Italia – Operazione Ardire: Comunicato di Stefano Fosco dal carcere di Pisa

LIBERI TUTTI

Un brigante in gabbia

Con il fraterno appoggio solidale dei compagni e delle compagne della “Cassa antirep. delle Alpi occidentali”, comunico quanto segue:

Il 13 giugno 2012 sono stato tratto in arresto a Pisa, assieme alla mia compagna Elisa, all’interno dell’“Operazione Ardire” della procura di Perugia. I carabinieri del ROS hanno sfondato la porta e mi hanno condotto in caserma, in cui sono stato schedato e sottoposto al prelievo del dna e dove ho subito una pesante provocazione. In seguito sono stato ristretto presso il carcere Don Bosco di Pisa.

Il 16 giugno sono stato interrogato dal gip, ma – ovviamente – mi sono avvalso della facoltà di non rispondere. Il passo successivo a livello legale sarà il tribunale del riesame.

Per ragioni che spiegherò a breve, sono stato impossibilitato ad accedere a qualsiasi canale informativo e pertanto ho una visione piuttosto ristretta di quel che è accaduto. Ad esempio, non conosco chi siano gli indagati, oltre a noi dieci tratti in arresto, e nemmeno conosco dove siano state effettuate le 40 perquisizioni.

L’ordinanza di custodia cautelare nei miei confronti è di oltre 200 pagine, e in essa le accuse che mi vengono imputate sono piuttosto pesanti: ideologo ed esecutore materiale di una serie infinita di azioni dirette, oltre a coordinamento e propaganda di campagne solidali con i prigionieri anarchici di tutto il mondo. Ma, nel merito delle accuse ritornerò in futuro dopo una attenta analisi delle carte processuali.

Anticipo solo che lo schema seguito dagli investigatori sembra ripercorrere in pieno i tanti teoremi accusatori degli anni Settanta e Ottanta. La differenza fondamentale è che stavolta al centro dell’attenzione c’è il blog anarchico “Culmine”. Su questo punto, ovvero sulla presunta libertà di contro-informare ai tempi di internet, sarà doverosa una riflessione all’interno del movimento anarchico internazionale.

Essendo imputato di 270 bis e 280 sono stato classificato in A.S.2, ovvero devo scontare la carcerazione preventiva in un regime di Alta sorveglianza. Ma il carcere di Pisa, in cui mi trovo, non ha sezioni per l’A.S. ed è così che non ho socialità e faccio l’aria da solo in una sorta di isolamento informale!

È molto probabile che mi trasferiranno in un carcere che abbia delle sezioni i A.S.

I tanti compagni che mi conoscono da decenni sanno quanto sia importante per me il contatto con gli anarchici e le anarchiche. Se in questi giorni non avete avuto mie notizie, nemmeno un saluto, è perché sono stato impossibilitato a farlo.

In pratica, dal giorno del mio arresto fino al 22 giugno, giorno in cui mi è stata notificata la censura della corrispondenza, non ho ricevuto nulla, ma proprio nulla da parte dei compagni, nonostante i siano stati spediti telegrammi, cartoline, lettere solidali. Nel frattempo avevo scritto 13 lettere, utilizzando i pochi indirizzi memorizzati, e non ho idea se tali missive siano mai state recapitate. Pertanto, in dieci giorni di prigionia ho subito il blocco e sequestro totale di tutta corrispondenza, in entrata e in uscita. Non ho idea di quanto legale sia tale trattamento e, da anarchico, non mi interessa impugnarlo. Ci tengo solo a far conoscere questo pericoloso precedente negativo con un anarchico. Tratto in arresto e “desaparecido” dallo Stato italiano per dieci giorni, senza neanche poter ricevere telegrammi solidali. Per carità, nessun vittimismo, solo una constatazione di quel che il sistema si prepara a fare contro noi anarchici.

Il giorno stesso dei nostri arresti è intervenuta anche il ministro degli interni, stesso copione già visto con l’arresto dei compas cileni coinvolti nel caso “Bombas”, dei compagni greci della “Cospirazione delle cellule di fuoco”, degli arrestati in Bolivia. Anche su questo, ovvero sulla internazionale della repressione anti-anarchica, bisognerà riflettere.

Oltre alla censura della corrispondenza, ho il divieto di incontro e di corrispondenza con la mia compagna Elisa, rinchiusa nel femminile del carcere di Pisa.

Fino ad oggi, per i motivi sopra esposti, non mi è stato possibile contattare i miei coimputati/e, dei quali non avevo nemmeno il recapito. Annuncio che, appena dopo il riesame, inizierò a preparare la mia difesa tecnica con la quale smentirò, punto per punto, le tante menzogne diffuse in questi giorni. I compagni anarchici che mi conoscono da decenni sanno bene che non sono così sprovveduto, come vorrebbero far credere. Questo è il mio quinto 270 bis, in precedenza sono stato assolto o archiviato prima del processo per analoghe associazioni sovversive da parte delle Procure di Genova, Lecce, Torino e Firenze.

Da individualista quale sono, ho sempre trovato affascinante il percorso dell’antigiuridismo anarchico, e sulle mie spalle di pregiudicato ho una condanna per “Oltraggio all’onore e al prestigio del corpo giudiziario”, ma credo che tale percorso abbia dei limiti, soprattutto quando ci si trova dinanzi a un teorema accusatorio pieno di menzogne, manipolazioni e clamorosi errori di traduzione.

Per preparare la mia difesa tecnica – si badi bene, senza accettare nessun interrogatorio da parte della giustizia – ho bisogno di un grande aiuto da parte del movimento anarchico, italiano e non solo. In pratica, devo ricostruire con documenti, comunicati, articoli e libri la storia dell’anarchismo d’azione degli ultimi decenni. Di volta in volta segnalerò i materiali dei quali avrò bisogno. Ovviamente mi auguro che qualche compagno smanettone salvi tutto il data-base di Culmine, con una particolare attenzione alla cronologia dei post pubblicati. Più copie saranno salvate e meglio sarà. (Occhio, quando consultate Culmine evitate di fare commenti a voce alta, potreste essere arrestati all’istante!)

Tutti noi anarchici sappiamo che un giorno o l’altro potremmo finire dietro le sbarre, ma quel che colpisce in questo caso è il feroce accanimento nei confronti di due carissimi amici e compagni: Marco e Gabriel che, per ragioni diverse, erano prossimi a una decisiva svolta della loro lunghissima situazione detentiva. Colpisce soprattutto quel che si dice contro Marco e penso sia urgente che il movimento anarchico internazionale si ponga l’obiettivo di valutare come sostenerlo in maniera efficace.

Non ho idea se mi verrà recapitata tutta la corrispondenza.

Io risponderò a tutte le lettere e cartoline che riceverò. Per via della censura, vi consiglio di inviarmi in maniera separata materiale scritto in italiano da quello scritto in altre lingue (spagnolo e inglese).

Invio un forte abbraccio ai compagni e alle compagne che mi/ci hanno espresso la propria solidarietà, come il corteo spontaneo di Trento, quello di Perugia o il manifesto di Pisa.

Un abbraccio carico di cariño al Tortuga!

Un caro saluto ribelle dal brigante in gabbia

Stefano Gabriele Fosco
C.c. di Pisa, via Don Bosco 43, IT-56127 Pisa
24 giugno 2012

Grecia: Aggiornamenti sugli anarchici rivoluzionari Giannis Skouloudis (scarcerato) e Sokratis Tzifkas

Giannis Skouloudis è stato scarcerato nel pomeriggio di Venerdì 22 giugno 2012.

Il compagno era stato sottoposto in custodia cautelare nelle carceri minorili di Avlona dal 13 Ottobre, 2010. In seguito alla decisione del tribunale il 26 marzo 2012, per Giannis Skouloudis, Sokratis Tzifkas, Babis Tsilianidis, Dimitris Dimtsiadis e Dimitris Fessas per quanto riguarda il caso di incendio doloso sui veicoli della società di energia elettrica pubblica (DEI), Skouloudis è stato condannato a 5 anni e 5 mesi di reclusione. Aveva già scontato i 2/5 della sua pena detentiva, perciò avrebbe dovuto essere rilasciato dalla prigione in pochi giorni. Tuttavia, il Consiglio giudiziario ha ritardato la sua decisione rispettiva, così ha concesso l’uscita del compagno solo dopo tre interi mesi passati.

Ricordiamo che “i 4 di Vyronas” (Tsilianidis, Dimtsiadis, Tzifkas, Fessas) sono attualmente in custodia cautelare, in seguito di ulteriori accuse contro di loro.

Sokratis Tzifkas è incarcerato nelle prigioni di Diavata dal momento che sia cominciato il processo per il caso di incendio doloso dei veicoli di DEI, nel Marzo del 2012. Attualmente, egli non è autorizzato a ricevere libri (letteratura, ecc) per posta, mentre tutte le lettere che vengono inviate a lui, come nel caso di molti altri prigionieri sono in primo luogo “controllate” nel quartier generale della polizia di Salonicco (GADTH).

Per questo motivo, una casella postale è stata istituita per coloro che desiderano comunicare con Sokratis Tzifkas: Postal Box/Τ. 8, CAP/Τ. 57300, Halastra, Salonicco-Grecia.

Atene: Attacchi incendiari da parte della nuova Cospirazione delle Cellule di Fuoco/FAI-FRI

Questa traduzione del testo dei Gruppi Rivoluzionari per la Dispersione del Terrore che in precedenza era resa pubblica dal Contra Info qui è dedicata ai tutti/e compagni/e in Italia che nell’ultimo periodo vengono pressi di mira per l’ennesima volta da parte delle autorità. La solidarietà è l’arma del popolo!

Assunzione di responsabilità per gli attacchi incendiari da parte dei Gruppi Rivoluzionari per la Dispersione del Terrore (CCF/FAI-FRI)

I lupi non possono essere imprigionati, non possono essere domati

La citazione seguente è dedicata agli rivoluzionari anarchici Giannis Michailidis e Dimitris Politis, che sono ricercati per la partecipazione all’organizzazione rivoluzionaria anarchica CCF e non si arrenderanno mai! Che i nostri incendi vi diano forza e le nostre ceneri nascondino le vostre tracce, fratelli.

“Se mi guardo attorno mi vien voglia di vomitare. Da una parte lo scienziato a cui devo credere per non essere ignorante. Dall’altra il moralista e il filosofo dei quali devo accettare i comandamenti per non essere un bruto. Poi viene il Genio che devo glorificare e l’eroe innanzi al quale devo inchinarmi commosso.

Poi viene il compagno e l’amico, l’idealista e il materialista, l’ateo e il credente e tutta un’altra infinità di scimmie definite e indefinite che vogliono darmi i loro buoni consigli e mettermi, finalmente, sulla buona via. Perché – naturalmente – quella su cui cammino io è una via sbagliata, come sbagliate sono le mie idee, il mio pensiero, il mio tutto.

Io sono un uomo sbagliato. Essi – poveri pazzi – sono tutti pervasi dall’idea che la vita li abbia chiamati ad essere sacerdoti officianti sull’altare delle più grandi missioni, poiché l’umanità è chiamata a dei grandi destini…

Questi poveri e compassionevoli animali deturpati da bugiardi ideali e trasfigurati dalla pazzia, non hanno mai potuto comprendere il miracolo tragico e giocondo della vita, come non hanno potuto accorgersi mai che l’umanità non è affatto chiamata da nessun grande destino. Se qualche cosa avessero compreso di tutto ciò, avrebbero almeno imparato che i cosiddetti loro simili non hanno voglia affatto di rompersi l’osso spinale per cavalcare l’abisso che l’uno dall’altro separa.

Ma io sono quel che sono, non importa cosa.

E il gracidare di queste multicolori cornacchie altro non serve che a rallegrare la mia personale e nobile saggezza. Non udite, o scimmie apostoliche dell’umanità e del divenire sociale, qualche cosa che romba al di sopra dei vostri fantasmi?

Udite, udite! È lo scrosciare saettante delle mie furibonde risate, che su, nell’alto rimbomba!
[Renzo Novatore, con pseud. Brunetta l’Incendiaria]

Innanzitutto vogliamo chiarire che lo scopo di questa analisi non è affatto la formulazione di una teoria. Invece, si sceglie come mezzo per la diffusione della visione rivoluzionaria ed ha come scopo principale il consolidamento pratico e il rafforzamento delle resistenze collettive all’autorità, nello stesso modo in qui essa indebolisce i rapporti personali e priva di significato la vita quotidiana.

Il contesto storico odierno trova il capitalismo in tumulto ed i equilibri interni della società in mutazione. I meccanismi inerenti al sistema per la sua riproduzione ed auto-equilibrio funzionano sempre più intensamente. Così, i Stati, come il meccanismo di base per assicurare il totalitarismo, si impegnano a rafforzare tutti i loro mezzi di sottomissione pratici ed indiretti.

In questa condizione, come previsto, sempre più gruppi sociali entrano in contatto con il lato disgustoso dell’autorità. Questo non significa che le persone elaborano le loro esperienze nello stesso modo. Sono pochi quelli che finora concepiscono la vera natura disumana del capitalismo. La sua anima maliziosa. Ancora più meno sono quelli che hanno le palle per liberarsi nella prassi, anche se brevemente, dai quadri soffocanti del potere. Per questo motivo è assurdo di credere che sia possibile, così semplice, un cambiamento del mondo, una rivoluzione mondiale. Tuttavia, la guerra con il potere esiste ed esisterà per sempre, fino a quando anche un unico uomo si sente limitato ed evaderà dalla sua prigione.

Noi seguiamo il nostro cammino attraverso la rete caotica dell’autorità che si estende nella società. L’obiettivo è l’annullamento con la prassi della più profonda concezione di restrizione che possiamo identificare in qualsiasi situazione. Per raggiungere questo obiettivo scegliamo azioni che per la etica della società sono estreme. La legge della città è rimasta la stessa con la legge della giungla. Dopo quasi 4000 anni di evoluzione della civiltà, l’uomo non è riuscito ancora a superare con la sua logica il gioco contenzioso della dominazione del più forte. Allora attacchiamo furiosamente l’esistente, non per vincere in qualche battaglia di superiorità, ma per distruggerlo completamente. Proclamiamo, con ogni nostra azione, la guerra a qualsiasi cosa rafforzi o rappresenta il potere del cazzo per soddisfare i nostri desideri. Perché abbiamo capito che non c’è altra strada per recuperare la libertà al di là dell’infinita lotta dentro e fuori i confini del sé.

Dovunque ti trovi, scava in profondità.
La sorgente è là sotto.
Non ti preoccupare, se la gente
cupa griderà: “C’è l’inferno, là sotto!”
[Friedrich Nietzsche]

Nella notte di Sabato, 12 Maggio, ad Atene, abbiamo scelto di colpire un veicolo delle Poste Elleniche (ELTA) che era parcheggiato nella Piazza Cyprou nel quartiere di Holargos con un semplice ordigno incendiario di 1,5 litro di benzina, e la chiesa di Aghios Ioannis (San Giovanni) all’incrocio di Via N.Dimitrakopoulou e Petmeza nel quartiere di Makrygiannis (vicino alla collina Filopappou) con 3,5 litri. Il furgone delle Poste Elleniche è distrutto completamente mentre nella casa di Dio sono stati causati danni ingenti. Queste azioni sono state “nascoste” da parte dei media. Per quanto riguarda se sono state fatte, è testimoniato dalle ceneri che abbiamo lasciato nei posti in questione. Quando effettuiamo azioni di questo genere o quando infrangiamo altre leggi, quando rompiamo gli imperativi sociali dissolvendo i confini predeterminati tra di noi per creare relazioni oneste, siamo felici perché siamo liberi. La cosa più importante è la consistenza naturale alle nostre azioni. Parallelamente consideriamo come dato di fatto che vi sia la necessità di dichiarare pubblicamente le nostre azioni rivoluzionarie, come anche il nostro modo di vivere, le nostre pratiche e il codice dei valori che abbiamo creato il quale ci “detta” di seguire questa strada personale verso la realizzazione del sé. Per il massimo livello di coscienza del Potenziale umano.

Il dubbio è fonte di conoscenza. Attraverso il dubbio, l’uomo può realizzare la miseria dell’esistente. Ma per incarnarsi e diventare un’arma utile contro il nemico questo dubbio, ha bisogno di persone decenti, coraggiosi e combattivi con progetti pertinenti. La violenza rivoluzionaria che viene esercitata da queste persone può, nelle circostanze esistenti, essere considerata l’esercizio più diretto ed efficace. Questo perché le “sane” posizioni politiche per noi non sono una mera conciliazione con il nemico, ma una guerra in cui, invece di dialogare con il tuo nemico, lo pugnali.

Infine, vogliamo l’intensificazione delle situazioni. Vogliamo avere contro di noi i padroni del mondo. Conosciamo il potere del nemico e non ci aspettiamo da lui compassione o comprensione. Lo vogliamo nemico, persecutore ovvio. Così, attraverso la nostra posizione pubblica per quello che riguarda le nostre azioni, ogni persona che lo desidera può trovare ragioni chiare per i nostri atti. Non desideriamo coalizioni ed unioni con chiunque indegno che nega il suo stesso potere personale. Non facciamo compromessi, non passiamo la nostra vita come miserabili. Vogliamo che i possessori ci chiamano ladri pisciando nei loro pantaloni.

Dentro e fuori le mura, la solidarietà tra gli anarchici della prassi esiste e si trova nell’intenzione comune delle nostre azioni: per indirizziarsi con passo fiammeggiante verso il culmine nelle nostre idee.

Pertanto, questa lettera di assunzione di responsabilità è dedicata specificamente al Rami Syrianos, il quale ha effettuato un sciopero della fame vittorioso dal 15 al 21 Maggio chiedendo la rimozione del regime speciale di detenzione imposto dai secondini delle carceri di Nigrita a Serres, come anche a tutti i prigionieri decenti.

Continuare a tenere forti, compagni, sempre coerenti. Abbiamo ancora molte esplosioni da dedicarvi.

COSPIRAZIONALITÀ – DIGNITÀ – SODALIZIO

Viva la Cospirazione delle Cellule di Fuoco
Viva l’Internazionale Nera

PS.1: Dobbiamo informare la cellula dei membri imprigionati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che l’oscurità la quale abbiamo scelto per il periodo precedente è dovuta alla ricerca di tecniche e infrastrutture. Restiamo sempre coerenti alle nostre scelte e alla ricerca di nuovi complici.

PS.2: Per quanto riguarda Roberto Adinolfi, direttore della società energetica Ansaldo Nucleare, controllata dal gigante dell’industria aerospaziale e della difesa, Finmeccanica, gli auguriamo delle belle passeggiate con la sedia a rotelle e le stampelle. Ora avrà tempo sufficiente per pensare ai risultati delle sue scelte.

Nucleo Olga, ti ringraziamo!

FAI/FRI
COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO
GRUPPI RIVOLUZIONARI PER LA DISPERSIONE DEL TERRORE

Italia: Federico Buono in solidarietà ai arrestati ed indagati

Il testo qua presente è stato vergato nei giorni convulsi del mio processo per furto aggravato. Non ho mai voluto sapere nulla, e non ho chiesto aiuto a nessuno per sapere l’esito.

Nella mia esperienza il mio modo d’agire e un tentativo di negare il diritto e viverlo nell’incertezza -ha reso queste parole più forti… Parole che dedico al mio affine Maurizio e a tutti quelli che nell’indagine messa in piedi dalla suora Manuela Comodi-sceglieranno un modo antigiuridico.

L’attacco Nichilista

Mi muovo nell’ombra.Sento la percezione di un eventualità come il non percorso. Vaghi ricordi.L’insicuro incedere scalfisce la strada in verticale davanti a me stesso.
Sento i miei passi in una frenetica convulsione nel non sapere.
Ricalco il mio spazio essenziale e pongo un cerchio concentrico tra me e la stanzialità temporale.
Divengo l’uno e io in solitudine.
Inseparabile in un assunto continuo nel divenire che annienta il remissivo redimere stanziale dell’evento.
L’evento e in me o davanti a me?
L’immediabilità muove attorno in me individuo.
La mia ombra arma il suo desiderio misantropico ed espone nel proiettarsi in una luce dai continui riflessi:la luce della passività ama la mia ombra.Io mi armo contro di essa.
Esco da un interstizio.Sento delle voci:percepisco,vogliono il mio desiderio nell’affermarmi.Lontano da tutto sono anche accanto in un angolo nascosto nelle arterie maleodoranti delle necropoli  della società umana.
Ho scelto,tengo lontano i ricordi,la passività espande la sua luce e vuole masticare la mia essenza.
Io sono sospinto  contro di essa.Ho deciso di non cedere al “certo”  che completa l’avvicendarsi delle regole della società umana.
Ogni giorno è un momento diverso e lo spazio che racchiude la mia avidità di affermazione tende in un proteso distruggere il passato di un istante prima.
L’istante negato distrugge la normalità..
Ad ogni angolo nascosto sono la mia ombra ed essenza volitiva.
Mi pongo al centro spezzando la speranza di ricordi insignificanti.
Il Tempio della profezia-catalizzatore di eventi ed esperienze-mi richiama e il Demiurgo aspetta un cenno di disperazione.
Non cedo e non l’ho fatto fin dall’inizio.
Il potere Egoista attacca e frammenta a  brandelli la morale,nè vuole il cadavere ancora caldo-per bruciarlo e farlo cenere..
In questo giorno esco allo scoperto-geloso della mia ombra-e dedico queste poche parole ai miei fratelli di sangue e affini inquisiti dalla suora Manuela Comodi.
L’attacco Nichilista non abdica e si rivendica in un continuo incedere delle proprie pulsioni vitali!

Dal mio Inferno Personale
Federico Buono

Italia, Edizioni Cerbero: “Il trionfo del Genio Distruttore”

Ah! l’odore e la puzza si mescolano.

Per scalare il vertice ci vogliono unghie affilate e mani pronte alle ferite più dolorose.

Mentre si scala il vertice di un’umanità decadente, cadono, cadono le rocce che si sgretolano sotto le dita…

Ardire! Osare! Ecco scatenarsi i timori popolari mescolati al Ressentiment verso la nostra sovranità dell’individuo

I sogni e gli incubi di Filippi mi vengono incotro…

Un diavolo indomito si erge sopra le moltitudine nate dal caso.

Un diavolo che non accetta di essere messo a giudizio dalla vostra autorità prossima alla fine…

Dalle vostre chiese ortodosse avete emesso mandati di arresto contro noi, vagabondi del pensiero e dell’azione, noi diavoli del terrore, coloro che sputano e vomitano sopra le vostre statue sacre… noi diavoli del terrore, gli iconoclasti, i nichilisti illegalisti e i rivoluzionari senza un nome…

Tutto quello che nasce è giusto che rovini! Tuonava dalla sua vetta il Goethe!

La vostra unione dei Deboli che chiamate Stato e Società non è immune a questa legge delle cose…

Il Trionfo del Genio Distruttore è quello che vi aspetta…

Non basteranno le scomuniche e i roghi allestiti dai servi di suor.Manuela Comodi…

“Una risposta dello Stato” è stato detto… un riso sacrilego rimbomba nelle celle, per ogni arrestato ci sarà un nuovo rivoluzionario nichilista pronto ad attaccare.

Il fuoco non ci brucia, veniamo da un posto molto più caldo e ci siamo allenati per l’inferno.

Saluto gli affini, i compagni dell’Internazionale Nera i senza nome e gli arrestati e indagati nell’operazione “Ardire”.

Omertà totale e nessuna delega.
Per l’Anarchia e il trionfo dell’Io.

Il trionfo del Genio Distruttore – Maurizio De mone

contatti: VerticeAbisso(chiocciola)distruzione.org

Italia: Niente di cui stupirsi (sull’inchiesta “Ardire” ed i porci Comodi)

L’ennesima inchiesta, portata avanti dall’ennesima procura, contro i compagni anarchici non ci stupisce minimamente perché era nell’aria.

Tutto era stato annunciato specialmente negli ultimi mesi sulle pagine dei media nazionali che stendevano il tappeto rosso per la passerella del pm di turno. A sfilare sotto i riflettori questa volta , e per l’ennesima volta, è la pm Manuela Comodi, sostituto procuratore della Procura di Perugia, già nota sia da molti compagni anarchici sia dagli assidui telespettatori di alcune trasmissioni “tribunali”televisive per quanto riguarda l’omicidio di Meredith Kercher e per cui aveva mandato dietro le sbarre un ragazzo dello Zaire, Patrick Lumumba, giusto perché era di pelle “nera”.

Erano mesi che l’inquisitore di turno mandava “veline” alla stampa cercando di preparare bene l’evento che l’avesse portata sul piedistallo, o al massimo su una poltrona di “Porta a Porta” o “Matrix”.

Il 13 giugno, alle ore 04:00, sotto richiesta della stessa pm Comodi venivano arrestati 8 compagni; perquisiti circa 40 compagni in tutta Italia, in Svizzera, Germania e Grecia e un totale di 24 indagati tutti per 270bis, tranne i compagni arrestati che vengono accusati anche per reati specifici.

Tutti indagati nell’inchiesta “Ardire” contro la Federazione Anarchica Informale.

L’operazione ha avuto la collaborazione dei R.O.S. (reparto operativo speciale dei carbinieri) guidati dal noto comandante Gianpaolo Ganzer (o semplicemente “Escobar”. Il capo caramba gestiva alcuni spostamenti nel traffico di droga e per questo era stato anche condannato a 14 anni).

Nelle prime ore del pomeriggio, dello stesso giorno, gli inquisitori erano già davanti alle telecamere a decantare la loro impresa per aver messo fine alla storia della Federazione Anarchica Informale.

Parole già sentite dagli inquisitori romani qualche anno fa, per quanto riguardava l’inchiesta “Operazione Cervantes”, e nella consecutiva inchiesta contro i compagni che all’epoca erano redattori di “Croce Nera Anarchica”.

Quindi niente di nuovo… se non che a veder negata la propria libertà fisica oggi sono altri compagni e che dall’operazione Cervantes in poi la F.A.Informale si è sparsa come un tumore nei corpi degli stati mondiali e man mano colpisce qualche organo.

Fortunatamente mai nessuna inchiesta ha spento il fuoco di ribellione che vive dentro qualsiasi anarchico che lotta per la distruzione dell’esistente e per una società libera.

In passato c’erano compagni come Bresci, Severino Di Giovanni e Sante Caserio, oggi c’è la Federazione Anarchica Informale e moltissimi altri individui che, anche se non condividono alcuni contenuti della F.A.I., portano avanti l’azione diretta contro gli stati e le loro istituzioni mondiali con i propri contenuti.

Quindi “ad ognuno il suo”; il necessario è che l’azione diretta diventi sempre di più una pratica quotidiana e che un po’ di libri di teorie sull’insurrezione vadano in soffitta insieme ai loro teorici.

SOLIDARIETÀ E COMPLICITÀ CON I COMPAGNI ARRESTATI!
SOLIDARIETÀ CON TUTTI GLI INDAGATI E PERQUISITI!
PER L’AZIONE DIRETTA “COL FATTO”, PER L’ANARCHIA

RadioAzione

Cardiff, Regno Unito: Azione di solidarietà per gli anarchici detenuti in Turchia

Alle 05:00 del 12 Giugno è stato posizionato un striscione e sono stati buttati centinaia di volantini da un parcheggio – multipiano nel centro di Cardiff, nell’ambito della giornata internazionale di solidarietà per i nove anarchici imprigionati in Turchia.

Lo striscione scriveva “Libertà ai prigionieri anarchici del Primo Maggio in Turchia”.

I volantini dicevano: “Durante le manifestazioni del Primo Maggio ad Istanbul in Turchia, gli edifici delle banche e delle corporazioni multinazionali sono stati presi di mira da una serie di azioni. Due settimane più tardi, le case di attivisti hanno subito irruzione e contemporaneamente sessanta persone sono state arrestate in relazione a tali azioni. Nove di queste persone rimangono in prigione. Chiediamo l’immediata liberazione di quei nove compagni anarchici in carcere. Solidarietà con gli anarchici in Turchia.”

I volantini sono stati soffiati sopra la città e molte persone li hanno raccolto con interesse. Lo striscione è rimasto nel parcheggio tutta la notte, ma è stato tolto ad un certo punto la mattina dopo.

SOLIDARIETÀ TOTALE!
FUOCCO ALLE BANCE E ALLE PRIGIONI

Italia: La mail di RadioAzione è stata manomessa

A tutti i compagni,

Non scrivete alla mail di radioazione[chiocciola] autistici.org nel prossimo periodo. La mail potrebbe essere stata clonata, ma quello che è sicuro è che stata manomessa da qualcuno che ha cancellato tutta la posta inviata e arrivata e cancellato anche tutti i contatti.

Nulla da dire in quanto accaduto perchè è nella quotidianietà che ci controllano, ci spiano…quindi niente di nuovo!

Per l’anarchia, per l’azione diretta “col fatto”, per l’insurrezione

RadioAzione

Italia: Lettera di Tomo sull’operazione “ardire”

Il caos è alle porte… (sull’operazione “ardire”)

E’ la stessa storia che si ripete.

Nel contesto di una maxi-operazione (“Operazione Ardire”… ma che nome del cazzo è?) contro anarchici ed incendiari della pace sociale, alle 4.00 della notte tra il 12 ed il 13 giugno, subisco una perquisizione domiciliare da parte dei ROS di Perugia e di Bologna, oltre ad un paio di carabinieri locali (anche se con esito negativo, a differenza dell’ultima). Cercavano le stesse cose dell’altra volta: computer, materiale esplodente, ecc.

Questa volta, però, con una simpatica sorpresa: i signori in divisa, per ordine dell’ormai nota suor M. Comodi, mi informano del fatto che è stata aperta un’indagine nei miei confronti, per il solito articolo 270bis.

Voglio comunque chiarire che, sebbene mi sia stato assegnato al momento un avvocato d’ufficio, revocherò ogni difesa legale, poiché nego il diritto e non riconosco nessuna autorità, giudiziaria o meno.

Voglio anche specificare che, come individuo in guerra con la società, supporto la pratica dell’azione diretta e che, quindi, supporto le azioni della FAI.

In ogni caso, una classica retata in grande stile, per la quale, tra l’altro, sono in custodia cautelare una decina di anarchici e sono sotto indagine più di una ventina di persone, tra cui anche alcuni/e compagni/e della CCF, ma è ancora presto per avere un quadro generale della situazione.

Che dire? Sarebbe ripetitivo sottolineare che, nonostante tutti gli anni di galera sotto i quali possono seppellirci, l’incendio che portiamo dentro è ormai inarrestabile. Esso si espande, fiero, ed incontra le fiamme degli affini di ogni dove, coloro che, in un mondo come questo, accettano un’unica posizione: quella dell’attacco.

Questi straordinari compagni, il cui odio brucia come mille soli che splendono nel cielo, sono gli amici ed i fratelli con cui condividiamo rabbia e dolore, lacrime e sorrisi, dubbi e passioni che pesano come macigni e fischiano come piombo; sono coloro che minacciano la società, le sue leggi ed i suoi difensori con la loro stessa esistenza; sono quei ribelli indomiti che illuminano le notti e dipingono le città coi colori della distruzione e della rivolta.

Anche da dietro le sbarre delle carceri o all’interno dei tribunali, i loro sguardi, le loro parole ed i loro pensieri sono armi pericolose e si fanno lime affilate per l’evasione, benché giudici e PM tentino di soffocare in loro qualsiasi barlume di potenza individuale.

Ma questi scarti umani non possono fermare la furia iconoclasta che si sta diffondendo come un virus.

Noi siamo l’infezione… e non c’è nessuna cura. Né per i “padroni”, né per i “servi”.

Il caos è alle porte…

Un gigantesco, incandescente, complice abbraccio di fuoco a voi, compagni.

SOLIDARIETA’ TOTALE CON I RIBELLI ARRESTATI ED INDAGATI

PER LA DISTRUZIONE DELLA SOCIETA’

CHE IL RUGGITO DELLE POLVERI SQUARCI IL SILENZIO DELLA PACE SOCIALE

VIVA L’ANARCHIA!

Tomo, 13 giugno, dal mio Nulla.

maggiori informazioni/aggiornamenti: i, ii

Grecia: Manifestazione anti-naizsta nella città di Patrasso

 
NO ai pogrom fascisti

NO ai campi di concentranzione

NO al cannibalismo sociale

Manifestazione di solidarietà con gli immigrati
Giovedì, 14 Giugno. Il corteo di protesta partirà alle 18:00
dall’occupazione Parartima (Via Korinthou e via Aratou, Patrasso )

              Contro il fascismo ed il racismo

Lotta comune di tutti i lavoratori, locali ed immigrati

Assemblea aperta per azioni antifasciste

Friburgo, Germania: Attacco alla sede del partito Alleanza ’90/I Verdi

La mattina del 10 maggio devastammo gli uffici del partito politico Verdi, situato sulla Haslacherstrasse nella città di Friburgo (Germania meridionale). Abbiamo scritto tre volte sui muri “La deportazione è omicidio e tortura.” Prendiamo una posizione attiva contro il razzismo dominante.

Il clima attuale di freddezza sociale non può essere tollerata. L’azione disumana della deportazione è sotto la responsabilità del governo rosso-verde. Il capitalismo uccide anche quando si veste di verde.

La nostra proposta: nessun partito, nessuno stato o confini.

Per l’anarchia!

trad. orizzontelibertario

Montevideo, Uruguay: La terra non si vende, la terra si difende!

Proclama letto alla fine della marcia, alle porte del Dinama:

Perché è in pericolo,
perché è unica ma appartiene a tutti,
perché altrimenti  se non la difendiamo siamo complici,
abbiamo deciso di difenderla rompendo il silenzio.

Siamo parte della stessa lotta, la stessa resistenza che sorge in  tutto il mondo. I nostri fratelli sono coloro che ovunque si trovano sono stati  incarcerati, perseguitati e uccisi. Anche sgombrati come è  accaduto oggi in Bella Union Tedhy Ney, cacciati dalla terra per un anno  avevano curavano e su cui avevano vissuto. Come dicono i compagni  co-UTAA: la terra è di chi la lavora e la abita.

Circondano il bosco, ci sfruttano attraverso i datori di lavoro, siamo contaminati dai loro cibi transgenici OGM , avvelenano le fonti d’acqua, inquinano l’aria e vogliamo convincerci a consumare cose che non servono. Ma cadranno.

Ripetiamo ancora una volta, la terra non sta morendo, la stanno uccidendo. I responsabili hanno dei nomi e sappiamo  a quali interessi rispondono. Vogliamo un mondo sano e libero senza mediatori, lo stiamo costruendo e no chiederemo il permesso. Dare alla terra parte di ciò che ci dà, attaccando chi ci attacca.

Il Capitale ci riempie con i suoi mega-progetti, noi gli opponiamo un mondo che difende la vita e libertà. Qualsiasi altro megaprogetto come l’ Aratiri, porterebbe solo contaminazione distruzione e morte.

LA TERRA NON SI VENDE, LA TERRA SI DIFENDE!

trad. orizzontelibertario

Grecia: Libertà per anarchico Andrea Mazurek, da 3,5 anni imprigionato in attesa in seguito ad un processo con accuse prefabbricate

André è uno dei migliaia di partecipanti ribelli nella rivolta del Dicembre ’08. La data del suo processo d’appello si sta avvicinando.

Lunedì, 11 Giugno 2012, Corte d’Appello di Atene, Via Loukareos.
Richiamo di raduno di solidarietà con André, ultimo prigioniero della rivolta del Dicembre ’08.

Qui Andrea stesso presenta una serie di circostanze che hanno portato al suo arresto e carcerazione (testo originale in polacco)

Manifesto di solidarietà in polacco

Indirizzo attuale in carcere:

Αντρέ Μαζούρεκ / André Mazurek
Filaki Larissas, B Pteriga (Larissa Prison, 2 ° Braccio)
Larissa 21110, Ελλάδα/ Grecia

Lettera di Andrea Mazurek dal carcere

Dopo 3,5 anni

Per 3,5 anni sono un prigioniero nelle carceri greche, più precisamente dal 2008-11-12 durante i conflitti che seguirono l’assassinio di Alexandros Grigoropoulos ad Exarchia. Mi chiamo Andrea Mazourek e mi trovo in Grecia dal 2007, precisamente dal mese di Maggio. Sono venuto dalla Polonia ed a causa di ignoranza della lingua greca ero impiegato a lavori saltuari, così e mentre ero 1,5 anni qui, ho sentito, come tutti noi, l’assassinio di Alexis, e in questo modo ho ritenuto opportuno a scendere nel centro di Atene e unire la mia rabbia con tutti gli altri che erano scesi in strada per lo stesso scopo.

L’11-12-2008 mentre camminavo con altre persone sull’angolo delle vie Solonos e Stournari verso l’Università del Politecnico siamo circondati dai maiali della squadra antisommossa ( M.A.T. ) e da sbirri in borghese, i quali hanno cominciato a picchiarci, ci hanno arrestato, ci hanno portato alla stazione centrale della polizia di Atene ( G.A.D.A. ) e da lì, mentre ero già diventato per due volte un sacco da pugilato, ci hanno condotto in detenzione al settimo piano dell’edificio. La mattina dopo e venuta un’impiegata dall’ambasciata Polacca per contribuire al lavoro di indagine dei poliziotti, in seguito all’interesse su di me da parte dell’autorità polacche per la mia azione sovversiva. L’ambasciata Polacca ha riportato erroneamente alla stampa che  sono arrivato in Grecia per partecipare ai conflitti della rivolta…

Poi il giorno successivo, ossia il 12-12-2008 mi hanno portato davanti al giudice istruttore che mi ha annunciato le accuse, tentato omicidio, esplosione, fabbricazione e possesso di esplosivi, senza neanche le possibilità di difendermi, visto che il traduttore era un arabo! che parlava il greco e polacco in modo rotto, e non veniva dall’ambasciata. Gli Stati mostrano come possono collaborare bene di fronte al nemico interno…Le richieste del giudice istruttore di trasferirmi in ospedale dopo la fine della procedura non sono mai state realizzate. Dopo il mio arrivo alle carceri di Korydallos i secondini si sono precipitati su di me gridando che bruciavo le loro auto e mi hanno messo in un raggio dove nessuno parlava polacco per aiutarmi ad essere trasferito all’ospedale. Ogni volta che chiedevo un medico mi veniva dato un semplice antidolorifico ( DEPON ). Una settimana dopo mi hanno annunciato che avevo un’altro mandato di cattura in Polonia…

Di settimana in settimana il tempo è passato e le ferite sono state chiuse, ma la rabbia è rimasta in me per tutti quei 3,5 anni che sono un’ostaggio delle celle democratiche. L’11-6-2012 verrò processato presso la Corte d’Appello di Atene in via Loukareos dal momento che sono già condannato ad 11 anni di reclusione. Per questo motivo chiedo la vostra solidarietà, se e con il modo in cui la consideriate necessaria…

Dichiaro inoltre che non ho dimenticato tutti quelli che mi hanno colpito, mi hanno messo in carcere e continuano a negarmi la mia libertà, mentre l’assassino di Alexandros, Saraliotis, è stato rilasciato e da più di un’anno circola libero!

Daremmo di nuovo appuntamento nelle strade con tutti coloro che non hanno dimenticato, hanno bruciato e rotto le vetrine dell’ipocrisia di questo mondo invecchiato, hanno combattuto e continuano a combattere. Non posso essere al loro fianco, continuate per tutti coloro che sono in carcere e non sulle strade, continuate per Alexandros Grigoropoulos.

LA SOLIDARIETÀ E L’ARMA DEL POPOLO, GUERRA ALLA GUERRA DEI CAPI

Andrea Mazurek, prigioniero alle carceri di Larisa.

Svizzera: Una lettera di Marco Camenisch dal carcere

Dalla Svizzera invio i miei più calorosi saluti rivoluzionari a voi compagne e compagni dell’incontro-festival del 7-8 giugno in Grecia!

I temi della vostra riunione – storia, attualità e prospettiva della rivoluzione sociale internazionale – sono d’importanza cruciale e più che mai attuale, in questi tempi di crisi irreversibile del sistema dominante.

Che i tempi non erano mai così maturi ed urgenti per realizzare ed organizzare la lotta internazionalista per una prospettiva socialrivoluzionaria come unica soluzione alla crisi del sistema dominante e che per questo fine la costruzione di una solidarietà rivoluzionarla internazionalista è imprescindibile, sono affermazioni di voi Pola e Nikos e di una moltitudine di compagne e di compagni combattenti più che ovvie e condivisibili. Ce lo conferma anche il crescente consenso popolare per l’intervento rivoluzionario militante ed armato ed il corrispondente aumento della paura e del terrorismo del sistema. Crescita di consenso che possiamo riscontrare, seppur a livelli differenti, non solo in Grecia ma in molti altri paesi occidentali e del mondo, mentre il terrorismo delle elite e l’avanzamento internazionale della loro repressione e molto più livellato ed unitario. Questo rende ancora più importante ed urgente una forte spinta costruttiva – analisi e pratica – alla solidarietà rivoluzionaria internazionalista oltre le tendenze non solo contro la repressione ma anche, molto più in generale, per una convergenza nei percorsi rivoluzionari in atto e da costruire!

Solidarietà ed amore a voi compas dentro e fuon delle galere, che, in Grecia e dappertutto nel mondo, in questo prezioso momento e in molti altri fate degli attacchi della giustizia di classe una piattaforma ed occasione per rilanciare il contrattacco su questo terreno, come contributo al permanente resistere ed attacco rivoluzionario!

Affinchè siano perseguitati ancora fin dentro i loro cessi (sicuramente di lusso)…!!!

Affinchè il fuoco ed il sabotaggio rivoluzionario con ogni mezzo necessario, la voce della dinamite e delle Tokarew… li perseguiti senza tregua e sempre di più, nei loro covi, nelle strade ed ovunque, di giorno-e di notte!!!

Continuando a ridar loro una piccolissima parte del terrore e della sofferenza che, da millenni, per arricchirsi riversano sul mondo ed il vivente, finchè questo diventi contributo, partecipazione ed organizzazione dell’insurrezione e della rivoluzione sociale popolare generalizzata ed internazionale!

Solidarietà ed amore a voi compas Pola, Nikos e gli compagni accusati nel processo di Lotta Rivoluzionaria!

Solidarietà ed amore a voi sorelle e fratelli della CCF/FAI in prigione e fuori in Grecia, a voi compas FAI/FRI in tutto il mondo!

Solidarietà ed amore ad ogni individuo e popolo, in galera o fuori, che lotta contro questo sistema-galera globale!

Finchè sarà svuotato e distrutto ogni oppressione, sfruttamento, potere, Stato e recinto!!!

lnizio giugno 2012, marco camenisch, lager Lenzburg, Svizzera.

via Soccorso Rosso Internazionale

Atene: Manifesto di solidarietà per il caso della C.C.F

CASO DELLA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO.

250 sono le azioni incendiarie ed esplosive dell’organizzazione contro lo stato e gli obiettivi capitalisti, come residenze dei membri del Parlamento e dei giudici, stazioni di polizia, sportelli bancari, gli uffici di Chrissi Avgi (Alba Dorata), le carceri di Koridallos, il Parlamento Greco, Sarkozy , Merkel …

 137 sono gli anni di prigionia che ha distribuito il primo di una serie di corti marziali di emergenza agli accusati di aver partecipato all’organizzazione.

 27 persone in totale sono stati accusati per lo stesso caso.

 16 compagni sono stati mandati in prigione per questo caso.

 10 sono quelli che sono stati perseguiti a causa della loro identità politica e delle loro relazioni personali con i compagni.

 9 sono i membri della O.R C.C.F. che hanno assunto la responsabilità politica.

 2 sono le persone ricercate da parte delle autorità per questo caso.

Decine di notizie di stampa calunniose e false…

Decine di azioni di solidarietà in tutto il mondo…

 ESISTE SOLO UN’OPZIONE:
 LOTTA CONTRO LO STATO E IL CAPITALE.

Alziamo il sole dell’anarchia più in alto possibile, nel maggior numero di luoghi possibili sulla terra, per renderlo visibile dal maggior numero possibile di persone che non chinano il capo alla civiltà del potere e alle sue gabbie polimorfe.

SOLIDARIETÀ CON LORO CHE SCELGONO DI LOTTARE CONTRO CHIUNQUE VUOLE FARCI INGINOCCHIARE.

 SOLIDARIETÀ CON I MEMBRI DELLA O.R. COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO.

 LIBERTÀ A TUTTI I COMPAGNI CHE SONO PERSEGUITI PER LO STESSO CASO.

Assemblea di solidarietà con l’O.R. C.C.F. e quelli perseguiti per  lo stesso caso.
saspf.squat.gr

Atene: La compagna anarchica Stella Antoniou è uscita dal carcere

Lunedì, 4 Giugno, Stella è stata finalmente rilasciata dalle carceri femminili di Koridallos perché ha raggiunto il limite di 18 mesi di detenzione preventiva. Tuttavia, condizioni restrittive sono state imposte su di lei (come nel caso di Takis Masouras e di Nina Karakatsani, che erano usciti dalla prigione, anche loro, sotto misure cautelari ) in seguito alla recente ondata di nuovi procedimenti contro molti dei nostri compagni, in relazione ai 250 attacchi esplosivi della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Libertà a tutti i prigionieri dello Stato!

Ioannena, Grecia: Per l’operazione di sgombero contro gli immigrati del 26/05/2012

Il testo che si sente nel video riguarda gli eventi che sono avvenuti durante l’operazione di sgombero effettuata il 26 maggio, in particolare lungo gli edifici del vecchio ospedale Hatzikosta, dove si trova l’occupazione Antiviosi (Antibiotico). Esso include anche scene dalla liberazione di 6 immigrati, che sono stati “sigillati” dai poliziotti all’interno di uno degli edifici in cui abitavano. Si prega di diffonderlo…

Breve introduzione: Per 15 anni gli edifici del vecchio ospedale “Hatzikosta” erano stati abbandonati. Con il tempo la zona ha cominciato a prendere una vita da parte di immigrati e anti-autoritari, coprendo in questo modo le esigenze basilari della vita e delle esigenze politiche, culturale e sociale. Con grande sforzo e lavoro collettivo gli edifici sono stati riqualificati. Questo processo non è completato definitivamente. Tuttavia, la comunità di persone bisognose che usa gli edifici crea lentamente le strutture anti-gerarchiche dell’auto-organizzazione auto-gestione delle nostre vite, gettando nel cestino le divisioni razziali, le istituzioni di mediazione, la repressione e il potere.

Questo e il testo che si sente nel video:

Alle ore 7 di Sabato mattina un corteo di veicoli si prepara a circondare il campus del vecchio Hatzikosta. Procuratori, poliziotti di grado superiore in giacca e cravatta, giornalisti, una squadra antisommossa “verde” da Salonicco, una “blu” dalla città di Grevenà, una “blu” e una squadra di sbirri OPKE da Ioannena, una decina di macchine della polizia borghese, tutta la squadra  DIAS in allerta (alcuni anche con le loro motociclette personali), motorini  con poliziotti in borghese, il gruppo con i cani, tre furgoni per il trasferimento degl’immigrati, un grande furgone per i trasferimenti giudiziari, macchina dei pompieri, squadre di operai di lamiera e di pittura. Il governatore e il sindaco dispersi, mentre il prefetto ci ha concesso l’onore di passare di nascosto con il suo jeep… questo vuol dire presenza di uomini della politica.

Un’abominevole custodia che è venuta per turbare la nostra comunità, ad arrestare i nostri compagni e amici, a distruggere la casa dei nostri vicini, sperando in questo modo di alimentare l’affamata e lobotomizzata dalla televisione folla razzista.

Durante l’operazione (che durò 14 ore) si sono sigillate le case dei nostri vicini. Durante questo periodo l’occupazione Antiviosi ( Antibiotico ) si trovava sotto un regime di ostaggio peculiare dai poliziotti. Le figure più vergognose del giorno erano le squadre degli operai. A parte dei loro capi, i quali hanno guadagnato dei soldi, lavoratori non assicurati, senza alcuna traccia di coscienza di classe, alcuni dei quali immigrati albanesi, hanno sigillato con lamiere le case di altre persone per ottenere una paga di 30 euro che molto probabilmente la spenderanno alla banca per il proprio mutuo. Altrettanto vergognosi tutti i membri della Croce Rossa e dell’organizzazione dei medici, ambedue alloggiati all’interno del campus, i quali non si sono fatti vedere nemmeno per un minuto. Piuttosto, la loro sensibilità agli immigrati e alle persone finisce quando la videocamera di SKY si spegne o quando i loro misericordiosi donatori ricchi si arrestano. Da vicino anche il chiasso giornalistico, pronto a riprodurre le notizie rilasciate dalla polizia.

Da tempo ormai si costruisce la propaganda che gli immigrati costituiscono un problema sociale, sanitario e politico. L’unico problema che noi riconosciamo è il razzismo dilagante che impedisce lo sviluppo delle relazioni di solidarietà e di uguaglianza tra le persone. Che costruisce separazioni basate su identità culturali, razziali e religiose.

Un ultima nota ma molto importante: durante il sigillo degli edifici, 6 immigrati sono stati “sepolti” in uno di essi. Non possiamo credere che il cane della polizia non è stato capace a scoprirli durante l’ispezione degli edifici. A quanto pare una loro morte lenta di fame o di sete è adatta ai progetti che abbia il potere per tutti e tutte noi siamo in eccesso. I immigrati  sono stati liberati da noi appena i poliziotti hanno lasciato il posto.

PS : Qualcuno sarebbe così gentile da informarci il costo esatto dell’operazione del 26 Maggio 2012? In realtà, se tutti quei soldi erano spesi   per farmaci e medicazioni per l’ospedale, non sarebbe meglio?

La solidarietà fra gli oppressi e gli sfruttati sarà destinata a condannare in fallimento ogni piano dello stato.

Il razzismo non ha posto nelle nostre vite, le nostre comunità, nei nostri quartieri.

In Grecia, Senegal, Sudan, Marocco, Pakistan, Turchia, Albania.
Il NEMICO è il fascismo, le banche, i ministeri, il potere.

Entriamo nelle case vuote!

Compagnie e compagni dalla fortificazione antirazzista dell’occupazione Antiviosi