.

Per maggiori informazioni sulla vita e la lotta di questo compagno che ha trovato la sua fine atroce tra i freddi muri del carcere di Teixeiro (A Coruña, Galizia) potete guardare la notizia precedente di questo blog (qui) dove ho postato una breve biografia del compagno. Suggerisco anche di leggere il libro “Huye, hombre, huye: Diario di un prigioniero FIES”, scritto da lui stesso.

Ieri, Sabato 18 maggio 2013, ancora un altro anno, alcune individualità solidali ci concentriamo nella piazza di Xosé Tarrío, che si trova all’incrocio della strade Ministrales e Calvario nel quartiere Lavapiés di Madrid, e alla quale il comune si sforza di far precipitare nell’oblio. L’obiettivo era quello di onorare e ricordare a Xosé Tarrío e agli altri detenuti e detenute morti in prigione.

Durante la concentrazione, breve ma commovente, si hanno scandito slogan come “i ricchi non entrano mai, i poveri non escono mai!”, “signor giudice, signor giudice alla cella va lei”, o la solita “giù le mura delle prigioni “. Inoltre, si ha letto un comunicato e Pastora, madre di Xosé Tarrío, insieme ad altri/e solidali e compagni/e arrivati dalla Galizia, cantavano una poesia sulla libertà, originale del coro “Fuxan os ventos”.

Dopo aver completato l’atto, nel Centro Sociale Okkupato La Gatonera si è realizzato un pranzo vegano solidario, e alla sera si realizzò un discorso di mano di Pastora, alla quale personalemente non ho potuto partecipare, visto che non ho il dono dell’ubiquità e perché avevo già pensato di andare all’iniziativa tenutasi alla Magdalena sull’esperienza della comunità di Oakland e il suo significato per le lotte di allora e di oggi, svolte da una compagna proveniente da lì.

Segnalo anche che la piazza è apparsa questo anno piena di graffiti con slogan anti-prigioni come ” chiamate reintegrazione alle più crudeli delle vendette” o “non ci ruberete la nostra libertà”, per la gioia dei presenti e hanno creato un ambiente che ha riempito la concentrazione insieme ad uno striscione fatto da alcuni partecipanti con la scritta “Xosé Tarrío nella tua memoria, perché la dignità non capisce di muri – detenuti alla stada e liberi”

Che le nostre ali nere prendano il volo sopra le mura, e che il suo battere rompa le sbarre e i ferri che ci isolano, per lasciare libera la solidarietà ei legami che ci uniscono, un sentimento di comunità e di desideri condivisi che si traducano in azioni e iniziative contro ogni carcere e autorità.

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Stato spagnolo: È nata “Fiera”, nuova pubblicazione antispecista

Abbiamo raggiunto un punto in cui abbiamo sentito il bisogno di cercare di riempire uno spazio del movimento anarchico che da alcuni anni a questa parte viene dimenticato. Una lotta che la crisi, i cambiamenti di ciclo o di moda che alcuni già vedono come logico e la negazione e il disprezzo a cui molti di coloro che chiamiamo compagni la sommettono, è rimasta relegata.

Non vogliamo fare un analisi del perché la liberazione animale e l’antispecismo sono passati ad essere dimenticati, mesi da parte o addirittura disprezzati. Non ci interessa. Per noi Anarchia è liberazione animale. Non abbiamo alcun dubbio su questo. Allo stesso modo, non capiamo un antispecismo e/o liberazione animale autoritaria o gerarchica. La libertà non è un valore da essere misurata in decimali, è assoluta o negativa, ma non ci sono semi libertà.

Con questo non vogliamo cambiare la visione personale che la gente ha su questo argomento, né voler essere una avanguardia, né qualcosa di simile. Vogliamo che questa pubblicazione sia uno spazio di discussione per generare dibattiti, dove presentare idee, servire come altavoce delle azioni che si verificano in tutto il pianeta, mettere in discussione le nostre strategie e renderci forti.

Non facciamo differenza tra chi scrive e legge, con quelli che combattono e agiscono. Non capiamo di dicotomie assurde nella lotta, non dobbiamo avere paura di affrontare il fallimento, al dubbio o la critica, o talvolta, di cadere in contraddizioni. Attraverso la critica dell’analisi e dell’azione costruiamo un movimento forte e vivo. Non seguiamo un dogma con teorie fisse e immobili, seguiamo il nostro battito contro l’autorità e le ingiustizie, del potere costituito, il nostro amore per la libertà e la passione per raggiungerla.

Contenuto del Numero 1:
* Editoriale
* SHAC, Analisi di una strategia.
* Fascismo animalista.
* Anarchismo e liberazione animale.
* Segnare la guardia.
* Azioni.
* Detenuti/e.

Il prezzo dell’unità della rivista è di 1,50 € e il poco beneficio ottenuto sarà per assumere le spesse di spedizione e per l’auto-gestione dei seguenti numeri.

Per contattare con noi: publicacionfiera@riseup.net

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Barcellona: Liberati 29 conigni da un allevamento intensivo

bunnyLa notte del 13 aprile 2013, attivisti del Fronte di Liberazione Animale, avviamo aperto le gabbie di 30 conigli, i quali sarebbero stati assassinati in pochi giorni.
L’intenzione iniziale era tirare fuori molti di piú, ma quando siamo arrivati abbiamo visto che le loro enormi dimensioni e peso ci impediva liberare quanti pensavamo, allora abbiamo fatto grandi sforzi per trasportare i zaini pieni dei nostri nuovi e paurosi amici.

Qui abbia potuto vedere gli occhi terrorizati di un animale dentro una gabbia e piú tarde sentire battere il suo cuore insieme al tuo nel momento della sua liberazione, sa esattamente il significato della Liberazione Animale.
Dopo avverli visti rinchiusi in piccole gabbie senza pavimento, ed osservare piú tarde como pestano e sentono la vita selvaggia, uno/a sa che mente abbia forze non si fermerá di lottare per la Liberazione Totale.

Non chiederemo che le loro gabbie siano piú grandi o confortevoli.
Non chiederemo che “migliorino” le condizioni in cui sono torturati negli esperimenti,
Non chiederemo che quando gli/le uccidono, lo facciano di forma “umanitaria”…
Niente di questo sará mai sufficiente.

Abbiamo imparato che non possiamo attendere che le condizioni sociali ci favoriscano o accompagnino, che non possiamo sperare niente degli/le sfrutattori/e. Loro non cambierano, ma ne anche noi! Saremo sempre lí e faremo quello che possiamo per fargli la vita impossibile.

L’altra notte, 29 conigli conobbero per la prima volta quello che é sentire l’area libera e ciò ci ha fatto sentire liberi/e anche a noi. Ma tuttavia ci sono milioni di animali rinchiusi e che sfortunatamente non possiamo tirarli fuori tutti. In tutte le forme… CI PROVEREMO!

Come gruppo vogliamo anche dire un paio di cose. Una, é che vogliamo la liberazione totale. E l’altra, é che lotteremo quanto possiamo per ottenerla, ma non per questo ci mischieremo con dei bastardi fascisti, in nessun modo!. Non vogliamo niente con loro, utilizzino il nome o l’acronimo che vogliano, sempre gli considereremo i nostri nemici. Secondo noi formano parte della dominazione sistematica che ammala questo pianeta. E repetiamo che non acceteremo mai né permetteremo che ci si possa confondere con quella immondizia.

CONTRO OGNI FORMA DI DOMINAZIONE
PER LA LIBERAZIONE TOTALE

http://www.youtube.com/watch?v=RYEGXD2Z6TwVogliamo mandare un saluto di libertá a Noelia Cotelo, che sta soffrendo allarmantemente in questi ultimi mesi le torture e le vessazioni di un sistema fondato sullo sfruttamento, l’inganno e l’assassinio…

“Noelia, la notte del 13 aprile, eri nelle menti e nei cuori di chi portavamo avanti questa liberazione. Fa lo stesso se sei vegana o non, se approvi le nostre azione o se invece non ti importano. Anche se fosse cosí. Quella notte é per te. TIENI DURO!!!”

Fronte di Liberazione Animale – Céllula Kodama

Tribunale Provinciale, Barcellona: Mercoledì 15 maggio alle ore 9:00 concentrazione contro la tortura

Mercoledì 15 maggio, concentrazione in sostegno ai compagni torturati per la democrazia prigionieri torturati. Domani continua il processo contro i carcerieri e dichiarano i compagni imprigionati repressagliati.

Settimana di azione decentrate dentro e fuori dalle prigioni.

Né giudizi né condanne finiranno con l’autodifesa!
Giù i muri!

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Santiago, Cile: Giornate in memoria per il Punky Mauri

punk mauri(1)“Perché quando nel cuore la libertà, l’amore e l’anarchia accompagnano i loro battiti, l’anarchia non muore in bocca, prevale nelle mani attive”
-Punky Mauri

MaterialAnarquista: Non possiamo essere indifferenti davanti a questa situazione, già che si avicina, ancora un’altra volta, quel giorno 22 maggio, dove quattro anni fa (2009) abbiamo visto partire un compagno, un guerriero, un incrollabile, Mauricio Morales Duarte, il Punky Mauri. Dimenticarlo sarebbe un’incoerenza da parte nostra, perché ricordare ai/le nostri/e compagni /e caduti/e nella lotta è un atto di onore con i nostri principi, è un atto di orgoglio che, nella pratica, dichiara querra al potere che pretende cancellarci la memoria. Mai permetteremo che ci tolgano ai/le nostri/e compagni/e e per nessùn motivo lasceremo che il potere getti nel fango dell’oblio la lotta rivoluzionaria di questi / e. Da qui ci facciamo presenti nella memoria e l’onore del compagno Mauricio Morales Duarte.

“La memoria come un arma è rifiutare la resignazione di essere derubati di compagni/e e spazi mentre noi guardiamo come spettatori.”
-Gabriela Curilem

Nel manifesto:
Giornate in memoria per il PunkyMauri
Fino a distruggere l’ultimo bastione della società carceraria
Mauricio Morales morto in azione il 22 maggio 2009

20 maggio: ore 19.00, diverse espressioni artistiche. Testi dei compagni. Cibo vegano. CSOA La makina Libereco.
22 maggio: ore 19.00, atto di commemorazione in memoria di Punky Mauri. L’unica forma di morire è l’oblio. Ventura la Valle/ Sierra Bella.
26 maggio: ore 15.00, passacaglie da Cueto/ Andes. Ore 16.30, musica, feria di propaganda, murales, pagliaci, pannelli informativi. Piazza Yungay/ Santiago Centro.

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Atene, Grecia: Striscione in solidarietà con gli ammutinati rappresagliati del carcere di Quatre Camins

Domenica 12 maggio, nel tardo pomeriggio, nel contesto della settimana di azioni decentralizzate contro la tortura e l’impunità (dal 13 al 19 maggio), abbiamo appeso uno striscione all’ingresso della Scuola Politecnica di Atene nella via Patission. Lo striscione recita: “6 maggio, ha iniziato il processo contro i torturatori di Quatre Camins (Barcellona). Solidarietà con i/le detenuti/e in lotta. Giù le mura delle prigioni”.

Da Atene, inviamo saluti e coraggio a quei detenuti degni che non abbassano le loro teste.

Per la fine della società-carcere!
Fuoco alle carceri!

Uruguay: Comunicato La Solidaria, 10 maggio del 2013

La Solidaria. Mano tesa al compagno, pugno chiuso al nemico

Nel giorno d’oggi, Venerdì 10 Maggio 2013 alle 08:15 nello spazio La Solidaria che si trova nella via Fernandez Crespo 1813, diverse auto della polizia hanno fatto irruzione violentemente e colpendo a calci la porta, senza alcun ordine, senza identificarsi, minacciando violentemente di aggredire a quelli che erano all’interno. Alcuni vicini di casa sono venuti a protestare in solidarietà in merito alla procedura in un quartiere assediato per le boche di pasta base davanti  all’indifferenza e complicità della polizia.

I compagni che erano lì hanno rifiutato di uscire davanti alla situazione di minacce. Davanti a questo si è sentita la solidarietà di varie persone che si sono riuniti davanti alla spazio. Pochi minuti dopo, è arrivato un avvocato che ha evidenciato l’irregolarità della procedura. Passando per l’identificazione di coloro che erano dentro e dichiarando che non era un furto, ma di una legittima occupazione. Dopo alcune provocazioni d’un ufficiale, che si è identificato come del dipartimento d’intelligence e ha iniziato a fotografare i volti di diversi compas, la polizia si è ritirata. Continue reading Uruguay: Comunicato La Solidaria, 10 maggio del 2013

Barcellona: Aggiornamento sullo giudizio contro i torturatori di Quatre-Camins

È successo nel processo il Mercoledì, 8 maggio

Dopo aver fatto le dichiarazioni, il Mercoledì, 8 maggio, diverse persone che erano prigionieri al momento della rivolta e che ora sono in un’altra condizione, tra cui il compagno José Solis (partecipante nell’amutinamiento de Quatre Camins, ex-priogionero FIES e prigionero in lutta), e poi qualcun’altro dell’osservatorio, nonché Mossos e carcerieri come chi era stato a capo di Quatre Camins nel 2004, la ripresa del processo è stata rinviata fino al Lunedì, 13 maggio.

Tra le situazioni curiose che si sono verificate nella mattinata di Mercoledì (c’era un’altra parte del processo che ha avuto luogo nel pomeriggio), era che dopo una pausa e tornare in sala, gli avvocati della difesa (anche se non posso dire se erano tutti), hanno cercato di ricusare la corte che presiede la sala (due giudicesse e un giudice). Continue reading Barcellona: Aggiornamento sullo giudizio contro i torturatori di Quatre-Camins

Temuco, Cile: Corte d’Appello conferma la custodia cautelare per la compagna Yaritza

La libertà è il crimine che loro perseguono

In seguito al rifiuto della Corte di garanzia di cambiare la custodia cautelare per la compagna Yaritza Grandon il 26 aprile, la difesa ha deciso di presentare ricorso alla Corte d’Appello per cercare di tirare fuori alla compagna della prigione.

Il 2 maggio 2013, la Corte d’Appello conferma la custodia cautelare per la compagna Yaritza, ottenendo un solo voto (ministro Julio Cesar Grandon) di tre per cambiare e concedere l’uscita in strada.

Ricordiamo che Yaritza è stata arrestata insieme ad Roxana y Ariadna accusate di vari attentati dinamitardi a Temuco, formalizzate sotto la legge sul controllo delle armi. Yaritza, in particolare, ha una serie di problemi di psicomotricità fine, che l’ha portata a un trattamento nel Teleton e attualmente la impedisce di essere in grado di manipolare oggetti. La fiscalia, nel suo ridicolo, l’accusa di fare e piazzare bombe.

Solidarietà con le compagne Yaritza e Arianna!
Fino a frantumare le fantasie dello stato!

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Francia: Quattro anni fa è morta Zoé

Quattro anni. Difficile sapere se quattro anni già o se solo appena quattro anni. Quattro anni e un lungo duello che non ha potuto iniziare fino a diversi anni dopo la sua morte, dopo che quellx a chi la giustizia stimò che dovevano essere punitx direttamente per l’incidente che ha ucciso Zoé finissero le pene di carcere che gli/le sono state assegnate, dopo che quellx che sono statx lasciatx fuori della prigioni hanno finito di essere ascoltatx, raccolte le impronte, fotografatx, registratx, intimiditx. In ogni caso, questa storia è finita. Dopo di chi pensa che vedere morire ad un’amica non è sufficiente, siano stati soddisfatti con il nostro dolore, siano stati saziati con la nostra tristezza e siano rimasti con la pancia piena e la testa alta, orgogliosi di aver riportato l’ordine e la giustizia. Questo ordine e questa giustizia che hanno tenuto ai/alle nostrx amici/che e i nostri amori, e che cerca di distruggerli, perchè sono tra le altre cose, di dove nascono i nostri desideri e le nostre possibilità di creare una situazione migliore in cui poter crescere e svilupparsi. Senza passione, le teorie no sono altro che parole morte. E il cinismo non ha niente di rivoluzionario. Continue reading Francia: Quattro anni fa è morta Zoé

Barcellona: “Reclamiamo il diritto di torturare liberamente”

Unione Generale dei Torturatori. La tortura è il nostro diritto inalienabile

Domenica 28 aprile, ci fu una marcia al carcere di Quatre Camins, come preludio al processo da eseguire su un gruppo di 9 carcerieri accusati di aver torturato alcuni prigionieri dopo la rivolta in Quatre Camins del 2004.
Dopo la marcia, una delle organizzazioni sindacali che difendono le guardie accusate di torture, piuttosto che esprimersi contro la tortura, chiede al Dipartimento Generale maggiore repressione e forza contro coloro che denunciano le torture.

In una lettera pubblicata sul loro sito web, UGTPrigioni (Unione Generale dei Lavoratori, reparto di Prigione)  si allarmano per le proteste e non per il maltrattamento e la tortura. Detto sindacato, incapace di vedere le torture che avvengono sotto il loro naso nelle carceri, e ostentando impressionanti capacità divinatorie, non hanno nessun dubbio nel dire che le intenzioni di coloro che hanno convocato la protesta davanti al centro di detenzione,  era quella di “causare gravi incidenti.” Continue reading Barcellona: “Reclamiamo il diritto di torturare liberamente”

Grecia: Recente azione antifascista

Il 26 Aprile 2013 dei compagni hanno effettuato il loro terzo corteo antifascista motorizzato a Kavala:

Nella città di Igoumenitsa, i neonazisti minacciano regolarmente con porto d’armi, ed alzano bandiere del loro partito per diffondere il loro veleno nella comunità locale. L’8 Maggio, una tale bandiera dell’Alba Dorata / Chrissi Avgi è stata strappata via da alcuni antifascisti che si sono impegnati a bruciarla, inviando anche i loro saluti ai combattivi antifascisti di Agrinio.

Il 3 Aprile 2013, a mezzogiorno nel centro di Agrinio due membri dell’Alba Dorata, Spyros Floroskoufis e Giorgos Koutroubas avevano attaccato un 17enne antifascista usando un bastone estensibile ed una tavola di legno con chiodi.

Il 7 Maggio nell’ospedale di Agrinio alcuni compagni si sono incontrati con Floroskoufis, un delinquente della sezione locale dell’Alba Dorata, ed hanno immediatamente attaccato questo fascista che ha già perpetrato numerosi attacchi razzisti e parastatali nella regione. Intorno alle 22:00 di quella notte, il membro parlamentare dell’Alba Dorata Konstantinos Barbarousis con la pistola in mano e Spyros Floroskoufis con almeno altri quattro teppisti hanno preso d’assalto ristoranti, bar e caffetterie della città in cerca di antifascisti. Dopo aver disturbato e terrorizzata la gente che si trovava nei negozi al momento, si sono recati al parco comunale, dove hanno iniziato la ricerca con torce nel buio. Si dice che per un certo tempo i fascisti sono stati accompagnati da moto della polizia DIAS e una jeep della polizia delle unità di prevenzione della criminalità OPKE. Tutto questo è accaduto, anche se era noto, in questa città piuttosto piccola, che già un raduno spontaneo di circa 100 antifascisti e giovani era in corso altrove, nella piazza principale Dimadi.

Il 8 Maggio, in risposta al bullismo della feccia dell’Alba Dorata, quasi 150 antifascisti hanno tenuto una manifestazione notturna per le vie principali di Agrinio, tenendo uno striscione con la scritta “Il Fascista Barbarousis è armato e terrorizza la gente” ed hanno cantato dei slogan militanti.

Atene: Quarto processo contro la CCF – Udienza 1

5 aprile 2013: Quarto processo per il caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco; un altro processo per le azioni della CCF è cominciato nel carcere di Koridallos.

Oltre ai membri della Cospirazione, accusati nello stesso caso vi sono anche Dimitris Politis, Giannis Michailidis, Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitrousias, Kostas Sakkas e Stella Antoniou (che sono anche accusati nel terzo processo che sta avendo luogo anch’esso in questo momento), Kostantina Karakatsani e Panagiotis Masouras.

Theofilos Mavropoulos ha letto una dichiarazione comune degli ora 10 membri della CCF, dopo la quale tutti i membri dell’organizzazione hanno lasciato l’aula:

“Come ho già dichiarato in un altro tribunale e in testi pubblici più vecchi, sono stato vicino ai compagni della CCF come anarchico solidale, senza tuttavia essere un membro della Cospirazione.

Dal primo momento del mio arresto dopo la sparatoria con i poliziotti a Pefki, i compagni della Cospirazione mi sono stati a fianco come fratelli. Dentro la prigione abbiamo condiviso preoccupazioni, tensioni comuni e forgiato la nostra passione d’acciaio per la liberazione attraverso il nostro comune tentativo di fuga nel dicembre 2011.

Oggi per me la CCF è un pezzo inseparabile del mio pensiero, dei miei desideri e della mia personale rivolta per l’anarchia. Ecco perchè oggi, qui in questo tribunale, dichiaro che mi unisco alla CCF e condivido insieme ai membri arrestati e non arrestati il corso senza fine dell’insurrezione anarchica.

Essendo parte ora della CCF, leggerò una dichiarazione collettiva per questo processo. Continue reading Atene: Quarto processo contro la CCF – Udienza 1