Salonicco: Condanne per compagni anarchici Giannis Skouloudis, Sokratis Tzifkas, Babis Tsilianidis, Dimitris Dimtsiadis e Dimitris Fessas

Sabato 17 Marzo, un presidio microfonato e altre azioni di solidali hanno avuto luogo a Salonicco in vista del processo politico ai compagni Giannis Skouloudis, Sokratis Tzifkas, Babis Tsilianidis, Dimitris Dimtsiadis e Dimitris Fessas, cosi come anche a Rami Syrianos e Kleomenis Savvanidis – Il 26 de Marzo il processo al compagno anarchico e bandito Syrianos e al compagno Savvanidis è stato rinviato al 21 Maggio 2012. Questo è un enorme striscione di solidarietà che è stata posto sul tetto di un edificio abbandonato sulla via Egnatia (vicino Iasonidou Street). / Qui altri striscioni di solidarietà e uno stencil per quanto riguarda i due processi politici

Il 26 de Marzo la sentenza della corte per Giannis Skouloudis, Sokratis Tzifkas, Babis Tsilianidis, Dimitris Dimtsiadis, Dimitris Fessas riguardo all’incendio di veicoli della compagnia pubblica elettrica (DEI) è stata:

Skouloudis – 5 anni e 5 mesi di prigionia.

Il compagno ha scontato 2/5 della pena, e quindi dovrebbe essere rilasciato nei prossimi giorni. A livello processuale, prima va presentata la richiesta al concilio giudiziario, e poi aspetteremo il responso in merito al suo ufficiale rilascio.

Tslianidis, Dimtsiadis – 2 anni e 10 mesi (condanna sospesa)

Fessas, Tzifkas – 2 anni e 5 mesi (condanna sospesa)

Va detto che i “4 di Vyronas” (Tsialinidis, Fessas, Dimtsiadis e Tzifkas) avranno un altro processo ad Atene, accusati di partecipazione ad una “organizzazione terrorista” ecc. Il compagno Tsialinidis è anche accusato di rapina a mano armata all’ospedale AHEPA di Salonicco, per la quale è stata decisa la custodia cautelare. Maggiori informazioni verranno rilasciate nei prossimi giorni (riguardo alla decisione di oggi in merito al caso dell’incendio dei veicoli della DEI).

RABBIA E CONSAPEVOLEZZA
NEGAZIONE E VIOLENZA

Fonte
traduzione: ParoleArmate

Indonesia: E’ possibile scrivere a Eat, Billy e Hidayat

Adesso è possibile inviare mail ai tre imprigionati in Indonesia per la loro resistenza. Amici e familiari stamperanno queste email e gliele porteranno in prigione durante le visite. Visto che l’esperienza carceraria è molto isolante, ricevere messaggi di supporto, anche da sconosciuto, può fare una grande differenza. Tutti e tre i prigionieri sanno leggere l’inglese, ma potrebbe essergli difficile rispondere direttamente – visto che nelle celle non hanno computer!

Eat e Billy sono due anarchici arrestati per aver incendiato un bancomat della BRI bank a Jogjakarta, Java il 7 Ottobre 2011. Il loro processo è in corso. Le email per loro possono essere inviate a blackhammer(at)riseup.net

Hidayat (Yaya) è stato arrestato il 26 Dicembre 2011 durante un corteo a Makassar, Sulawesi. Il corteo era in risposta alla brutalità della repressione poliziesca ad un blocco del porto a Bima, isola di Sumbawa, dove la polizia aveva ucciso almeno tre persone qualche giorno prima. Yaya è accusato di aver danneggiato un presidio di polizia, e attualmente è in attesa di processo. Gli si può scrivere a swatantra(at)riseup.net

fonte
traduzione: ParoleArmate

Presto disponibile una dimostrazione vicino a te

Από την Αθήνα μέχρι το Λονδίνο
και από το Σαντιάγο μέχρι το Τορίνο
Φωτιά στους νόμους
σφαίρες στους αστυνόμους
και για κάθε ναζί
βενζίνα και στουπί

Απ’ το Βερολίνο μέχρι τη Μαδρίτη
κι από τη Λισαβόνα μέχρι το Ελσίνκι
βία στη βία της κάθε εξουσίας
στο δρόμο της φωτιάς και της αναρχίας

Da Atene a Londra
e da Santiago a Torino
fuoco per le leggi
proiettili per i poliziotti
e per ogni nazista
benzina e stoppino

Da Berlino a Madrid
e da Lisbona a Helsinki
violenza per la violenza di ogni autorità
nel percorso di fuoco e di anarchia

Santiago del Cile: Protesta studentesca al parco Almagro (video)

[vimeo]http://vimeo.com/38613868 [/vimeo]

La marcia degli studenti, che non era stata “autorizzata” dal governo, si e’ tenuta Giovedi mattino, 15 Marzo, ma c’erano anche dimostrazioni nel tardo pomeriggio dello stesso giorno in varie zone di Santiago, a sostegno dei resistenti di Aysen. Tra scontri e disordini, i manifestanti incappucciati (encapuchados) hanno cercato di incendiare un bus Transantiago nel centro di Santiago, ed e’ stato parzialmente danneggiato. / i, ii, iii

Istanbul: Tutti in Serhildan contro il proibizionismo di Stato

Gli scontri tra la polizia e le persone che volevano celebrare il Newroz sono iniziati alla stazione dei tram di Pazartekke ad Istanbul. Dopo l’intervento delle forze repressive, i dimostranti hanno eretto delle barricate. L’altro attacco dei poliziotti e’ avvenuto in Zeytinburnu. La polizia ha attaccato con gas lacrimogeni la riunione ( dove c’erano anche dei parlamentari curdi). Ma il terrore poliziesco era quasi ovunque in citta’. Una personae’ stata assassinata dai poliziotti in prossimita’ di Arnavutköy, dove la polizia ha usato le armi per impedire alla gente di andare alla celebrazione nell’arena a Kazliçeşme. Ci sono stati pure molti manifestanti feriti.

La parola Newroz e’ in Curdo la parola Nowruz (“Capodanno”), la festa del primo dell’anno nella societa’ curda. La gente celebra questa festa dal 18 al 21 Marzo. E’ una delle poche “feste popolari” sopravvissute e precede tutte le grandi feste liturgiche. Durante questa festa, i Curdi si riuniscono per lo piu’ fuori le citta’ per accogliere la primavera, danzando attorno a un fuoco e saltandoci sopra. Quest’anno il Newroz era dedicato agli assassinati da parte dello stato a Roboski.

Serhildan in ribellione” / Fonte: anarşı aber

Veria, Grecia settentrionale: Arresto di massa dei contro manifestanti e raid della polizia nel ritrovo autonomo Baruti durante la “giornata nazionale”

Dalle 09.30 A.M. del 25 Marzo (una delle due date celebrate come “giornata nazionale” da parte dello stato Greco, che impone parate militari e degli studenti nelle principali città in tutto il paese), si è tenuta una contro manifestazione nella città di Veria. La protesta, come in altre diverse città greche, è stata chiamata contro il regime democratico-dittatoriale nell’occasione dell’annuale parata nazionalista che include palchi per ufficiali e politici, bandiere nazionali, marce in uniforme, etc. Più di 150 maiali in uniforme hanno circondato la folla nel luogo del ritrovo – vicino al luogo della parata – ed hanno arrestato 29 compagni, membri del Ritrovo Autonomo Baruti (“polvere da sparo”). Secondo i rapporti, altri 3 manifestanti sono stati trascinati e arrestati dalla polizia per la strada. In questo momento, 29 compagni sono tenuti in custodia nel quartier generale di Imathia, a Veria, che era stato circondato dai poliziotti.

Le prime informazioni dicono che gli arrestati compariranno in tribunale domani, con l’accusa di resistenza alle autorità e con altre possibili accuse che il pubblico ministero può aggiungere. Va notato che diverse persone sono rimaste in custodia per casi precedenti e sono detenute nelle stanze dello stesso quartier generale della polizia, perchè le prigioni Greche sono cosi affollate che non possono veramente più accettare nessun nuovo detenuto!

Nel frattempo, un gran numero di unità della polizia, coadiuvate dalla presenza di un pubblico ministero e dai cani della polizia, hanno fatto irruzione nel Ritrovo Autonomo Baruti ed hanno perquisito l’edificio, situato al numero 21 di via Pyrrou. I poliziotti hanno sequestrato tutto ciò che c’era dentro (solo mobili, manifesti e libri, perchè non sono riusciti a trovare nulla per incriminare i compagni).

Lettera di alcune delle persone tenute dalla polizia nelle celle a Veria
Domenica, 25 Marzo, 2012, 21.38 (GMT+2)

Il regime d’emergenza imposto sulla maggioranza degli oppressi nella nel paese dalle banche e dallo Stato hanno lanciato un’offensiva a Veria con i loro pretoriani e detengono 32 persone dalle 10 del mattino.

Dopo 6 ore d’attesa nella stazione di polizia, 26 di loro sono stati accusati di resistenza, insulti verso le autorità e possesso di armi. Dalle 16.00 siamo tenuti nelle celle del regime. Contemporaneamente, la polizia ha fatto irruzione con i cani nel ritrovo autonomo della città.

LA LOTTA PER LA VITA E LA LIBERTA’ NON PUO’ VENIRE IMBAVAGLIATA O REPRESSA; PROSEGUE ALL’INFINITO !

Alcune persone dalle celle di detenzione di Veria

La massiccia presenza di forze di polizia a Veria è senza precedenti, dato che quasi 400 agenti di polizia hanno occupato la città, provenienti dalle regioni vicine.

Questo giro di vite contro gli appartenenti allo spazio autogestito è stato fatto pochi giorni prima della manifestazione programmata dal Baruti sull’autonomia, l’auto organizzazione e l’auto educazione, dal 6 al 8 Aprile, con varie attività nella Piazza Dimarhiou e all’interno del ritrovo (vedi qui la locandina dell’evento).

Solidarietà verso tutti gli arrestati e i perseguiti! Giù le mani dagli spazi liberi! Contro la violenza di stato!

Fonti: i, ii, iii

Aggiornamento, 23.26 (GMT+2): Indymedia Athens riporta che gli arrestati trattenuti nel quartier generale della polizia a Veria sono un totale di 26 persone, che sono stati accusati di “resistenza e offese alle autorità”, nonchè “di detenzione di armi”. Già 10 di loro sono stati rilasciati dopo essere comparsi davanti al procuratore (5 persone alla volta). Si stima che tutti gli arrestati saranno rilasciati in poche ore. La data del processo è stata fissata per Maggio 2012.

Atene: Lettera di Kostas Katsenos

FINO ALLA DISTRUZIONE DELL'ULTIMA GALERA, NESSUNO E' LIBERO

Il 1 Aprile 2012, completerò i 6 mesi di detenzione nella prigione di Koridallos. Al momento sono l’unico ad essere prigioniero per il caso di Lotta Rivoluzionaria.

Negli ultimi due anni ho vissuto in un particolare status di ostaggio, completamente isolato dal mio vicino coinvolgimento, senza la possibilità di lavorare, studiare, comunicare e partecipare ai processi dello spazio politico al quale mi sento vicino.

Un ingiusto e crudele sistema politico ed economico, che è in crisi, sta cercando tramite la legge di indebolire ogni tentativo di resistenza sociale.

La motivazione della mia accusa è totalmente arbitraria, un prodotto di considerazioni individuali e speculazioni di collaboratori del ministero della protezione del sistema.

Il 27 Marzo, alle ore 10, sarò convocato al concilio dei giudici d’appello (ad Atene), perché venga esaminata la proroga o meno della mia cosiddetta custodia temporanea.

Sapendo il clima di repressione che prevale su tutti i fronti sociali, non so se posso sperare per un esito positivo. In ogni modo, continuerò a resistere alle macchinazioni poliziesche e giuridiche.

Dobbiamo fare i conti con la repressione qualunque forma essa abbia, ed esprimere la nostra solidarietà ad ogni prigioniero combattente della guerra di classe e sociale.

Kostas Katsenos, 23/3/2012
Braccio F della prigione di Koridallos

fonte
traduzione: ParoleArmate

Ai prigionieri, ai feriti, ai fuggitivi, ai guerrieri, per la Solidarietà Attiva

E’ sempre difficile scrivere sapendo che non ci sono altro che testi dissaminati attraverso lo strumento tecnologico, anch’esso inventato dai nemici, ma in tempi come questi riteniamo necessario informare, invitare e motivare i compagni in altre parti del globo, visto che abbiamo la conferma della notizia riguardo al compagno rimasto ferito a Chillàn (Cile) tramite le notizie che abbiamo visto nella stampa di regime, ciò che ci motiva a comunicare nuovamente, pieni di incertezza, e non solo; inoltre la situazione del compagno Tortuga e degli altri prigionieri di questa guerra sociale che ogni giorno ci fa camminare con ansia. Né dimentichiamo Gaby e Diego, due cuori clandestini lontani dalle grinfie dell’autorità, cosi come siamo incoraggiati da tutti i guerrieri anonimi nel territorio che stanno rischiando le proprie vite per la distruzione di questa società e di tutte le forme di dominio.

Siamo ansiosi, ecco perché invitiamo di nuovo per una attiva e costante solidarietà riguardo all’attacco al Potere; i nostri prigionieri non possono resistere un minuto in più, cosi riempiamoci di rabbia e intelligenza, e facciamo si che bombe e fuoco raggiungano le case cosi non sicure degli oppressori. Che ogni protesta o corteo sia piena di spontaneità rivoluzionaria, e che la Rivolta si espanda ovunque. I compagni di Chillàn ci mostrano che la ribellione non deve essere centralizzata nelle grandi città, ma deve allargarsi ovunque come un virus selvaggio.

Morte alla paura e alla paranoia!
Per la diffusione dell’odio e della ribellione!
Per la distruzione della civilizzazione, verso la liberazione totale!

Scritto da Algunxs Antisociales Salvajes (Alcuni Antisociali selvaggi)
negrosdebialystok[at]riseup.net

PS. Il manifesto è stato tratto da li e, oltre a ciò, abbiamo allegato una canzone del Nido del Cuco

*Nota del traduttore: A questo punto, è chiaro che l’”informazione” diffusa deriva solamente dalla merdosa stampa governativa, cosi essa può completamente erronea come lo è sempre la parola della polizia; tutto ciò che sta dicendo la stampa borghese è che “un anarchico è rimasto ferito” secondo le registrazioni di una telecamera di sorveglianza, più che altro, e che le autorità potrebbero identificare la persona che ha compiuto l’azione.

traduzione: ParoleArmate

Atene: Concentramento antifascista al processo contro i fascisti

Georgios Markoulakis 50 anni, Themis-Evangelia Skordeli 48 anni
Ioannis Loukianos
31 anni

Il 20 Marzo i soggetti sopraindicati, nostalgici dell’era delle SS, andranno sotto processo al tribunale Evelpidon per l’attacco omicida contro due immigrati nel quartiere di Aghios Panteleimonas. Questi sono alcuni dei noti  “residenti indignati” che appaiono nei quartieri del centro citta’, e come nuovi “battaglioni d’assalto” lanciano attacchi con coltelli e bastoni verso chiunque ha un colore diverso e parla una lingua diversa da quella greca. Sono coloro che partecipano attivamente nelle organizzazioni naziste con collegamenti negli ambienti delle guardie di sicurezza e degli estorsori, come Christos Rigas, candidato sindaco per Chrissi Avgi/Alba d’Oro e proprietario del bar “Pyles/Cancelli” in Aghios Panteleimonas, che e’ accusato di aver commissionato omicidi e dell’assassinio di due persone. Sono quelli che indossano il mantello dei “comitati dei residenti” o dei “partiti politici legali” e tentano di imporre un regime d’apartheid nei quartieri di Aghios Panteleimonas e Piazza Attiki.E tutto questo avviene sempre con la collaborazione della polizia greca che, oltre alle operazioni di pulizia e repressione, hanno commesso decine di rapine e pestaggi contro gli immigrati della stessa zona.

L’azione di tutti questi tipi di fascisti e’ in linea con i piani statali e con la propaganda dominante nei mezzi di comunicazione ufficiali, che fa passare gli immigrati come responsabili di tutti i mali che affliggono la societa’. La retorica fascista cerca di penetrare la resistenza congiunta della popolazione locale e degli immigrati in un periodo di crisi sistematica, quando sempre piu’ grandi segmenti della popolazione si sono impoveriti a causa del violento attacco portato dallo stato e dai padroni. Allo stesso tempo, la maggior parte dello spettro politico – sia con la retorica di destra che di sinistra – sta rafforzando il carattere patriottico d’opposizione verso le nuove misure, promuovendo l’unita’ nazionale a scapito della coscienza di classe.

La lotta contro il saccheggio della nostra vita passa attraverso l’organizzazione e l’azione comune degli oppressi, della popolazione locale e degli immigrati, passa attraverso l’organizzazione del nostro contattacco di classe. Fino a quando faremo cadere dalla faccia della terra la feccia fascista, fino a quando costruiremo una societa’ senza Stato e padroni, una societa’ senza sfruttamento ed esclusioni.

Dobbiamo schiacciare tutti quelli che seminano il veleno del nazionalismo e del razzismo nella vita quotidiana, nelle nostre vite e quartieri.

Concentramento al tribunale Evelpidon, Martedi, 20 Marzo, alle 09.00

anarchici/e, antifascisti/e

Fonte

Atene: Presidio di solidarieta’ in Thissio (18/03) per i rivoluzionari anarchici

Giu' le vostre zampe dai compagni G. Skouloudis, S, Tzifkas, D. Fessas, D. Dimtsiadis, B. Tsilianidis

In vista della prima sessione del processo contro i compagni Skouloudis, Tzifkas, Fessas, Dimtsiadis e Tsilianidis, che si terra’ Mercoledi, 21 Marzo nel tribunale di Salonicco, un presidio di contro informazione radiofonico sul loro caso si e’ tenuto ad Atene, fuori la stazione della metropolitana di Thissio (ISAP). Dei volantini sono stati lanciati sul posto, e dei comunicati sono stati letti e trasmessi ai passanti attraverso il microfono.

Solidarieta' per i rivoluzionari anarchici Giannis Skouloudis, Charalambos Tsilianidis, Dimitris Fessas, Dimitris Dimtsiadis, Sokratis Tzifkas - Udienza il 21/03, Salonicco

Presidio di solidarieta’ Mercoledi, 21/03, alle 09.00, presso il Tribunale di Salonicco

Fonte

Buenos Aires, Argentina: Striscione di solidarieta’ per il compagno Luciano Pitronello

“Abbiamo esposto questo striscione su un lato di un ponte trafficato come nostro modesto contributo per la fiamma di solidarieta’ che non potra’ mai essere estinta; Tortuga, ti vogliamo libero per le strade, cospirando, come spetta a noi selvaggi.”

Sullo striscione si legge :

IN GUERRA CONTRO IL SISTEMA DOMINANTE – TORTUGA TORNA NELLE STRADE!

Fonte / Qui aggiornamenti sul caso Tortuga

Germania: Sabotaggio dei distributori automatici di biglietti ad Amburgo

Noi non paghiamo nulla! Nè per dipendenza nè per sfruttamento, che aumentano affarismo, nè per la crisi di un sistema che ci opprime. Nelle prime ore di Mercoledi 21 Marzo 2012, abbiamo sabotato 18 distributori automatici di biglietti in tutta la città ed abbiamo dato alle fiamme un veicolo della Hochbahn (che gestisce la metropolitana e gran parte del sistema dei bus di Amburgo). La nostra risposta agli aumenti dei prezzi, all’entrata agli autobus dalla parte frontale e ai sempre più maggiori controlli, che sono drammaticamente aumentati dall’inizio dell’anno, ha trovato la sua espressione in atti di sabotaggio che si spera si sviluppino!

Attacco e resistenza! libertà!

in tedesco / per notizie sulle azioni dirette in Germania, potete anche visitare directactionde

Atene: Presidio di solidarietà per il compagno Kostas Katsenos, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Kostas Katsenos è ancora detenuto in custodia cautelare, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria, il cui processo è in corso. Martedi, 27 Marzo, il compagno apparirà prima del Consiglio dei Giudici d’Appello, che deciderà in merito alla proroga della sua carcerazione preventiva o alla sua liberazione, dal momento che ha già scontato 6 mesi in prigione.

Nell’Aprile del 2010 i membri anarchici di Lotta Rivoluzionaria Pola Roupa, Kostas Gournas e Nikos Maziotis furono arrestati e tenuti in detenzione preventiva fino allo scadere del limite dei 18 mesi, nell’Ottobre del 2011, quando furono rilasciati dal carcere di Koridallos. Nell’Aprile del 2010 lo Stato sequestrò anche gli anarchici Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Sarantos Nikitopoulos, che furono trattenuti fin prima il processo e che ne fù ordinato il rilascio solo dopo la sentenza del consiglio dei giudici, il 5 Aprile 2011. Questi tre compagni, così come Marie Beraha (la compagna di K. Gournas) sono accusati di partecipazione all’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, ma tutti e quattro hanno ripetutamente negato tutte le accuse. Kostas Katsenos era ricercato dalle autorità da quasi un’anno e mezzo, rimase latitante, fino a quando non si è consegnato qualche giorno prima dell’inizio del processo contro Lotta Rivoluzionaria (che è ufficialmente iniziato il 5 Ottobre 2011). Il compagno K. Katsenos da allora è rimasto in custodia nelle carceri di Koridallos, anche se nega tutte le accuse. Chiediamo la sua immediata liberazione dall’inferno.

Presidio di solidarietà presso la Corte d’Appello (Via Loukareos, Atene), Martedi, 27 Marzo 2012, alle 09.00

RILASCIO IMMEDIATO DI KOSTAS KATSENOS

SOLIDARIETA’ CON TUTTI I COMPAGNI CHE SONO IMPLICATI NELLO STESSO CASO

Quì la chiamata originale dell’Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Varsavia, Polonia: Operazione repressiva contro lo squat Elba

Lo squat Elba e’ stato attaccato il 16 Marzo da una societa’ di sicurezza privata, che ha ricevuto l’assistenza da parte della polizia. Il tentativo di sfratto e’ arrivato con totale sorpresa per le persone che vivono nell’Elba. L’Elba e’ il piu’ grande e piu’ antico centro sociale attivo di Varsavia.

Lo sfratto e’ stato una sorpresa visto che la presenza degli occupanti in questo luogo e’ stato accettato dalla compagnia Stora Enso ( la proprietaria) dopo le proteste di 2 anni fa’. Nessuno e’ stato informato della prevista data dello sfratto.

Poco dopo le 11.00 le guardie di sicurezza assunte dalla società di sicurezza chiamata “Skrzecz” hanno fatto irruzione nell’edificio. Non hanno presentato un mandato di sfratto ed hanno usato violenza nei confronti degli abusivi al fine di costringerli a lasciare la proprietà. Gli occupanti hanno resistito ed una persona si è barricata nella sua stanza e almeno altri sei hanno occupato il tetto dell’edificio. Gli occupnti hanno emesso un appello urgente di aiuto e solidarietà. Le unità della polizia sono arrivate subito sul posto. Il fatto che lo sfratto fosse illegale è stato ignorato dalla polizia che invece ha iniziato a bloccare la manifestazione di solidarietà.

Dopo poche ore c’erano circa 100 i manifestanti che hanno cercato di fermare lo sfratto, hanno affrontato circa 30 poliziotti antisommossa che appoggiavano la società di sicurezza. I manifestanti si sono scontrati con la polizia che ha usato gas lacrimogeni contro i manifestanti, senza alcun preavviso, ma non ci sono stati gravi scontri. Col passare del tempo altre unità della polizia sono arrivate nella zona cosicchè i dimostranti e gli occupanti si sono trovati circondati. Poco dopo le 18.00 la polizia ha dato l’ordine di disperdersi ed ha iniziato a rimuovere i giornalisti dalla zona. Sembrava che potresse essere  l’inizio di uno sgombero brutale. Tuttavia, per la sorpresa dei manifestanti la polizia e le guardie di sicurezza hanno lasciato la zona alle 8 di sera.Ciò ha permesso alla gente di entrare nello squat e di rioccuparlo.

L'Elba rimane

Il giorno dopo l’Elba ha rilasciato una dichiarazione dove ha condannato l’azione della polizia e della società di sicurezza. E’ stato fatto sapere che il proprietario dell’area ha dato agli occupanti una settimana di tempo per andarsene. L’Elba chiede sostegno internazionale al fine di prevenire ulteriori attacchi. La manifestazione in difesa dello squat è prevista per il 23 Marzo in centro città (Varsavia).

Anche il collettivo Anonymous ha attaccato il sito web della società di sicurezza e le sue caselle di posta elettronica. Il sito è stato bloccato come azione simbolica di solidarietà.

Fonti: 1, 2, 3

Salonicco: Poster per Rami Syrianos e Kleomenis Savvanidis; il processo inizierà il 26 Marzo

Forza al compagno Rami Syrianos, che sarà processato il 26 Marzo per l’esproprio di denaro della casa d’aste governativa (ODDY).

Solidarietà al compagno Kleomenis Savvanidis, che è accusato per lo stesso caso sulla base di prove non esistenti.

Non c’è motivo di essere gentili con i capitalisti, visto che loro non lo sono comunque con noi, quindi si deve fare ciò che va fatto…

Proviamo affetto per i momenti dove arriviamo vicini al compimento della rivolta o dell’amore…

La violenza è per l’azione, che sia un esproprio o dinamite…

Non dobbiamo percepirlo nel modo sbagliato, in guerra sei l’unico che fa le regole…

Se vuoi che tutto sia disponibile e dinamico… attivati, pensa, cerca, agisci… agisci, compagno

fonte

Cile: Attacco incendiario contro una filiale del Banco del Cile, a Chillán

Comunicato:

La scorsa notte del 20 marzo, data dell’udienza contro il nostro fratello Luciano Pitronello, ci siamo recati con odio e rabbia ad una filiale del Banco de Chile, in Avenida Collin (Chillán), carichi di materiale infiammabile. Sono stati sufficienti due minuti affinché il nostro fuoco anarchico e selvaggio illuminasse la notte.

Le perdite economiche sono state certamente milionarie, proprio adesso i ridicoli poliziotti stanno pateticamente cercando delle tracce, ma noi da molto vicino sorridiamo su quanto facilmente il nostro fuoco distrugga il simbolo della dominazione, dello sfruttamento, della miseria e della disuguaglianza nel mondo.

Che quest’azione sia una minaccia ed un avvertimento per i tanti attacchi che restano da fare. Il nostro fuoco continuerà ad espandersi contro qualsiasi struttura che dia vita a questo sistema autoritario ed oppressore. Non ci fermeremo nel veder ardere qualsiasi individuo che faccia sfoggio della schifosa autorità o qualsiasi sbirro, che sia carabinero o poliziotto. Se qualcuno morirà, sarà uno di voi. Sappiate bene che quest’attacco è anche in vendetta degli assassinii nel carcere san Miguel e nel carcere dell’Honduras.

Dedichiamo quest’attacco a Freddy, Marcelo e Juan, prigionieri per il Caso Security, ma in particolare a Luciano, che oggi è oggetto di vendetta da parte dello Stato, dei suoi sbirri e dei suoi obbedienti cittadini. Solo con l’azione rivoluzionaria ti tireremo fuori, Tortuga!!

A MOLTIPLICARE GLI ATTACCHI CONTRO IL CAPITALE!!
CONTRO QUALSIASI AUTORITA’!!
VIVA L’ANARCHIA!!

Federación Anarquista Informal/Célula Incendiaria Efraín Plaza Olmedo

traduzione: ParoleArmate

Tracia, Grecia: Un’altro migrante e’ stato trovato morto (dopo settimane) ad Evros

18 Marzo,2012: Il cadavere di un’altro migrante e’ stato recuperato dal fiume Evros. Quest’uomo era scomparso da diverso tempo ed e’ stato confermato che era morto da diverse settimane. Le percentuali dei profughi morti e dispersi – che attraversano il fiume (e quindi il paese), al fine di cercare una vita migliore (sopravvivenza) nei paesi del cosiddetto mondo occidentale, gli stessi che stanno distruggendo i loro paesi senza mai voler sopportare poi le conseguenze di tali atti – sono aumentati negli ultimi mesi dalla data in cui i poliziotti internazionali della FRONTEX hanno assunto la “protezione” delle frontiere.

Allo stesso tempo, il comando delle guardie di frontiera tedesche hanno fatto un controllo presso le sedi dei campi di concentramento, in cui e’ tenuto un numero incredibilmente numeroso di immigrati (superiore a quello preventivato), anche con bambini piccoli, in condizioni spaventose. Più’ tardi, gli stessi dirigenti hanno assistito a delle esercitazioni militari dei poliziotti delle forze FRONTEX.

Questo comportamento da parte degli Stati e dei loro eserciti nell’organizzare feste (inaugurare nuove protezioni sui confini, monitorare l’addestramento dei maiali che arrestano, torturano ed uccidono persone sul confine o nei campi di concentramento, sorridenti mentre si congratulano l’uno con l’altro di fronte alle telecamere dei media, nello stesso momento in cui i corpi naufragano sulle sponde del fiume o nel Mar Egeo, dimostra l’importanza che danno alla vita e alla dignità’ umane…

Fonte: traciacontra   visita anche: frontexplode

Italia: Comunicato di Juan, arrestato per gli scontri NO TAV

Hola! Sono Juan Sorroche Fernandez, scrivo questo comunicato per mettere in chiaro la mia posizione.

La TAV in Val Susa è uno dei tanti progetti che lo Stato e la società mettono  in cantiere, come anche gli inceneritori, l’emergenza rifiuti a Napoli, la Gronda a Genova (progetto di potenziamento del nodo autostradale), le nuove carceri, la militarizzazione dei siti dove dovranno sorgere le Grandi Opere e la militarizzazione delle strade nelle città. Solo la distruzione della terra e l’inquinamento prodotto sarebbero  già abbastanza per opporsi a tali progetti, ma oltre alla devastazione dell’ambiente la piovra del capitale e del dominio stritola gli individui in un sistema sempre più controllato, mercificato e meccanizzato. L’attuazione di questi progetti, oltre alla loro nocività mortale tanto fisica quanto mentale, mira ad abituare gli individui a subire, ad accettare qualunque cosa rinunciando alla propria capacità critica e di azione.

Chi li propone mette in piedi enormi campagne di mistificazione nelle quali la (anche) nostra realtà,  il nostro presente e futuro,  ci vengono riproposti in una versione completamente sfalsata in modo che ci sembri sempre più naturale rinunciare alla libertà e alla possibilità di autodeterminarci.

Lo sfruttamento, la distruzione e la morte sono punti fermi, costruiti col sangue e la sofferenza, con i quali  la società  si auto alimenta. Questi sono i pilastri sui quali essa si regge ed è necessario combatterli. Lottare contro questi tentacoli è per me lottare contro la società che li crea.

Come ribelle individualista non parlo a nome di nessun  movimento ma solo di me stesso. Io mi sento parte della lotta e di tutti quelli che la fanno propria sinceramente.

Per questo,  a testa alta, mi rivendico l’aver partecipato alla lotta contro il TAV e la società in modo auto organizzato,  al di fuori delle logiche dello Stato, di qualsiasi gerarchia e con metodi che ho ritenuto opportuni.

Essere “colpevoli o innocenti”, “buoni o cattivi”, “violenti o non violenti”, sono definizioni  morali che non mi appartengono, sono concetti del dominio e “delle relazioni sociali che li rendono accettabili come simbolo del potere . Perché trovo che l’autorità non fa solo affidamento sulla forza e sui messaggi dettati dall’ordinamento statale ma anche sul compromesso e l’accettazione” di tali relazioni.

La mia violenza è una goccia in mezzo al mare in confronto a quella che lo Stato utilizza e monopolizza contro la Val Susa, nelle guerre di “pace”, nei CIE e nelle carceri, causando milioni di morti.  Ma non tutto dura, a volte le cose si ribaltano.

Non sono uno specialista della violenza.  Credo la si possa utilizzare come mezzo o metodo ma non è l’unico, ce ne sono molti altri e tutti validi: il volantino, l’azione diretta, le pubblicazioni, l’esproprio, il concerto… questo individualmente come collettivamente, decide ognuno  come,  perché e quando miscelarli.

A quelli che hanno solidarizzato sempre senza distinzioni fra “buoni e cattivi”… un affettuoso abbraccio, ci si vede nelle infinite strade della lotta.

A quelli che questa pratica, questo modo di relazione non lo fanno proprio, va tutto il mio disprezzo ed il mio odio! Perché “la strada della libertà e la dignità è sempre individuale e non si associa agli stereotipi e alle etichette”.

A testa alta!
Per la ribellione permanente!

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Via Beccaria 134
Loc. Spini d Gardolo
38014 Gardolo (Trento)
Italia

in inglese: 325

Berlino: Fuoco solidale con Luciano Pitronello

Quando parliamo di solidarietà, non possiamo ignorare il Cile. Anche se siamo lontani dalle battaglie che hanno luogo lì, ci troviamo nella stessa guerra contro gli stessi nemici, come i nostri compagni in Cile

La situazione lì, ci ha portato ad attaccare un obiettivo bancario, come ha fatto Tortuga, per la qualcosa sarà condotto in un tribunale.

Ieri notte, 19 marzo 2012, a Bützowstraße (nel quartiere di Prenzlauer Berg), nella città di Berlino, abbiamo distrutto con il fuoco un bancomat. Le azioni contro queste macchine sono aumentante negli ultimi anni, anche a Berlino: in diversi contesti, si identificano come un obiettivo adeguato e pertanto o vengono bruciati o sono presi a martellate.

Gli attacchi contro i bancomat vengono messi a tacere, proprio perché i potenti temono che questa forma d’azione si trasformi in uno sport popolare come l’incendio di auto.

Libertà per Tortuga!
Libertà per tutti i prigionieri!
Solidarietà con la lotta anarchica in Cile!

Cellula Internazionale di Incendiari

 Traduzione: ParoleArmate
Vedi anche: Dimostrazione di solidarietà per Luciano Pitronello e la lotta rivoluzionaria in Cile, Mercoledi, 21 Marzo, a Bristol (UK).

Patriottismo globale, un “dramma lirico” dopo il 12 Febbraio

In molti eventi e proteste nel mondo riguardo gli sviluppi recenti in Grecia, numerosi dimostranti hanno usato il presunto motto popolare, ma populista “Siamo tutti greci”. Che ragioni esprime questo motto e che impatto ha direttamente o indirettamente su quelli che conducono una lotta senza capi in Grecia?

Probabilmente, alcune persone sentono un qualche tipo di compassione per i “greci che soffrono” o anche hanno paura di cosa ci sia in serbo per loro nel prossimo futuro. Essi sono (dis)informati, soprattutto tramite la visione dei mass media e dei social network, riguardo al fatto che la Grecia è afflitta da misure di austerità “ingiuste e non democratiche” e tagli selvaggi; ed è questo tutto ciò che c’è… Possono essere stati il marketing politico o gli slogan “patriottici” che hanno reintrodotto nella scena politica globale uno dei patriottismo più famosi citati in inglese (attribuito a P.B. Shelley, dal suo “Hellas, a lyrical drama” del 1821. In ogni modo, la dichiarazione è stata ricordata ampiamente e pubblicamente, attraverso i social media e dopo nelle strade. Quindi, oggi la conseguente propaganda di massa sta crescendo, spesso accompagnata da simboli come bandiere nazionali, antiche figure greche, ecc. Varie entità (dall’estrema destra ai riformisti o patrioti di sinistra) stanno ancora promuovendo la “solidarietà” al popolo greco identificando questo con una qualità nazionale, una qualità di citadinanza, anche con specifiche radici. Certamente, il motto reca delle visioni pro-nazionaliste, e non solo termina intrappolando quelli che adottano la schifezza “tutti greci” in una progettualità di unità nazionale, ma anche rafforza la propaganda statale, che attacca e accusa ogni soggetto radicale politico attivo nelle varie lotte sociali, nel territorio controllato dallo stato greco e altrove.

Invece di rompere con i compartamenti stagni ai quali lo stato ci ha confinato fino ad ora, piuttosto che sostenere la causa rivoluzionaria molti passi oltre una lotta delimitata, questa “unica nazionalità” falsa cattura i suoi seguaci ingenui in movimenti reazionari che possono facilmente essere accorpati e controllati dal sistema. Ecco perché le forze neoliberali e di estrema destra hanno visto come “ottimiste” queste ondate di supporto, mentre i neonazisti si stanno rinforzando piuttosto indisturbati nella loro campagna elettorale o d’odio razzista in tutta la Grecia, raggiungendo anche tutti i greci…

In questa parte del mondo, come in tante altre, lo stato e i padroni attacco selvaggiamente gli oppressi. Le lite finanziarie e industriali conducono un attacco spietato contro le parti più deboli della società, privando il sistema borghese delle sue pretese “democratiche”, che sono state mantenute per motivi “tattici”, al fine di insabbiare, soffocare o pacificare ogni potenziale contrattacco. La gente vede sempre più dimostranti scendere nelle strade delle città greche, mentre molti si rifiutano di protestare rimanendo calmi, ma piuttosto attaccano direttamente le strutture che rendono le loro vite una mera sopravvivenza.

Quando il supporto agli altri, che si sforzano e lottano, è basato su un astratto lamento chiamato nazionalità, ciò riproduce schemi patriottici offerti in aiuto allo stato e ai padroni sopranazionali, per soffocare le intensificate lotte sociali; un aiuto per raggiungere o rinforzare ciò che vogliamo distruggere: la pace sociale. Più che altro, esso offre a gruppi molto eterogenei di dimostranti il “rifugio” dell’unità nazionale.  Nulla può unire i contrasti tanto efficentemente quanto può l’unità nazionale: un grande ideale che unifica le persone, verso un non esistente nemico interno o esterno o una minaccia. E ogni autorità usa queste armi in momenti di scontri e rivolte, in un periodo di tensioni che spesso sono espresse con le caratteristiche di una guerra civile interna. Nulla può riunirci ai nostri oppressori e sfruttatori. Nessun confine può limitare i nostri sogni. Nessuna bandiera di stato può neanche remotamente riflettere le nostre lotte. Il fattore unificante più forte per noi, anarchici/libertari, non solo in Grecia ma in tutto il mondo, è il fatto che viviamo lo stesso contesto di povertà generalzizata, che noi ci rendiamo conto di ciò, e la fiamma della nostra passione per la libertà brucia e brucerà fin quando vivremo; fino a quando, individualmente e collettivamente, getteremo via le abitudine, comportamenti e mentalità impostici per tanti anni, fino a quando aboliremo una volta per tutte lo stato e le sue leggi, il capitale e le sue strutture. Nel nostro cammino, il germe patriottico è un ostacolo che deve essere combattuto senza sosta.

Infatti, ogni supporto dimostrato con “slogan” orecchiabili e assimilabili risulta l’esatto opposto di ciò che significa una rivolta. Più che altro, ciò si rivela essere pericoloso per ogni senso di solidarietà tra gli oppressi. Non possiamo più guardare la solidarietà trasformata in un messaggio di supporto da svendere come risveglio nazionale. La solidarietà è la nostra arma, e noi la difendiamo costantemente nelle battaglie contro il potere, dentro e fuori le prigioni.

Né pro-nazionalisti, né patrioti;
Siamo traditori nazionali che vogliono diffondere la rivolta
.

CONTRO TUTTI GLI STATI E LE PATRIE

 Traduzione: ParoleArmate

Atene: Rivendicazione dell’incendio del tribunale distrettuale di Kallithea

Stiamo vivendo una peculiare congiuntura economica e politica dove il capitalismo oscilla in maniera imprevedibile e il sistema politico subisce una vasta contestazione. Questo contesto, tuttavia, non arriva a proporre una soluzione alternativa a livello politico, ma lo si trova in forma di scontento generale. Ma lo scontento gneerale che pervade il vasto reame sociale non è nient’altro che un aspetto più energico dell’inerzia. Ciò nonostante, vediamo le basi della lotta nei quartieri in chiave positiva, che insieme agli spazi anarchici sta come il solo contrattacco al capitalismo che, anche se si trova in recessione, continua le sue nefandezze, mentre la maggioranza della rassegnata popolazione lavoratrice si lascia indietro il terreno sociale.

Per via della situazione, la democrazia attraverso la giustizia tenta di ripristinare una moltitudine di provvedimenti in prima linea, come il divieto dei cortei nel cosiddetto centro storico (di Atene), il garantire il diritto dell’uso ex officio di armi da parte di cittadini e poliziotti, promuovendo l’americanizzazione del senso di appartenenza (tramite l’incitamento “cittadini, prendete le armi”). Inoltre sottolineamo che un ulteriore emendamento e aggiornamento della legge antiterrorista è imminente, mirando alla costruzione di un clima di “ancora maggiore repressione e paura”. La domanda che vogliamo porre a tutti è quali azioni fanno gli anarchici e l’ampio movimento libertario in un momento dove i nazionalisti hanno già iniziato a formare squadre patriottiche e ad allenarsi nelle montagne lontani dalla paura di chaos e anarchia?

ATTACCARE OVUNQUE E SEMPRE

In occasione delle nuove accuse per il caso della O.R Cospirazione delle Cellule di Fuoco, all’alba di venerdi 14 Marzo, abbiamo incendiato il tribunale distrettuale nella zona di Kallithea con dei meccanismi incendiari. Il regime con una mossa imprevista sta cercando di rinnovare le carcerazione preprocesso tramite il nuovo round di accuse, ma anche per rafforzare di più le già cariche accuse. Siamo sicuri che i nostri compagni stiano resistendo risoluti contro le trappole legali dello stato e l’operato più ampio dei moderni inquisitori.

A questo punto, vogliamo esprimere il nostro supporto senza riserve a Stella Antoniou che, oltre a soffrire gravi condizioni di salute che rendono necessario il suo rilascio, è una ANARCHICA e come tale dovrebbe essere trattata dai suoi compagni.

Non dimentichiamo il compagno prigioniero Giannis Skouloudis che sarà processato dallo stato il 21 Marzo 2012, per l’incendio di alcuni veicoli della compagnia elettrica pubblica (DEI) da lui rivendicati; né dimentichiamo i compagni prigionieri Dimitris Dimtsiadis, Babis tslianidis, (Dimitris Fessas) e Sokratis Tzifkas, che hanno scelto il difficile cammino della clandestinità, e sono stati arrestati e ora sotto processo nello stesso caso.

Mandiamo forza al bandito anarchico Rami Syrianos.

Un segnale incendiario ai compagni impenitenti che hanno scelto il cammino dell’attacco.

Onore eterno al membro della O.R. Lotta Rivoluzionaria Lambros Foundas, morto il 10 Marzo 2010 a causa dei proiettili dei poliziotti.

PS. Riportiamo l’occultamento della nostra azione da parte dei mass media, un silenzio che dimostra che il loro ruolo e la loro posizione è vicina ai loro superiori di stato e contro di noi. Chiariamo che ogni informatore giornalista-assegnatario dei poliziotti può fare i conti con il nostro malcontento pratico, cosi come le loro auto e le case sono accessibili e incendiabili cosi come quelle delle altre merde.

Fronte Rivoluzionario Internazionale-Federazione Anarchica Informale.
Cellula Incendiaria d’Attacco
Sentiero delle Polveri

Fonte/Traduzione: ParoleArmate

Salonicco, Grecia: Manifesto solidale con cinque anarchici sotto processo

La prova generale della guerra è finita, ora siamo muniti del suono del vento, mio fratello. Siamo dipinti con i colori della terra maledetta come un guerriero di prima linea infuriato, accompagnati dalle parole di uno stregone.

Un piccolo carico per questi piedi pesanti, come amuleto un occhio che troverà la menzogna e una fondina assetata di maggiore sangue. La fine e il nostro passo è più pesante, questa apparizione mette adombra persino la nostra tomba.

E tutto il male del mondo, in verità, non è abbastanza per fermare un corpo, pronto a morire. E solo quando ho pensato che questo momento mi stava cercando, ho capito che non ero solo.

Ero anche nella notte, vedi, del primo periodo, quando est, ovest, sud e nord si incontrano.

Li dove la morte prepara un’imboscata da molto tempo, essa sa bene aggirarsi intorno a quei posti. Come un coltello taglia la tensione che esiste, cosi intensa e dolorosa prima della battaglia. Pensi che ogni respiro sia veleno e ogni passo una tortura.

Un’atmosfera pesante, ma non la temo, perché per anni sono stato la sua parte più pesante. Tutto ciò che vedo non mi indebolisce e per la battaglia mi rimetto di nuovo la maschera.

Percepisco figure oscure che sono diventate la mia ombra, e dai venti del nord sento i passi nelle mie orecchie. Adesso al nostro passaggio il nostro sguardo risplende e nella nostra visuale il fuoco porta alla vita i nostri sogni.

Sempre in guerra e un fenomeno innaturale, l’inaspettato per gli altri a me sembra ovvio, nessuno può capire la mia gioia, perché se gli sfigati annegano, io sono nelle mie acque.

Anche se avessi compagnia, nello scontro sono da solo, una mia brutta abitudine l’andare sempre per primo. Senza protezione, senza precauzione, ho vissuto una vita in ciò che gli altri definiscono conflitto.

Dove sei diretto, dove, e cosa hai in mente, la battaglia della prossima vigilia sta iniziando, io dipingerò il colore del cielo viola, quindi fammi sapere cosa hai in mente.

Dove stai cercando, dove, e di nuovo ti sei perso altrove, prendi seriamente tutti i segnali del tempo.

Io seguo le tracce di un percorso vicino, e non aver paura io non mi perderò altrove.

LA BATTAGLIA DELLA PROSSIMA VIGILIA E’ INIZIATA

SOLIDARIETA’ AGLI OSTAGGI DI GUERRA:

SOLIDARIETA’ AGLI OSTAGGI DI GUERRA: G. SKOULOUDIS, B. TSILIANIDIS, D. DIMTSIADIS, D. FESSAS, S. TZIFKAS. PROCESSO VENERDI 21 MARZO 2012

 Lupo del Chaos

Fonte: actforfree.nostate Traduzione: ParoleArmate

Atene: Rafforzare la reciproca solidarietà

Domenica, 11 marzo alcuni compagni provenienti da paesi diversi hanno preso parte all’assemblea aperta di Contra Info ad Atene. Così, il giorno seguente, siamo riusciti a portare a termine un’azione simbolica di solidarietà internazionale e di contro-informazione allo stesso tempo, attaccando striscioni riguardanti quattro importanti casi in diverse parti del centro di Atene.

Un piccolo striscione su cui si legge ‘Solidarietà internazionale tra gli oppressi’ è stato messo all’ingresso del Politecnico in Stournari Street. Inoltre, al Politecnico, sul lato di Via Patission, abbiamo posizionato uno striscione per il compagno Tortuga in vista del 20 marzo, giornata internazionale di azioni in solidarietà con Luciano Pitronello, che rischia di subire  15 anni di carcere da parte delle autorità di perseguimento penale dello Stato cileno, per aver collocato un’ordigno esplosivo in una filiale della Banca Santander il 1 ° giugno 2011, a Santiago. Sullo striscione si legge in spagnolo / greco: ‘Libertà per il compagno Tortuga! Solidarietà con gli ostaggi della guerra in Cile ‘.

In piazza Exarchia abbiamo messo uno striscione in memoria di Oury Jalloh, in tedesco / Greco: ‘Il caso Oury Jalloh: e’ stato un’omicidio! La memoria di Oury Jalloh è viva! Nessuna tolleranza per gli assassini di Stato. Solidarietà con i compagni in Germania. ‘Oury fu bruciato vivo all’interno di una stazione di polizia a Dessau, in Germania, il 7 gennaio 2005. Da allora in avanti, parenti, amici e sostenitori hanno portato il caso davanti ai giudici, chiedendo la punizione dei responsabili per l’omicidio del 36 enne profugo dalla Sierra Leone. Nei giorni scorsi, sotto il terrore della polizia, il caso è stato esaminato nel tribunale distrettuale di Magdeburgo.

In Via Patission, al di fuori dell’ Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE), uno striscione scritto in italiano / greco ‘NO TAV, NO STATO, NO CAPITALE – Solidarietà con Luca Abbà – Sabotaggio a tutte le linee ad alta velocità del sistema’ è stato appeso per l’attivista NO TAV italiano, che è ancora ricoverato in ospedale dopo essere stato ferito gravemente il 27 Febbraio, durante l’ennesima operazione repressiva in Val di Susa. Nonostante la mano assassina dello Stato e del Capitale, la protesta rimane viva; la lotta contro la linea dei treni ad alta velocità Torino-Lione continua dai primi anni ’90 ad oggi.

All’ingresso del Panteion (Università di Scienze Politiche e Sociali), situato sulla Syngrou Avenue, abbiamo messo uno striscione scritto in francese / Greco: ‘Solidarietà con Ivan, Bruno, Damien, Inès, Franck, Javier – Giù le mani dai nostri compagni in Francia ! ‘Questi sei anarchici sono perseguiti sotto la legge anti-terrorismo da quattro anni. In breve, tutti e sei sono nello stesso processo per essere giudicati secondo la legge anti terrorismo francese. Ivan, Bruno e Damien sono stati arrestati nel gennaio 2008 per il possesso di fumogeni mentre si dirigevano verso una protesta fuori dal centro di detenzione di Vincennes. Pochi giorni dopo, Inès e Franck sono stati arrestati in Vierzon per possesso di manuali per le tecniche di sabotaggio ed una mappa del carcere minorile. Le autorità hanno usato l’identificazione del DNA ed hanno affermato che il campione di DNA di Inès  combacia con una delle cinque tracce di DNA trovate sul sacchetto contenente le bottiglie con la benzina in un camion rimorchio della polizia, tra i due turni delle elezioni presidenziali nel 2007. Entrambe le indagini sono state ben presto unite in un unico caso, e i procuratori anti terrorismo hanno preso il sopravvento. Poi i poliziotti avrebbero scoperto il DNA di Damien su tale borsa. A seguito di questa pratica dei test del DNA, non passò molto tempo prima che il fratello di Inès , Javier, fosse  arrestato anche per il fatto del 2007. Inoltre, nel giugno 2010 Javier era stato incriminato per una serie di sabotaggi dei quadri elettrici delle stazioni di segnalazione della SNCF, incendi dolosi che avevano paralizzato parte del traffico ferroviario durante il movimento del ‘CPE’ nel 2006. Ancora una volta, il DNA di Javier fu’ trovato dalla polizia sulla scena di un tentativo di sabotaggio. Tutti e sei hanno fatto dai 5 ai 13 mesi di reclusione come detenuti in attesa di giudizio. Le accuse principali nei loro confronti sono: partecipazione ad un’organizzazione con il fine di preparare atti terroristici (per sei di essi), fabbricazione di esplosivi (per tre di loro), tentata distruzione di beni appartenenti ad altri (per tre di loro), possesso e trasporto di prodotti esplosivi o di incendio (per quattro di loro), ed il rifiuto a presentare campioni di DNA (per tre di essi). Il loro processo è previsto per il 14 maggio 2012, a Parigi – più informazioni in francese 1, 2, 3.