Parigi: Primo giorno del processo contro sei compagni

Siamo trovati presso il tribunale di primo grado di Parigi per esprimere la nostra solidarietà con i 6 compagni perseguiti per la formazione di un’associazione a delinquere di carattere terrorista.

Mentre una cinquantina di persone era entrata nella sala delle udienze, circa un centinaio attendeva fuori. Visto che avevamo cattive intenzioni, abbiamo dispiegato uno striscione che diceva “La democrazia imprigiona e uccide – Abbasso lo Stato e il Capitale” ed abbiamo iniziato a gridare slogan per far arrivare la nostra solidarietà nella stanza che erano i compagni: “Libertà per tutti, con o senza documenti “,” Abbasso lo Stato, i poliziotti e i padroni “,” Pietra su pietra e da parete a parete, distruggeremo tutte le prigioni “,” Libertà per tutti, con o senza clorati “(riferimento ai polveri di iodio trovati in due degli arrestati).

Abbiamo anche cantato alcune canzoni, sottolineando il verso “Sappia che la tua migliore amica, proletario, è la chimica” (dalla canzone anarchica «La Java des Bons-Enfants»).

I sbirri hanno afferrato il nostro striscione, mostrando di non aver apprezzato i nostri slogan ed hanno chiesto chi era il nostro capo per avviare negoziati. In un unico grido, abbiamo gridato la nostra opposizione a qualsiasi tipo di capi e dirigenti.

Dopo una mezz’ora, sono arrivati più poliziotti, ed abbiamo deciso di farli sapere che cosa pensiamo di loro, gridando “poliziotti, maiali, assassini!” Di seguito, realizzando le loro intenzioni, abbiamo formato una catena e siamo preparati a lasciare il posto, pur continuando a gridare slogan di solidarietà. Dopo diverse spinte, la polizia ha aperto il portone del piano terra e ci ha buttato fuori.

Nelle ore che seguirono, la polizia ci ha inseguito per le strade ed ha fermato 15 persone per verificare la loro identità. Due compagnie sono state arrestati e tenute alla stazione di polizia della Goutte d’Or per un giorno, senza sapere inizialmente per quale accusa. (Quando sono state rilasciate, abbiamo saputo che il motivo della detenzione è stato il loro rifiuto di mostrare le carte d’identità.)

Né la polizia né i giudici fermeranno le nostre rivolte! Solidarietà con i 6 compagni il cui processo continuerà Martedì il 15/5, Mercoledì il 16/5, Lunedì il 21/5 e Martedì il 22/5, alle ore 13.30 alla 10ᴼ sezione del tribunale di primo grado di Parigi.

fonte


Note

Ivan, Bruno, Damien, Inès, Franck, Javier: Questi sei anarchici sono perseguiti sotto la legge anti-terrorismo da quattro anni.

In breve, tutti e sei sono nello stesso processo per essere giudicati secondo la legge anti terrorismo francese. Ivan, Bruno e Damien sono stati arrestati nel gennaio 2008 per il possesso di fumogeni mentre si dirigevano verso una protesta fuori dal centro di detenzione di Vincennes.

Pochi giorni dopo, Inès e Franck sono stati arrestati in Vierzon per possesso di manuali per le tecniche di sabotaggio ed una mappa del carcere minorile.

Le autorità hanno usato l’identificazione del DNA ed hanno affermato che il campione di DNA di Inès combacia con una delle cinque tracce di DNA trovate sul sacchetto contenente le bottiglie con la benzina in un camion rimorchio della polizia, tra i due turni delle elezioni presidenziali nel 2007.

Entrambe le indagini sono state ben presto unite in un unico caso, e i procuratori anti terrorismo hanno preso il sopravvento. Poi i poliziotti avrebbero scoperto il DNA di Damien su tale borsa.

A seguito di questa pratica dei test del DNA, non passò molto tempo prima che il fratello di Inès, Javier, fosse arrestato anche per il fatto del 2007.Inoltre, nel giugno 2010 Javier era stato incriminato per una serie di sabotaggi dei quadri elettrici delle stazioni di segnalazione della SNCF, incendi dolosi che avevano paralizzato parte del traffico ferroviario durante il movimento del ‘CPE’ nel 2006.

Ancora una volta, il DNA di Javier fu’ trovato dalla polizia sulla scena di un tentativo di sabotaggio. Tutti e sei hanno fatto dai 5 ai 13 mesi di reclusione come detenuti in attesa di giudizio.

Le accuse principali nei loro confronti sono: partecipazione ad un’organizzazione con il fine di preparare atti terroristici (per sei di essi), fabbricazione di esplosivi (per tre di loro), tentata distruzione di beni appartenenti ad altri (per tre di loro), possesso e trasporto di prodotti esplosivi o di incendio (per quattro di loro), ed il rifiuto a presentare campioni di DNA (per tre di essi).

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