Atene: Richiamo di solidarietà a Tasos Theofilou

“Sono un comunista anarchico. Amo la vita e la libertà. Lottiamo per abbattere le carceri che seppelliscono al loro interno migliaia di persone vive. Lottiamo per l’ideale della liberazione sociale. Lottiamo per la liberazione della nostra classe da parte dell’autorità del capitale.”
Anastasios (Tasos) Theofilou

Richiamo di raduno presso la Corte d’Appello (Via Loukareos, Atene), Martedì 4 Dicembre 2012 alle 09.00, 7° piano, ufficio 1360.

Solidarietà al compagno Tasos Theofilou che è interpellato a dare un’ulteriore testimonianza all’inquisitore contemporaneo Mokkas.

Tasos Theofilou è accusato di una rapina a mano armata all’isola di Paros il 10 Agosto 2012, durante la quale è stato ucciso Dimitris Michas, e per la partecipazione all’Organizzazione Anarchica Rivoluzionaria CCF. Il compagno nega tutte le accuse.

Nessun compagno da solo nelle mani dello Stato.

Siamo tutti lì.

Assemblea di solidarietà all’Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco e quelli perseguitati nello stesso caso

Cile : La compagna Gabriela Curilem ritorna dalla latitanza

Nelle prime ore della mattina del 19 Novembre, la compagna Gabriela Curilem è riapparsa nelle strade mettendo fine al suo periodo di latitanza di 2 anni e 3 mesi. Ricordiamo che Gabriela è ricercata a seguito del “caso Bombas”, per la precisione dal 14 Agosto 2010 – il giorno in cui sono avvenuti gli arresti, mentre il caso è stato chiuso il 1° Giugno di quest’anno, il giorno in cui i 5 compagni sono stati assolti. In questo caso, Gabriela era accusata di avere presuntamente finanziato l’associazione illecita che avrebbe fabbricato e fatto esplodere le bombe. Lo stesso 14 Agosto 2010, Gabriela non si trovava al CSO Sacco e Vanzetti (centro auto-organizzato che è stato perquisito dalle unità anti-terrorismo), dove vivevano gli altri co-imputati. Nella mattina del 19 Novembre Gabriela è apparsa di fronte al sistema giudiziario cileno ed è stata sottoposta all’obbligo di firma alle autorità (non sappiamo se settimanale o mensile) ed è ora di nuovo per le strade.

Salutiamo la compagna Gabriela che dopo aver burlato per più di 2 anni gli apparati di sicurezza del Potere, torna a ritrovare la sua famiglia e compagnx. Salutiamo la sua forza e coraggio, poiché nonostante la sua difficile situazione non ha mai smesso di apportare le sue riflessioni. Ci rallegriamo che quella gabbia che tenevano preparata per la compagna continui ad essere vuota.

Il 19 Novembre la compagna Gabriela Curilem decide di porre fine ai suoi 2 anni e più di clandestinità presentandosi di fronte al Tribunale per un ordine di detenzione che aveva per effetto della legge anti-terrorista, per il cosiddetto “Caso Bombas”, in cui la si accusava di essere parte di una Associazione Illecita Terrorista e finanziatrice della stessa.

Dopo essere rimasta in attesa circa 6 ore all’interno del Tribunale, finalmente alle 14.30 si è realizzata l’attesa udienza contro la compagna. Di tutti i querelanti presenti nella causa è accorso solo il Pubblico Ministero rappresentato dal mercenario al soldo di Victor Nuñez, membro della Procura Sud, che ha portato avanti tutta l’inchiesta e il processo per il “Caso Bombas”.
Il procuratore che per due anni ha cercato quanta più stampa e teleschermi per condannare i 14 compagnx, questa volta ha solo segnalato brevemente che non intendeva perseverare contro la compagna poiché non aveva precedenti. Infine è stata chiusa la causa contro la compagna, lasciandola senza misure cautelari.

È rimasta pendente un’altra causa giudiziaria contro Gabriela, che ha coinvolto altri compagni del C.S.O. Sacco e Vanzetti per un’aggressione a un membro della Polizia di Investigazioni per aver resistito alla perquisizione dell’11 Dicembre 2009, tuttavia questa si presenta come una causa minore paragonata ai deliri terroristi della Procura.

Saluti e affetto alla compagna Gabriela che finalmente può incontrarsi con i suoi cari dopo un’assenza forzata di più di 2 anni per le macchinazioni del Potere!

A seguire uno scritto di Gabriela prima dell’udienza.

Agitando le ali oltre il Caso Bombas.
Una missiva di persistenza e una chiamata a continuare a combattere.

Sono passati più di due anni da quando si iniziò la caccia a un gruppo specifico di persone, cercando di colpire e terrorizzare un ambiente multiforme di compagnx antiautoritarx e anarchicx.

L’operazione, capeggiata da un pubblico ministero drogato delle luci dello spettacolo, è riuscito nel suo giorno di successo a detenere 14 persone di diverse correnti e circuiti, con perquisizioni riprese dalle televisioni.

Iniziava quindi la messa a processo di un caso che portava anni di investigazione alle spalle, senza essere riuscito ad apportare risultati sulla collocazione di congegni esplosivi e con l’interrogativo aperto su chi fossero gli autori.

Evidentemente il nuovo scenario giudiziario era brulicante di arroganza, frasi ridondanti, organigrammi, presunti posti di Potere e centinaia di volumi investigativi che pretendevano seppellire i compagnx sotto il peso asfissiante delle condanne.

Ma non tutto uscì come era previsto. L’arroganza poliziesca non riuscì a chiudere il cerchio su tuttx, in quella mattina del 14 Agosto 2010. A me non mi presero, né nei giorni prima della formalizzazione delle accuse né nelle settimane che seguirono, né nei mesi e anni in cui è durato questo processo decadente, pieno di menzogne e infamie.

Paradossalmente si dimostra in questo modo che il Potere non è mai così potente e onnipresente come si auto-proclama. Rimangono sempre delle crepe per le quali attraversare lo scenario già disposto, dobbiamo trovarle, crearle, ma il nostro sforzo deve puntare in questo senso. Continue reading Cile : La compagna Gabriela Curilem ritorna dalla latitanza

Germania, ALF incendia camion di trasporto animali vivi

Nella notte del 15 Novembre 2012 abbiamo distrutto un camion di trasporto animali usato per la deportazione e il profitto alle spese delle vite degli animali. Ora è tempo di girare il coltello e punire gli assassini per tutta la sofferenza e la morte che hanno portato sui nostri fratelli e le nostre sorelle. Secondo la polizia, il danno è stato di 15.000 euro. Speriamo che a causa della nostra azione i leaders del campo di concentramento dovranno chiudere questo campo. State attenti, questo è solo l’inizio! Nessuna pace per i torturatori!

Fedelmente vostri,
ALF

fonte

Cile: Aggiornamenti giudiziari su Carla Verdugo, Ivan Silva e Hans Niemeyer

Carla e Ivan rifiutano il giudizio abbreviato della legge antiterrorista

Il 20 Novembre del 2012 Carla e Ivan hanno rifiutato di accettare un procedimento abbreviato che li avrebbe lasciati direttamente uscire dal carcere. Dopo il fallimento della Corte di Appello che conferma la sentenza per danno e non per terrorismo contro Luciano Tortuga, era stata fissata un’udienza in cui si sarebbe discusso della possibilità di giudizio abbreviato (ammettere la responsabilità in cambio di un abbassamento della condanna). La procura ostinata nelle sue fantasie antiterroriste, insiste ad invocare e mantenere questa legge nel momento di processare i compagni. Sia Carla che Ivan come i loro avvocati hanno rifiutato l’ “offerta” che avrebbe permesso alla procura di ottenere la prima sentenza per “terrorismo” nel contesto della collocazione di congegni esplosivi. Dopo essere stati arrestati il 16 Aprile 2012, Carla e Ivan continuano ad essere in attesa di giudizio.

Rimane in prigione preventiva Hans Niemeyer

Il 15 Novembre 2012 la 13° udienza di garanzia ha confermato il carcere preventivo contro Hans, che si trova accusato di partecipazione in diversi attentati esplosivi. Il processo contro Hans si trova in stallo e sospeso per richieste di appello dei querelanti al tribunale costituzionale, secondo le indiscrezioni della stampa.

Anche se il giudice ha segnalato che i reati non sarebbero in alcun caso terroristi, ha deciso di mantenere la prigione preventiva considerando che la Corte di Appello aveva già revocato in due occasioni la sua “libertà”. Si attende che il tribunale costituzionale risolva presto l’appello dei querelanti per poter in questo modo arrivare al processo.

fonti: i, ii

Madrid: Attacco incendiario ad un ufficio del Servizio Nazionale per la (dis)Occupazione Spagnola

Nella notte di Lunedì 19 Novembre, un ordigno incendiario è stato posizionato all’ingresso di un ufficio del tradizionale Istituto Nazionale del Lavoro (INEM)* nel quartiere madrileno di Prosperidad. Questa posizione è stata scelta perché è considerata una fabbrica di umiliazione quotidiana, disillusione e di routine. A causa di questo respiro tedio che emana questo o qualsiasi altro ufficio di disoccupazione. È stato scelto perché ci stanno uccidendo ed a quelli rimasti vivi sono offerti gli scarti.

Oltre col rivendicare la nostra dignità, questa azione dimostra fisicamente il nostro scoraggiamento, la mancanza di speranza, il nostro rancore e il nostra odio che si possa trovare nei nostri occhi e in quelli di tutte le altre persone che viaggiano con noi in metropolitana la mattina. In effetti, l’azione è stata effettuata dal tirocinant*, che torna a casa ogni giorno con un senso di umiliazione che obnubila gli occhi, dall’operai* che passa tre volte di più il suo tempo con i suoi colleghi che con il/la su* compagn*, da* disoccupat* che pregano perche non sono mai stati chiamati per un lavoro in tutta la loro dannata vita, per la giovane madre che non sa come cazzo farà ad alimentare i suoi figli o se la sfratteranno dalla casa in cui vivono…

L’azione successiva può essere effettuata da te ogni notte.
Fanculo a loro ed al loro lavoro.
Diffondiamo la rabbia con inchiostro, pietre e benzina.

* Ora rinominato Servizio Pubblico per l’Impiego Statale (SEPE)

Atene : Rivendicazione di responsabilità per l’attacco al Consiglio Giuridico dello Stato in occasione dei tre giorni di solidarietà con la Lotta Rivoluzionaria

Venerdì 23 Novembre, alle 12:00 abbiamo scelto di attaccare simbolicamente il Consiglio Giuridico dello Stato.

Abbiamo scelto questo obiettivo per il contributo dell’apparato giuridico nel processo contro la Lotta Rivoluzionaria. Un processo effettuato da tribunali specializzati (corti marziali), dove a causa della promulgazione delle leggi-terroristiche del passato, ci sta un’assenza di una giuria civile e la Corte si costituisce da una precisa lista di giudici selezionati.

Per anni lo Stato rafforza il suo arsenale giuridico con il prolungamento delle leggi- terroristiche e delle disposizioni che consistono in esse. Dall’entrata in vigore della prima legge-terroristica fino all’estate del 2012, decine di disposizioni sono state aggiunte per rafforzare questa mostruosità legislativa.

La leggi-terroristiche prevedono sanzioni più gravi dalle leggi precedenti, in particolare ai gruppi armati e c’è un tentativo di trasferire le loro disposizioni a dei casi di altre forme di violenza rivoluzionaria, al fine di eliminare i focolai di resistenza contro la barbarie capitalista. Ispirati dalle leggi-terroristiche, i legislatori arricchiscono le loro leggi con delle disposizioni che sono state applicate in modo pilotato contro gruppi di ribelli armati, ma ormai vengono applicate a gruppi e individui che resistono alla tempesta del nuovo ordine. Oggigiorno basta la partecipazione ad una manifestazione combattiva [legge anti-cappuccio (koukoulonomos)], un fermo casuale o la presa in mira da parte delle autorità persecutorie per permettere al regime fascista di pubblicare informazioni e foto.

Perdipiù, il procedimento del processo nell’aula speciale del carcere femminile di Korydallos è l’ennesimo tentativo dell’isolamento degli accusati dal movimento di solidarietà.

Inoltre, la presente azione ha l’obiettivo di rompere il muro di silenzio intorno al caso della Lotta Rivoluzionaria che i media hanno imposto in quanto riguarda questo processo.

La nostra azione fa parte dei tre giorni di solidarietà internazionale con il caso della Lotta Rivoluzionaria.

SOLIDARIETÀ A COLORO CHE SONO PROCESSATI PER IL CASO DELLA LOTTA RIVOLUZIONARIA

ONORE PER SEMPRE AL COMPAGNO ANARCHICO, MEMBRO DELLA LOTTA RIVOLUZIONARIA LAMBROS FOUNDAS

Atene: Concerto di beneficenza per Indymedia Atene – Sabato 1 Dicembre

11 anni di Indymedia Atene

11 anni di contro-informazione auto-organizzata ed anti-commerciale

Rovesciamo le strutture di comunicazione dell’esistente
per aprire la strada ad una nuova società

Sabato, 1° Dicembre dalle 20.30, un concerto dal vivo fai da te (DIY) si terrà presso la Scuola Politecnica (ingresso da Via Stournari, Atene) per l’aiuto finanziario delle infrastrutture di Atene IMC. Le Bande che suoneranno sono i Lost Bodies, Antidrasi, Hot Trick, Speira, Propaganda and Hit & Rap.

Il vostro sostegno fattuale permetterà ai nostri compagni di Atene IMC di mantenere il progetto vivo e vegeto!

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’incendio doloso contro due auto della polizia, avvistate in un negozio di riparazione auto nel quartiere di Goudi

E il tempo passa, i minuti si affollano uno accanto all’altro, le giornate passano con un fischietto spensierato. I nostri pensieri scivolano dalle dittature degli orologi e delle ripetizioni monotone, cercando dei sentieri di trasgressione.

Le sveglie suonano forte la mattina nelle nostre orecchie, figure identiche ci spaventano per le strade, i nostri incubi si nascondono…

I sogni sono interrotti da inseguimenti, urla di tortura, dalle ultime parole delle persone che sono state giustiziate o si sono suicidate; dal sospiro di immigrati emarginati, dal pianto dei bambini, dai segreti dei fratelli e della sorelle imprigionate.

La notte di sonno tranquillo nella metropoli, all’interno delle camere oscure, sotto le lenzuola macchiate di sangue, è semplicemente ipocrita. Come si può sprofondare nel sonno, chiudere gli occhi e sognare, mentre allo stesso tempo, le ombre delle strade vengono perseguite? Come possa essere compiacente la coscienza su un cuscino quando il sangue di tutto il mondo scorre di notte nei viali dei sospiri?

Minoranze, una manciata di compagni tra le moltitudini, con odio e amore che brilla nei loro occhi… Rischi pagati con anni di carcere. Rischi pagati con viaggi in altri mondi. Scelte e decisioni di vita imbevute di speranze, aspettative, ma anche delusioni, punti morti. Scambi di sguardi, occhi inquieti, pochi armi, fantasia, paura, sollievo.

Una passeggiata attraverso la città. Centinaia di obiettivi. Non sai nemmeno quale scegliere per primo. Edifici e persone, rappresentazioni ostili di dominazione.

Una passeggiata in città, nei dintorni soffocanti. Cercando, ricercando, controllando…

Due auto della polizia di pattuglia in un garage di servizio. Solo una parete di vetro ci separa. Non è nulla. È un’occasione.

Lunedì, 19 Novembre, all’alba. Via Aristomenous, Goudi. Spacchiamo la parete di vetro e mettiamo fuoco ad entrambe le auto della polizia. I danni alla proprietà del garage non è la nostra preoccupazione; ogni altra spia, proprietario di un garage dovrebbe pensarci due volte la prossima volta, prima di correre a riparare una macchina della polizia.

Ovunque, in qualsiasi momento, come piace ad ognuno: attacco ai maiali della polizia.

Due auto di pattuglia bruciate sono due auto di pattuglia di meno. Alle loro officine di riparazione, alle loro case, alle loro stazioni di polizia, sulla via del ritorno dal lavoro.

Non ci sarà mai alcuna tregua con i guardiani in uniforme del regime; con i “ragazzi” che scelgono di proteggere l’ordine pubblico per pochi euro. Nostro obiettivo saranno inoltre tutti coloro che collaborano con i poliziotti e le loro spie.

Per migliaia di ragioni, innumerevoli occasioni, molti incidenti…

Per i nostri compagni uccisi…

Per i giovani che hanno ricevuto proiettili perché non si sono fermati a qualche posto di blocco…

Per i pericolosi ed orgogliosi fuorilegge caduti morti nelle battaglie con i cani del regime…

Per tutti gli uomini e le donne i cui corpi sono stati crivellati di proiettili, per tutti coloro che sono stati ammanettati dietro la schiena sui sedili posteriori delle auto di pattuglia…

Per i miserabili del nostro mondo, che sono stati umiliati, torturati, picchiati nei dipartimenti di polizia, nelle carceri, sulle strade solitarie…

Per le prostitute che vengono violentate dalle fecce in divisa…

Per tutti gli uomini e le donne che sono pronti a fare il loro proprio salto in avanti, l’assalto vero il cielo.

Inviamo il nostro più caloroso abbraccio ai vagabondi di Salonicco (Thessaloniki), Babis Tsilianidis, Sokratis Tzifkas e Dimitris Dimtsiadis, che si sottopongono ad un altro processo, questa volta per il caso degli arresti nei quartieri di Tavros e Vyronas ad Atene. Fratelli, ci sentiamo come se fossimo gli autori del vostro ultimo testo (per quanto riguarda il rifiuto di partecipare al procedimento giudiziario e molto di più), e adottiamo ogni parola…

Vicino a tutti coloro che sono stati perseguiti o affrontano un processo in questo periodo.

GUERRA ALLA LORO DEMOCRAZIA
TUTTO PER TUTTO

PS.1 Un pugno sollevato per i compagni ad Agrinio che si sono scontrati con i poliziotti il ​​giorno che l’Alba Dorata (Chrissi Avgi) abbia inaugurato un ufficio locale.

PS.2 “Parlano di popoli, parlano di masse, nessuno di loro è mai stato in grado di sentire la tensione, la passione, l’ascesa e la caduta di interi mondi in sole 24 ore dalla vita del rivoluzionario.”
Diamo l’addio a Chronis Missios (scrittore, ex-prigioniero politico nato il 1930 e morto il 20 Novembre 2012).

PS.3 Solo per la cronaca, questa azione particolarmente è stata completamente (e meticolosamente) nascosta da tutti i media tradizionali.

Cerchi di Trasgressori
Cellula del Vagabondaggio Rivoluzionario

fonte

Berlino: Aggiornamento dalla 20º manifestazione commemorativa per l’uccisione dello squatter antifascista Silvio Meier (1965-1992)

L’anti-autoritario Silvio Meier è stato accoltellato a morte dalle fecce neo-naziste il 21 Novembre 1992 presso la stazione metropolitana di Berlino Samariterstraße.

Lo Stato ha cercato di “deviare” l’omicidio, presentandolo come se si trattasse di una rissa comune tra dei giovani in un bar. Inoltre, la polizia tedesca e i media tradizionali hanno diffuso menzogne sulla base di false dichiarazioni da parte dei neo-nazisti, che hanno sostenuto che Silvio gli aveva attaccato per primo con un coltello, e lo avrebbero pugnalato per legittima difesa. Inizialmente i tre compagni di Silvio, che sono sopravvissuti dall’attacco, hanno affrontato delle accuse e sono stati interrogati dalla polizia, anche in ospedale (due di loro hanno riportato gravi ferite). La polizia ha cercato di tenerli responsabili per la morte del loro stesso amico.*

Solo grazie agli enormi sforzi collettivi di amici e compagni, queste accuse sono crollate ed è diventato noto al pubblico che Silvio è stato effettivamente aggredito e ucciso da neonazisti nella metro, e in tal modo lo Stato è stato costretto ad indagare sul caso. Due eventi commemorativi annuali sono emersi da questi sforzi: il “raduno Silvio Meier” alla stazione Samariterstraße della metropolitana, così come la manifestazione commemorativa per Silvio Meier. Quest’ultima è una delle più grandi manifestazioni antifasciste annuali a Berlino, accompagnata da vari slogan. Lo slogan di quest’anno, che segna il 20° anniversario della morte di Silvio, era “Il ricordo significa combattere: Attacca, distruggi, sospendi i nazisti, lo Stato e l’agenzia di intelligence Verfassungsschutz”

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La manifestazione della serata del 24 Novembre è iniziata con un ritardo di quasi due ore, in attesa del ritorno dei compagni antifascisti dalla mobilitazione di contro-azioni ad una marcia dei neo-nazisti nel quartiere berlinese di Rudow, che è stata chiamata nei confronti della programmazione di un centro di accoglienza per immigratti.

Approssimativamente circa 5.000 persone hanno partecipato alla manifestazione commemorativa per Silvio Meier, e quasi dall’inizio i manifestanti erano terrorizzati dall’innumerevoli forze di polizia, che hanno preso diversi ostaggi (anche con l’accusa di presunto travestimento per le maschere da teatro che portavano!). Alcuni arresti sono stati effettuati con violenza brutale, dal momento che i poliziotti hanno attaccato la manifestazione per entrarci.

La marcia di protesta abbia dovuto tornare al quartiere di Friedrichshain e terminare presso la stazione ferroviaria di Frankfurter Allee. Tuttavia, probabilmente a causa della persecuzione della polizia, gli organizzatori hanno deciso di sciogliere la manifestazione di fronte alla stazione ferroviaria di Lichtenberg (nonostante il fatto che tutta la zona di Lichtenberg è una roccaforte dei neo-nazisti).

Quando la manifestazione finì nel quartiere di Lichtenberg, i poliziotti hanno quasi completamente circondato la piazza ed inizialmente hanno bloccato tutti gli accessi alla stazione dei treni e della metropolitana per pura provocazione. Poco dopo, la polizia ha aperto le porte della metropolitana, ma poi ha iniziato ad attaccare coloro che hanno scelto di rimanere nella piazza. È riportato che la polizia ha preso la maggioranza degli ostaggi lì, ed ha spruzzato con spray di pepe un vagone del treno. Il numero totale dei fermi è arrivato a 22 persone, ma non ci sono ulteriori aggiornamenti sui possibili arresti (25/11).

Tuttavia, i manifestanti sono stati in grado di attaccare un punto di incontro dei neo-nazisti nella loro roccaforte, il quartiere di Lichtenberg. Colori, pietre, bottiglie e petardi sono stati gettati sul negozio neo-nazista a Lückstraße, che era ben sorvegliato da poliziotti. Petardi volavano periodicamente anche durante l’intera manifestazione.

Durante l’azione, dei slogan sono stati cantati ad alta voce, tra cui dei slogan anarchici / anti-autoritari in diverse lingue, e il famoso “Poliziotti, Maiali, Assassini” è stato sentito anche un paio di volte.

* Informazioni riguardo la storia di Silvio Meier in tedesco: i, ii

Atene: Azione di solidarietà per il caso Lotta Rivoluzionaria dai compagni anarchici del gruppo per il caso Cospirazione delle Cellule di Fuoco-CCF

Onore per sempre all’anarchico Lambros Foundas, membro del gruppo Lotta Rivoluzionaria
Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso
Onore per sempre al Lambros Foundas membro della Lotta Rivoluzionaria
Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso
Ogni cuore ribelle è un altra Lotta Rivoluzionaria

24 Novembre

Nel contesto dei tre giorni di solidarietà con il caso Lotta Rivoluzionaria, abbiamo messo cinque striscioni presso l’Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE), la Facoltà di Giurisprudenza (Nomiki) e la vecchia facoltà di Chimica (Chimio), nel centro di Atene.

Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e coloro che sono perseguiti per lo stesso caso

Ogni cuore ribelle è un altra Lotta Rivoluzionaria

Onore per sempre al Lambros Foundas, membro ucciso del gruppo Lotta Rivoluzionaria

Pola e Nikos, siate sempre inarrestabili!

Assemblea di solidarietà con l’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco e quelli perseguiti per lo stesso caso

24 Novembre-2 Dicembre: Settimana di azione contro i progetti delle miniere d’oro nella penisola Calcidica nel nord della Grecia

Sul manifesto si legge:

Sabato, 24 Novembre Salonicco: Manifestazione contro la morte dorata

Luogo di raduno : Torre Bianca di Salonico (Lefkos Pyrgos), entro le 11:00

Dopo la manifestazione ci sarà una discussione aperta / assemblea
per le azioni future al Cinema “Alexandros”

Eventi di contro-informazione eventi:

Giovedì 29 Novembre 19:00:
Ioannina, all’occupazione Antiviosi

Venerdì, 30 Novembre 19:00:
Atene / Keratsini, al Resalto – Corfù, all’occupazione Elaia

Sabato, 1 Dicembre, 19:00:
Atene / Exarchia, nel Autonomo Steki – Agrinio, nell’occupazione Apertus

Domenica, 2 Dicembre 16:00:
Atene / Ilion, in Agros

Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

Oggi, Sabato 24 Novembre, la manifestazione contro la morte dorata abbia avuto luogo a Salonicco con la partecipazione di circa 7.000 persone

Ecco qui di seguito il richiamo per la manifestazione e l’assemblea aperta contro le miniere d’oro per il 24/11/2012 nella città di Salonicco:

“Le miniere di Halkidiki sono un’occasione d’oro che non deve essere sprecata”

11.000.000 di euro: il prezzo che Hellas Gold ha pagato per ottenere i diritti per l’estrazione di una superficie di 317.000 ettari nel nord di Halkidiki (anche Calcidica). Il contratto è stato firmato con lo Stato Greco dopo l’intervento del signor Pachtas, l’allora sottosegretario delle Finanze ed ora sindaco del comune di Aristoteles. Non c’è stata alcuna concorrenza prima dell’aggiudicazione. C’è stata una commissione diretta invece ad una società che era stata stabilita solo due giorni prima (una società con un capitale iniziale di 60.000 euro!). Inoltre, secondo i termini del contratto, la società era esente da qualsiasi obbligo per quanto riguarda le riparazioni che erano dovute a causa del danno ecologico che la società canadese TVX Gold aveva causato nella zona (quest’ultima società sparì una notte nel nulla lasciando 472 lavoratori senza paga; in totale il debito della società nei confronti dei lavoratori è stato di 17 milioni di euro).

95.700.000 euro: il profitto che Leonidas Bobolas, Dimitrios Koutras e Frank Timiş (gli azionisti principali di Hellas Gold) hanno ottenuto, dopo che a poco a poco abbiano rotto la società in frammenti per venderla poi alla multinazionale europea Goldfields.

408.000.000 euro: il valore di mercato delle miniere in base alla stima che una società globale di servizi finanziari abbia dato sei mesi dopo la loro firma con l’aiuto da parte dello Stato Greco, che significa che il valore è cresciuto 37 volte al di sopra del prezzo pagato. Questo non ha impedito al governo di allora di sovvenzionare l’Hellas Gold con 15.000.000 euro.

2.300.000.000 euro: il valore attuale delle miniere nella Borsa di Toronto, dopo l’acquisizione dell’Europea Goldfields da Eldorado Gold Corporation, che controlla il 95% delle azioni di Hellas Gold. Eldorado Gold è una multinazionale con base a Canada e i suoi principali investitori sono fondi e banche come JP Morgan e Goldman Sachs.

15.436.000.000 euro (!): Il valore dei minerali che si trovano nelle miniere di Halkidiki.

0 euro : Il profitto dello Stato Greco. Secondo il Codice Minerario, le risorse e i depositi minerali appartengono esclusivamente alle aziende che sfruttano le miniere, e non vi è alcuna clausola per rendere dei diritti minerari allo Stato a causa del loro sfruttamento. Questa è la ragione per cui il FMI / BCE / UE Troika hanno rifiutato di accettare la proposta del governo Greco, che abbia offerto le miniere di Halkidiki come garanzia nel corso dei negoziati per l’accordo di prestito.

“Coloro che reagiscono sono provocatori e stanno contro il progresso”

Molte persone probabilmente pensano che Eldorado Gold intende costruire miniere sotterranee con dei trapani, scavare tunnel, ecc, ma non è questo il caso. Il mega-progetto si concentrerà su un processo di estrazione dell’oro, un pozzo di superficie, che prevede l’uso estensivo di cianuro tossico. La concentrazione di cianuro trasformerà la terra in spazzatura lasciando dietro di sé rifiuti tossici, soprattutto cianuro, arsenico e acido solforico.

0,8 grammi: Questa è la quantità di oro che possano estrarre per una tonnellata di rocce in quest’area.

18 tonnellate: Questo è il numero delle tonnellate dei rifiuti di rocce che saranno scavate per ottenere un anello d’oro.

2 km: Questo è il diametro in lunghezza che il pozzo aperto avrà, aggiungendo, inoltre, i laghi dei rifiuti (pozze di veleno), dove i fluidi tossici stanno per essere “contenuti”.

3,000 acri di foresta stanno per essere distrutti prima che il progetto dell’estrazione mineraria possa cominciare.

200 milioni di tonnellate: Secondo il piano della società, questo è il numero delle tonnellate che stanno per essere estratte nei prossimi anni. Negli 2.500 anni che le miniere sono state operative in ​​Calcidica, solo 30 milioni di tonnellate sono state estratte; su questo numero, i 20 milioni di tonnellate sono state estratte dal 1927 dall’uomo d’affari Bodossakis.

15.000.000 di metri cubi d’acqua viene pompata nella zona mineraria all’anno, l’equivalente del consumo d’acqua di un anno per l’intera penisola Calcidica.

691,000 litri: il consumo medio di acqua per un chilo di oro estratto. Non è però solo lo spreco delle risorse idriche, che è incalcolabile, ma anche il pericolo e le conseguenze di un incidente. In una miniera della regione di Baia Mare, in Romania, nel 2000 c’è stata una perdita di 100.000 metri cubi di acqua con alte concentrazioni di cianuro ed altri metalli pesanti. L’acqua contaminata ha raggiunto il fiume Tesla e poi il Danubio, causando un inquinamento oltre la Romania, l’Ungheria e la Serbia, avvelenamento delle risorse di acqua potabile, uccidendo decine di migliaia di pesci e infliggendo la morte degli ecosistemi confinanti. Questo incidente ambientale in Baia Mare è considerato il più catastrofico nella storia del continente europeo, secondo solo al disastro di Chernobyl. Perciò, la distruttività delle miniere a Skouries nella regione di Halkidiki non è qualcosa che dovrebbe riguardare solo gli abitanti dei villaggi vicini, ma la penisola Calcidica nel suo complesso (in quanto le falde saranno inevitabilmente contaminate). Nel caso di un incidente sarà sicuramente interessata anche l’area densamente popolata di Salonicco, e non si sa dove un tale disastro si concluderà…

Il suolo, l’acqua e l’aria non hanno prezzo, e appartengono a tutti noi. L’oro, d’altro lato, è un concetto astratto che, soprattutto oggi, acquista valore se esso funziona come “denaro”, quando viene utilizzato come un tentativo di controbilanciare il “denaro folle”, denaro inventato da aria sottile, che è stato costruito tre decenni fa attraverso i prestiti bancari e il sistema degli scambi e della speculazione finanziaria. Dobbiamo sottolineare il fatto che solo il 10% dei depositi in oro estratti nel mondo viene effettivamente messo in qualche uso tangibile. Allo stesso tempo, la quantità di oro che viene utilizzata come “denaro” negli scambi della borsa e nel sistema monetario internazionale è sette volte superiore alla quantità reale di oro che può essere trovata nel pianeta.

“Sviluppo e progresso” è l’eco seguito dagli annunci relativi alle miniere d’oro, così come le turbine eoliche alle isole di Lesbo, Limnos e altrove, le fabbriche di incenerimento dei rifiuti; tutti questi insieme con altri innumerevoli crimini simili sono presentati come l’antidoto alla crisi , la stessa crisi che lo sviluppo stesso abbia creato. Il caso delle miniere d’oro è il più estremo, su tutti questi “delitti di sviluppo, in nome del progresso”, a causa del fatto che nessuno ormai osa opporsi alla distruzione che stanno per provocare, ma anche perché -come sappiamo tutti ormai- il profitto andrà alle multinazionali, ed a breve termine solo una piccola quota andrà anche a poche centinaia di lavoratori. Inoltre, non è una coincidenza che questa operazione della truffa scandalosa delle miniere della regione nord-orientale di Halkidiki abbia avuto luogo nel corso di un periodo di benessere, in un momento in cui nessuno prestava attenzione, mentre la realizzazione del mega-progetto, la costruzione vera e propria delle miniere, viene spinta in avanti adesso, in mezzo alla crisi. Qui siamo di fronte a un ricatto schietto: dobbiamo accettare una simile proposta dolorosa e distruttiva, altrimenti non riusciremo a sopravvivere.

L’intero problema con lo sviluppo capitalistico non è semplicemente che ci sono alcuni uomini d’affari e politici che stanno spremendo profitti esorbitanti su tutti gli altri, e per farlo -sempre in nome del profitto- distruggono l’ambiente, ma il semplice fatto che le nostre vite sono disciplinate da una mafia monetaria internazionale che uccide gli esseri umani, gli animali e la Terra. Il vero volto del progresso è quello di un circolo vizioso che detterà costantemente delle condizioni ancora più dure al fine di sfruttare di più ogni volta. Lo sviluppo riesce a raggiungere questo obiettivo attraverso la rottura delle comunità e l’indebolimento delle persone, legandole sempre più strette al carro di questo meccanismo di morte e distruzione chiamato capitalismo. Di conseguenza, questo crollo in corso dà vita ad un certo tipo di persone che cadono preda al ricatto -perché sono così disperatamente alla ricerca di soluzioni individuali che sembrano essere nel loro stesso interesse- e alla fine credono che i loro interessi sono gli stessi quelli con quelli delle multinazionali. A loro non importa circa l’impatto che le loro scelte hanno su tutta la società, le cui conseguenze presto busseranno anche alla loro porta.

Il sistema spera di inabilitarci, affinché non siamo in grado di decidere per noi stessi. La sua intera esistenza dipende dal fatto che abbiamo scelto di legarci al motore dinamico del capitalismo, per sopravvivere o anche per godere di una quota degli utili della crescita capitalistica. Se vogliamo stare contro questa dittatura del denaro, se vogliamo costruire un altro mondo, non possiamo soccombere a questo ricatto di crisi che sta offrendo nuove catastrofi e ci spinge verso la ricerca disperata di un piano di salvataggio personale mentre minaccia intere comunità con la distruzione di massa. Siamo in grado di non consegnare il nostro futuro a qualsiasi tipo di salvatori. Al contrario, dobbiamo combattere per difendere i beni comuni e le risorse. Dobbiamo lottare per porre fine alle attività di queste mega-imprese e di tutti i politici che sono nel loro libro paga. Dobbiamo lottare per evitare la distruzione delle comunità delle persone.

La solidarietà sociale, la coscienza collettiva e i valori umani sono il nostro armamento.

Dobbiamo incontrarci e discutere:
Quali beni sono necessari? Quali sono i valori che dovremmo combattere per?
Come prendiamo le decisioni? Come possiamo, noi stessi, organizzarci e farsi carico della nostra vita?

Chi tace è complice del crimine…

Contatto: Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

Messico : Di fronte a un clima di conflitto. Lettera di Mario Lopez dal Reclusorio Sur.

Guardando le ultime notizie sia in TV come nei media stampati, sono venuto a sapere di una serie di eventi che forse, se li vediamo in maniera isolata, possono non significare molto ma che vedendoli insieme, dall’ottica del conflitto – nonostante le discrepanze politiche – ci offrono un panorama molto più ampio di una guerra sociale in corso, di un conflitto che avanza e che sembra ogni volta più sfuggire al controllo dello Stato. Cominciando da una nota di Giovedì scorso – se non mi sbaglio – quando un gruppo di incappucciatx ha preso la rappresentazione dello Stato di Michoacán nel Distretto Federale ed ha occupato i suoi uffici per un po’ di tempo; la scorsa settimana un gruppo di circa 50 persone con cappucci e petardi hanno chiuso la Avenida Insurgentes all’altezza del parco della Bombilla, si sono scontrate con la polizia e questo è stato trasmesso dal vivo e in diretta; una settimana prima di tutto questo, i notiziari parlavano degli scontri tra la polizia federale e statale contro gli insegnanti di scuola primaria in varie parti di Michoacàn, che da tempo hanno realizzato blocchi e sequestri di autobus come strategia di pressione. Le immagini trasmesse mostrano gli scontri con gas lacrimogeni da un lato e molotov dall’altro. Ci sono stati molti autobus incendiati. Sono state incendiate anche due pattuglie, e più di 100 persone sono state arrestate, delle quali solo otto sono rimaste in carcere; precedentemente era stata data la notizia che tre pattuglie della polizia erano state incendiate in diversi punti di Mexicali, Bassa California, pare con dei cocktail molotov. In Settembre, i notiziari parlarono delle azioni realizzate nella cornice della Settimana di Solidarietà con i/le prigionierx della Guerra Sociale. Nelle notizie si prese nota di alcuni comunicati, parlando esplicitamente delle azioni – incendi di pattuglie, bombe nelle banche, attacchi con arma da fuoco contro la polizia, ecc. -, che erano state condotte in “protesta” per l’incarceramento di anarchicx in Messico ed altri paesi. Si disse anche che queste azioni rappresentano una risposta di fronte ad atti considerati “repressivi” contro una presunta rete di terrorismo anarchico internazionale.

La risposta, da quello che ho sentito, è stata a livello internazionale, il che rappresenta un indiscutibile incremento qualitativo della lotta contro il Potere. Una risposta necessaria di fronte alle offensive dei governi contro gli/le anarchicx, nichilistx, libertarix, lottatori/trici e ribelli sociali che rappresentano in qualche modo un pericolo per il Potere e le società basate sulle sue norme e valori. Una risposta in solidarietà antiautoritaria che trasmette molta forza, energia e appoggio. Continue reading Messico : Di fronte a un clima di conflitto. Lettera di Mario Lopez dal Reclusorio Sur.

Bolivia: Lettere del compagno Mayron Mioshiro (Krudo) dal carcere di Qalauma di La Paz

Nota: Come già chiarito nelle note dell’ultima lettera di Henry Zegarrundo e nel comunicato dal Cile sulla repressione in Bolivia, Nina Mansilla Cortez a un certo punto della sua detenzione si è comportata da delatrice nei confronti degli altri compagni, facendo nomi e allusioni dei presunti responsabili degli attacchi della FAI/FRI e invitando pubblicamente i “responsabili” a consegnarsi alla polizia, come si può leggere in spagnolo nel suo comunicato.

Nessun supporto quindi per lei e per tuttx gli/le infami!

Traduzione: Lu Brijant

Il 5 giugno 2012 agenti della FELCC (Fuerza Especial de Lucha contra el Crimen) dello Stato boliviano arrestano il compagno anarchico Mayron Mioshiro (20 anni), alias Krudo, come presunto membro della FAI/FRI, per lo stesso caso per il quale sono stati arrestati Henry e Nina. L’arresto di Mayron si basa nuovamente sulle dichiarazioni degli infami della OARS. Mayron è attualmente sequestrato nel centro penitenziario di Qalauma. La madre ha segnalato il sensazionalismo della stampa: “Noi viviamo soli. Io e mio figlio non abbiamo soldi. L’unico reato che ha commesso è quello di vestirsi come qualsiasi giovane desidera fare, magari a voi potrà sembrare strano, ma noi non abbiamo nemmeno i soldi per essere terroristi”. Il compagno ha urgente bisogno di appoggio economico sia per la difesa che per il mantenimento quotidiano. I compagni del gruppo d’appoggio LibertadPresxsBolivia[at]gmail.com segnalano che se si invia un contributo bisogna specificare a quale dei prigionieri è diretto.

1° lettera del compagno Krudo dal carcere di Qalauma

Non è la prima né sarà l’ultima volta che lo Stato rinchiude degli individui che in qualche maniera fanno conoscere le loro idee ed azioni come mezzo di propaganda, cercando di annientare la lotta e le finalità ad ogni costo, ed il metodo che sempre giustificheranno con le loro leggi sarà la detenzione di merda.

Lo Stato ha preso di mira movimenti e individui che cercano di esprimere per proprio conto la loro lotta, trattandosi di un ambito “illegale”, viene dato il via ad una caccia dei rivoluzionari.

E’ un delitto lottare per le tue idee? Finora lo Stato criminalizza il libero pensiero e la libera azione, lo fa in una maniera così stupida manipolando la società, utilizzando i mezzi di (in)comunicazione, tergiversando la nostra lotta, additandola come il peggior crimine, e mostrando degli individui come se fossero i peggiori delinquenti, sovversivi e terroristi conclamati, senza condurre una indagine concreta, col solo fine di assicurarsi che la moltitudine sia al loro lato.

Purtroppo ci sono dei rifiuti che cadono nel gioco della polizia, testimoniando, accusando, inventando menzogne contro degli altri, come nel caso di Henry, Nina e mio. Noi (Henry, Nina e la mia persona) siamo stati accusati da Renatto Vincenti, Jeffer Vincenti e Daniel Càleres, con delle dichiarazioni che sostengono che siamo partecipi e militanti di movimenti internazionali, dicendo anche che istighiamo al caos e al disordine, che apparteniamo alla FAI e al FRI e che riceviamo finanziamenti da queste organizzazioni, la qual cosa è totalmente falsa, come confermato da Henry. Non facciamo parte di alcun movimento. Io, ad esempio, preferisco considerarmi individualista perchè non credo nelle militanze e nei gruppi di permanenza, in quanto in essi non viene mai rispettata la spontaneità di ciascuna persona. Pertanto, rendo noto il mio rifiuto della massificazione del pensiero, che è ciò che questi individui praticano.

Non è una novità che questi individui abbiano mostrato la loro complicità con la polizia per salvare la stupida pellaccia ed ottenere la libertà. In maniera ipocrita, questi individui all’esterno stanno chiedendo la solidarietà per Henry e Nina, continuando a fare quel che hanno sempre fatto: mostrare una faccia presentabile in modo che il prestigio di collettivo “rivoluzionario” (OARS) sia mantenuto e non decada la loro fottuta reputazione. Renatto Vincenti s’è accordato con la polizia nel continuare a dare il suo contributo all’indagine, fornendo altri dettagli, ed i funzionari lo stanno credendo alla lettera. Perchè Renatto collabora ancora con la polizia? Sarà perchè la polizia è “operaia”? Si sente così superiore come “anarchico” da denigrare diversi ambiti definendoli hippy. Vuole lavarsi le mani e testimoniare contro quelli che non gli vanno a genio? Sono interrogativi dalle ovvie risposte. So che Renatto mi ha qualificato come hippy, punk destroy, pepe o altro. Si sente superiore a chi non la pensa come lui, sulla favola della classe operaia? Mi sembra patetico il giochetto di alcuni di mostrarsi rivoluzionari agli occhi della società per apparire amici di tutti.

Se mi trovo rinchiuso in un carcere è perchè non ho parlato contro nessuno, mentre ci sono tante dichiarazioni contro di me, così come contro Henry e Nina. Perciò quelli che hanno testimoniato contro di noi staranno cercando di porre tutti dalla loro parte. Sono stato condotto in un carcere per giovani adolescenti (Qalauma) perchè è stata presa in considerazione la situazione economica della mia famiglia, che naturalmente è critica, e non c’era la possibilità di pagare un ingresso come quello chiesto dal carcere di San Pedro; oltre al fatto che non volevano che avessi contatti con Henry, visto che lui si trova lì. Sono al corrente di tutte le voci all’esterno, dei dibattiti e delle discussioni su Facebook, in cui si dice che mi troverei in un “penthouse” e che starei collaborando con la polizia. E’ triste sapere che la gente si lascia facilmente manipolare per poi lanciarmi merda senza conoscere la mia situazione e quindi si nasconde vigliaccamente in casa per tutelare la propria vita sociale, commentando stupidità con una spudorata faccia tosta. Io non devo spiegazioni a nessuno. Voglio solo che si conosca la mia situazione che è un poco complicata per la mia famiglia perchè non le è facile venire a visitarmi visto che sono piuttosto isolato dalla città, così come per i veri compagni che vengono a darmi il loro sincero appoggio. In questo posto ho notevoli restrizioni e divieti, oltre ad attività lavorative obbligatorie.

Approfitto dell’occasione per dire che noto una grande solidarietà dal momento che in diverse parti del globo, e persino qui, ci sono individui che ci appoggiano e che si sbattono. E’ in questi momenti che si nota il vero senso della lotta che mi auguro continui a restare in piedi e non in ginocchio, com’è accaduto con quelli che sono caduti nel gioco della polizia e dello Stato.

E’ bene che si continui a fare cose che solidarizzino come volantinaggi, distribuzione, presidi, pubblicazioni e incontri perchè non sono atti delinquenziali. Ora più che mai bisogna lottare per le nostre convinzioni, non permettendo che lo Stato criminalizzi la nostra lotta. Certo, non dobbiamo nasconderci né mostrarci deboli dinanzi alla repressione; anzi, dobbiamo mostrare la forza e il grande spirito dell’anarchia nella coerenza. Ringrazio la solidarietà che giunge da diverse parti come Ecuador, Perù, Argentina e altrove. Ringrazio l’appoggio della mia famiglia e dei compagni che, malgrado potesse essere pericoloso appoggiarmi, non si sono mai voltati indietro.

Krudo (Mayron Mioshiro)

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2° lettera del compagno Krudo dal carcere di Qalauma

Saluti compagnx, qui si tira avanti affrontando il presente e ovviamente senza abbassare la testa. La mia intenzione con questo comunicato è questa: chiarire alcuni conflitti e voci che ultimamente sono girati rispetto alla mia persona. Continue reading Bolivia: Lettere del compagno Mayron Mioshiro (Krudo) dal carcere di Qalauma di La Paz

Messico : Comunicato di solidarietà con Lotta Rivoluzionaria, di Mario López (Tripa)

“Per noi, l’oppresso si trova sempre in uno stato di legittima difesa ed ha sempre il pieno diritto di ribellarsi senza aspettare di venir fucilato, e sappiamo molto bene che spesso l’attacco è il miglior mezzo di difesa […]”
Errico Malatesta, 28 Ottobre 1923

Partendo da questa premessa di Malatesta e tenendo presente il significato che per noi anarchici acquisisce il concetto di violenza antiautoritaria (quella forza liberatrice che anteponiamo di fronte alla violenza degli/le oppressorx, quella risposta imminente e necessaria che utilizziamo di fronte alla repressione dello Stato e di tutto ad ogni Autorità – non sempre in forma difensiva ma anche offensiva come parte di quella necessità di autonomia e libertà, di quel desiderio di costruzione per mezzo della distruzione di tutto l’esistente -) nel quale si inquadra, nella maggioranza dei casi, l’agire di individualità anarchiche e nuclei di azione anarchica; arrivando alla pratica della solidarietà diretta con i/le compagnx in prigione (un agire che forma parte essenziale della lotta anarchica).

Questo è anche il caso dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria (L.R.) e degli/lle altrx compagnx anarchicx che lo Stato greco accusa di appartenere a L.R. Mentre alcunx stanno venendo giudicati per le loro azioni e la loro partecipazione confessa in L.R., altrx vengono giudicati per aver mantenuto ferma la propria posizione cosciente e decisa di anarchici irriducibili di fronte al Potere. Tuttx stanno venendo penalizzatx per aver partecipato a un’infinità di iniziative, progetti, attività e spazi di lotta, che si oppongono apertamente all’avanzare distruttivo del sistema di dominio e che, impiegando una diversità di metodi, mettono in discussione, criticano e attaccano il Potere. Quellx che rivendicano la loro partecipazione in L.R. (così come il compagno Lambros Foundas) stanno venendo processatx dallo Stato greco e condannatx a priori da una buona parte della società, precisamente per aver fatto ricorso alla ribellione, “senza aspettare che li si fucilasse”, ma anche per colpire lo Stato nei suoi pilastri, per dimostrare ampiamente che si sono riappropriatx delle loro vite e con queste della loro capacità critica e capacità di autodifesa, trasformandosi in offensiva diretta contro le strutture del dominio e la servitù volontaria che lo sostenta e alimenta.

Con queste parole non intendo glorificare una sigla e nemmeno esaltare un modello organizzativo, quello che cerco di far risaltare è l’importanza del loro agire e il loro apporto all’estensione del conflitto quotidiano, non solo in Grecia ma anche a livello internazionale. Un apporto indiscutibile alla propagazione dei nuclei di azione antiautoritaria, così come per l’intensificarsi dello scontro nelle strade, dando piede all’insurrezione cosciente e generalizzata.

Per me il compagno Lambros Foundas non ha mai acquisito quella connotazione di martire con cui alcunx cercano di circondarlo; al contrario, la sua morte in combattimento – in uno degli scontri più diretti contro le forze dell’ordine – è stata fonte inesauribile di forza e convinzione. La morte di un compagno d’azione, abbattuto dalle pallottole dell’oppressione non potrà mai essere passata sotto silenzio, nascosta o marginalizzata, che sia dal sistema di dominio o dai nefasti difensori dell’esistente e dei suoi falsi critici.

Per questo, invio la mia solidarietà e il mio sostegno ai compagni perseguiti dallo Stato Greco, nell’ambito della giornata di solidarietà con il caso della Lotta Rivoluzionaria. Allo stesso modo, esprimo tutta la mia solidarietà e appoggio al fratello Nikos Maziotis, a cui invio un forte e anarchico abbraccio. Così come nell’anno 1999, questo si ripete: Non potranno fermarci! Non potranno fermarli! Esprimo anche il mio appoggio e solidarietà alla sorella Pola Roupa, entrambi – per quello che ho capito – continuano ad essere latitanti.

Non potranno fermarci!
Non potranno fermarli!
Per l’espansione del conflitto!
Per la propagazione dell’attacco anarchico!
Per l’insurrezione!

Mario Antonio López Hernández
Prigioniero anarchico
Reclusorio Preventivo sur, Xochimilco, México D.F.

14 Novembre 2012

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Grecia, 18 novembre: Scontri con la polizia e azioni contro i neonazisti di Alba Dorata

Ad Agrinio, una città di dimensioni media di circa 100.000 abitanti, ha visto gli scontri più gravi mai avvenuti nella sua storia durante la serata del 18 novembre.

Mentre il partito nazi Alba Dorata ha ufficialmente aperto una sua nuova sede nella città, giusto di fronte alla locale stazione di polizia, centinaia di sbirri e membri di Alba Dorata sono giunti dalle città vicine (ma anche da Atene, lontana circa 280 km). Allo stesso tempo, gli antifascisti locali sono scesi per le strade della città, per manifestare e scontrarsi con la presenza nazi. Almeno 20 antifascisti sono stati detenuti dalla polizia (e almeno due di loro accusati).

Fino alle 22.00, gli scontri sono proseguiti.

Un video degli scontri dalla stampa:

Anche nella città di Xanthi si è svolta una manifestazione contro Alba Dorata, in seguito alla quale gli antifascisti hanno distrutto gli uffici locali del partito neo-nazi.

Video dell’azione dalla stampa:

Ekaterinburg, Russia: Azione di solidarietà con l’occupazione Delta, il compagno Gustavo Quiroga e tutti gli altri anarchici in Grecia

Solidarietà con l’occupazione Delta
Libertà per il compagno Gustavo Quiroga Gonzáles

Il 18 Novembre, compagni di Ekaterinburg hanno effettuato una azione per la campagna Food Not Bombs che hanno dedicato agli anarchici dell’occupazione Delta, a Salonicco, in segno di solidarietà internazionale.

Ecco qui di seguito una breve traduzione estratta dal loro comunicato:

“Quando le persone si suicidano a causa della povertà in Grecia, quando le persone senza tetto muoiono ogni inverno, edifici vuoti nel centro della seconda città più grande del paese sembrano come un dramma. In un paese devastato dalla crisi, non ci saranno soldi da investire nei palazzi abbandonati, in modo che rimangano vuoti e decadenti, sorvegliati da unità di polizia che li proteggano dalle premesse malizie degli anarchici. In questi momenti, diventa chiaro che la giunta non sia mai scomparsa. La facciata della democrazia greca è crollato, e vediamo una dittatura totalitaria in essa. (…)

Auguriamo ai nostri compagni in Grecia, di fronte a tutte le difficoltà esistenti, di non arrendersi mai, ma piuttosto di continuare la lotta contro lo Stato Greco, che è l’unico terrorista. Ci auguriamo che ci incontreremo di nuovo, quando la bandiera rossa-nera volerà su una libera Grecia e Russia.”

Fanculo alla polizia

Nei primi giorni del Novembre 2012, l’anarchico immigrato Gustavo Quiroga (detenuto dallo sgombero dell’occupazione Delta, il 12/9) è stato trasportato al Centro di Deportazione ad Atene). Il 4 Novembre, fu deportato in Colombia.

Almeno ora il compagno è fuori dalla prigione, e nonostante tutto quello che è successo, sta relativamente bene. Gli inviamo tutta la nostra forza e il sostegno incondizionato… fino a quando ci incontreremo di nuovo.

Giappone : Manifestazione di solidarietà per il caso della Lotta Rivoluzionaria nel Centro Sociale anarchico IRA a Tokyo

Un evento gratuito di solidarietà internazionale si terrà Sabato, 24 Novembre, alle 19.00 (ora locale) nel Centro Sociale anarchico Irregular Rhythm Asylum, che si trova in 1-30-12-302 Shinjuku, nel reparto speciale Shinjuku-ku di Tokyo, in Giappone.

Un compagno dalla Svizzera, che è un membro attivo del Centro Culturale Bremgarten, presenterà il progetto anarchico particolare, il precedentemente occupato KuZeB, aprendo così la discussione.

Questa sera è l’occasione per stare insieme e parlare del gruppo rivoluzionario di guerriglia urbana anarchica “Lotta Rivoluzionaria” così come per la situazione attuale in Grecia, nel contesto del richiamo per la solidarietà ed azione internazionale del gruppo di Atene (mail di contatto: RScase[at ]espiv[dot]net). Un altro argomento di discussione potrebbe essere lo sciopero generale contro l’austerità che si è svolto il 14 Novembre in diversi paesi dell’Europa meridionale.

L’evento principale è organizzato da anarchici di Tokyo, che leggeranno brani tratti dai proclami del gruppo “Lotta Rivoluzionaria” in giapponese. Inoltre, faranno riferimento alla cronologia delle azioni contro lo Stato/Capitale dallo stesso gruppo, e condivideranno le informazioni con i partecipanti circa le sessioni del processo che si sono svolte nella Corte Marziale delle carceri di Koridallos finora.

Solidali di lingua greca hanno già cominciato a tradurre diverse rivendicazioni di responsabilità del gruppo Lotta Rivoluzionaria in giapponese, in collaborazione con i compagni giapponesi. Questa raccolta di testi tradotti dovrebbe essere finita entro il Febbraio 2013. L’Irregural Rhythm Asylum aiuterà nella stampa dell’edizione.

Quando la discussione del 24/11 raggiungerà la fine, i compagni anarchici intendono portare i loro striscioni e slogan, al fine di tenere una manifestazione alla stazione di Shinjuku, insieme a tutte le persone si saranno riunite nel centro sociale. Quindi, siete invitati a partecipare all’evento e poi scendere in piazza.

LA SOLIDARIETÀ TRAPASSA I CONFINI

Fonti / Info di contatto: i, ii, iii — Mappa sia in giapponese e in inglese qui.

Grecia: Dichiarazione congiunta di 20 combattenti imprigionati e processati in solidarietà con gli ostaggi anarchici, “i 4 di Vyronas”, Tzifkas, Dimtsiadis, Tsilianidis, Fessas, in occasione della Corte Marziale del 23 Novembre

Polvere da sparo e fuoco per le celle della prigione di Stato – Non ci fermeremo fino a quando non saremo liberi

“… Ci sono momenti in cui le persone si rendono conto che il loro errore di essere soggiogati non è dovuto alle stelle, ma alle loro coscienze sottomesse. È dal quel momento che si fanno carico del proprio destino e la storia viene scritta da l’altra riva, quella che ogni Stato odia e trema. La riva della ribellione e della passione per la libertà…”

Il 23 Novembre 2012, gli anarchici Tzifkas, Tsilianidis, Dimtsiadis e Fessas sono chiamati a comparire davanti alla Corte d’Appello di Via Loukareos ad Atene, per lo svolgimento di un altro atto nella cronaca dei procedimenti penali contro di loro, che sono stati avviati dal 13 Ottobre 2010, dopo i mandati di cattura emessi per l’incendio doloso sui veicoli della società pubblica elettrica (DEI). L’anarchico Giannis Skouloudis è stato arrestato il 13/10/2010 ed ha rivendicato la responsabilità per questa azione diretta – è stato scarcerato il 22/06/2012.

I quattro compagni erano in latitanza per tre mesi, mentre la loro persecuzione continuava, e sono stati catturati il 13/01/2011. Insieme ad altri trucchi accusatori, i quattro sono stati incriminati per un nuovo caso, e questa volta le autorità persecutorie hanno applicato il teorema inventivo sull’antiterrorismo per l'”organizzazione terrorista sconosciuta”.

In questo processo, i funzionari giudiziari verrano chiesti di ratificare il monopolio della violenza che il complesso dello Stato sta cercando di mantenere – proprio come è successo alla corte precedente, che abbia avuto inizio il 21 Marzo 2012 ed ha stabilito sul caso dell’incendio doloso contro i veicoli della DEI. I funzionari giudiziari verrano chiesti di condannare moralmente e politicamente una serie di scelte e di coscienze che consistono una minaccia per la continuazione del dominio regolare ora più che mai, in mezzo alla rinascita della guerra sociale guerra, e mentre la fede nel sistema socio-politico abbia toccato il punto più basso; una serie di scelte e di coscienze che incarna l’applicazione teorica e pratica del negativo fotografico del processo rivoluzionario nelle sue innumerevoli sfaccettature.

Lasciando da parte le divisioni forgiate tra legale ed illegale, tra pubblico e cospirazionale, è chiaro che ogni arresto, ogni procedimento giudiziario ed ogni processo sono parte di una più ampia strategia contro-rivoluzionaria della dominazione.

Ogni attacco ad ognugno di noi è un attacco a tutti noi.

Lasciamo che i compagni parlino da soli sulle loro scelte, perché le azioni parlano più forte delle parole.

Li ricordiamo che noi stiamo dalla loro parte, ancora una volta, in vista di questa nuova parodia giudiziaria. Li inviamo, quindi, i nostri saluti e la nostra sincera solidarietà.

Solidarietà con gli anarchici Sokratis Tzifkas, Dimitris Dimtsiadis, Babis Tsilianidis Solidarietà con l’anarchico Dimitris Fessas

Mustafa Ergün, Angelos Kostopoulos, Dimitris Dimitriou, Charalambos Avramidis, Dimitris Giotsas, Michalis Ramadanoglou, Michail Tzoumas, Christos Tsonaros, Makis Gerakis, Yannis Gelitsas, Vaggelis Kalamaras, Dimitris Tsaras, Andrzej Mazurek, Elias Karadouman, Giorgos Karagiannidis, Stella Antoniou, Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, Spyros Stratoulis, Rami Syrianos

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Manado, Indonesia : Cospirazione Internazionale per la Vendetta – FAI/FRI rivendica l’incendio di una scuola

L’11 Novembre 2012, coperti dalla notte e con desideri di solidarietà rivoluzionaria verso gli/le anarchicx imprigionatx di tutto il mondo, abbiamo bruciato una scuola elementare a Paniki – Manado. Dedichiamo la nostra azione a tutti i fratelli e le sorelle della FAI-FRI.

Forse moltx compagnx si staranno chiedendo – perchè dare fuoco a una scuola? La risposta è semplice. Prima di tutto, la scuola è una prigione. E non ci sono altre scuse per difendere la scuola e toglierla dalla lista di obiettivi delle azioni rivoluzionarie. A scuola, non impariamo la libertà, il coraggio, l’unicità e la solidarietà rivoluzionaria. Non impariamo altro che la situazione della società che ci viene imposta sulla nostra dignità come esseri umani.

Dedichiamo la nostra azione a ricordare i nostri fratelli, Eat e Billy, che sono ancora imprigionati dallo Stato. Inoltre, tramite questa azione vogliamo mandare saluti rivoluzionari a Nicola Gai e Alfredo Cospito, ai membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, a Theofilos Mavropoulos, Gabriel Pombo da Silva, Marco Camenisch, ai membri di Lotta Rivoluzionaria e agli anarchici imprigionati in Cile e Bolivia. A Luciano Tortuga e Mario Tripa Lopez, mandiamo abbracci rivoluzionari ad entrambi.

Questa azione è parte della settimana di azioni per ricordare i nostri fratelli che sono imprigionati dallo Stato, la lotta contro lo Stato, il capitale e la società.

Nessun passo indietro
Mai disarmati, mai inchinarsi

Per l’anarchia
Per l’Internazionale Nera

Cospirazione Internazionale per la Vendetta
FAI-FRI
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Note sull’azione:

Il fuoco è stato appiccato intorno alle 21.00. L’intera scuola è bruciata. 322 bambini hanno ora un sacco di tempo libero senza educazione di Stato. Non è stata una casualità. In seguito alla precedente azione del nostro gruppo del 5 Novembre a Manado, la polizia ha organizzato un meeting specificatamente per discutere della situazione, mentre ai media non è stato permesso di entrare per ascoltare. Pare abbiano deciso per una politica di negazione, nel tentativo di sopprimere le informazioni sugli attacchi. Quindi, il precedente congegno esplosivo a Manado è stato dichiarato essere “solo una valigia vuota” confusa con una bomba, e l’incendio della scuola è stato dichiarato essere “un corto circuito elettrico”.

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Manado, Indonesia : Cospirazione Internazionale per la Vendetta – FAI/FRI rivendica un congegno esplosivo

“Remember, remember
The fifth of November
The gunpowder treason and plot.
I know of no reason
Why the gunpowder treason
Should ever be forgot.”
(V for Vendetta)

La scorsa notte (Lunedì 5 Novembre 2012) abbiamo posizionato un piccolo pacco esplosivo, di fronte al pub Red Monkey Karaoke a Manado. Lo abbiamo fatto come piccolo gesto di solidarietà a tuttx i/le ribelli in Papua che hanno ricevuto le pallottole dell’esercito indonesiano, alle persone nelle Filippine che resistono contro il disastro ecologico del mega-progetto di SMI-Xstrata, ai/le ribelli degli squat in Grecia che hanno affrontato lo sgombero e sono stati sequestrati dallo Stato, ai/le combattenti antifascistx in tutto il mondo che contrastano la discriminazione e il terrore.

Sappiamo che non significa nulla per alcune persone che non sanno altro che gettarci critiche e, dall’altro lato, si proteggono dietro le sbarre della ragione. Per alcuni, questo tipo di solidarietà “non è vera solidarietà” perchè nascondiamo i nostri volti e mettiamo solo un nome: Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale. Anche così, non vogliamo mandare la nostra solidarietà a “qualche rivoluzionarix”, al contrario ci dichiariamo un fronte nichilista.

Ma vogliamo comunque menzionare i nostri fratelli in armi che accendono sempre un fuoco nei nostri cuori con il loro messaggio: nessun passo indietro, mai inchinarsi, mai disarmati: la Cospirazione delle Cellule di Fuoco e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, i prigionieri rivoluzionari in Grecia, Gabriel Pombo da Silva, Luciano Tortuga, Mario Tripa Lopez, Alfredo Cospito e Nicola Gai, sequestrati dallo Stato, i prigionieri anarchici dell’operazione Ardire, Mangiafuoco, Ixodidae e Thor, il fiero Henry Zaggarundo, Marcelo, Juan e Freddy, Ivan Silva e Carla Verdugo, e i nostri due fratelli nella lotta che sono ancora sequestrati dallo Stato, i membri della FAI Indonesiana: Eat e Billy, e Tukijo: anche tu sei nostro fratello.

La nostra azione stanotte è parte di una chiamata internazionale allo sciopero generale e alla solidarietà internazionale a tuttx i/le combattenti che sono insortx contro il dominio, il controllo, il potere e la distruzione ecologica.

La nostra azione fa eco alla chiamata dei nostri fratelli dei Gruppi Rivoluzionari per la Diffusione del Terrore e dei Fuochi all’Orizzonte della Grecia, la Cellula Insurrezionale Mariano Sanchez Anon (CI-MSA) dal Messico, i Wolfpack in Russia, e la Cellula della Collera così come la Cellula dei Cospiratori per l’Estensione del Caos in Buenos Aires.

Nessun passo indietro,
Mai disarmati,
Mai inchinarsi,
Solidarietà nell’azione, sempre

Cospirazione Internazionale per la Vendetta
FAI-FRI
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Note sull’azione:

Red Monkey Karaoke è uno dei luoghi di intrattenimento di lusso di Manado. Il congegno è stato posizionato nell’area del parcheggio, nel mezzo di molte auto di persone ricche. L’obiettivo: le auto nel parcheggio. Distruggere le auto (come principale mezzo di trasporto per la gente di città). Questo è un segno che il nostro gruppo FAI-FRI è vicino ai/le ribelli che contrastano gli eco-distruttori. Per mostrare solidarietà e non retrocedere mai dalla linea del fronte.

Red Monkey Karaoke è situato nella strada principale di Manado. Pierre Tendean street è la strada principale e più grande di Manado. Red Monkey è stato scelto perchè è uno dei simboli consumisti di Manado. L’obiettivo non erano le persone, ecco perchè il pacco è stato situato nel parcheggio.
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Il congegno è stato scoperto dall’agenzia di sicurezza Megamass alle 24.00. La sicurezza ha allertato la polizia di Manado che ha isolato l’area. Alle 2.00 sono arrivate le forze di polizia di Sulawesi, hanno fatto le loro valutazioni e alle 2.30 hanno fatto detonare il congegno.

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Appello internazionale della FAI/FRI Indonesia per azioni di solidarietà con Eat & Billy

Carx compagnx della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI) di tutto il mondo, ai/le ribelli che ancora insorgono contro il potere, la società e la distruzione della natura.

Noi, la Cospirazione Internazionale per la Vendetta, la sezione Indonesiana della FAI-FRI vogliamo fare un appello internazionale all’azione diretta contro tutte le proprietà e i simboli della società, i distruttori della natura, i fascisti, i militari e i nostri nemici. Questo appello internazionale è anche per ricordare il sequestro dei nostri due fratelli della Long Live Luciano Tortuga Cell – FAI Indonesia, Eat & Billy, avvenuto un anno fa da parte dello Stato. Un anno di rapimento e ostacolo all’azione rivoluzionaria compiuta dai nostri fratelli. E non vogliamo dimenticare di menzionare il membro fuggitivo della Long Live Luciano Tortuga Cell, K., che è ancora in clandestinità e ricercato dal potere.

Ma nell’essenza la nostra azione sarà dedicata a tutti i/le ribelli e rivoluzionarix che non fanno mai passi indietro, rimangiandosi le loro parole, e che mai vogliono lavarsi le mani con la svendita di un altro nome rivoluzionario per proteggere le loro zone di comodità.

Vogliamo fare appello alle nostre sorelle e ai nostri fratelli in armi di tutte le cellule della FAI-FRI per rinfrescare le nostre memorie rivoluzionarie. Per mostrare che fino ad oggi non abbiamo dimenticato e mai dimenticheremo i nostri fratelli e sorelle sequestrati e catturati dietro le sbarre dallo Stato. Eat e Billy sono solo un piccolo pezzo in un’ondata di repressione che sempre accompagna il sorgere dei desideri insurrezionali intorno ai circuiti della FAI-FRI. L’azione parla sempre più forte delle parole.

Per una settimana, a partire da oggi, vogliamo mandare i nostri saluti rivoluzionari per Eat e Billy e altri ribelli (i fieri membri rivoluzionari della CCF e di Lotta Rivoluzionaria, Luciano Tortuga Pitronello, Mario Tripa Lopez, Marco Camenisch, Gabriel Pombo da Silva, Theofilos Mavropoulos, Alfredo Cospito e Nicola Gai, Marcelo, Juan e Freddy, Ivan Silva e Carla Verdugo, gli anarchici prigionieri delle operazioni in Italia e molti altri nomi rivoluzionari) che devono essere ricordati e menzionati nei nostri cuori attraverso l’azione.

Ci vediamo nelle strade, coperti dalla notte attraverso i fuochi contro il potere e la società.

Per l’anarchia
Per l’Internazionale Nera
Per le nostre sorelle e fratelli

Cospirazione Internazionale per la Vendetta
Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale
Sezione Indonesiana della FAI

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Barcellona : Chiamata internazionale di propaganda e azione con il compagno Piotr Silajev

Il compagno Piotr potrebbe essere estradato dallo Stato Spagnolo alla Russia dove lo aspetta una lunga condanna in prigione. Da Barcellona facciamo una chiamata internazionale di giornate di propaganda e azione per appoggiare il nostro compagno Piotr Silajev nei giorni 19-20-21 Novembre. Il 28 Ottobre è cominciato a Granada (Spagna) il processo per estradare Piotr Silajev in Russia. Il Tribunale Nazionale – un tribunale speciale focalizzato su reati come “crimine organizzato” e “terrorismo” – vuole estradare Silajev in Russia nonostante abbiamo asilo politico garantito dallo Stato finlandese. Nel caso fosse estradato, in Russia lo aspetta una condanna tra 7 e 13 anni di carcere.
La ragione della possibile estradizione è il ruolo di Piotr nella campagna per salvare il bosco millenario nella regione di Khimki nei dintorni di Mosca dalla costruzione di un’autostrada che passerebbe in quest’area. Il progetto fu concesso all’impresa francese Vinci, conosciuta per la polemica e la corruzione nei suoi progetti. Nel 2010 una manifestazione attacco il municipio di Khimki e dopo che la polizia russa ebbe annunciato l’ordine di cattura, Piotr fuggì dal paese.

La possibile estradizione violerebbe non solo le leggi spagnole ma anche numerose leggi internazionali e il trattato delle Nazioni Unite sui rifugiati politici.

Adesso la solidarietà è necessaria!

Facciamo una chiamata a tattiche multiple per diffondere la situazione del nostro compagno anarchico!

Potete inviare le azioni di solidarietà a: babushka(at)riseup.net
Maggiori informazioni su Piotr in spagnolo su: rusafa.wordpress.com

No all’estradizione di Pjotr Silajev.

Gruppo di appoggio di Barcelona
5 Novembre 2012

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Nota di Liberacion Total:

La lotta in difesa del bosco di Khimki è stata spinta da un ampio settore e in diverse forme, da manifestazioni pacifiche a sabotaggi, in cui hanno anche participato compagnx anarchicx. Per vedere alcune azioni tradotte in spagnolo a suo tempo: qui

Solidarietà attiva con Piotr!

Toluca, Messico : Rivendicato da ELF/FAI attentato esplosivo contro succursale bancaria

Comunicato:

(…) una società civilizzata è una composta da uno Stato,
la proprietà, la religione (o nelle società moderne, le ideologie),
le leggi, la famiglia patriarcale, lo scambio di merci, la divisione
delle classi (…). La civilizzazione è quindi l’addomesticamento sistematico e
istituzionalizzato della stragrande maggioranza delle persone nella società, realizzata
da alcuni che si avvalgono della rete del dominio.
La Rete del Dominio – Wolfi Landstreicher.

1. Citato questo come punto di riferimento per le azioni, la guerra sociale emerge dallo spettro insurrezionale e dalla sua diversità: chiese e merci incendiate, banche e parlamenti esplosi. Ogni azione che rompe con la rete del dominio è un attacco alla civilizzazione, ogni azione splendidamente violenta contro l’addomesticamento, i suoi sistemi e istituzioni sostiene VIVA L’ANARCHIA! Se le azioni sono di “maggiore o minore ampiezza”, a volte questo significa solo l’insistenza della petulante gerarchizzazione (sistematica) nelle nostre teste. Illusi di credere che attacchiamo la radice del problema? Sabotatori arditi che gettano appena un po’ di sabbia negli ingranaggi della mega-macchina?

(…) guerriglieri del godimento, quelli che vedono la connessione tra la ribellione
e la vita come pre-condizione necessaria per prendere l’azione. Per questo
crediamo che non ci sia una “línea corretta” da seguire (…)
Il Sole Sorgerà Ancora- Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

2.- Liberare alcuni conigli in prigionia per lasciarli in un bosco, può essere politica di sinistra? Potremmo chiedere lo stesso se le Individualità Tendenti al Selvaggio (ITS) avessero rivendicato le loro azioni contro l’élite borghese di una delle Scuole/Imprese/Istituzioni di maggior Potere di queste terre. Per tanto, dichiarare guerra alla civilizzazione non è una lotta specifica, non è la “linea corretta” da seguire. Ci troviamo in parte affini al Nucleo Autonomo del Crimine Rivoluzionario – Frazione Distruttrice della (In)Civilizzazione quando esprimono la loro lotta contro ogni tipo di dominio; Se anche le diverse azioni (anti-civilizzazione, individualiste, anarco-ecologiste) radicali non sempre risultano un GODIMENTO, alcune altre sono state molto nutritive per questo nuovo nichilismo iconoclasta (per esempio: aver identificato il nocivo sistema tecnologico-industriale). Dal Cile all’Indonesia, che la civilizzazione e la società che la sostenta ARDANO!

(…) I prigionieri di guerra non sono vittime dell’ingiustizia come dicono
i “liberali” nella loro auto-giustificata masturbazione. Siamo nemici
dichiarati dello Stato capitalista e dei suoi organi (…)
Jock Palfreeman.

3.- Siamo antagonisti contro la civilizzazione! Per questo rivendichiamo il congegno esplosivo detonato lo scorso 11 Novembre 2012 nella succursale bancaria Afirme (Gruppo finanziario) situata in una piazza commerciale della colonia Valle don Camillo della città di Toluca, Messico. Questa azione è situata nel quadro della settimana internazionale di azione diretta (dall’8 al 15 di Novembre) per la memoria e solidarietà con i fratelli della Long Live Luciano Tortuga Cell – FAI Indonesia, Eat e Billy. FORZA CABRONES!, e senza dimenticare anche il compagno in clandestinità, K. CHE LA TUA FUGA SIA SEMPRE INDOMITA! Alla chiamata fatto dagli insorti della Cospirazione Internazionale per la Vendetta – Sezione Indonesia della FAI-FRI rispondiamo con un abbraccio internazionalista e anarchico, per reiterare ancora una volta che la solidarietà tra anarchicx è ben più che parole.

Frazione Anti-civilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra
Affine alla Federazione Anarchica Informale
(FA/FLT/FAI)

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