Atene: Capodanno fuori le prigioni di Koridallos

Concentramento di solidarietà fuori le prigioni di Koridallos 31 Dicembre 2011, dalle ore 23.00 presso il parchetto di via Grigoriou Lambraki

Le nostre voci non smetteranno di crescere e passare attraverso le mura e le sbarre delle prigioni, per essere uniti attraverso le voci con coloro che si trovano negli inferni dello Stato e combattere per la dignità e la libertà.

(manifesti in greco)

video 2008-2009

video 2010-2011

Appello per un Capodanno con manifestazioni rumorose fuori i carceri e i centri di detenzione di tutto il mondo

Appello per una manifestazione di solidarietà per Capodanno fuori la prigione di Brixton, sud di Londra, Regno Unito

Atene: Azione di solidarietà per i prigionieri anarchici presso l’abitazione del ministro dell’ordine pubblico

Oggi (21-12-2011) alle 16.30 del pomeriggio, 40 anarchici hanno fatto un’azione di solidarietà per Stella Antoniou, fuori la casa del ministro della Protezione dei Cittadini (1) Chr. PAPOUTSIS.

Si sono riuniti all’esterno del condominio dove Papoutsis vive.Hanno urlato slogan di solidarietà per Stella e sono stati lanciati centinaia di volantini nella strada con scritto:

RILASCIO IMMEDIATO dell’ANARCHICA STELLA ANTONIOU /

Chr. PAPOUTSIS, FASCISTA della GENERAZIONE DEL POLITECNICO (2) e Chr. PAPOUTSIS, da PRESIDENTE del E.F.E.E (Unione Nazionale degli Studenti Greci) a CAPO TORTURATORE nella POLIZIA GRECA.

I compagni sono anche entrati nel cortile di casa sua, dove hanno lanciato i volantini. La guardia che si trovava li’, quando ha visto i compagni, si è nascosta nella guardina cosi’ come le altre due guardie personali di Papoutsis.

Due poliziotti in moto (DI.AS.) erano fermi li vicino semplicemente a guardare i compagni entrare nel condominio. I compagni se ne sono andati senza nessun problema.

Più tardi in una strada lontana, 4 persone sono state fermate dalla polizia e sono state portate nel quartier generale della polizia (3), secondo quanto è stato riferito, ma non in relazione a quanto avvenuto prima.

Le azioni di solidarietà per Stella Antoniou e per gli altri compagni andranno avanti fin tanto che non verranno liberati.

RILASCIO IMMEDIATO DELL’ANARCHICA STELLA ANTONIOU
LIBERTA’ PER K. SAKKAS, A. MITROUSSIAS, G. KARAGIANNIDIS
(4)

note:
(1) in sostanza, ministro della polizia
(2) in riferimento alla rivolta del Politecnico nel ’73. Papoutsis al tempo era presidente del sindacato studentesco. Come membri del PASOK, anche oggi trae vantaggio dalle lotte fatte dalla sua generazione contro la giunta militare.
(3) rilasciate un paio d’ore più tardi
(4) Stella Antoniou, Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, Giorgos Karagiannidis, Christos Politis e Dimitris Michail sono stati arrestati il 4/12/201o. Gli ultimi due sono stati rilasciati pochi mesi dopo.

Assemblea di solidarietà ai combattenti arrestati e perseguitati

fonti: 1, 2

[Italia] “Frammento secondo”

Frammento – l’antigiuridismo anarchico-amorale.
Il diritto difesa

“Questa è la magia dell’estremo. La seduzione che esercita
tutto quanto è estremo. Noi immoralisti, noi siamo gli estremi.”1

Lo spirito libero-l’anarco nichilista, avanza e oltrepassa.

I sistemi formali di riferimento, dati dagli organi giudicanti, stabiliscono il ruolo dell’imputato. Il fondamento del mostro_morale giudiziario, è in questo modo stabilizzato in maniera organica. Smantellare e abbattere i “pilastri” del giudizio – diritto è sviscerare l’abisso interiore, fino a trovarne in maniera recondita, i frammenti. L’abbattere ogni dato di riferimento logo-centrico, è negare in un continuo rinnovarsi, nel ribaltare e interpretarne ogni frammento, composto da una “resistenza”, senza nessun angolo. Il fuoco del caos divoratore estingue ogni rielaborazione, di valore razionale nel “negare”, e nel rinnovarsi,negando. Ognuno di noi deve cercare il suo inferno personale.2

Difesa (diritto) art .24 cost. “Diritto inviolabile garantito dalla costituzione che consiste nell’assicurare a tutti la possibilità di tutelare i propri diritti legittimi, attraverso l’azione o la resistenza in giudizio.” Continue reading [Italia] “Frammento secondo”

Atene: L’anarchico Dimitris Hatzivasiliadis è stato rilasciato

Dimitris Hatzivasiliadis è libero da Lunedi’ 12/12, Dimitris era imprigionato dal Febbraio 2011 ed era accusato di “possesso di armi a scopo di approvvigionamento”.

Era stato arrestato mentre trasportava un’arma durante un accidentale controllo di polizia. Le accuse, da semplice reato minore, erano state trasformate in reato grave, sulla base delle leggi antiterrorismo.

Lo stato una volta di più si vendica su Dimitris per tutti coloro che attivamente partecipano alle lotte sociali.

Dopo pressioni e dopo che il suo fascicolo è rimasto aperto per 10 mesi, senza nessuna sostanziale prova contro di lui,  finalmente Lunedi’ la procedura per il rilascio è stata firmata e il compagno è libero!

NESSUN OSTAGGIO NELLE MANI DELLO STATO
LIBERTA’ PER TUTTI I COMBATTENTI IMPRIGIONATI
LIBERTA’ PER TUTTI

fonte: occupiedlondon e actforfreedomnow

Finlandia: Bruciati due mezzi della polizia ad Helsinki

Mentre l’ economia mondiale vacilla l’elite al potere si aggrappa al capitalismo con le unghie e con i denti, anche se intorno a loro, il castello di carta ondeggia. La polizia è un’esemplare modello di obbedienza. Le decisioni vengono prese dall’alto della gerarchia e le persone che eseguono questi comandi non possono metterli in discussione.

La burocrazia sarà sempre troppo lenta e rigida per la vita che si caratterizza per essere veloce e sempre in movimento.
La notte di Venerdi, 16 Dicembre 2011, abbiamo bruciato due mezzi della polizia nel cortile di una concessionaria Volkswagen, nel quartiere Herttoniemi ad Helsinki. Abbiamo dato alle fiamme entrambi i mezzi utilizzando della carbonella mettendone una manciata di blocchetti sulle ruote anteriori per poi fuggire dalla scena. Secondo il loro comunicato la polizia ha arrestato delle persone nelle vicinanze della concessionaria, la notte stessa. Nulla di nuovo il fatto che la polizia faccia arresti senza avere alcuna prova.

Rivendichiamo la responsabilità per l’incendio doloso di questi due mezzi e desideriamo dire che, nessun arresto risolverà questa situazione.

Solidarietà verso tutti coloro che sono imprigionati!

Fonte: actforfreedomnow / Originale: takku

Grecia: Poster sulla FAI/FRI

“Non dite che siamo pochi”
[Parole di Lee Kwang Su, dal comunicato della]
Federazione Anarchica Informale Italiana

Se le azioni sono i proiettili che lacerano la carne del mondo capitalista, allora le fondamenta teoriche, i pensieri e le sensazioni sono delle armi da fuoco rapido. Le azioni non accompagnate dai significati che le hanno ispirate sono momenti inconsistenti privi della possibilità di diffusione e appropriazione, mentre pensieri e idee non applicati alla pratica si trasformano in sterili discussioni dentro ai bar e degenerano in un’altra finzione ideologica.

Su queste fondamenta, i gruppi ribelli e le individualità hanno comunicato i loro attacchi formando la Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI). Una rete antiautoritaria informale internazionale di gruppi insorgenti e individualità autonome che applicano l’azione diretta e il sabotaggio contro lo Stato e il Capitale ma anche l’opposizione consapevole ad ogni relazione del Potere, che viene inculcata in ogni modo alla base della piramide sociale e convertita nella competizione piccolo-borghese e nell’invidia possessiva. La FAI unisce gli attacchi e le distruzioni in Italia, Gran Bretagna, Russia, Belgio, Finlandia, Olanda, Cile, Messico, Argentina, Perù, Bolivia, Indonesia e Grecia, orchestrando la polifonia delle esplosioni notturne in vista dell’UNIONE delle aspirazioni rivoluzionaria e dell’UNIONE della lotta per la libertà, creando dunque un oceano di dialettiche e comunicazioni tra gli anarchici d’azione.

LUNGA VITA ALLA FAI/FRI, LUNGA VITA ALL’ANARCHIA!

Egitto, Dicembre 2011

17 Dicembre: Il video mostra la polizia militare attaccare senza sosta ed uccidere i manifestanti.

http://www.youtube.com/watch?v=r2gzHNgj1oA&context=C305080dADOEgsToPDskKO5Ok8KKKzHN4fN5stGllX

16 Dicembre: Testimonianza di un giovane manifestante che e’ stato brutalmente picchiato dai militari (sottotitoli in greco/inglese)

Solidarietà urgente verso i nostri fratelli e sorelle in Egitto!

Melbourne, Australia: Sabotaggio al sistema di vendita e obliterazione dei biglietti dei treni

Nella notte di Mercoledi, 15 Dicembre, un gruppo di attivisti ha sabotato la maggior parte delle macchine per la vendita e l’obliterazione dei biglietti (incluse quelle del sistema Myki) della ferrovia elettrica a Sydenham, nella citta di Melbourne. Come lo stesso gruppo, Artful fare dodgers, spiega nell’ultimo paragrafo del suo comunicato:

{….} Non chiediamo un sistema di trasporto pubblico più economico, efficace o più puntuale, ma attacchiamo questo sistema di vita. Lo stesso se fosse gratuito, non ci soddisferebbe. Già stiamo viaggiando gratis quotidianamente e ci rifiutiamo di pagare e sottometterci al terrorismo dei controllori dei biglietti.

Non è sufficiente evadere la tariffa o passare il nostro biglietto al passeggero di fianco che stà salendo sul vagone – una ribellione invisibile contro queste situazioni che tutti odiamo. Tutto il sistema dev’essere attaccato e sabotato.

Rifiuto di pagare i biglietti
Contro la svalutazione delle nostre vite
Contro il terrorismo della polizia dei trasporti
Solidarietà a tutti i clandestini

Atene: Presidio di solidarietà per il caso Lotta Rivoluzionaria

PRESIDIO MICROFONICO DI SOLIDARIETA’
riguardo il caso di
LOTTA RIVOLUZIONARIA
Domenica 18/12 ore 13:00 Piazza Kapnikarea (via Ermou)

Solidarietà con i membri di Lotta Rivoluzionaria Kostas Gournas, Pola Roupa, Nikos Maziotis, e tutti gli altri che sono perseguiti per lo stesso caso, Christoforos Kortesis, Vaggelis Stathopoulos, Sarantos Nikitopoulos,Kostas Katsenos,
Marie Beracha, che affrontano il processo nel tribunale speciale della prigione di Koridallos, dal 5/10.

Assemblea del caso Lotta Rivoluzionaria

fonte

Atene: Solidarietà per gli operai metallurgici in sciopero

Solidarietà agli scioperanti delle acciaierie

Siamo un pugno. Pronti per il più duro confronto di classe! La vostra partecipazione alla lotta non è una questione di solidarietà; è una questione di vita o di morte per la classe operaia nel suo complesso. Giù le mani dai nostri diritti ottenuti con il sangue. Non diventeremo schiavi degli industriali! La vittoria degli operai dell’ acciaio, sarà una vittoria per tutti i lavoratori!

 Party per il sostegno finanziario degli operai delle acciaierie in sciopero
Sabato 17/12, ore 22.00 – Atene presso l’Università di Economia e Commercio (ASOEE)

 ingresso: libera
sottoscrizione: essenziale

stazione radio libera 98fm

Salonicco: Lettera di Dimitris Fessas dalla prigione

Coinvolgere mè in questo caso è chiaramente un trucco volto a gettare più fango e sporcizia per seppellire i combattenti imprigionati…

Lettera di Dimitris Fessas dalla prigione

La storia è questa:

Nell’Aprile del 2009 un poliziotto municipale ha riferito di essere stato aggredito nel centro di Salonicco da qualcuno che ha cercato di rubargli il cappello. Egli fà riferimento ad un testimone – un fantasma che, come dice lui, scompare in seguito senza lasciare le generalità. Questo testimone-fantasma da Piazza Navarinou,dice lui, aveva visto una persona salire su di una motocicletta con core diverso e caratteristiche differenti dalla mia. Alla stazione di polizia il poliziotto municipale la mia foto e la polizia non mi ha disturbato affatto. Due anni più tardi e perchè sono già in custodia cautelare, la polizia ricorda questa ridicola storia del cappello del poliziotto municipale e mi chiama di nuovo per un’ interrogatorio.

Il mio coinvolgimento in questo caso è chiaramente un trucco volto a seppellire ancor di più di fango e sporcizia i combattenti imprigionati.

Qui non stiamo osservando nulla di nuovo, la ricetta è vecchia e collaudata, anche se ultimamente il suo uso è diventato più frequente.

Esempi di combattenti che sono stati perseguiti senza prove sono molti. Una testimonianza contraddittoria e un test del DNA inaffidabile sono sufficienti per essere perseguiti.

Il loro scopo ultimo è quello di prolungare il mio soggiorno in carcere, e per spezzare il mio spirito. Oltre a questo, la frequenza di questa pratica combinata con il momento della sua comparsa (il crollo graduale dello stato greco) mostra che è parte di un’ esperimento più generale.

Il suo scopo è sperimentare le reazioni e la resistenza sotto pressione di specifici gruppi sociali che lo Stato vuole fortemente controllare.

Mentre il tempo passa e la situazione in Grecia peggiora, si assisterà ad esperimenti di questo tipo sempre più intensi e frequenti. Pertanto, da parte nostra, dobbiamo fare in modo che i risultati dei loro esperimenti siano negativi, dobbiamo garantire che questa insaziabile macchina statale non inghiottisca facilmente il nostro popolo.

Giovedi’, 15 Dicembre alle ore 09:00 am sono davanti al giudice istruttore per “confessare” questa colpa incredibile. Chiunque sia in attesa di vedere indebolirsi la mia resistenza mentale attraverso questo ridicolo caso scoprirà che poche manciate di fango, non sono sufficienti ad abbattermi.

Dimitris Fessas
Carcere di Diavata
Salonicco 14/12/2011

PS: Il 13/01/2011 i compagni Fessas, Tsilianidis, Tzifkas e Dimtsiadis che erano ricercati dal 13/10/2010 per il caso Skouloudis vengono arrestati ad Atene e accusati di aver costituito e partecipato ad un’ organizzazione criminale. I tre sono imprigionati nella prima ala del carcere di Koridallos mentre Tzifkas nel carcere di Avlona.

Il sistema tenta l’ isolamento di decine di nostri compagni che sono ora rinchiusi nei moderni inferi. La prosecuzione della lotta e il rafforzamento delle coscienze è una battaglia che non è stata persa. Dentro e fuori le mura gli sguardi di tutti coloro che non abbassano la testa, coloro che non accettano di assoggettarsi continueranno ad incontrarsi con ogni mezzo.

Fonti: A, B

Grecia: Aggiornamento sul caso dell’anarchico Andrè Mazurek, arrestato durante la rivolta del Dicembre ’08

Tre anni dopo…..

Tre anni dopo il suo arresto, l’anarchico Andrè Mazurak (di origini polacche) continua ad essere trattenuto nelle carceri dello stato greco. Il compagno è stato arrestato il 9 Dicembre 2008, in Piazza Canningos ( centro di Atene) durante gli scontri che seguirono l’omicidio di Alexandros Grigoropoulos per mano dei poliziotti-assassini Korkoneas e Saraliotis.

A seguito del processo, Andrè è stato condannato a 7 anni di carcere e 4,5 anni di imprigionamento per vari reati (crimini e miesfatti), di cui i più gravi sono possesso e uso di esplosivi (bombe molotov) e una serie di tentati omicidi di ufficiali di polizia,sebbene niente di incriminante gli fù trovato addosso durante il suo arresto.

Ciò che ha svolto un ruolo importante in questo stato di cose è stato il fatto che il compagno non conoscesse assolutamente il greco tranne che  il  buon slogan ” Batsi, gourunia, dolofoni (poliziotti, maiali, assassini)”, è  stato cosi’ condannato senza essere nemmeno a conoscenza delle accuse o essere in grado di difendersi adeguatamente. Gli interpreti dell’ Ambasciata polacca, che sono andati al quartier generale della polizia di Atene solo dopo che Andrè è stato picchiato e interrogato, erano sulla stessa lunghezza d’onda delle autorità greche, dunque, conoscendo in anticipo l’identità politica di Andrè, hanno tradotto cose diverse da quelle che hanno ascoltato. La stessa esatta pratica è stata ripetuta anche durante il processo.

Al momento, Andrè è l’unico prigioniero dello stato per la rivolta del Dicembre 2008, mentre l’assassino Vasilis Saraliotis è stato recentemente scarcerato con la benedizione della giustizia greca.

Ancora una volta è stato dimostrato che chi non abbassa la testa e combatte contro la brutalità dello stato, viene torturato e imprigionato, con o senza prove. Al momento, Andrè Mazurek è tenuto nella seconda ala del carcere di Larissa (nella Grecia centrale). L’ 11 Giugno 2012, è stato fissato come giorno in cui la Corte d’Appello riesaminerà la sua richiesta. In questa occasione, dovrà affrontare dieci poliziotti come testimoni per l’accusa invece dei due che apparvero al primo processo. E’ anche possibile che Andrè debba subire l’estradizione dopo aver scontato la sua pena detentiva, dal momento che le autorità della Polonia ne hanno già fatto un loro bersaglio.

PS. Questo testo è stato scritto perchè vogliamo informare i compagni della situazione di Andrè e, dall’interno del carcere, far si che il suo caso diventi una nuova scommessa per i combattenti dentro e fuori le mura.

I compagni di Andrè Mazurek
Spyros Stratoulis
Dan Carabulea
Giorgos Karagiannidis
Yannis Gelitsas
Olivio Tzetzeskou
Tasos Boyannis
Elis Karadouman

fonte: athens.indymedia.org

Aspropyrgos, Attica: Continua lo sciopero della “Acciaierie Greche” – Flirtati da vicino dalle forze politiche autoritarie

Martedi’, 13 Dicembre, i lavoratori hanno invitato ad uno sciopero di 24 ore l’intero complesso Thriassio (la più grande area industriale in Grecia, situata nell’ Attica occidentale, 25 KM a nord ovest di Atene), in solidarietà con la lotta dei lavoratori delle acciaierie.

Sabato, 10 Dicembre, una serie di gruppi di solidarietà ha trascorso la giornata fuori i cancelli della fabbrica “Acciaierie Greche” (Helliniki Halivourgia) con i 400 scioperanti come segno di solidarietà verso la loro lotta. La cucina collettiva “EL CHEF” del Ritrovo degli Immigrati ( Steki Metanaston, Exarchia) ha cucinato per gli scioperanti e i loro sostenitori mentre altri hanno tenuto un concerto di Rebetiko.

Sabato era il 42˚ giorno di sciopero degli operai della fabbrica. Gli scioperanti hanno chiesto la cancellazione dei piani per portare le loro giornate lavorative da 8 a 5 ore, e il ripristino delle decine di compagni di lavoro licenziati finora (è  già stato annunciato un licenziamento di 50 persone).

Attraverso un video correlato, uno degli scioperanti spiega che durante i 30 anni in cui ha lavorato nelle Acciaierie Greche di Aspropyrgos, ci sono stati 7 infortuni mortali sul posto di lavoro, mentre nel corso di questi anni decine di altri lavoratori sono rimasti gravemente feriti (gravi ustioni, amputazioni, e cosi’ via) all’interno del laminatoio di questa fabbrica infernale.

Le linee di comunicazione tra i rappresentanti sindacali e i padroni della fabbrica rimangono aperte, ma nessuna delle due parti si muove. Il proprietario Manesis minaccia ulteriori licenziamenti se gli scioperi continueranno. Tutti gli scioperanti restano uniti e risoluti nel continuare lo sciopero finchè saranno soddisfatte le loro richieste.

Gli scioperanti hanno ricevuto ringraziamenti e un considerevole sostegno – come visite, donazioni di denaro e cibo – da molti differenti gruppi ed individui. Di fronte a questo enorme sostegno da molti settori della società , gli scioperanti sentono la responsabilità di continuare lo sciopero in nome di tutti coloro che li sostengono.

Gli occhi di molti in tutto il paese sono puntati su di loro, e l’esito di questa lotta sarà un banco di prova per i lavoratori e per i padroni capitalisti di tutto il paese. Tuttavia, la mancanza di sostegno da parte dell’industria ha messo pressione sulla loro causa. La fabbrica “sorella” a Volos ha dovuto accettare il piano di riduzione del lavoro, e i rappresentanti sindacali della fabbrica non hanno risposto alle chiamate degli uomini delle Acciaierie.

Quando ad alcuni degli scioperanti è stato chiesto sè, al di là di tornare a lavorare con condizioni migliori, avessero in programma di appropriarsi della fabbrica, hanno risposto che non hanno alcuna intenzione di fare ciò. Altri capiscono che è assolutamente impossibile,qui, ripetere quello che è successo in Argentina, perchè il grande proprietario industriale fa parte di un grande monopolio che comprende non solo la produzione, ma anche le altre industrie collegate alla Acciaierie (come la logistica e la costruzione).

Se siamo d’accordo con questa visione o no, ciò che resta difficile è mantenere lo sciopero nelle mani dei lavoratori stessi. Gli obbiettivi della loro lotta sono semplici e specifici della fabbrica. Ma essi stessi sentono la connessione tra la loro lotta e quella di tutti i lavoratori locali o immigrati in Grecia, contro i padroni, in un momento in cui la crisi economica viene sfacciatamente utilizzata come arma contro le nostre vite. Questo collegamento, tra la lotta specifica e quella più ampia, ha reso difficile mantenere lo sciopero in “mano” dei lavoratori stessi.

Anche se i lavoratori prendono decisioni tra loro attraverso assemblee regolari di tutta la fabbrica, molti gruppi politici fanno a gara per mettere il loro messaggio politico sullo sciopero e ne fanno la bandiera delle loro esaurite ideologie politiche. Questo è stato evidente durante le azioni di solidarietà di Sabato quando un rappresentante dei delegati del PAME (Fronte Militante di Tutti i Lavoratori) è arrivato in fabbrica, gridando i loro slogan e sventolando le loro bandiere, uno scioperante ha commentato “Noi lo abbiamo cominciato come lavoratori, ma ora sono arrivati i partiti politici”.

Deve essere chiaro che le forze autoritarie come il PAME e lo stesso KKE (partito “comunista” della Grecia) stanno strangolando lo sciopero fin dall’inizio, dato che molti Stalinisti sono tra gli stessi scioperanti. E’ stato distribuito un documento interessante, che cita le parole di Deli Maria che si descrive come una donna che parla a nome degli “sposi dei lavoratori dell’Acciaieria”, affermando che sono stati supportati dal PAME sin dall’ inizio della loro lotta. Il suo discorso emozionato appare anche su Indymedia Atene (come quà), ma è stato pubblicato in precedenza su Rizospastis, il principale giornale calunniatore appartenente al KKE, con il titolo: “25 Novembre 2011: Discorso pronunciato all’incontro di ieri ad Elefsina di Deli Maria, donna di un’operaio siderurgico in sciopero”. Un piccolo sunto: “Fin dal primo momento, il PAME e i sindacati di classe sono con noi, il KKE è con noi. Fin dal primo momento, questa lotta si è basata sulle risoluzioni e sulle decisioni di sindacati, associazioni, federazioni, società di donne e giovani, comitati popolari, comitati di disoccupati, studenti, etc. Fin dal primo momento, un fiume di solidarieta’ e’ stata espressa verso i lavoratori dell’industria dell’acciaio e verso le loro famiglie. Ci inchiniamo alla grandezza della solidarietà tra la classe operaia e le persone. Ci inchiniamo alla solidarietà internazionale di tutti i lavoratori.”

Il giorno 13 Dicembre, alle 20.00 (GMT +2), abbiamo ascoltato qualcosa in più sulla situazione dagli scioperanti delle “Acciaierie Greche” tramite un’ intervista registrata e una discussione dal vivo (in greco) sulla stazione radio libera di Atene 98FM.

Aggiornamenti relativi (1,2) e traduzioni sul sito occupied london

Grecia: Rivendicazione dell’aggressione al deputato S. Kouvelis

Nella notte del 23 Novembre abbiamo rintracciato il deputato del Batsok* S. Kouvelis a bordo della sua lussuosa Lexus, forse la sua auto.

Senza pensarci un secondo abbiamo deciso di attaccarlo. Lo abbiamo picchiato e rapinato, come viene fatto da parte dei politici.

Dalla sua borsa abbiamo confiscato: un portatile, documenti del Batsok, penne costose, carte di credito con un totale di 90.000 euro di credito (!!!) e il suo documento di deputato.

Siamo rimasti sorpresi dal fatto che la sua borsa fosse piena di preservativi – cosa voleva farci questo vecchio sporcaccione?

Questa azione è stata una reazione alla violenza quotidiana che riceviamo.

Libertà per i nostri compagni
Saluti combattenti ai prigionieri membri della CCF
Violenza contro la violenza dell’autorità

Ignoti anarchici

fonti: a, b

* partito “socialista” PASOK + batsoi (sbirri) = Batsok

Grecia: Azione di solidarietà per Rami Syrianos e Kleomenis Savvanidis

La mattina di Lunedi’, 5 Dicembre, un gruppo di compagni hanno occupato per un’ora la radio municipale di Ioannina (nord est della Grecia) ed hanno interrotto la normale programmazione, trasmettendo messaggi di solidarietà verso l’anarchico Rami Syrianos, che si trova attualmente in carcere in attesa di giudizio per espropriazione di denaro da una società statale di aste, come anche il compagno Kleomenis Savvanidis, perseguitato per lo stesso caso con accuse false.

Lo stesso giorno nella città di Patrasso, si è svolta una manifestazione di solidarietà fuori lo spazio occupato Parartima, dove sono stati distribuiti centinaia di volantini controinformativi e sono stati trasmessi messaggi di solidarietà attraverso gli altoparlanti.

A Xanthi, i compagni dell’ Università Autonoma hanno appeso un grande striscione nel Politecnico della città, per mostrare la loro solidarietà verso i due perseguitati.

Il Sabato, 3 Dicembre, hanno distribuito a loro volta centinaia di volantini nella piazza centrale.

Libertà per l’anarchico Rami Syrianos
Solidarietà per il compagno Kleomenis Savvanidis

Atene: Scontri fuori l’Università di Economia e Commercio

Martedi’ 7 Dicembre, alle 13:00 circa, è scattata un’altra operazione della polizia contro gli ambulanti immigrati, di fronte il cancello dell’Università di Economia e Commercio (ASOEE), che si trova sulla via Patission nel centro di Atene.

Una squadra degli YMET (le forze anti-sommossa dalle uniformi blu) hanno attaccato gli immigrati, che frequentano questo luogo per vendere le loro merci, ma questa volta il loro tentativo non ha avuto successo.

Gli immigrati insieme con gli studenti solidali si sono scontrati con quest’organo del regime, anche con delle lotte corpo a corpo e sono riusciti a respingerli verso Via Heiden. Una pattuglia della polizia arrivata sul posto per dare supporto all’operazione di “pulizia” non è stata fortunata e si è ritrovata il parabrezza rotto.

Per molti mesi le autorità municipali hanno lasciato liberi i loro cani per dare la caccia a tutti quelli che “sporcano” le strade del cosiddetto “centro storico” di Atene.

La loro speculazione immobiliare puzza di morte!
Solidarietà tra gli oppressi!

fonte
notizie relative: 1, 2

Stoccolma, Svezia: “Noi siamo il 94%” – Dimostrazione antifascista

Originale in svedesemotkraft.net

Nella notte tra l’8 e il 9 Dicembre del 2000, un diciassettenne dell’estrema destra svedese venne ucciso nella zona di Salem a Stoccolma, Svezia.

La sua morte divenne una forza unificante per il movimento svedese “Potere Bianco”, e nel Dicembre dell’anno seguente i fascisti hanno tenuto la loro prima marcia di Salem, per onorare il ragazzo e per protestare contro ” l’ostilità verso l’etnia svedese”, come dicono loro. La marcia e’ diventata la più importante manifestazione neo-nazista, ma e’ sempre accompagnata da numerose contro-manifestazioni. Quest’ anno, l’organizzazione svedese ” Allt åt alla! ” (Tutto per Tutti) ha pubblicato il presente invito per una dimostrazione anti-nazista per il 10 Dicembre.

” Cospirazione Soundish – Rumore contro la marcia Nazi
(Nota: in svedese, sound-ish e’ un gioco di parole. La parola suono(sound) e’ “ljud” e la parola Ebreo (Jewish) e’ “Judisk”, così’ il nome suona anche come ” cospirazione degli Ebrei “, cosa che, normalmente gli stessi Nazisti si impegnano a ricercare.)

I Nazional Democratici e l’ Associazione dei Giovani Nazionalisti si riuniranno al di fuori del parlamento per una “manifestazione contro l’ostilità verso l’etnia svedese”. Con i Democratici Svedesi appena eletti in Parlamento e’ cresciuto il coraggio dei Nazisti per le strade, e la loro manifestazione annuale, che per dieci anni e’ rimasta nascosta in un comune fuori Stoccolma, sarà ora politicizzata e si terra’ nel pieno centro di Stoccolma. Quando l’Europa si trova in una difficile crisi economica i nazisti vedono la loro occasione per rinverdire i loro capri espiatori: i musulmani, gli omosessuali, gli ebrei, i figli adottivi e gli attivisti all’interno dei sindacati.

Sono alla ricerca di cospirazioni Ebree – Noi rispondiamo con una cospirazione soundish. Vogliono spaventare la gente per le strade, noi rispondiamo riempiendole.

Esortiamo quindi tutti a partecipare al “Noi siamo il 94% ” – Dimostriamo, visto che siamo il 94% della popolazione e non abbiamo dato la nostra voce ai razzisti (i democratici svedesi hanno ottenuto il 6% alle elezioni dello scorso anno). Ora dobbiamo usare la voce, alzare la voce! Ci riuniremo presso la statua di Carlo XII nel parco centrale di Kungsträddgården (il giardino del re) il 10 Dicembre, alle ore 12.00. Dopo la dimostrazione, si effettuerà’ un’ azione di disobbedienza civile, alla quale ognuno sarà libero di partecipare e prendere l’iniziativa.

Spargi la voce tra i tuoi amici, venite insieme. Se vuoi vai il più vicino possibile ai cordoni, come ti senti di fare; se vuoi tenerti a distanza, e’ anche facile fare dei suoni attraverso l’acqua. Porta fischietti, coperchi, campane, vuvuzelas – tutto ciò che possa annegare la voce dei nazisti. Lasciamoli isolati tra il parlamento e il palazzo reale, nella piazza più noiosa di Stoccolma.

Ora suona di nuovo! Vogliamo vedere gli elfi contro la feccia nazista.* Vogliamo vedere i cori degli anarchici cantare canti natalizi, l’orchestra delle vuvuzelas della Gioventu’ Sindacalista tirar fuori i polmoni, le bande di klezmer (musica tradizionale ebrea) e le bande di samba annegare i tamburi della marcia nazista, i dimostranti contro “Attacco Brutale” ( band neonazista), sferzanti colpi di poesia, le brigate di Tomas Tranströmers e i manifesti della feccia letti ad alta voce. Tutto quello che può’ rompere il silenzio! I fuochi d’ artificio del Nobel, Black Boom Block, il cabaret decadente di Weimar e i cigolanti musicisti folk.

Il silenzio non e’ mai la soluzione. Che migliaia di campane anneghino l’odiosa manifestazione nazista

/ La Cospirazione Soundish “

Video dello scorso anno, quando i manifestanti impedirono ai Democratici Svedesi di farsi propaganda 

* Nu är det ljud igen! Vi vill se nissar mot nassa: In Svezia c’e’ una famosa canzone natalizia chiamata “Nu är det jul igen! che significa “Ora e’ di nuovo Natale”. Qui e’ stata cambiata in “Nu är det ljud igen” che significa “Ora e’ di nuovo rumore”. “Nissar” e’ il piccolo aiutante di Santa Claus mentre “nassar” e’ il nome che in gergo di usa per Nazista.

Appello globale per manifestazioni rumorose fuori le prigioni

Appello globale per il giorno di capodanno: manifestazioni rumorose fuori  le prigioni, le galere e i centri di detenzione di tutto il mondo

Manifestazione globale di fine anno: 20112012

Fuori e dentro tutte le prigioni, le galere e i centri di detenzione.

Questo evento è ispirato all’appello fatto girare nell’anno 2011 dai compagni del Nord America per una giornata di azione contro le prigioni, che rimane prevalentemente invariato:

Manifestazioni rumorose fuori dalle carceri sono, in alcuni paesi, una continua tradizione. Un modo per esprimere solidarietà durante l’anno nuovo a tutti coloro che sono tenuti prigionieri dallo Stato. Una dimostrazione rumorosa rompe l’isolamento e l’alienazione nelle celle create dai nostri nemici, ma non ci si deve fermare a questo.
La prigione ha una lunga storia all’interno del capitale, essendo una delle forme più arcaiche di prolungata tortura e punizione. E’ stata usata per uccidere alcuni lentamente e per torturare quelli indesiderati – delinquenti per l’ordine regnante- che non hanno bisogno di adattarsi al predeterminato modello di società.

La prigione è usata non solo come un’istituzione, ma come un intero apparato, costruito esternalmente fuori dalle mura della prigione stessa.
Che i nostri nemici, nel modo di definire la nostra vita quotidiana si riferiscono alla prigione, si manifesta in molti luoghi a partire dalle banche che finanziano lo sviluppo delle prigioni (come Wells Fargo, Banco d’ America, BNP Paribas, Banca del West, e Barclays),  alle aziende che hanno il contratto per lo sviluppo delle carceri (come Bergelectric Corporation, SASCO Electric, Engineered Control Systems, MacDonald Miller Facility SLTNS and Kane MFG Corp.), agli investitori dei complessi carcerari (come Barclays Intl. eMerrlin Lynch) fino alla polizia e alle guardie che si nascondono dietro i loro elmetti e dietro il potere dello stato.

Solidarietà non è solo un’espressione della nostra poesia rivoluzionaria che è definita dallo sviluppo dell’analisi anarchica, piuttosto è un’espressione di azioni messe in pratica nella guerra sociale di tutti I giorni. Ecco perchè proponiamo a tutti coloro che hanno una certa e reciproca comprensione del mondo carcerario e delle condizioni che questo crea di ricordare questo giorno, e segnarlo sul proprio  calendario. Per localizzare i punti d’attacco. Per non limitarsi ad una semplice dimostrazione rumorosa, ma per sviluppare autonomamente azioni distinte. Azioni che possano rompere le posizioni banali che bloccano il nostro modo di internalizzare la cosa.

A tutti i compagni conosciuti e a tutti coloro che dobbiamo ancora conoscere . Giusto perchè non ci siamo ancora incontrati questo non significa che non possiamo agire in affinità reciproca. La nostra lotta continua non solo fuori, ma anche dentro. La prigione non è una fine, ma una continuazione. Attraverso momenti di rivolta individuale e collettiva, con i metodi che ciascuno ritiene possibili.

Il fuoco della nostra rabbia deve diffondersi.

Contro le prigioni e il mondo che le mantiene.
Per la guerra sociale.
In memoria di tutti coloro che sono correntemente in prigione
fonte: anarchistsnews.org

Atene: il prigioniero Panagiotis Avdikos è ora in sciopero della fame e della sete

Mobilitazione alla prigione di Koridallos – Aggiornamento sulla
sua condizione di salute

Il 3 dicembre, come pianificato, si è tenuto un raduno fuori dalla prigione di Koridallos in solidarietà con Panagiotis. Il posto sembrava una zona di guerra, dal momento che c’erano agenti di polizia dappertutto, diversi ufficiali, un autobus dell’unità di polizia, motociclisti della DIAS e blocchi di polizia in ogni vicolo. Pertanto, alcune delle persone venute alla manifestazione di solidarietà sono state minacciate di arresto, quando uno degli agenti ha trovato che l’occhiata di uno dei compagni presenti fosse troppo provocativa… Le persone radunate sono arrivate di fronte al così chiamato ospedale della prigione di Koridallos, dando il loro supporto alla giusta battaglia di Panagiotis.

La risposta dei detenuti all’interno del carcere maschile è stata immediata e dinamica. Il compagno in sciopero della fame ha parlato con I dimostranti al telefono e ha dichiarato di essere determinato a continuare la lotta finchè giustizia non sarà fatta.

Successivamente I dimostranti si sono spostati di fronte alla prigione femminile per esprimere la loro solidarietà con le detenute, in particolare con la compagna anarchica Stella Antoniou.

Per quel che riguarda la condizione di Panagiotis, la sua salute ha già subito danni irreparabili. Quando il procuratore ha minacciato di sottoporlo con la forza alla flebo, lui ha risposto che intensificherà il passo entrando in sciopero della sete.

Il giorno prima della protesta, le autorità della prigione avevano cercato di trasferire Panagiotis dall’ospedale alla cella, e hanno inoltre diffuso la notizia che presumibilmente Panagiotis ha cessato lo sciopero della fame. Dopo che lo scioperante della fame ha contattato il suo gruppo di solidarietà, I compagni si sono lamentati con il direttore dell’ospedale, sostenendo che qualora accadesse qualcosa al prigioniero, che è in realtà sotto la carcerazione preventiva, la responsabilità ricadrà su di loro. Il direttore dell’ospedale ha così provato a spostare la responsabilità sul dottore in carica (che dopotutto è un SS). Tuttavia, il pericoloso trasferimento è stato con successo evitato.

Dal 5 dicembre Panagiotis è entrato anche in sciopero della sete. Lui crede che molto presto cadrà in coma, considerando quelle che sono fino ad oggi le sue forze fisiche. Inoltre Panagiotis pensa che la sua incarcerazione è del tutto ingiusta ed arbitraria e che la “giustizia” greca e il sistema carcerario mostrano un palese disprezzo per le vite delle persone.

Indirizzo:
Panagiotis Avdikos
Aghios Pavlos ospedale per prigionieri
Koridallos prigione
(Via) Terma Nikiforidi
CP 18122, Atene, Attica, Grecia

Libertà immediata per Panagiotis Avdikos!
La solidarietà è la nostra arma!

dal collettivo Antistrofi Metrisi di Corinth

http://www.youtube.com/watch?v=WZvOXfGjSjw

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (28/11/11)

7° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi 28/11/11)

La settima udienza del processo a Lotta Rivoluzionaria inizia con gli interventi degli avvocati D. Vagianou, K. Dailianas, S. Fitrakis e A. Paparousou riguardo al congelamento dei conti realizzato dall’Autorità Indipendente per la Lotta e la Legalizzazione dei Proventi da Attività Criminali e il Finanziamento di Terrorismo e Controllo delle dichiarazioni dei redditi, senza che gli accusati siano stati condannati per reati di terrorismo. Il che significa che il processo inizia senza la supposizione di innocenza visto che viene suggerito che i reati sono stati commessi. Visto che una specifica autorità superiore ha deciso che gli accusati sono colpevoli di reati di terrorismo, qual’è il motivo di continuare questo processo, ha sottolineato S. Fitrakis. Una richiesta degli avvocati è che i giudici diano garanzie che gli accusati sono ancora sotto processo e che i loro beni congelati possono tornare in loro possesso.

S. Nikitopoulos è intervenuto dicendo che loro lo classificano nella lista di persone sospette di terrorismo, mentre i politici corrotti e gli uomini d’affari sono assenti. Ha dichiarato che come anarchico non ha illusioni perché sa fino a dove può arrivare lo stato, ma l’articolo 187A respinge la presunzione di innocenza e sfacciatamente regolamenta i reati.

Il giudice ha annunciato che gli avvocati potranno prendere dalla segreteria i documenti che confermano che il processo è in corso.

Dopo ciò, P. Roupa ha notato che il rifiuto della richiesta di escludere K. Papathanasakis come testimone era previsto, visto che questo è chiaramente un processo politico con una evidente convergenza tra corpo giuridico e meccanismo oppressivo. La formalizzazione delle accuse è nell’aria e visto che K. Papathanasakis testimonierà ciò che gli diranno di dire non può essere ascoltato, quindi si chiude la strada per i giudici di giudicare ciò che è giusto o sbagliato. Comunque, ha sottolineato “voi siete qui come figure politiche e non come giudici”. Continuando, P. Roupa ha accusato Papathanasakis di essere un omicida e torturatore che ha una pendenza penale a carico per l’omicidio di un immigrato pakistano, quando era in servizio nella stazione di polizia di Nikea nel 2008, mentre lui è stato quello che ha abusato e torturato K. Gournas. Questo è il tipo di persona che supporterà questa intera lista di accuse ufficiali.

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Nea Smyrni, Atene: Espropriato un altro supermercato

Mercoledì 30 novembre è stato realizzato un altro esproprio di un supermercato a Nea Smyrni quartiere nella zona sud di Atene. Questo hanno scritto i compagni che hanno preso parte all’azione diretta:

Uniti da condivisi interessi di consapevolezza di classe, i produttori mondiali del benessere devono rispondere ogni giorno a quelli che dominano le nostre vite.

Con scioperi selvaggi, occupazioni, scontri con i porci in divisa, ed espropri collettivi di supermercati e corporation multinazionali, recuperando i mezzi di produzioni e realizzando sabotaggi generalizzati, chiariremo piuttosto decisamente che il benessere degli sfruttatori è il sangue degli sfruttati.

da This Is Our Job —trad. Cenere

Halandri, Atene: Attacco alla stazione di polizia durante la manifestazione del 6 Dicembre

Come parte delle commemorazioni anti-repressione in tutta la Grecia e in altre parti del mondo, per i tre anni dall’assassinio di Alexis Grigoropoulos, e la rivolta del Dicembre ’08, si e’ tenuta una manifestazione oggi in mattinata, 6 Dicembre 2011, nel quartiere settentrionale di Halandri, organizzato principalmente da studenti delle scuole superiori. Più di 150 persone (soprattutto giovani) hanno partecipato alla marcia di protesta. La dimostrazione e’ iniziata da Piazza Aghios Nikolaos e si e’ mossa verso la stazione di polizia che era difesa in quel momento da almeno una squadra delle forze YMET (in uniforme blu).

I giovani hanno attaccato la stazione di polizia lanciando pietre, raggiungendo il suo ingresso e costringendo la polizia a ritirarsi e nascondersi all’interno dell’edificio. Durante questa azione, che e’ durata quasi 5 minuti, è stata frantumata la facciata ed è stato preso uno scudo della polizia come trofeo. I poliziotti hanno usato gli estintori e le granate assordanti per disperdere i rivoltosi. I manifestanti sono scesi in strada di nuovo ed hanno continuato la marcia, attaccando una macchina di lusso parcheggiata nelle vicinanze, ma anche distruggendo, lungo il loro cammino, vetrine e numerose telecamere di sorveglianza delle banche. La dimostrazione anti-repressione si è conclusa senza alcun arresto.

fonte

Atene: ” La credenza ” – Rete d’azione per la raccolta di cibo

” La credenza “

Continuano a dirci: ” Noi del mondo occidentale “, viviamo in un’epoca di prosperità senza precedenti. Abbiamo accesso illimitato ai beni che solo pochi decenni fa sarebbe stato considerato come il privilegio delle elite’ : cellulari, automobili, comunicazione con connessione ad alta velocità nella eurozona, i PC privati: e un’infinita gamma di magnifici gadgets. La nostra attenzione viene assorbita finche’ il loro storico compito di creare un mondo di rifiuti tossici, non sarà’ compiuto. In questo modo non ci rendiamo conto che le case che diamo per scontate, come l’aria fresca o gli alimenti non tossici, sono i privilegi dell’ elite’. Questo e’, più o meno, quello che viene chiamato progresso.

E’ giunto il momento di iniziare a riprendere il controllo delle nostra vita; nei diversi aspetti della nostra vita quotidiana, invece che lasciarla nelle mani degli esperti o di varie corporazioni, delle industrie farmaceutiche e degli scienziati ( in ogni caso questi sono attualmente coinvolti in un dialogo diretto con l’inferno, che ha come tema centrale la quantità’ di materiale radioattivo che si può assumere senza mostrare effetti collaterali). Prendiamo il controllo della nutrizione nelle nostre mani, invece di lasciare che la qualità e la fondamentale natura della nostra alimentazione dipenda dai profitti dell’ industria.

Siamo annoiati dalle consumate promesse di salute ed ecologia sotto forma di prodotti biologici più costosi; aspettando lo scoppio del prossimo scandalo alimentare;  meravigliandoci che il cromo esavalente (Cr(VI)) e’ presente nelle carote al supermercato; pensando al regime di schiavitù degli immigrati che raccolgono fragole a Manolada; l’avvelenamento da pesticidi di intere aree al fine di consumare pomodori in inverno (come decorazione, perché il gusto non esiste), di consumare passivamente e continuamente dosi di veleno. In questa estrema fase di alienazione quando ragioniamo sul nostro cibo, riscopriamo l’ovvio: la necessita’ di collaborazione, la condivisione e l’aiuto reciproco.

Collaboriamo direttamente con i produttori (garantendo cibo di alta qualità , risparmiando sul costo degli intermediari, ed aiutando anche i piccoli produttori). Condividiamo le nostre conoscenze sulla coltivazione e la produzione del cibo. Raccogliamo le erbe e i semi.

Diamo i limoni del nostro giardino che eccedono e prendiamo le albicocche in eccedenza da un’altro giardino. Portiamo le patate dal nostro villaggio e raccogliamo le mandorle dai campi abbandonati fuori dagli altri villaggi. In breve, creare una rete di distribuzione di cibo e collettivizzazione.

Ogni Martedi’  dalle 18.00 fino alle 23.00 , presso l’ Autonomo Steki , Z. Pigis & Isavron, condividiamo le nostre conoscenze, prodotti ed idee. Riprendiamo il controllo sul nostro cibo e sviluppiamo il contatto diretto con i produttori. Aspettiamo ognuno di voi che voglia arricchire il nostro collettivo.

Rete d’ Azione per la raccolta di cibo

fonte: tontoulapi.espivblogs.net

Atene: Sciopero dei lavoratori in uno stabilimento siderurgico

La “Acciaierie Greche” è un’ acciaieria che si trova ad Aspropyrgos, periferia industriale di Atene. La direzione della fabbrica ha annunciato ai lavoratori il suo piano di far entrare in vigore la giornata lavorativa di 5 ore con il conseguente taglio del 40% del salario, nonostante abbia registrato anno dopo anno un’ aumento del suo profitto del 30%. Un’assemblea generale dei lavoratori ha respinto all’unanimità i tagli, conseguentemente la direzione ha 34 lavoratori in modo revanscista, il 31 Ottobre e il primo di Novembre.

Come risposta, i lavoratori hanno organizzato uno sciopero ad oltranza occupando la loro fabbrica, che continua fino a tuttora(4/12). Le loro richieste sono, la riassunzione dei colleghi licenziati e la cancellazione del piano di tagli.

La loro lotta ha trovato un crescente sostegno popolare in tutto il paese.Il 1° Dicembre, giorno dello sciopero generale in Grecia, la gente si è radunata nella fabbrica portando solidarietà e il Sabato 3 Dicembre è stata organizzata una manifestazione motociclistica in segno di solidarietà: le persone riunitesi in diverse piazze  di Atene, hanno informato i residenti dello sciopero ed hanno raccolto denaro, cibo ed altri prodotti per gli scioperanti. Hanno poi organizzato una dimostrazione di solidarietà con moto ed auto che è andata verso Aspropyrgos dove gli scioperanti sono concentrati e bloccano l’entrata della fabbrica.

Nella città di Volos, il giorno dello sciopero generale, sono stati saccheggiati dei supermercati – e in accordo al comunicato poi rilasciato, i beni saccheggiati verranno inviati ai lavoratori in sciopero come gesto concreto di solidarietà.

Coloro che desiderano sostenere gli scioperanti possono farlo attraverso il seguente conto bancario:
NATIONAL BANK OF GREECE
IBAN: GR 40 0110 2000 0000 2006 2330 152
BIC or Swift Code : ETHNGRAA (Bank Identifier Code)
Intestatario: Dimitris Liakos (membro del comitato del sindacato dei lavoratori)

fonte: a, b